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Autore: tanjess    21/10/2016    2 recensioni
Non importa quanto ci vorrà, io ti ritroverò, e quando lo farò, saremo una cosa sola.. Avremo il nostro lieto fine. Non dimenticarti mai quanto sei speciale. Sei il più bello e raro dei fiori Regina... Solo io ti poso rendere felice, tu lo sai, devi solo farmi entrare nella tua vita… Ancora una volta..-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti, ecco a voi il 5° capitolo. Non so che effetto ha su di voi questa storia ma io, che la sto scrivendo, mi sto emozionando da sola. So che è assurdo ma è così XD Finalamente cominciamo ad avere qualche piccolo dettaglio in più riguardo ai nostri amici. Fatemi sapere se vi è piaciuto. al prossimo capitolo :)
Link:
https://www.youtube.com/watch?v=aylSjwBofL8

Emma era seduta alla scrivania del suo ufficio quando una chiamata la avvertì che qualcuno stava facendo un baccano tremendo al ponte della città. –Va bene signora non si preoccupi, vado subito a controllare.- si alzò immediatamente si mise la giacca e andò subito alla macchina dirigendosi verso il ponte. Quando arrivò si accorse di una macchina appostata al margine con la radio accesa a tutto volume e di una donna appoggiata alla ringhiera intenta a guardare l’orizzonte. “Regina” Emma si sorprese nel vederla li, convinta che a quest’ora fosse a casa con Malefica. La musica rimbombava fra gli edifici ed era effettivamente molto fastidiosa, e lei ne fu grata, perché ora era li a pochi passi da lei. “Deve essere stata davvero una brutta serata se sta ascoltando questo tipo di musica” Pensò sentendo il genere “Rocchettaro”, come lo definiva Regina, che fuoriusciva dalle casse dello stereo e che generalmente ascoltava per scaricare la rabbia. Il suo sguardo puntava dritto verso la figura della donna. “Dio..” vacillò qualche secondo nel vedere come era vestita. “E’ favolosa!!..” Emma osservò attentamente le parti del corpo che si intravedevano grazie al pizzo e quasi le mancò il fiato. “Ma come le è venuto in mente di uscire così con i brutti ceffi che girano di notte?! E come si è permessa quella stronza di lasciarla andare fuori con quel vestito? Non ha neanche una giacca!”  Il tempo di pensarlo e le stava mettendo la sua giacca sulle spalle, cosa che fece spaventare Regina e che la portò a girarsi di scatto verso di lei. “Sono io, non aver paura amore mio.” I loro sguardi si intrecciarono nuovamente l’uno all’altro senza volersi separare. Fu lei a colmare quel silenzio che diceva più di molte parole..
–Si prenderà freddo se non sta attenta- Le disse con dolcezza, cercando di trattenere la voglia che aveva di stringerla fra le braccia, scaldandola  e confortandola.
–Tre volte in un giorno, ci sono i requisiti per denunciarla per stallking lo sa?-
-Non è colpa mia se ovunque vado mi ritrovo lei davanti- “Siamo isterici questa sera….”
-Che cosa ci fa qui?- “vorrei poterti dire che sono qui per portarti via da questo schifo di falsa vita, per portarti alla nostra realtà, ma sarebbe troppo.”
– Ho avuto una segnalazione. Per quanto ognuno abbia i propri gusti musicali è tardi e sta tenendo il volume troppo alto-
-Ma di che sta parlando?- Regina incrocio le braccia al petto ed Emma per non essere da meno si mise le mani sui fianchi cercando di assumere un aria autoritaria.
-Sono uno “sceriffo”, uno dei cittadini ha chiamato per un rumore insopportabile al ponte, così sono venuta a controllare, e ho trovato lei- Disse avvicinandosi alla macchina e abbassando un po’ il volume della radio. –Ecco, così può anche restare senza disturbare la gente che desidera dormire- Le disse sorridendo.
–Credevo avesse detto che è un medico- Le fece notare Regina tornando alla ringhiera a scrutare il mare. Emma le andò accanto, si mise con la schiena verso la ringhiera appoggiando i gomiti sul manico, senza smettere di guardala.
