Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Effecrivain    24/10/2016    4 recensioni
Eleonora 24 anni
Marco 34 anni
Lei insicura fin dalla nascita ma con una lingua lunga, lui stronzo di natura ma fastidiosamente affascinante.
Due persone completamente diverse destinate sicuramente a scontrarsi. La domanda è se questi due riusciranno ad amarsi nonostante tutto, nonostante tutti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano le otto di sera quando arrivò in stazione, si diresse in biglietteria e sperò che nessuno le facesse delle domande sul suo stato.
Raggiunse il treno e si sedette nel posto più lontano e isolato da tutti, aveva ancora bisogno di piangere.
In quel treno Eleonora lasciò le sue lacrime, i suoi singhiozzi e  le sue speranze.
Pianse, pianse tanto. Maledì se stessa per essersi innamorata un’altra volta dell’uomo sbagliato, per averci creduto ancora una volta.
Perchè anche se sapeva che Marco era fidanzato in fondo lei, come ogni donna innamorata ci sperava.
Passò il controllore le chiese il biglietto e per fortuna non fece domande sul suo stato.
La ragazza si chiese quante donne avesse visto in quelle condizioni, con il mascara colato, le mani al petto e gli occhi tristi.
Si chiese a quanti addii avesse assistito, a quante lacrime versate in silenzio, a quanti cuori infranti, quanti pezzi di storie avesse trovato nel suo cammino in quei vagoni, in quelle città.
Lui la guardò , le sorrise e le porse un fazzoletto per asciugarsi le troppe lacrime che come delle infami avevano solcato il suo viso, poi se ne andò e la lasciò da sola con il suo dolore.
Eleonora lo ringraziò mentalmente, in quel momento aveva bisogno di silenzio e di non dare spiegazioni, voleva ancora una volta crogiolarsi nel dolore di una storia mai nata, di un desiderio mai avverato e di speranze infrante.
Poco dopo prese il suo telefono, vi trovò tre chiamate di Nicole, due di Marco e due messaggi.
Uno era della sua migliore amica, un altro era di quello stronzo.
Quando lesse il suo nome per un momento il suo cuore riprese vita, ma lei non ci badò e aprì quello dell’amica.
“cosa ti ha fatto quello stronzo? Ti ha detto del matrimonio vero? Ti prego rispondimi, sono preoccupata. Comunque ti vengo a prendere alla stazione, fammi sapere tra quanto arrivi. A presto Tesoro”
Rilesse quel messaggio all’incirca venti volte, aveva capito male, Nicole si era sicuramente sbagliata, di cosa stava parlando? La chiamò per mettere fine a quelle domande.
-Grazie al cielo mi stavo preoccupando veramente. Ele cos’è successo? Dove sei?-
-Niki di quale matrimonio stai parlando?-
Dall’altra parte solo silenzio…
-Nicole-
-Ele pensavo che fossi venuta via per quello, oddio che casino! Ne parliamo quando arrivi qui-
-NO, ne parliamo ora, di cosa stai parlando?-
Sentì Nicole imprecare qualcosa e poi
-Qualche giorno fa sono andata ad una cena con un mio collega, abbiamo lavorato insieme ad un caso…-
-Nicole che cazzo me ne frega del tuo collega mi vuoi dire di quale matrimonio stai parlando?-
-ci sto arrivando Ele, Tommaso il mio collega per farla breve ho scoperto essere il migliore amico del tuo capo e parlando del più e del meno gli ho detto che la sua assistente, cioè tu, sei la mia migliore amica. E siccome volevo sapere qualcosa di più su di lui per aiutarti ho indagato un po’ e…-
- per favore arriva al punto-
-e mi ha detto che fra tre settimane Marco si sposa.-
-Ele, Tesoro ci sei? Ti prego di qualcosa-
Le parole le morirono in gola e uscirono solo dei singhiozzi
-tesoro, per favore non piangere-
-mi vuoi dire che mi sono innamorata di uno che si sta per sposare?-
-Ele-
-Lo sapevo, io lo sapevo che era tutto sbagliato! Ora come faccio me lo dici? Per favore dimmi come posso farmi passare questo dolore. Tu sei un medico! cazzo aiutami!-
-piccola mia, non c’è nulla che possa fartelo passare se non il tempo-
-Tra un’ora arrivo in stazione ci vediamo li-
Chiuse così quella telefonata che le aveva definitivamente spezzato il cuore, se prima c’erano solo dei pezzi, adesso non c’era più nulla.
Sapeva di avere poche possibilità, forse nemmeno una, sapeva che era il suo capo e che era geneticamente predisposto alla stronzaggine ma alla fine come ogni ragazza innamorata, come ogni donna a questo mondo un minimo di speranza le era rimasto dentro.
