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Autore: Delver of Dreams    11/05/2009    8 recensioni
*Precisazione, LEGGETE QUI prima di comiciare a leggere la fanfiction: tra gli avvertimenti ho messo Incompiuta in quanto non si fermerà qui la storia anche se il primo capitolo di fatto è concluso. Fanfiction Bleach Personaggi principali: Rangiku Matsumoto, Toshiro Hitsugaya. Personaggi secondari: Inoue Orihime. Rating: Verde Genere: Romantico/Triste Successione: Capitolo 1 - L'età non conta... Momento della giornata: Pomeriggio, Sera e Notte.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Rangiku Matsumoto
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fanfiction Bleach
Personaggi principali: Toshiro Hitsugaya, Rangiku Matsumoto
Personaggi secondari: Momo Hinamori
Rating: Verde
Genere: Drammatico
Successione: Capitolo 11 - Gli occhi della ragione
Momento della giornata: Pranzo



- "Il Posto Giusto", ha un nome stranamente invitante. Non trovi Rangiku?
- Non lo so... non sono una simpatizzante dei ristoranti stranieri, la cucina giapponese è l'unica che mi sa interessare.
- Nella vita bisogna provare tutto.
- Il cibo non rientra in questo "tutto" secondo la mia filosofia.
- Suvvìa, poche storie e entra, mi sento più al sicuro dentro ad un ristorante straniero che sulle strade oggi.
- Hinamori?
- Già, non vorrei si fosse messa in testa di pedinarci.
- Non lo farebbe mai.
- Se lo dici tu... ora però fila dentro!