–Non ho mentito, è la verità- Disse con naturalezza
-Quindi ha due lavori? Di giorno salva vite, e di notte le “distrugge”-
-Ahahaha no non proprio. Ho studiato medicina, quindi teoricamente potrei lavorare come medico, ma non era la mia strada e quindi faccio tutt’altro, come può vedere-
Regina non rispose. Notò la tristezza e la rabbia della donna e voleva a tutti costi poterla far star meglio, ma non poteva riuscirci senza sapere cosa fosse successo, quindi cercò di tastare il terreno con domande ovvie, data la situazione
-Come mai è qui tutta sola? È molto tardi. E vestita così potreste cadere nel mirino di qualche mal intenzionato- “E questo non deve succedere”
-Come lei?-
“Un malintenzionato sarebbe niente in confronto a me amore mio, e tu lo sai bene”
-Per sua fortuna io non faccio parte di quella categoria. Dico sul serio, non ha nessuno che la aspetta a casa?- Emma cercò di mantenere un tono neutro senza che il suo sarcasmo misto all’irritazione si facessero notare, almeno non troppo
-Sempre a farsi gli affari suoi vedo-
-E lei sempre a pungere chi cerca di avvicinarla- Le rispose Emma cercando di pungerla a sua volta.
“Non è me che devi allontanare Regina”
-No, a casa non c’è nessuno ad aspettarmi.-
come sarebbe a dire!?” Emma stava cominciando a surriscaldarsi al pensiero di ciò che fosse potuto accadere. Forse Malefica l’aveva buttata fuori di casa dopo una brutta lite. Possibile? “no Regina non lo permetterebbe mai, piuttosto l’avrebbe fatta volare a lei fuori di casa.” Scartò subito quell’ipotesi assurda conoscendo la donna con cui avevano a che fare. Forse però si erano prese un periodo di pausa e adesso abitavano in case separate.
-Vive sola?-
-No, sono sposata, -
-E il suo consorte le permette di uscire così? – “Se mi risponde di si, vado e le metto le mani a dosso!”
–In realtà no, dato che non lo sapeva. Aspettavo mia moglie. Ma lei non è ancora tornata perché è troppo occupata a lavorare per tornare a casa da sua moglie che la aspetta con una serata perfette per poter festeggiare il proprio anniversario!- Rispose Regina tutto d’un fiato alzando la voce. “Ah ecco.” Emma voleva fare i salti di gioia alla rivelazione di Regina, era contenta di sapere che avesse mancato al loro appuntamento, che si stesse comportando in modo così disdicevole con lei, questo le spianava la strada. “Però, mi dispiace che tu ci stia male. Ma questa sofferenza finirà, te lo garantisco.”
-Mi dispiace, probabilmente non poteva rimandare, altrimenti sono certa che a quest’ora sarebbe stata a casa con lei a gustare la cena che le avete preparato- Le mancavano i gustosi pranzetti che tanto accuratamente preparava per lei ed Henry quando erano a casa. Regina fece una smorfia simile a un sorriso ed Emma se ne rallegrò –E come sa che ho cucinato io? Questo non l’ho detto. Potrei aver comprato qualcosa di pronto.-
“No non tu tesoro, faresti anche solo pasta e olio più tosto che comprare qualcosa di pronto.” Emma ricordò tutte le volte che Regina si lamentava per come mangiava male con tutte quelle cose surgelate che comprava e questo perché quando provava a mettere mani ai fornelli rischiava di incendiare tutto. Fu così che Regina decise che avrebbe sempre cucinato lei, pur di non vederle mangiare quelle porcherie.
-No, lei ha l’aria di una donna che sa cucinare, e anche molto bene direi.-
-Non può dirlo con certezza, ma in effetti si, è così-
-Modesta- “Montata!”
-Solo quando ce n’è bisogno.- Disse Regina girandosi verso di lei e sorridendo.