Lei in fondo prima di quella telefonata ci sperava ancora, soprattutto dopo aver trovato le chiamate di Marco.
La sua mente era partita per la tangente, si era immaginata uno di quei finali da film romantici.
Lui che le chiedeva di tornare indietro perchè aveva scoperto di amarla.
Si dette dell’illusa, della stupida e si lasciò andare in un pianto disperato. Non le fregava nulla di farsi vedere, aveva bisogno di piangere e di crogiolarsi nel suo dolore.
Non contenta aprì il messaggio di Marco, voleva il colpo di grazia.
“Eleonora dove sei? Ti prego rispondi al telefono. Scusami per quello che ti ho detto, ti prego parliamone”
“non ho niente da dirti, sai dove puoi mettere le tue scuse….ah anche se nessuna donna si merita uno stronzo come te, congratulazioni per il matrimonio.”
Il lavoro non ce l’aveva più, lui con molto fortuna non l’avrebbe più visto e così decise per una volta di mettere da parte quella timidezza e dirgli quello che pensava.
Ovviamente non ricevette una sua risposta.
Arrivò in stazione alle dieci, prese le sue valigie e scese alla ricerca di Nicole. La trovò poco più in la, le corse incontro e si lasciò andare tra le sue braccia. Pianse tra le braccia della sua amica per un tempo infinito finchè non si calmò.
-Andiamo, ti porto a casa-
Eleonora non proferì parola, entrò nel suo appartamento con a seguito Nicole, si mise il pigiama e si fece rimboccare le coperte dall’amica.
-Dormo qui stasera, domani mattina parleremo. Ora cerca di dormire. Buonanotte piccola-
-buonanotte e Grazie-
Nicole le sorrise e le lasciò un bacio sulla fronte poi si distese vicino a lei e aspettò che l’amica si addormentasse.
“ Il tuo amico è un vero stronzo, non so ancora cosa sia successo ma se lo vedo gli taglio le palle”
“dolcezza, mi informo e ti faccio sapere… spero nulla di grave. Ci sentiamo domani. Mi manchi”
Nicole sorrise, era da tanto tempo che qualcuno non le faceva battere il cuore, ma si sentiva tremendamente in colpa per essere così felice mentre la sua amica era a pezzi.
Dopo essersi assicurata che Nicole dormisse, chiuse gli occhi anche lei.
 
Nel frattempo Tommaso chiamò Marco, voleva sapere cosa avesse combinato quell’imbecille del suo amico e temeva il peggio.
“dimmi che non ci sei andato a letto”
“cosa? che? Ma con chi?”
“con Eleonora”
“no perchè?”
“Sai quando ti ho detto che ti dovevo parlare? Bene, esco con la sua migliore amica e mi ha appena detto che se ti incontra in giro ti taglia le palle. Ora dimmi ci sei andato a letto?”
“Tu cosa? no, Tommi non ci sono andato a letto”
“ e perchè Eleonora è tornata a Firenze in fretta e furia e io ho saltato una cena con la mia dolce conquista?
“bè diciamo che non mi sono comportato proprio bene”
“cosa cazzo hai fatto?”
“Tommi stava diventando un problema questa situazione, per me non era più la mia assistente stava diventando altro e così ci ho discusso, ho calcato un po’ troppo la mano forse ma…”
“forse? Ha preso un treno di fretta e furia per scappare da te e dici che forse hai calcato la mano?
“ok, sono uno stronzo ma dovevo allontanarla da me”
“ e ci sei riuscito!”
“si, ma ora vorrei andare da lei, però non posso”
“amico, abbiamo un problema.”
“lo so, anticipo il mio rientro. Ti chiamo domani mattina”
Marco non aspettò la risposta del suo amico e chiuse la chiamata.
Sapeva di avere combinato un grande casino, all’inizio voleva ferirla per allontanarla da se, perchè sapeva che prima o poi avrebbe ceduto ma aveva esagerato, le aveva fatto del male e non poteva sopportarlo.
Lesse il messaggio di Eleonora, sapeva di meritarsi quelle parole, ma non le accetteva.
Lui non era in fondo così stronzo, lo faceva ma non lo era.
Immaginò chi le avesse detto del matrimonio e si pentì di non averlo fatto prima lui.
Provò a richiamarla ma trovò il telefono staccato.
Fece anche lui i bagagli, il mattino dopo sarebbe ritornato a Firenze. Doveva parlarle.
 
La mattina seguente Eleonora si svegliò con un forte mal di testa e tutto il trucco incrostato sul viso, guardò lo specchio e si maledisse per averlo fatto era in condizioni pietose.
