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Autore: Katy123    23/10/2016    1 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte non riuscii a dormire. Non per il fatto che fossimo rimasti bloccati a quasi cento metri d'altezza in cima a una ruota panoramica arrugginita e non usata da almeno dieci anni, quello non era niente in confronto a quello che mi disse Eric una volta che il motore ripartì. 
Avevo appena messo i piedi di nuovo a terra quando mi chiese se ero libera il weekend successivo.
"Certo, hai già voglia di organizzarmi un'altra sorpresa? Magari qualcosa che non includa giostre che si bloccano all'improvviso..."
"Più o meno... Volevo presentarti i miei amici. Avevano pensato di organizzare un picnic e volevo chiederti se ti andava di venire con me."
Claire stai calma, controllati e non metterti a saltare come una schizzofrenica.
"Se non ti va non importa, possiamo vederci solo noi due o..."
"Cosa? No no, certo che sì! Cioè... Sì." Claire... Quale parte di "stai calma e controllati" non hai capito?
"Mi piacerebbe tantissimo conoscere i tuoi amici! E poi è da un sacco di tempo che non vado a fare un picnic..." 
L'ultima volta risaliva al mio ultimo compleanno e Adele, la mia migliore amica, aveva rischiato di dare fuoco all'erba del prato mentre accendeva le candeline della mia torta. E la parte peggiore era che io l'avevo ci avevo rovesciato sopra tutta la bottiglia d'acqua per evitare un incendio... Non proprio la festa migliore della mia vita.
Tornando a noi, adesso penserete che io non abbia dormito per l'emozione o per gli attacchi di adrenalina che mi facevano saltare per tutto il mio appartamento ogni volta che ripensavo alla serata. 
E invece no, il problema era la lettera che mi aveva dato Jeanine in ascensore e che io avevo sfortunatamente letto. E riletto. Per circa cento volte per assicurarmi di non essermi sognata niente.
Claire, 
volevo ingraziarti per l'ottimo lavoro che hai svolto a Chicago. Mi dispiace di averti costretta a partire, ma ti assicuro che senza il tuo sacrificio (santo cielo, neanche fossi una martire) tutto questo non sarebbe stato possibile (bah... Convinto tu). 
Comunque, volevo darti una buona notizia: lunedì mattina alle 7 passerà a prenderti il mio autista per poterti riportare finalmente dalla tua famiglia. So che sarai felicissima di tornare a casa (non così tanto in realtà).
Saluti,
David
(il mio capo... Prima di Jeanine)

Ok... Adesso che si fa?? Era da due ore che cercavo di rotolarmi nel letto in cerca di una risposta magica nascosta sotto le coperte, ma per ora non avevo trovato neanche la voglia di dormire. 
"Facciamo così, Claire. Rimandiamo tutti i problemi a domani e per adesso pensiamo solo a dormire. Va bene? Va bene" mi risposi da sola.
E invece non andava bene, perchè la mattina dopo ero talmente concentrata a pensare a una soluzione e disperata perchè non ne trovavo nessuna che andai a sbattere contro qualcuno. Prima figuraccia della giornata: fatta!
"Claire, da quanto tempo che non ti vedevo! In effetti speravo di incontrarti in un modo... diverso, senza venirti addosso. A proposito, tutto bene?"
"Lauren? Che ci fai qui?"
"Oh, avevo la mattinata libera e ho pensato di fare un salto qui per salutare Cameron..."
"Ah giusto... Come stanno andando le cose tra di voi?"
"Beh, ci siamo incontrati solo una volta, ma sembra carino. E poi è così premuroso e..."
Bla bla bla. Continuò a parlare per circa 5 minuti mentre io pensavo ai miei problemi. Chissà se...
"Tu cosa faresti se dovessi partire e lasciare tutto da un giorno all'altro?"
"Cosa? E partire per dove? Anche se cambiassi fazione resterei sempre in città."
"Ma se tu fossi obbligata ad andare fuori dalla recinzione, lontana dalla città e da tutti i tuoi amici, cosa faresti?"
"Continuo a non capirti..."
"E' per il siero della simulazione. Vogliamo creare una nuova versione che metta l'iniziato davanti a questi... Dilemmi" cercai di giustificarmi prima che le venissero in mente strane idee.
"Ah... Beh, non lo so. Di solito quando devo fare una scelta difficile faccio quella che io chiamo "seduta psicologica autonoma". Prova anche tu. Fatti delle domande dirette su ciò che vuoi e ciò che sei disposta a fare per ottenerlo."
"Ok... Grazie del consiglio!"
"Figurati. Sai dirmi dov'è Cam?"
"Credo sia in laboratorio... Ti accompagno."
Dovevo pensare urgentemente a una soluzione e l'unico posto della fazione dove si può pensare senza essere disturbati (o quasi) è... Il bagno. L'unica cosa che può capitarti è trovare qualcuno che cronometra il tempo che passi sul water. Cosa che mi è già successa, tra l'altro.
"Ok, cominciamo la "seduta autopsicologica" o quello che è. Domanda numero uno, signorina Morgan..." Ecco, già non sapevo che domanda farmi. Cominciamo bene.
"E' innamorata del signorino Eric?"
"Forse... Sì... Credo... Non lo so."
"Domanda numero due: vuole tornare a casa?"
"Sì."
"Domanda numero tre: vuole lasciare Eric per sempre?"
"No. Assolutamente no."
"Risultato: siamo nella me**a."
"Concordo."

   
 
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