-Finalmente un sorriso vero, e anche molto bello aggiungerei.- Regina arrossì per il complimento. Emma fu felice di vedere che il broncio dal suo bel viso era sparito e che finalmente stava tornando serena.
-E lei? È sposata?- Le chiese Regina, e lei avrebbe voluto che non lo avesse mai fatto. Parlare di lei, di loro, le faceva male.
-No a dire il vero, non ancora- “Dovevo sposare te, ma questo non puoi ricordarlo”
-Oh allora vuol dire che comunque c’è qualcuno nel suo cuore- ironizzò Regina
-Si ovviamente.- “Sempre e solo tu Regina” pensò, sperando inutilmente che il suo pensiero potesse arrivarle dritto al cuore
-E’ una donna o un uomo?- “Ti lascerò rosolare, con il dubbio se sei tu o meno”
-Credo di non voler rispondere a questo-
-Oh adesso facciamo le misteriose. Va bene. E a quando le nozze?-
-Beh spero presto- Le disse Emma guardandola intensamente. La sua era una speranza reale. Lei sperava che ci potesse ancora essere un futuro per loro. Era per questo che lottava, per trovare il modo di poter essere libere di stare insieme.
-Bene, quindi immagino che sia felicemente fidanzata con la persona che ama. – Disse Regina quasi infastidita.
-Temo di no.- “Ti bagli a credere che sia felice, senza di te non posso esserlo, indipendentemente da chi c’è al mio fianco..”
-E come mai?-
perché ha erroneamente sposato un’altra.” Era cio che voleva dirle ma si limitò solo a risponderle -E’ complicato-
-Oh capisco.- Ogni volta che Regina posava i suoi occhi in quelli di Emma, lei cercava sempre di trasmetterle tramite quel contatto il più possibile. I suoi sentimenti, i suoi pensieri. Una volta per loro bastava scambiarsi uno sguardo e si capivano perfettamente senza bisogno di discorsi o parole inutili.  E ora cercava di fare lo stesso sperando che le arrivasse dritto al cuore quel “ti amo” che non poteva urlarle a voce. –Lo sa, oggi parlando con la mia amica, mi sono accorta che non ci siamo presentate, non sono ancora a conoscenza del suo nome-
Ah e così tu e Kathrin avete parlato di me, immagino quante te ne avrà dette per tenerti lontana”
-Le interessa?-
-Beh saprei come chiamarla, anziché definirla “La bionda” o “La donna del bar” sono alquanto brutti detti così, non le pare?- Emma sorrise, immaginando il disagio che dovesse provare, ma contenta della posizione di vantaggio che aveva su di lei
 –Si in effetti si. Ma neanche io so qual è il suo- Mentì.
-Beh propongo uno scambio equo, un nome per un nome- Regina le porse la mano –Sono Regina Milss- Emma le strinse la mano e le fece un sorriso dolce “Si, tu sei una regina in tutto e per tutto!” –Le dona molto come nome.. Beh, adesso so che si chiama Regina, e che parla spesso di me.-
-Come?-
-Beh non volendo lo ha detto lei, ha detto che per parlare di me usa quei nomi poco belli-
-Direi che sono stata costretta a parlare di lei dato che ha esplicitamente parlato alla mia amica del ballo di questa mattina-
-Beh sono felice, che ne abbiate parlato.- “Sono felice di essere nei tuoi pensieri”
-Beh tocca a lei, qual è il suo nome?- Emma la guardò con uno sguardo furbo. “Dovrai impegnarti se davvero vuoi saperlo”

 –Lo scopra..-
-Cosa?- “hai capito bene”
-Se ci tiene tanto a sapere il mio nome non credo le sarà difficile scoprirlo. -
-Avevamo fatto un patto, un nome per un nome.- Disse regina assottigliando lo sguardo.
-Si ma non ho mai detto che gli lo avrei detto io.- Regina rimase a bocca aperta.
