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Autore: beat    11/05/2009    4 recensioni
Otae, una bella mattina come tante, arriva al punto di non ritorno.
Chi ne fa le spese, naturalmente, è il povero Kondo.
Da allora, una catena di eventi che porterà alla nuova coppia dell'anno: Otae e...
... Sorpresa! Leggete per scoprire!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kondo Isao, Otae Shimura, Toushiro Hijikata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Capitolo V:
Se sbatti la testa contro il muro, quello si creperà prima di te!




“Buongiorno Vicecomandante!”

“'giorno...”

“Tutto bene, signore?”

“Sì, sì, tutto a posto...”

“Ne è proprio sicu...”

“Yamazaki, non hai nulla di meglio da fare a parte stare qui ad assillarmi?!”

“In effetti no...”

Lo sventurato Yamazaki si trovò presto a terra, con un occhio nero e qualche bernoccolo in testa. Quella mattina Hijikata era più irascibile del solito. E a peggiorare il suo umore, ecco anche il sopraggiungere di Okita.

“Hijikata, non hai una bella cera, lo sai?”

“Sì Sogo, lo so. Ho dormito poco.” sospirò pesantemente lui.

“E a quanto pare nemmeno Yamazaki ha una bella cera...si può sapere che ha fatto di male questa volta?”

“Parla troppo...come qualcun altro che conosco..!” minacciò, guardando male il suo sottoposto.

“Oh, davvero?”

“Si, Sogo!”

“Un vero peccato che tu non voglia ascoltarmi. Perché in questo caso non saprai mai che Kondo ha finalmente ripreso conoscenza e...”

“Frena. Kondo si è svegliato?!” chiese, finalmente interessato Hijikata.

“Sì. Stavo giusto per venire a dirtelo.”

“Ottimo. Andiamo a vedere come sta quell'idiota!”



***


“Ahahah! Che bello, quante visite!” rise di gusto Kondo, quando vide tutti i suoi sottoposti al suo capezzale.

Sulla fronte di Hijikata però stavano pulsando numerose venette.

“Sogo, hai dato tu l'avviso a tutti di venire qui, vero?” chiese, mentre un'aura oscura di levava dalla sua persona.

“No, Hijikata. Io ho solo detto che qui c'era una bella infermierina che stava per cominciare uno spogliarello!”

“Ma sei completamente scemo?!” sbraitò Hijikata, cercando di tirare un pugno ad Okita, che però fu abbastanza svelto da schivarlo.

“Vicecomandante, Vicecomandante...ma dov'è lo spogliarello?!” chiese candidamente uno dei suoi sottoposti.

Se non fosse stato per la forte influenza positiva che Kondo esercitava sul suo braccio destro, probabilmente ora metà della Shinsengumi sarebbe stata ridotta in strisce sottili dalla spada di Hijikata.
Dopo aver messo in fuga tutti quanti con la sua sfuriata, e dopo aver cacciato a calci anche Sogo, con la minaccia di affettarlo se solo si fosse azzardato a dire o fare altre cretinate per tutto il resto della giornata, Hijikata si lasciò cadere stancamente sulla sedia posta di fianco il letto del suo superiore.

“Toshi, non dovresti essere così nervoso di prima mattina!” lo rimproverò bonariamente Kondo.

“Tu vedi di non lasciarmi da solo a fare da balia a quel gruppo di deficienti, e vedi che non sono così nervoso!”

“Ahahah!”

“E non ridere come un idiota!” gridò.

Mentre Kondo finiva di ridacchiare, Hijikata prese il pacchetto di sigarette dalla tasca e se ne accese una, fregandosene altamente che in infermeria non si potesse fumare.

“Allora, si può sapere che diavolo hai per la testa?” ora era il momento di Hijikata di fare la ramanzina al suo superiore “Perché diavolo non lasci stare quella ragazza?”

“Perché io la amo, Toshi, dovresti saperlo!”

“Sì, ma lei non ama te!”

“Ancora non lo sa, ma io sono l'uomo giusto per lei!”

