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Autore: the beast02    23/10/2016    0 recensioni
La sagoma era più nera del buio stesso. Da essa uscirono tentacoli viscidi che si avvolsero intorno alla ragazza trascinandosela via
Genere: Horror, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
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Capitolo 3

Resistere

 

Successe in un attimo, che a Giovanni parvero ore, il ragzzo con violenza e rapidità si buttò su Alice, gli tappò la bocca e, senza il suo controllo le mani cominciarono a legare la ragzza. Solo allora Giovanni si rese conto di quello che avevafatto e tentò invano di chiedere scusa alla, oramai, terrorizzata ragazza

Mentre tentava di ragionare su quello che aveva fatto, udì di nuovo quella dannatissima risata, e poco dopo le ombre della casa si mossero, dando nuova forma a quel abomino esso si parò di fonte a Giovanni, con quel suo mostruoso ghigno che gli copriva la faccia. Ora che il ragazzo la vedeva bene quella sagoma aveva un aspetto più tenebroso e raccapricciante di quanto avesse visto in precedenza. La testa, mancante in alcuni punti lasciava fuoriuscire del gas nero e denso, gli occhi erano due tizzoni ardenti in una pianura nera, il corpo, ache esso mancante in alcuni punti, rendeva visibili ciò che una volta erano gli organi interni, mentre le budella fuoriuscivano ora dal corpo mozzato, trasformandosi in tentacoli neri e lucidi. Le braccia, lunghe verso il corpo, sembravano essere state martoriate più volte da coltelli affiliati. Gli artigli erano sporchi di sangue, il bianco era visibile solo in alcuni punti, ma era sporco, come di fuliggine. Giovanni prese il primo oggetto che trovò, era una pesante statuetta di un soldato della guerra civile americana, ottenuta chissà dove chissà quando, la scagliò con tutto l' odio ela forza che aveva, ma la statuetta attraversò il mostro evolò dietro, poco dopo l' abomino scomparve, lasciando come traccia solo un po' di fuliggine per terra, e, mentre la risata cominciò a svanire, facendo restare solo l' eco, Giovanni si rese cotno di ciò che aveva fatto, legata sulla sedia c' era Alice, con ancora i solchi delle lacrime sul viso, con la testa china e con un rivolo di sangue che gli scendeva dalla testa, colorando i capelli corvini con un rosso acceso.

 

Giovanni non dormì quella notte, i medici gli avevano detto che la ragazza era solo svenuta e che aveva un amnesia, ma il ragazzo era terrorizzato all' idea che lei si ricordasse tutto, come lo avrebbe spiegato, anche se Alice avesse visto quel demonio non ci avrebbe creduto, sarebbe stato più facile pensare che gli avesse somministrato qualcosa. Inoltre non ci avrebbero messo molto a vedere i segni delle corde sulle mani, e bastava andare un pò più in fondo per capire che in realtà nom era caduta, ma era stata colpita da un oggetto.

 

Quando Alice riprese conoscenza era come avevano detto i medici, non si ricordava nulla, tranne una figura, una inquietante sagoma nera che la feriva con un coltello.

Giovanni sperava che fosse tutto finito, ma il destino aveva altri piani, e fece calare una bufera nel paese dove stavano i genitori della ragazza. Riluttante ma obbligato fu costretto ad ospitare Alice altri giorni in casa sua.

Furono giorni di inferno. La mostruosa figura popolava le notti di Giovanni, tormentandolo con incubi relativi alla ragazza, cominciavano in modo diverso ma finivano in modo uguale, la ragazza moriva, di morti atroci, di torture inimagginabili, la figura chiedeva a gran voce di uccidere la ragazza, e dopo lo avrebbe lasciato in pace. Giovanni cercò rifugio nella preghiera, ma Dio sembrava averlo abbandonato, chiese aiuto al prete della sua parrocchia, ma il pastore, non appena toccò il ragazzo cadde a terra urlante, mentre una singola risata riecheggiava nella sua testa, facendole sembrare migliaia. Giovanni era alla mercè di quel mostro, solo una cosa lo avrebbe potuto aiutare, ma non aveva garanzie, il ragazzo cominciò a cedere sotto le angherie del mostro, divenne scontroso, schivo nei confonti di tutti, sopratutto nei confronti di Alice, questo lo feriva, ma o faceva così oppure Dio solo sa cosa avrebbe fatto.

Alice, all' oscuro di ciò chesuccedeva a Giovanni e deciso a farlo tornare come prima si introdusse di notte in camera sua, per provare a parlarli nel sonno, dove magari era il ragazzo era disposto ad ascoltarla. Però non appena si introdusse dentro la camera dove dormiva Giovanni, vide il ragazzo al centro della stanza, con occhi spiritati, che la fissava, appena vide Alice il ragazzo camminò verso di lei.

"Giovanni, sono io, calmati"

A queste parole la bocca del ragazzo si distorse in un sorriso inumano, poi rise, rise in un modo così tenbroso che la ragazza potè solo rabbrividire.

"Quell' insulso ragazzino innamorato sta dormendo, ora ci sono" queste parole riecheggiarono nella stanza vuota mentre fuori il vento sverzava violentemente i rami.

"Chi sei?"

Alice indietreggiava mentre diceva queste parole colme di esitazione e terrore

"Tutto a tempo debito, quando mi sarò stancato di lui comincierò con te.

Arriverderci ragazzina"

Giovanni cadde a terra, svenuto e incosciente. Alice lo rimise a letto come fosse suo figlio, poi si mise a cercare in Internet che cosa fosse quell' abomino.

Le fonti erano rare e per lo più leggendarie, ma tutte avevano in comune una cosa, il mostro era dentro tutti noi, per allontanarlo bisognava fare ciò che veniva chiesto, altrimenti lo avrebbe fatto lui con la forza.

Alice guardò i tagli cicatrizzati sulle sue braccia, quindi si rese conto che non aveva molto tempo. Dopo aver preso un coltello si diresse in camera sua, decisa a porre fine a quella storia, come ancora non lo sapeva, ma lo avrebbe fatto, in un modo o nell' altro quindi mise il coltello sotto al cuscino e si addormentò con tutti i sensi all' erta, chiedendosi se ce la avrabbe fatta a salvarlo

 

   
 
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