Mi hai insegnato tu queste mosse”. –Sarebbe meglio che tornaste a casa, si è fatto veramente tardi, sua moglie potrebbe essere tornata ed essere in pensiero. –
Se ha un briciolo di interesse nei tuoi confronti”
-Si, certo.- Emma si rattristo, sperò di sentirsi dire che preferiva rimanere li con lei, e godere ancora della sua compagnia. Ma si era illusa inutilmente, quella era una cosa che avrebbe detto la sua Regina, non questa. –Grazie di tutto, spero di rivederla presto, e non perché debba venire ad abbassarmi il volume della radio- Le disse gentilmente Regina, quasi avesse intuito il suo pensiero e lei non poté che risollevarsi il morale sentendo che voleva rivederla. Vide Regina togliersi la giacca per restituirgliela.
–La tenga pure, non vorrei prendesse freddo proprio ora. E poi così magari, la prossima volta, il caso la porterà a restituirmi la giacca.- Regina ritrasse il braccio, si rimise la giacca rossa sulle spalle e sorrise.
-Si, forse.. Grazie ancora-
-Dovere- Rispose dolcemente Emma chinando leggermente la testa.
Tornarono ognuno alla propria macchina. Emma vide Regina cercare i suoi occhi dallo specchietto retrovisore e lei le diede ciò che desiderava. Avere la consapevolezza che nonostante tutto continuasse a volerla le procurava una gioia incredibile. Si salutarono ancora silenziosamente, ed andarono via imboccando due vie differenti, ancora una volta.
 
Emma tornò in ufficio presa da mille pensieri, Regina, come incontrare di nuovo Regina, come riuscire a far tornare la memoria a Regina, senza traumatizzarla, come stare con Regina senza che le capiti qualcos’altro di strambo. Insomma diciamo che era un unico pensiero con diverse problematiche. Il suo telefono si illuminò, vi era un messaggio da un numero non memorizzato. Lo apri e lo lesse:

Dobbiamo parlare urgentemente, non voglio darti contro ne aggredirti, desidero solo parlare con te, l’argomento penso tu lo possa immaginare. Fammi sapere appena sei disponibile per un incontro.
Kathryn.


Sicuramente voleva parlare di Regina e di cio che stava succedendo. Aveva scritto che non voleva ne aggredirla ne darglii contro, cosa voleva dire? Che era dalla sua parte? Ne dubitava fortemente, non avrebbe mai permesso che Regina tornasse con lei per rischiare nuovamente di morire. Se però si fosse rifiutata di incontrarla avrebbe potuto far peggio e metterle contro Regina. Forse era meglio assecondarla e vedere che cosa voleva dirle di tanto importane. Decise che le avrebbe risposto l’indomani a mente lucida. Tempo di posare il cellulare sulla scrivania che questo si mise a vibrare nuovamente, questa volta però era sua madre.
(*) –Pronto?-
-Emma! Che cosa vuoi fare?! Ho saputo che ti sei riavvicinata a Regina-
“Eccoci..”
Emma sentii una musica in sottofondo dall’altra parte del telefono, probabilmente sua madre stava ascoltando qualche canzoncina smielata prima di decidere di chiamarla per cazziarla.
