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Autore: Blue Poison    20/10/2016    2 recensioni
Le luci dei boulevard galleggiavano nel buio, mentre il tramonto ingoiava l’orizzonte.
La goccia di vetro dorata della lampada a olio dimenticata sul comodino andava scemando, evaporando nelle tenebre che mano a mano creava.
Yoongi sedeva sullo sgabello scomodo in una posa scomposta, vortici di note mute che spiraleggiavano nella sua testa senza meta, trascinandolo nel pozzo della sua mente: antro oscuro, buio, spruzzato di polveri colorate a riflesso di ciò che vedevano gli occhi aridi, persi nei trambusti cromatici.
{One-shot ispirata, in parte, all'MV di "Blood, Sweat & Tears"}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fumi di alabastro


Le luci dei boulevard galleggiavano nel buio, mentre il tramonto ingoiava l’orizzonte.
La goccia di vetro dorata della lampada a olio dimenticata sul comodino andava scemando, evaporando nelle tenebre che mano a mano creava.
Yoongi sedeva sullo sgabello scomodo in una posa scomposta, vortici di note mute che spiraleggiavano nella sua testa senza meta, trascinandolo nel pozzo della sua mente: antro oscuro, buio, spruzzato di polveri colorate a riflesso di ciò che vedevano gli occhi aridi, persi nei trambusti cromatici.
Fumi di alabastro e menta vorticavano nell’aria umida, tingendo la stanza di vita, altrimenti grigiastra e piatta come le misere fotografie sulle pareti, finestre su realtà dimenticate dal loro proprietario; un tavolino giaceva sul parquet ruvido, inciampato in un drappo che cadeva a cascata come un arazzo da un’asta di bronzo.
Fuori taceva il mondo.
Un respiro catturato come una freccia ritratta per lo scocco fatale e Yoongi cominciò a suonare.
Rincorrere le proprie dita sulla tastiera bicolore fu un gioco, dunque l’aspettativa crebbe e i pulsanti vennero via via scartati; quelli prescelti rivolgevano le proprie voci al cielo, suoni circoscritti e pieni, perfetti quanto la personale sfera spaziale che andava formarsi attorno a lui grazie alla mano esperta dedita alla musica.
Le droghe mischiate al suo sangue producevano uno strano prurito su tutta la pelle e le dita schizzavano a destra e a manca, avventandosi con decisione ora sul bianco, ora sul nero, su quel sorriso stirato sia angelo che demone.
Sempre più violente cozzavano sui tasti, in un tremore fulmineo simile alle convulsioni: furioso, indelebile nello spartito astratto del suono; la melodia si trasformò in graffi per le orecchie e ferite per il cuore, un impeto burrascoso terribile quanto i disastri naturali e la notte del giudizio.
E già Yoongi vedeva le stelle scoppiare e le maree giungere, sfondando gli argini e spezzando vite.
Già vedeva gli astri cadere a pezzi in piogge di luce, le tombe scarlatte e gli occhi pieni di incubi incombenti.
Il tutto attraverso arcobaleni vaporosi, inebrianti odori e baci rubati in un battito di ciglia.
La tempesta suonata non si placava.
Le note parevano riesumare dalla terra stessa, anime incastrate in rocce e cristalli per troppo tempo che reclamavano giustizia in bassi lamenti, una dopo l’altra; un crescendo soffocante che privava il suo pianista di ossigeno mano a mano che la composizione proseguiva.
I tasti erano come cancelli che si aprivano sull’inferno, accogliendo queste note dannate in una sequenza specifica, dando loro un’impronta in questo mondo per un caduco momento, prima di ricacciarle nelle tenebre, portandone in scena altre ancora.
Disperati, i movimenti.
Il collo teso come le corde dello strumento, gli occhi nascosti dai ciuffi corvini; spasmi che attaccavano le braccia tese ma incapaci di arrendersi; il silenzio venne spazzato via.
Ma il sipario doveva calare, prima o poi.
Yoongi collassò sul pianoforte, schiacciando con il suo peso la tastiera, in modo che ne uscisse un lento e cavernoso gemito; continuò a lungo ininterrotto, appoggiato alla fatica del ragazzo, con una nebbia di colori e ombre danzanti tutt’attorno.
Gli inferi pretendevano la sua attenzione e lui, inconsciamente, si stava rendendo schiavo delle loro richieste; si sbilanciò all’indietro nella fretta di rizzarsi a sedere e una scatoletta di fiammiferi emerse da una delle sue tasche.
Con un colpo secco e una pressione misurata, Yoongi ne accese uno, fissando pigramente la fiamma come a volerla divorare.
Distese il braccio, piano, sopra la cassa cava del pianoforte, labirinto di corde dietro le quinte e anima delle note…e lasciò cadere il cerino.
Allora, Yoongi rise.
Il fuoco plasmò il legno con le sue lingue incandescenti e lasciò che l’elegante strumento collassasse su se stesso, degli scoppiettii pungenti come marcia funebre: alla cenere gli spartiti, lo scheletro della musica e la sua stessa vita.
«Ti incontrerò di nuovo, non importa in che forma.» Yoongi aveva le ossa paralizzate e gli occhi vacui, ora che il mondo si spaccava in due «Quel giorno, salutami con gioia.*»
Una nuova tinta si aggiunse alle altre, quella notte: il grigio si fuse con lo smeraldo, la neve, il sangue e l’oceano e, in un attimo, tutto vorticò e divenne nero.
A Yoongi, però, non importava: si sarebbe riconciliato presto con il suo primo amore.
Che fosse crocifisso alla Dama di ferro, in caso perdesse la sua anima gemella.
 
 
 
 
*le parole del dialogo fanno parte della canzone “First Love” di Yoongi
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
Dopo una Sugakook e una Jikook, rieccomi qui con una one-shot interamente su Yoongi; ho preso ispirazione sia dal nuovo MV di “Blood, Sweat & Tears”, sia da ciò che mi ricordo su alcuni elementi legati ai poeti maledetti studiati a scuola (molto sottilmente).
Ho dovuto aggiungere un pezzo del testo di “First Love”, canzone che non ho il coraggio di ascoltare in pubblico per non farmi vedere piangere a dirotto cwc
Questo è il mio primo lavoro dopo quasi due mesi di pausa, visto che le altre due os le avevo pronte da un po’, prima di pubblicarle. Spero possiate apprezzare :3
A presto!
 
Blue Poison
  
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