Hijikata lo guardò, senza dire nulla per qualche minuto.
Era davvero un idiota.
E gli faceva anche molta pena.
Davvero, il suo cuore smisurato non gli permetteva di rendesi conto della realtà.
Che Otae non lo amava, non lo avrebbe mai amato, e se solo se lo fosse ritrovato davanti un'altra volta, come minimo lo avrebbe evirato.

“Kondo, sul serio. Sei davvero così idiota o ti piace essere pestato da lei?”

“Toshi...”

“No, per favore sii serio questa volta. L'hai esasperata fino al limite. E sei arrivato anche a superarlo quel limite. Se non te ne fossi reso conto, ti ha quasi ucciso. E non credo che la prossima volta ci andrà meno pesante!”

“Guarda che lo so, Toshi...”

“E allora perché non la smetti? Lo sai che stai mettendo nei guai anche tutti noi? Otae ti vuole denunciare, e quando gli altri lo hanno saputo, hanno minacciato di fargliela pagare. Per difendere il tuo onore, sarebbero capaci anche di ucciderla!”

“E tu no?”

“La tua sola fortuna, è che io la testa la so usare!”

Kondo abbassò il capo, pensieroso.
Sapeva bene che se non fosse stato per Toshi, probabilmente la Shinsengumi non sarebbe mai durata così a lungo.
Certo, lui era il cuore e l'anima di quel gruppo di sconclusionati samurai. Ma era Toshi l'unico il grado di tenere a bada tutte quelle teste vuote. Kondo compreso.

“Otae sta bene..?” chiese, dopo lunghi minuti di silenzio.

“Sì, sta bene. L'ho tenuta al sicuro.”

“Tu?”

“E di chi altri potevo fidarmi?”

“Si...mi sa che hai ragione...”

“Allora?” chiese Hijikata dopo un pausa.

“Allora, cosa?”

“Che hai intenzione di fare? Con Otae, intendo. Non credo che ti perdonerà tanto facilmente, ma se non ti fai più vedere, credo che rinuncerebbe a denunciarti.”

Kondo non rispose.
Si limitò a guardare fuori dalla finestra, come in attesa di un segno divino.

“Kondo...ti prego... Sarebbe meglio per tutti, e lo sai anche tu...”

“Non voglio rinunciare a lei...”

“Non vuoi rinunciare alle botte e le ossa rotte?”

“Non è solo quello, Toshi”

-Sì, lo so.-
Avrebbe voluto dirlo, ma si limitò a pensarlo. Forse non era il caso di esternare quel genere di pensieri, in presenza di Kondo.

“Ti prego, pensaci seriamente.” disse alla fine Hijikata, alzandosi per uscire.

Anche se si era ripreso, Kondo appariva ancora fuori forma, e Hijikata si era accorto di quanto si fosse stancato con la loro conversazione.

“Ci penserò...” promise Kondo, prima che Hijikata uscisse.



***


Quella giornata era stata davvero molto, molto stancante.
Aveva passato tutta la mattinata a rincorrere i suoi uomini, che invece di lavorare volevano andare a trovare Kondo.
Hijikata aveva faticato non poco a far loro svolgere tutti gli incarichi richiesti.
E come al solito non c'era nessuno che lo aiutasse.
Nemmeno Sogo era stato collaborativo. Ok che era sadico e godeva nel vedere soffrire le persona, ma almeno con lui poteva fare un'eccezione, porca miseria!

“Hijikata, ti vedo stanco!”

“Sogo, dillo che vuoi che ti faccia a fettine...!”

“Non ci riusciresti in quelle condizioni, Hijikata!”

“Se tu mi avessi dato una mano, ora non sarei così stanco!” sbraitò il povero Hijikata.

“Sei tu il Vicecomandante!”

“Ancora con questa storia! Perché ce l'hai con me Sogo, si può sapere?!”

“Perché voglio essere io il Vicecomandante!” ammise senza vergogna il ragazzo.