-Che ti stai ascoltando ? Sei in vena di coccole?- Disse cercando di scherzare
-Non cercare di cambiare argomento! Ma che ti è saltato in mente!-
-Chi te lo ha detto?-
-Lo hai fatto dentro il bar di Granny, penso che di persone che potessero dirmelo ce ne siano tante e poi non è questo il punto!-
-Ho capito, è stato Brontolo, è l’unico che non sa tenere la bocca chiusa li dentro!-
-Che cosa hai in mente di fare? Sai che ora come ora non finirebbe bene, e così facendo potresti metterti contro Malefica. I patti erano chiari! Lei si sarebbe presa cura di Regina e tu saresti dovuta starle lontana. Potresti metterla in pericolo, o peggio farla soffrire ancora inutilmente senza che possiate realmente stare insieme!-
-Mamma so benissimo quali erano gli accordi e so cosa c’è in ballo! E si i patti erano che lei si prendesse cura di Regina, ma perché pensavo che l’amasse, come diceva, che si sarebbe impegnata a renderla felice, ma così non è! Entrambe stiamo fingendo di vivere una realtà che non è nostra! Senza di lei non sono niente, mi manca l’aria! In oltre non ho agito a caso! Ruby e Belle si sono messe in contatto con me e hanno detto che hanno trovato qualcosa e che stanno tornando, saranno qui per lunedì. In questo modo ne potremo sapere di più e forse potremo finalmente sistemare le cose!-
-Questa è una bella notizia, ma non cambia il fatto che non ti saresti dovuta esporre in questo modo. L’hai anche ingaggiata per il progetto!-
-No! Di questo non ne sapevo nulla fino ad oggi pomeriggio, forse è opera di Kathryn. È con lei che ha parlato Elsa ed evidentemente ha coinvolto lei Regina.-
-E perché?-
-Non lo so, poco fa mi ha anche detto che vuole parlarmi-
-Ascolta Emma anche io e David torniamo lunedì, aspettaci e parleremo tutti insieme. Così decideremo sul da farsi. Ma fino ad allora è meglio se le stai lontana, potresti complicare le cose se cercassi di metterti di nuovo in contatto con lei.-
-Vedrò cosa posso fare-
-Emma per favore, non agire in modo avventato-
… La sentì piangere…
-Emma?-
-Io la rivoglio..- le lacrime le solcarono le guance. –Mi manca tutto di lei, mi manca il suo profumo, i suoi sguardi, le sue carezze e i suoi sorrisi. Mi mancano perfino i suoi rimproveri. Mi manca svegliarmi accanto a lei la mattina, mi manca prepararle la colazione, mi manca farle gli scherzi insieme ad Henry, mi mancano le sue rassicurazioni, le sue liti, i suoi difetti, quei suoi modi di cercare di avere tutto sotto controllo.. Mi manca la nostra famiglia..-
-lo so tesoro, vedrai che sistemeremo tutto, siamo una famiglia e noi abbiamo sempre lottato per far si che rimanesse unita, non vi abbandoneremo mai!-
-Lo so, grazie..-
-Ti chiamo domani, ora cerca di riposare-
-Va bene -
- Buona notte Emma-
-Buona notte.- Emma si abbandonò sulla sedia e cominciò a piangere. “Regina.... Ti prego amore mio.. Cerca di ricordare chi ero per te..” Ripeté quella supplica in continuazione come se potesse arrivare fino a lei ovunque si trovasse. E con le lacrime che le scendevano senza tregua, si addormentò sulla scrivania.

Domenica 25 ottobre ore 07:00

“Dove sono?” Regina si trovava in un posto del tutto a lei sconosciuto. Sembrava una specie di palazzo, di quelli che si leggono nelle favole. All’inizio era vuoto, quasi deserto. Poi, il tempo di un battito di ciglia, e la sala si era riempita. Piena di gente che danzava e rideva felice, quasi come il bar che aveva visitato il giorno precedente, solo che dei volti che la circondava non ne riconosceva neanche uno. Lei indossava un abito che sembrava quello di una principessa, di un color bianco panna e si accorse che lei stessa stava danzando con un uomo dai capelli corti chiari, aveva un fine strato di barba e gli abiti che indossava sembravano quelli di un principe. Ma per quanto si sforzasse nel cercare di capire chi era non ci riuscì.. Qualcuno da dietro le prese la mano fermando la loro danza e le sussurrò all’orecchio “Vieni, balla con me” Il cuore di Regina si fermò. La voce era dolce e calda. Si girò a guardare chi era e vide la bellissima donna bionda dagli occhi color del mare che la guardava come se fosse la creatura più bella del mondo. Anche lei indossava un abito bianco, solo più luminoso e fino, e indossava una corona di foglie intrecciate fra loro. Delicatamente la condusse al centro della sala e cominciò a farla danzare mentre la teneva fra le sue braccia, stringendola, amandola solo con lo sguardo. “Sei bellissima Regina” le parole uscirono con un sussurro. Notò nel suo sguardo una strana luce, come se avesse appena appreso qualcosa di straordinario.