Di Nicole non c’era traccia, forse era in cucina, approfittò della sua assenza per farsi una doccia.
Quando arrivò nell’altra stanza  trovò la sua amica ai fornelli.
-che diavolo stai facendo?-
-preparo i pancakes-
-tu non li sai fare i pancakes-
-ho cercato la ricetta su internet malfidata, tieni assaggiali-
-non ho fame grazie, prendo un po’ di caffè-
-ELEONORA, mangia subito questi pancakes, come tuo medico te lo ordino.-
-sei un chirurgo, non il mio medico-
-è uguale entrambi abbiamo studiato medicina, quindi ora ti siedi e mangi-
Non voleva altre discussioni, così ascoltò la sua amica e buona buona si mise a sedere.
-Non ho voglia di parlarne-
-ok, non ti preoccupare, quando vorrai io sarò qui-
Apprezzò la pazienza dell’amica, era quello di cui aveva bisogno, di pazienza e…
-cazzo mi devo trovare un lavoro!-
-Oggi rilassati, poi domani guardiamo gli annunci-
Pensò che un giorno di pausa se lo poteva anche permettere.
-Che facciamo oggi?- le chiese Nicole
-io dormo, tu fai quello che vuoi-
-Non puoi dormire tutto il giorno-
-allora piango-
-Ele non so cosa sia successo ma così risolvi poco-
-mi ha detto che si vergogna di me, che a lavoro combino troppi guai, insomma non mi ha licenziata per pietà. Poi tu mi dici che si sta per sposare e io mi chiedo il perchè l’altra notte me lo sono ritrovata avvinghiato come una sanguisiga. Si vede che in quel momento non si vergognava tanto della sottoscritta-
-stronzo-
-quindi oggi voglio dormire, forse farmi anche un piantino e poi stasera voglio bere, tanto-
-magari mangiamo anche qualcosina che dici?-
-gelato e panna spry-
-Ele…-
-Niki è il mio momento triste, fammi mangiare e bere delle grandi porcate. Tanto poi vomiterò tutto!-
Nicole la guardò, era tanto che non la vedeva così ma sapeva che aveva bisogno di una forte terapia d’urto per riprendersi, così decise di lasciarla fare. Lei avrebbe fatto l’amica portando l’alcool e tutte le schifezze richieste, poi le avrebbe sorretto la fronte, asciugato le sua lacrime e infine l’avrebbe messa a letto.
Sapeva che non c’erano parole per confortarla in quel momento. Eleonora doveva riprendersi da sola, lei sarebbe stata al suo fianco vigilando in silenzio su quell’amica che ne aveva passate troppe ma che alla fine si era sempre ripresa.
Nicole uscì per fare la spesa e Eleonora controllò il telefono, trovò altre due chiamate di Marco così visto che non gli era chiaro il messaggio di doverla lasciare in pace lo richiamò.
“Eleonora, ti ho chiamato un sacco di volte”
“cosa vuoi?”
“ti voglio parlare e chiederti scusa, sono stato un vero stronzo, mi dispiace”
“ah si? Ti dispiace? E per cosa? per il fatto che ti vergogni di me? O per come mi hai trattata in questi due anni?io non sono una pezza da piedi”
“lo so, scusami!”
“non me ne faccio niente delle tue scuse, è troppo facile comportarsi male e poi chiedere scusa. “
“mi dispiace davvero io…”
“Marco, smettila! Non me ne frega nulla se sei dispiaciuto, quella dispiaciuta sono io che mi sono innamorata di te-“
Non lo fece nemmeno parlare e dopo avergli augurato una buona vita riattaccò e lanciò il suo telefono contro il muro.
Maledetta lingua, proprio ora doveva ricominciare a funzionare? Dov’era quel mutismo che le prendeva quando parlava con lui? Dove era finita la timidezza? Forse si era sgretolata con il suo cuore e con il suo telefono ma non si pentì delle sue parole, anzi si sentì più leggera, ammettere di amarlo era il primo passo per andare avanti.
 Perchè Eleonora lo sapeva, ne era convinta da sempre, sono quelli che amano i più forti.
 
 
Note dell’autore
Prima di commentare questo capito aspetto le vostre reazioni, vi dico solo che mi piange il cuore far passare questo ad Eleonora ma per il bene della storia mi tocca farlo.
Detto questo ringrazio come sempre chi è passato di qui, chi lo ha fatto in silenzio e chi mi ha fatto sapere di apprezzare questa storia.
A voi che siete sempre qui dico Grazie!
A presto.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Effecrivain