A Rei,

per questi quattro anni di splendida amicizia.

 

 

Fumo di mezzanotte

 

 

Il joint passò tra le dita del ragazzo seduto, o per meglio dire sbracato, sull’erba umida.

Si portò il filtrino alle labbra, inspirando a fondo. Trattenne il fiato per un attimo, giusto il tempo di gustare il sapore dell’erba; poi, lasciò che il fumo azzurrino dello spinello uscisse dalle labbra socchiuse, prima di passare il tutto al compagno.

Questi azzardò un sorriso; i denti bianchi risplendettero per un attimo alla pallida luce della luna.

Era estate. La serata era fresca ed erano soli.

Completamente soli.

«Uchiha…»

Kiba Inuzuka ripassò lo spinello al ragazzo. Studiò il suo profilo mentre si accostava la canna alla bocca. Tranquillo, rilassato. Gli occhi scuri che scrutavano il cielo apparentemente senza interesse.

«Mh?»

Un monosillabo. Nessuna domanda ben identificata. Quel «Mh?» poteva voler dire tutto e niente.

Da tempo, Kiba aveva capito che Sasuke Uchiha non era esattamente un comunicatore. Un suo monosillabo, poteva contenere l’infinito. Poteva essere un: «Stammi alla larga.»; un «Ti voglio bene.». O, semplicemente, quello che era: un intercalare continuo di indifferenza e distacco.
Kiba sapeva che Sasuke aveva un modo suo di parlare. Con gli occhi e con i gesti. Parlava per azioni. Azioni ambigue che dovevano essere comunque interpretate. Come ogni cosa in lui.

E, dopo anni di conoscenza, Kiba doveva ammette di faticare ancora a capirlo.

«È divertente.»

Sasuke sollevò un sopracciglio, regalando all’amico uno sguardo perplesso. Kiba rise. Genuinamente, come era solito fare. Rise, perché la situazione era davvero comica, quasi paradossale.

«Noi due… - cercò di spiegare, riprendendosi lo spinello – Qui. Sul prato. A spararci un joint quando tra poco.»

«Mh.»

Laconico come sempre.

«Potresti anche rispondere qualcosa di diverso, per una volta.»

«Dici?»

«Già è un passo avanti.»

Sbuffò, gettandosi a sua volta sull’erba. La rugiada notturna gli inumidiva la maglietta. Inspirò a fondo l’aroma dell’estate che si prospettava di fronte a loro.

«Siamo alla fine, Sasuke.»

Il ragazzo gettò un’occhiata alla canna, ormai a metà, annuendo.

«L’università è alle porte. Tu che vuoi fare?»

Sasuke inspirò a fondo il fumo, pensieroso.

«Non lo so. – Silenzio. Si rigirò la canna tra le mani. – Sarà strano non averti tra i piedi.»

Kiba si voltò verso di lui, perplesso da quella considerazione. Già, sarebbe stato strano non trascinarlo più fuori di casa la mattina; perdere le giornate trascorse a studiare insieme; condividere la complicità che si creava tra compagni di classe, dentro e fuori la scuola.

Però, nonostante quei pensieri tristi, sorrise. In fondo, aveva ormai imparato a leggere tra le righe confuse di ciò che diceva l’Uchiha, e quella frase gettata là quasi per caso aveva tanto il sapore di un: «Mi mancherai.»

«Penso che mi trasferirò. Naruto mi ha detto che c’è un buon monolocale vicino all’Università. Ha proposto di dividerlo…»

«Vai a vivere con Naruto, quindi?»

Sasuke tacque per un secondo, prima di annuire. Kiba ghignò.

«Chi l’avrebbe mai detto! Sasuke Uchiha che va a convivere appena finito il liceo!»

«Non è convivenza. – il ragazzo gli strappò il joint dalle mani, tirando una profonda boccata. – E’ convenienza, ecco tutto.»

«Fanno rima. Quindi sono la stessa cosa. E ripassami la canna, non avevo finito!»

Sasuke restituì il mozzicone a Kiba. Pensieroso, questi tirò una, due volte, prima di ripassarla all’amico.

«Neji mi ha chiesto di raggiungerlo ad Okinawa.»

«Mh.»

«Stavo pensando di dirgli di sì.»

«Quindi… te ne vai?»

«Non lo so. – tacque, lasciandosi andare a brevi riflessioni. – Sasuke…»

«Mh?»

«Resteremo amici anche se sarò lontano, vero?»

«Perché, siamo amici?»

«Idiota.»

Kiba tirò un pugno amichevole sul braccio di Sasuke che replicò. Rotolarono un po’ sull’erba umida. Le stelle che stavano a guardare quella scazzottata, forse l’ultima fatta su quel prato e su quella collina. Forse, solo la prima di molte altre.

Rimasero fermi, sdraiati su quel prato a guardare il cielo. Il joint era finito; l’aria umida penetrata nelle vesti e nei polmoni. Faceva fresco. Tra poche ore avrebbero avuto l’esame. Tra poche ore, sarebbe tutto finito. Si sarebbero separati. Uno da una parte, uno dall’altra. E il peso di quella separazione, sebbene non ancora imminente, gravava su di loro e sul loro silenzio.

Avrebbero avuto altri momenti da aggiungere al loro personale album dei ricordi. L’estate era alle porte, con il suo scorrere frenetico, le giornate afose e lo studio per l’ammissione all’università prescelta. Eppure, sentivano entrambi che quello sarebbe stato l’ultimo momento veramente loro. Dopo, sarebbe stato tutto diverso. Dopo…

 

«Resteremo amici, Uchiha?»

Domandò ancora una volta Kiba, quando il cielo cominciò a schiarire e il sole farsi alto all’orizzonte. Solo poche ore. Solo…

«Forse, Inuzuka. – mormorò Sasuke, alzandosi e ripulendosi i vestiti dai fili d’erba rimastevi attaccati. – Forse…»

Ma Kiba sapeva benissimo che quel «forse», era soltanto l’ennesimo «sì».

 

«Arrivederci, Sasuke.»

«Arrivederci, Kiba.»

 

 

N/A

 

Allora, questa vorrebbe essere una spin-off di Uzumaki Naruto In La Mia Vita Scolastica, ambientata alla fine della storia (che voi comuni mortali vedrete solo tra molto tempo ma che io, essendo una raccomandata del cazzo, conosco già ù_ù). Ammetto che non so quanto sia attinente alla trama originale, visto che la cara Inuzuka ha le idee parecchio confuse al riguardo XD. Fatto resta, che si può leggere anche staccata da quella storia.

Prima che la mia ragazza faccia storie, è una friendship, ovvero una coppia di amici. Questo per mettere i puntini sulle “i” ed evitare che la mia vita sentimentale vada allo sfacelo XD.

Non so quanto si noti che era progettata come una BrianMichael, invece che come una SasukeKiba, ma sono dettagli. L’importante è che piaccia alla diretta interessata XD.

Ti voglio bene, Inuzuka.