“Non so ancora il tuo nome”
“Scoprilo..”
“Non so chi sei, ne cosa vuoi da me”
“Scava dentro te, e lo saprai.”
“Sei entrata nei miei pensieri, ti ho preso a cuore e ora mi sento confusa” Regina si appoggiò al suo petto mentre continuavano a ballare e quel gesto le suonò familiare, come se in passato lo avesse già fatto, in quel posto, in quel tempo, in quel modo.
“No, io ci sono sempre stata, e so che hai paura, ma io sarò sempre al tuo fianco. Tu continua a cercami Regina, cercami nel tuo cuore..” Dette queste parole la Bionda si allontanò svanendo piano piano “No, ti prego non andartene, resta con me ancora un po’!”
“Cercami..”

Regina si svegliò e si tirò su di scatto. “Era un sogno” pensò a metà fra la delusione e il sollievo. Malefica era accanto a lei che dormiva con ancora in dosso la camicia. L’orologio segnava le sette del mattino, era prestissimo. Il sogno dell’ombra che la inseguiva non si era mostrato minimamente quella notte, in compenso, aveva sognato di una bellissima donna che la faceva danzare e che le diceva di cercarla. Regina pensò che questo fosse dovuto al fatto che il giorno prima era stato pieno di emozioni e cose nuove. Si doveva essere così, le cose non potevano affatto essere collegate. La sua mente cercò di elaborare quello che aveva sognato, che poi era quasi un misto fra un ricordo e un sogno, era come se avesse vissuto già quelle scene. Si ristese sul letto e portò le mani sul viso, le sembrava di impazzire. Sentì Malefica muoversi e appurò che si era svegliata quando sentì il suo braccio che la circondava. –Come mai sei già sveglia?-
-Oh per un sogno-
-Hai fatto un incubo?-
-Una specie- Regina cercò di essere vaga sperando che l’interrogatorio avesse fine li. Malefica si sollevò mise il gomito sul cuscino e poggiò la testa sul palmo della mano aperta. -Dato che sei sveglia che ne dici se ci vestiamo e usciamo a fare colazione? Così poi potremmo andare a fare una passeggiata- Regina tolse le mani dal viso e le sorrise
–Dico che sarebbe un ottima idea.-
-Bene, allora alzati- Mal si alzò subito e si mise di fronte all’armadio per potersi vestire. Regina invece si girò sul fianco mettendosi appoggiata al cuscino proprio come aveva fatto Malefica poco prima. Guardo attentamente sua moglie, il suo fisico, le sue movenze. Era una donna favolosa, su questo non c’era dubbio. In molti la desideravano. Regina però non si dava pace, continuava a pensare alla bionda. Decise di staccare e di andare a prepararsi per potersi godere l’intera giornata con Malefica.

Uscirono presto, i vestiti che indossano erano molto casual e questo fece piacere a Regina, perché era da molto tempo che non avevano più il tempo di mettere abiti comodi anziché formali. Malefica indossava una semplice camicia bianca che lasciò aperta vicino al collo e un paio di jeans. Mentre Regina si era messa una maglia a manica lunga nera con in dosso dei jeans che avevano brillantini sparsi in vari punti. Andarono a fare colazione al bar “il Dragone” era li che si erano conosciute molto tempo prima, dando il via a una bella amicizia, che poi si era trasformata nella loro attuale vita. Almeno così credeva fossero andate le cose Regina
–Come mai oggi siamo qui? È da parecchio tempo che non ci veniamo-
-Lo so e lo trovo un peccato, ha così tanti bei ricordi di noi questo posto, mi andava di fare un tuffo nel passato e ricordare come è cominciato tutto-
Regina sorrise e in quel momento fu inondata dai ricordi. Le venne in mente quando Malefica le rovesciò a dosso una tazza di caffè bollente e come si incazzò facendole una sfuriata davanti a tutti, che permise loro però di conoscersi. Di quando le andava a rompere le scatole, ogni volta che andava la con degli amici, cercando sempre di attirare la sua attenzione. Del primo appuntamento. Del primo bacio. –A che pensi?- Mal interruppe quei deliziosi ricordi. –A niente, facevo un tuffo nel passato.- Disse pronunciando le parole che aveva usato lei.
