25/10/2016
1 recensioni★Numero Parole: 445
★Prompt/Traccia: 24. Tè, caminetto (o kotatsu) e zucche da intagliare.
Note: la storia si basa anche su questa immagine. Sì, ogni parte della storia inizia con la zucca, mi piaceva questa idea.
Zucche da intagliare.
A _Lady di inchiostro_
spero ti piaccia.
spero ti piaccia.
La zucca sul kotatsu sta quasi per cadere quando il suono del campanello fa alzare di scatto Oikawa. Il bambino corre verso la porta e urla “chi è?”.
“Non sono un alieno di halloween” risponde la voce.
Oikawa si alza sulle punte e apre la porta. Iwaizumi riprende la zucca che aveva poggiato a terra ed entra senza dire nulla.
“Iwa-chan! Finalmente sei arrivato!” urla Oikawa raggiungendolo in cucina.
Anche quest’anno passeranno un pomeriggio intero insieme – come tutti gli altri pomeriggi in verità – ad intagliare la zucca che lasceranno avanti le loro case. La madre di Oikawa appare dalla porta sul retro e saluta Iwaizumi con un sorriso e portando la ciotola piena di caramelle sul kotatsu.
“Iniziamo Iwa-chan?” domanda Tooru con un ghigno sul viso.
“Guarda che è tua mamma che farà la maggior parte del lavoro Stupidkawa!” mormora in risposta lasciando cadere il piccolo pugno sulla testa del suo migliore amico.
“Siamo tutti pronti! Armiamoci di coltello, cucchiaio e tanta fantasia!” ridacchia la madre di Oikawa.
La zucca di Iwaizumi è già stata svuotata e il bambino dai capelli scuri cerca di disegnare con il pennarello nero i contorni del viso che vuole creare. Oikawa lo guarda, mantenendo il cucchiaio pieno di polpa arancione, ammirando l’espressione concentrata del suo amico.
“Ecco a voi, due tazze piene di tè caldo” annuncia sua madre appoggiando una tazza con gli alieni avanti a suo figlio ed una con Godzilla accanto alla zucca di Iwaizumi.
Sì, i due le hanno scelte appositamente un pomeriggio d’inverno, quando erano andati con le famiglie a fare un fine settimana a Tokyo. Sono le loro tazze preferite ovviamente. Oikawa lascia cadere il cucchiaio nella zucca e prende subito un sorso della bevanda calda. Sul suo viso si forma una smorfia di dolore.
“Ti sei scottato la lingua Oikawa?” domanda Iwaizumi guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Sì Iwa-chan”. Caccia fuori la lingua e con le mani cerca di creare aria fredda muovendole velocemente. Per tutta risposta Iwaizumi prende la tazza tra le mani e ci soffia sopra prima di bere.
La zucca di Oikawa ricorda un alieno. Occhi grandi, naso piccolissimo e bocca a forma di ‘O’.
La zucca di Iwaizumi ha tutte forme triangolari.
I due bambini sono distesi sotto il kotatsu. Si sono addormentati subito dopo aver finito le loro ‘opere d’arti’ a detta di Tooru.
Iwaizumi si porta in posizione supina proprio accanto ad Oikawa che ha la testa poggiata sulle braccia. Questo è l’unico momento in cui sono tranquilli… tranne quando Tooru si gira e la sua mano finisce sulla faccia di Hajime. Il piccolo dai capelli castani sorride e fa scendere la mano sulla manica destra stringendola.
“Non sono un alieno di halloween” risponde la voce.
Oikawa si alza sulle punte e apre la porta. Iwaizumi riprende la zucca che aveva poggiato a terra ed entra senza dire nulla.
“Iwa-chan! Finalmente sei arrivato!” urla Oikawa raggiungendolo in cucina.
Anche quest’anno passeranno un pomeriggio intero insieme – come tutti gli altri pomeriggi in verità – ad intagliare la zucca che lasceranno avanti le loro case. La madre di Oikawa appare dalla porta sul retro e saluta Iwaizumi con un sorriso e portando la ciotola piena di caramelle sul kotatsu.
“Iniziamo Iwa-chan?” domanda Tooru con un ghigno sul viso.
“Guarda che è tua mamma che farà la maggior parte del lavoro Stupidkawa!” mormora in risposta lasciando cadere il piccolo pugno sulla testa del suo migliore amico.
“Siamo tutti pronti! Armiamoci di coltello, cucchiaio e tanta fantasia!” ridacchia la madre di Oikawa.
La zucca di Iwaizumi è già stata svuotata e il bambino dai capelli scuri cerca di disegnare con il pennarello nero i contorni del viso che vuole creare. Oikawa lo guarda, mantenendo il cucchiaio pieno di polpa arancione, ammirando l’espressione concentrata del suo amico.
“Ecco a voi, due tazze piene di tè caldo” annuncia sua madre appoggiando una tazza con gli alieni avanti a suo figlio ed una con Godzilla accanto alla zucca di Iwaizumi.
Sì, i due le hanno scelte appositamente un pomeriggio d’inverno, quando erano andati con le famiglie a fare un fine settimana a Tokyo. Sono le loro tazze preferite ovviamente. Oikawa lascia cadere il cucchiaio nella zucca e prende subito un sorso della bevanda calda. Sul suo viso si forma una smorfia di dolore.
“Ti sei scottato la lingua Oikawa?” domanda Iwaizumi guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Sì Iwa-chan”. Caccia fuori la lingua e con le mani cerca di creare aria fredda muovendole velocemente. Per tutta risposta Iwaizumi prende la tazza tra le mani e ci soffia sopra prima di bere.
La zucca di Oikawa ricorda un alieno. Occhi grandi, naso piccolissimo e bocca a forma di ‘O’.
La zucca di Iwaizumi ha tutte forme triangolari.
I due bambini sono distesi sotto il kotatsu. Si sono addormentati subito dopo aver finito le loro ‘opere d’arti’ a detta di Tooru.
Iwaizumi si porta in posizione supina proprio accanto ad Oikawa che ha la testa poggiata sulle braccia. Questo è l’unico momento in cui sono tranquilli… tranne quando Tooru si gira e la sua mano finisce sulla faccia di Hajime. Il piccolo dai capelli castani sorride e fa scendere la mano sulla manica destra stringendola.