I due shinigami stavano a quel punto entrando nel ristorante, il primo che gli era capitato di trovare. Era un locale italiano, pulito e sobrio alla prima occhiata, non che alla seconda risultasse l'opposto. Una grande insegna luminosa sulla facciata riportava la scritta "Il Posto Giusto" seguita a ruota da un piccolo slogan posto come sottotitolo: "al momento giusto". Cosa aveva di carino il ristorante? Beh innanzitutto c'erano delle lunghe vetrine sulla facciata che permettevano di vedere dall'interno all'esterno e viceversa, inoltre ai bordi di esse figuravano vari cestelli di fiori colorati, nuovi ogni giorno, ogni cesto richiamava l'attenzione su un differente aroma. Già dall'altro lato della strada si poteva ammirare l'interno dell'edificio: una grande varietà di tavoli apparecchiati, alcuni carrelli colmi di assaggi vari e gli immancabili camerieri che correvano dalla sala alla cucina e viceversa trasportando una quantità esorbitante di piatti e vassoi. Non appena Toshiro e Rangiku misero piede nel locale furono accolti da uno dei camerieri, in quel momento sprovvisto di mansioni da svolgere. Egli reggeva in mano un vassoio in legno che abbracciava all'altezza del petto e, schiaritosi la voce, salutò cortesemente:
- Buongiorno e benvenuti signori. Avete già prenotato un tavolo?
- Veramente... ecco... non proprio.
Rispose Hitsugaya lievemente in difficoltà.
- Oh capisco, posso controllare fra i tavoli. Magari riesco a trovarne uno libero.
- Davvero? Cioè voglio dire... grazie mille.
- Prego per di qua.
Matsumoto non aveva aperto bocca, si limitava ad aspettare... doveva sedersi e riflettere.
- Ecco qua, sedetevi pure. Vi porto qualcosa da bere mentre sfogliate il menù?
- Volentieri... vediamo... per me una cola, senza ghiaccio per favore.
"Una cola? Alla sua età ancora corre dietro alle bibite zuccherate?"
Rangiku assunse un aria pensierosa mentre guardava il ragazzo leggere i vari nomi dei piatti che il ristorante metteva a disposizione. Non si accorse, assorta nei propri pensieri, che il cameriere aspettava anche una sua ordinazione.
- Signora suo figlio ha già ordinato, lei desidera qualcosa?
"Figlio?!? Come può associarmi alla madre di Toshiro? Calma... stai calma, hai sicuramente sognato tutto"
Nel suo angolo Hitsugaya tratteneva a stento le risate, si mordeva le labbra per soffocare il grido di divertimento che avrebbe voluto lanciare, Matsumoto se ne era accorta ma prima di scoprire la causa di tanta allegria volle congedare il cameriere.
- Oh, certo, mi scusi. Gradirei una birra, grazie.
- Cola senza ghiaccio e birra. Molto bene, sarete serviti il prima possibile.
E con un lieve inchino l'uomo portò a termine il suo dovere, piroettò su se stesso e si incamminò alla volta della cucina, molto probabilmente aveva qualche ordinazione in sospeso.
- Adesso spiegami cosa c'è da ridere!
- Scusa... non mi sono trattenuto, hai fatto una faccia troppo buffa. Sembrava che avessero annunciato il tuo licenziamento dalla Soul Society.
- E secondo te avrei fatto "quella" faccia per una cosa così banale?
- Dove vuoi arrivare? Non vedo cosa ci può esser di peggio.
- Ah no? Non hai sentito quello che ha detto il cameriere?
- Signorina il suo ragazzo ha già ordinato, lei desidera qualcosa? Testuali parole.
Rangiku spalancò gli occhi, rimase scioccata per un istante dalla risposta inaspettata: si era immaginata tutto.
"Non è possibile... dove avevo la testa? Perchè ho sentito una cosa completamente diversa? Figlio... oh Rangiku, sei una stupida..."
- Ecco... si proprio queste! Insomma... voglio dire, non è possibile che una persona qualunque ci etichetti come innamorati! Suvvìa, si vede benissimo che io sono più vecchia di te, potrei persino essere tua madre...
- Vecchia? Mia madre? Cosa stai blaterando? Senti lo so che sei ancora preoccupata per quello che è successo prima ma non devi agitarti a tal punto. Ora ci beviamo su e appena finito di pranzare torniamo da Inoue, d'accordo?
In quel momento giunse nei pressi del loro tavolo un nuovo cameriere, stavolta era un giovane probabilmente ancora in fase di tirocinio, sembrava insicuro nell'avanzare passo dopo passo lungo la sala stracolma di persone viste, da lui, come ostacoli mortali da schivare ad ogni costo.
- Scusate, mi duole interrompere la vostra conversazione ma... ecco ho qui la vostra ordinazione: birra e cola giusto?
Toshiro assunse un'aria seccata, l'intrusione del giovane aveva negato una possibile risposta a Matsumoto che nel frattempo aveva prontamente distolto lo sguardo da quello dell'amato portandolo verso la porta d'ingresso.
- Giusto... grazie mille. Ah... la cannuccia... scusi può gentilmente portarmene una?
All'udire le parole del giovane capitano Rangiku assunse un colorito pallido e nella sua mente riaffiorarono valanghe di pensieri che ormai non riusciva più a sopprimere.
"Cola, figlio, cannuccia! E prima ancora, prima di entrare qui... bambino... sto sbagliando tutto, avrei dovuto essere più ragionevole, ormai ci sono caduta."
- Rangiku, va tutto bene?
Hitsugaya avvicinò la mano al suo volto con l'intento di carezzarlo per rassicurarla ma ciò che ottenne fu solo la più tragica delle conclusioni.
- Perdonami...
Chi poteva immaginare che una parola soltanto, accompagnata da un sottile velo di disperazione, potesse colpire con tanta efficacia l'animo di ghiaccio del capitano. Il tempo di esalare un respiro e la bella donna scattò in piedi per poi dirigersi correndo verso l'uscita e, subito dopo lungo la strada principale dell'ormai sveglia Karakura.
- Rangiku!!!
Gridò invano Toshiro balzando sul posto e poggiando le mani sulla tovaglia: un'espressione di stupore mista a forte confusione si dipinse lentamente sul pallido viso di quel povero ragazzo che senza indugiare oltre si apprestò a lanciarsi sulla strada con la speranza di poter trovare la sua Cenerentola ancora lì, ferma ad aspettarlo pronta a dirgli "Ehy era soltanto uno scherzo!".
Come il vento trascina via le nuvole dall'azzurro immenso del cielo pomeridiano, così lo stesso vento prendeva con sé quella che, secondo il mito di pandora, doveva essere l'ultima a sparire: Toshiro non mosse un muscolo per qualche secondo finchè la mente non tornò ad essere lucida: qualcosa turbava Rangiku... e lui doveva espiare tale preoccupazione.
"Seguirò il suo reiatsu e la troverò, voglio capire cosa le sta succedendo."
Concentratosi quel poco che gli occorreva, Hitsugaya cominciò a correre in cerca di Matsumoto, o meglio, in cerca di risposte.

- Non si preoccupi per il conto, ci penso io a saldarlo per loro... tenga pure il resto.
Così la giovane Hinamori si rivolse al cameriere apprendista ancora intontito dalla scenata alla quale aveva avuto il dispiacere di assistere.
"E' stata una fortuna trovarsi al posto giusto... nel momento giusto. Nell'aria c'è profumo di mistero ed intendo sapere di più." Così anche Momo, a sua volta, uscì dal locale prendendo poi a seguire con la massima discrezione il capitano.



Ebbene sì, stavolta il capitolo incentrato su questa coppia ha trattato più che altro il genere drammatico, spero di non aver fatto sbadigliare i lettori xD purtroppo una storia difficile come si presenta quella tra il capitano e la tenente ha bisogno anche di momenti come questo. Beh, al prossimo capitolo sperando di non aver fatto un buco nell'acqua con l'undicesimo >.< (uscito fuori dopo mesi di blocco, siate clementi ç__ç)
  
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