-Stavo pensando di andare al parco appena finiamo qui, ti va?-
-Certo-
Da li parlarono di loro, di tutti i ricordi legati a quel posto che riaffiorarono alle loro menti. Finirono in fretta di mangiare, pagarono e mano nella mano si diressero verso il parco.
Era una giornata stupenda, il sole riscaldava l’ambiente e una leggera brezza portava sollievo nei momenti in cui sentivi aumentare la temperatura. Il cielo era limpido, non vi era neanche una nuvola e il parco, dato la bella giornata era pieno di gente. Loro si inoltrarono al suo interno seguendo la stradina, a zig zag fra le altre persone. –Allora, come è andata ieri? Siete riusciti a concludere?-
-Si certo, con me tutto si porta a compimento, in un modo o nell’altro- disse lanciandole un occhiatina maliziosa e facendole l’occhiolino.
-Si questo lo so. C’è aria di promozione?.-
-Si è probabile, a questo proposito, Martedì dovrò partire, devo andare a Boston per lavoro. Non so quanto ci metterò ma spero di rientrare la sera stessa essendo che sono solo 2 ore di viaggio. Nel caso non dovessi farcela rientrerò la mattina dopo.-
-Si va bene. Ieri Kathrin mi ha proposto di lavorare a un progetto di grande portata insieme a lei. A te andrebbe bene se accettassi?-
Mal ci pensò un attimo, se avesse fatto obbiezioni sapeva benissimo che sarebbero andate a litigare e che alla fine Regina avrebbe deciso di farlo lo stesso, quindi andò dritta alla risposta che riteneva portasse meno danni.
-A una condizione-
-Quale?-
-Dovremo cercare di far coincidere i nostri lavori, in modo tale che quando avremo del tempo libero potremo passarlo insieme. Avevi ragione tu, ci stiamo distanziando e tutto perché non abbiamo tempo di godere l’una dell’altra, quindi voglio almeno un giorno a settimana tutto per noi e che i primi momenti liberi si possano conciliare così che si possa stare insieme il più possibile. Ci stai?- Malefica sapeva che non avrebbe rifiutato e questa certezze le dava serenità. In questo modo avrebbe evitato possibili danni irreparabili, causati da una certa persona di sua conoscenza, sempre che non ne avesse già iniziati a fare. –Va bene, ci sto. Sai che non ho mai chiesto altro- Le disse Regina sorridendo.
Passeggiarono lungo il sentiero ridendo e scherzando come non facevano da molto tempo. –Mamma..- Quando una parola sussurrata la bloccò, sentì un istinto irrefrenabile di girarsi verso la voce che aveva pronunciato quella parola. Poco distante da loro, c’era un ragazzino che le guardava con gli occhi lucidi, sembrava sul punto di piangere. Regina lo guardò e sentì una morsa al cuore che le fece mancare il respiro, senza che riuscisse a spiegarselo. Era un bambino, avrà avuto si e no 13 anni. Malefica si girò appena sentì che regina aveva fermato il suo passo e vide il ragazzo fermo dietro di loro.
–Dici a me?- Gli chiese gentilmente Regina.
- A-ah..n-no…. i-iio devo essermi sbagliato- Abbassò lo sguardo –Da dietro le somigliava, mi scusi.-
-Ti sei perso?- Gli chiese Malefica cercando di atteggiarsi in modo naturale, nonostante chi avesse di fronte. – N-no.. devo tornare dai miei amici ora-
Regina sentiva qualcosa dentro che la spingeva a voler, incondizionatamente, bene a quel ragazzino –Come ti chiami?- gli chiese prima che se ne andasse. Lui alzò lo sguardo e la guardò negli occhi. –Henry-  Regina sorrise. “come mio padre”
- E’ un bellissimo nome-
-Grazie- Gli rispose con gentilezza sorridendole a sua volta.
