Film > Pirati dei caraibi
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Autore: fiphina    22/10/2016    2 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una splendida giornata di sole, di cui terre come i bellissimi Caraibi ne erano zeppe proprio come un forziere era colmo di dobloni d'oro, tutti gli invitati erano in fermento per festeggiare i due giovani futuri sposi.

Dopo la cerimonia il sacerdote fece segno a colui che dirigeva il piccolo coro di poter iniziare a suonare.

Costui si limitò ad accennare un semplice si con il capo, senza dire nulla.

L'inizio non fu male, benché, a giudicare dalle espressioni di tutti i presenti, la musica non risultava poi così gradevole alle orecchie, ma adesso arrivava il momento più delicato dell'intera giornata.

Se una volta aveva detto che bisognava combattere per svignarsela via, ora la frase più adeguata era bisognava suonare per svignarsela via.

Fortunatamente, ben presto, tutti furono presi dal clamore della festa e se tutto sarebbe andato come previsto non ci sarebbero stati ulteriori intoppi.

3... 2... 1... ripeté il suonatore, mentalmente.

All'improvviso, fischi assordanti seguiti da scie luminose partirono dritti verso il cielo.

Gli invitati, compresi i novelli sposi, entrarono nel panico perché colti alla sprovvista, successivamente due tipi alquanto sospetti fecero la loro comparsa per la sorpresa di tutti; la cosa più sconcertante a cui assistettero era che i vestiti che indossavano erano solo calzamaglie.

"Signor direttore, ma...?" bofonchiò, scettico, uno degli invitati.

"Com'è possibile? Solo una parola: impostori!" si sentì arrivare un'altra risposta dal gruppo di persone ormai divenuto più un ammasso di folla; nel frattempo i due suddetti impostori corsero il più lontano possibile: il piano, seppur bizzarro, era riuscito, avevano la tromba.

Il grande architetto del piano si tolse finalmente di dosso la parrucca e quegli abiti dannatamente larghi e fastidiosi, liberando così i lunghi capelli neri stile rasta con tanto di bandana rossa e perline, lasciando il posto all'uniforme da pirata.

"Per mille palle di cannone con la barba, per un pelo! Però devo dire che l'aperitivo non era niente male" commento quello grassottello dei due, portandosi la coppa di rum alla bocca che però gli fu subito strappata di mano, lasciandolo con una smorfia contrariata e indispettita sul viso.

"L'importante è che il piano sia andato tutto come previsto. Ora..." ribatté l'altro alzando in alto l'indice sinistro "Dobbiamo solo concludere in bellezza"
bevve un sorso prima di restituire il bicchiere vuoto all'amico che per tutta risposta sbuffò sonoramente, venendo comunque ignorato.

"No, no! Ah, lasciamo perdere! Piuttosto, pensi di riuscire a completare il tuo geniale piano?"

"Ormai dovresti saperlo, amico: sono il capitano Jack Sparrow! Ho sconfitto mari e monti, figuriamoci cosa mai potrebbe andare storto in una cosa così insignificante che però non è di per sé insignificante, perché riportare la Perla alle sue maestose grandezze naturali non è un'impresa insignificante tranne che per qualcuno che pensa sia insignificante, ma solo perché colui che la crede insignificante è insignificante, comprendi?" sorrise in modo sghembo il capitano, mettendo in mostra gli svariati denti d'oro che possedeva, non ottenendo altro che un ennesimo sguardo esasperato dal parte del compagno di avventure di una vita davanti alle sue doti imprevedibili.

Jack Sparrow sapeva essere molto persuasivo nelle faccende di suo interesse.




 

"No no, dove vai bestiola? Non muoverti, ho detto! Come osi disubbidire? Non sai chi sono io!" sbraitò inutilmente Jack, non riuscendo a tenere ferma la capra che correva dappertutto non volendone sapere di fare come gli era stato diverse volte ordinato "Va bene, te lo suggerisco io chi sono, ma stai ferma!"

"Capitano è inutile! Quella capra è testarda peggio di una capra" cercò di dissuarderlo Gibbs, con la tromba che avevano rubato ancora in mano; avevano tentato di raggiungere il loro obiettivo usando la tattica suggerita da Sparrow: tre capre, una clessidra, una balestra, uno che suonava la tromba e un altro che gesticolava.

Tuttavia, risultò ugualmente tutto inutile.

Sfastidiato, Jack smise di inseguire la povera bestiola impaurita e si mise ad osservare la sua amata Perla, ingiustamente rinchiusa nella bottiglia di vetro, con sguardo serio.

"Capitano" si sentì chiamare dal migliore amico, ma senza udirlo veramente, tanto che Gibbs dovette ripetere l'affermazione una seconda volta prima di ottenere la sua attenzione "Mi dispiace che il piano non sia riuscito" 

"Non importa, Gibbs, grazie per il tuo aiuto... come sempre"

Quelle parole fecero piacere al mastro: erano rare le volte in cui vedeva Jack in quello stato così serio e probabilmente lui era uno dei pochi a notarlo e, forse, l'unico a sostenerlo davvero e l'unico ad essergli completamente leale.

"Dove facciamo porto, capitano?"

Il bel pirata si decise finalmente a girarsi in direzione del suo interlocutore.

"Il solito"

"Agli ordini"

Così, con la loro misera barca fecero vela verso l'unico luogo dove si dirigevano tutti i pirati degni del loro titolo, sia per divertimento, sia per riaccendere gli animi: Tortuga.

Una vola giunti sul posto, facendo attenzione a non farsi beccare dalla Marina Britannica, i due si rintanarono in una taverna piuttosto disordinata.

"Vedrete capitano, riavrete presto la Perla Nera! L'avete detto voi che avete affrontato ostacoli più grandi" lo incoraggiò il buon Gibbs, battendogli una pacca sulla spalla destra; Jack inclinò il capo, mantenendo lo stesso sguardo serio di quel momento.

"L'ho persa molte volte, ma stavolta non rinuncio, sulla mia parola! Gibbs, se mai mi capitasse un'impresa, dico impresa... sotto mano, mi accompagneresti, eh?" domandò il più giovane, gesticolando con le mani nel suo solito modo bizzarro; il suo compagno di avventure sorrise in risposta, prima di darla a vere e proprie parole.

"Dritti alla meta"

"E conquista la preda"

Ad un certo punto Gibbs aggrottò le sopracciglia.

"Jack... ma come faremo a far tornare la Perla alla normalità?"

Il pirata aprì la bocca per parlare, anche se dalle sua labbra non uscì una sola singola sillaba, perché non aveva idea di cosa rispondere né aveva attualmente in mente una spudorata menzogna momentanea da sputare.

"Ehm... non lo so" si arrese, infine, rassegnato, optando stranamente per l'onestà, in contemporanea bevendo un sorso di rum; ad interrompere la conversazione ci pensò di nuovo una rappresaglia da parte della Marina Britannica.

"Mmh! Filiamo via, Gibbs!" mentre si distrecavano tra la folla Jack urtò per sbaglio contro qualcuno che gli parve essere una giovane donna, ma non ne era sicuro poiché incappucciata; fece spallucce non dando per nulla importanza alla faccenda e continuò la fuga "Ne ho abbastanza della Marina Britannica!"

   
 
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