Hijikata ghignò al suo indirizzo.

“Beh, se continui a comportarti in maniera così infantile, stai pur certo che non riuscirai mai a diventarlo!”

“Invece sì! Basta che tu muoia!”

Hijikata voleva mettersi a piangere.

“Basta, me ne vado a casa!”

“Ma il tuo turno non è ancora finito!”

“E chissenefrega! Kondo si è ripreso, e tu non vedi l'ora di sostituirmi! Io torno a casa!”

“Hijikata, così ti comporti come un irresponsabile!” commentò Okita, sorridendo sadicamente.

Ma il Vicecomandante era troppo stanco per stare al suo gioco.
Voleva solo tornare a casa e dormire fino al giorno dopo.
Per cui, prese la giacca, se la infilò e uscì da quel luogo infernale.

Aveva fatto solo pochi metri, quando si sentì chiamare.
Stava già mandando al diavolo chiunque fosse stato – e se per caso era Yamazaki, l'avrebbe affettato – quando si accorse che erano quelli della Yorozuya.

“Signor sigaretta! Aspettaci!”

“Ehi, ragazzina. Dovresti avere un po' più di rispetto per la polizia!” commentò piatto al richiamo di Kagura.

“Beh, io che ho detto di male?”

“Lascia perdere Kagura!” si mise in mezzo Shinpachi “Piuttosto, come sta mia sorella? Sono tre giorni che non ho sue notizie!”

“Davvero?”

“Come davvero? Certo che sì! È segregata in casa tua!”

“Sì, ma c'era il telefono.”

Calò un attimo di silenzio.

“Non vi ha chiamato?” domandò stupito Hijikata.

“No” rispose, depresso, Shinpachi. Sua sorella evidentemente non gli voleva bene. Nemmeno per una semplice telefonata.

“Comunque sta bene. Non dovete preoccuparvi”

“Certo che mi preoccupo! Anzi, se davvero hai il telefono, perché non ha ancora chiamato? È perché l'hai legata e imbavagliata, vero? O peggio...l'hai già uccisa! Per vendicare quell'idiota del tuo capo hai ucciso la mia povera sorellina! Buaaaahhhh! Sorella mia!! Come farò senza di te?!”

Hijikata stava per sfoderare la spada, ma Gintoki lo aveva anticipato, colpendo la testa di Shinpachi con la sua spada di legno. Il ragazzo occhialuto svenne, abbandonando sul colpo tutta la tiritera che aveva cominciato.

“Che idiota!”

“Già”

“Ehi, mi assicuri che Otae sta bene?” chiese Gintoki, mentre si caricava in spalla Shinpachi.

“Certo, per chi mi prendi?! Vi ho dato la mia parola che l'avrei tenuta al sicuro.”

Gintoki si limitò ad annuire con la testa.
Non discuteva la parola di un samurai.

“E Gorilla? Si è ripreso?”

“Si, stamattina. Sta abbastanza bene”

“Ah, che fortuna”

“Anche se non sembra intenzionato a lasciar perdere Otae...”

Gintoki rabbrividì.

“Ma allora è davvero un idiota con i fiocchi!”

“A quanto pare...”

“Hai in mente un modo per farlo desistere?”

Hijikata si voltò verso la sede della Shinsengumi.
Era tutto il giorno che ci pensava.
E una mezza idea ce l'aveva, per risolvere definitivamente la situazione.
Solo che aveva una paura tremenda di mettere in atto il suo piano!




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Angolo dell'Autrice:

Eccomi tornata da Londra.
Anche se in realtà vedo che nessuno ha sentito particolarmente la mia mancanza! ç__ç
Ragazzi!!!
Dove siete finiti?!
Davvero questa fiction non vi interessa? Siamo a metà storia, non dovrete seguire ancora a lungo..!
Lo scorso capitolo non ha commentato nessuno, e anche quello prima, ha recensito solo una persona.
Davvero, ditelo se non vi piace...Accetto anche i commenti negativi...
Però non statevene zitti, please! ç__ç


Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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