-Regina perché non lo accompagniamo dai suoi amici, così saremo sicure che non si possa perdere dato tutta la confusione che c’è qui- Regina la guardò “è sempre così gentile e altruista” pensò ammirata. –Si mi sembra un ottima idea, ti dispiace se ti accompagniamo? Non riuscirei a stare tranquilla sapendo magari che non seri riuscito a ritrovare il tuo gruppo.- Henry guardò Malefica cercando di non farsi intimidire. –Ma no certo, mi fa piacere.-
-Bene- Disse Malefica Sorridendo dolcemente alla moglie. Posò la sua mano intorno alla vita di Regina stringendola al suo fianco in modo molto plateale proprio per non far sfuggire a Henry quel particolare. Iniziarono a camminare lasciando il sentiero e dirigendosi verso il prato dove molte persone sedevano a terra intente a godersi la bella giornata. Chi giocava a carte, chi sonnecchiava, chi parlava. –Quanti anni hai Henry?-
-Ne ho 12-
-Sei un ometto allora- Intervenne Malefica, cercando di farsi notare da Regina.
-Si, puoi dirlo forte!- Gli rispose con un pizzico di ostilità
-Vivi qui vicino?- Gli chiese Regina
-Vengo dalla parte della città dopo il ponte, quello dopo la stazione-
-Ah si, ho capito.- Regina pensò alla notte precedente, dove si era ritrovata su quel ponte a cui si riferiva il ragazzo insieme a un’amabile sconosciuta.
-E’ lontano da qui, sei venuto in pullman?-
-No mi ha accompagnato un amica.-
-Henry!!- Una ragazza da lontano lo chiamò attirando la sua attenzione. Era insieme ad un gruppo di ragazzi che agitavano le mani per farsi vedere.
-Sono i tuoi amici ometto?- Chiese Malefica. Henry fece un cenno col capo.
-Allora noi ci salutiamo qui.- Disse Regina tristemente. “Sembra un così bravo ragazzo”
-Grazie di avermi accompagnato, spero di rincontrarla presto- Disse rivolto a Regina porgendogli la mano. Lei si soffermò un secondo a guardare la sua mano e poi la strinse.
-Il piacere è stato nostro, e si, speriamo di rivederci presto- A Henry salirono le lacrime a gli occhi, era passato tanto tempo dall’ultima volta che l’aveva potuta vedere e ora chissà quando sarebbe riuscito ad averla di nuovo vicina in questo modo. Fece un gesto spontaneo da figlio senza pensarci su. Regina rimase interdetta, nel ritrovarsi quel bambino attaccato alla vita che l’abbracciava e la stringeva forte a lui. Sentì una profonda nostalgia, che le fece scaldare il cuore e gli occhi le si inumidirono. Era come se avesse sentito la mancanza di quel contatto. –Le chiedo scusa- Henry si stacco e corse dal gruppo dei suoi amici prima che Regina potesse dire qualsiasi cosa. Lei lo vide correre via e sentì il desiderio di andargli dietro, ma la vicinanza di Malefica al riportò alla realtà.
–Va tutto bene?-
-Si tranquilla-
-Sembra proprio un bravo giovanotto, non credi?- le disse
-Si, sembra di si.-
-Sembra un figlio ideale, chissà potrebbe essere il tuo..-
Regina si mise a ridere - ahahah ma che stai dicendo-
-Regina è da tanto che volevo chiederti una cosa e aspettavo solo che ci fossero le condizioni per farlo e con la promozione che sto aspettando sono certa che si possa fare e che sarà meraviglioso!-
-Mal ma di che stai parlando? Siamo gia sposate non puoi farmi una seconda proposta.-
Regina e Malefica risero insieme.
-No nessuna proposta di matrimonio.- Malefica le prese entrambe le mani e la guardò negli occhi. –Regina, voglio un figlio con te..-
Regina rimase senza parole – Che cosa?-
-Voglio allargare la nostra famiglia… Dammi un figlio.-
   
 
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