Trêve
{25 Dicembre 1943 - Ortona}
A Romano non è rimasto più nulla, l'orgoglio è andato disperso in mezzo alle macerie della Cattedrale.
Le strade sono impercorribili, le persone non hanno più un luogo in cui rifugiarsi e Romano – forse per la prima volta in tutta la sua vita – trattiene le lacrime perché non vuole mostrarsi debole davanti ai cittadini, non vuole scoraggiarli, ma non ha neppure la sfrontatezza di dire loro che tutto andrà bene.
Natale – non può essere come una qualsiasi altra festività; la guerra ha portato via tutto già da un paio di anni e quello che Romano può donare al proprio popolo è solo quello, un fottuto conflitto, delle morti per cui piangere e dei nemici da odiare.
Sud Italia non sa di chi si possa fidare e per questo si affida solo al suo istinto.
Li odia tutti, dal primo all'ultimo; neppure gli importa se i loro abiti sono segnati da una croce uncinata o se dentro alle tasche delle loro divise si nascondano cioccolato e inutili sigarette americane.
Odia tutti a prescindere perché, che siano tedeschi o Alleati, il suo paese è ormai ridotto ad una miseria e lui si sente avvilito; non crede più a nulla, né alla pace né a superficiali promesse, ma fa del suo meglio per combattere.
Non si vuole arrendere, pensa a tutto ciò che sta perdendo e sa che una fine deve pur giungere; mancano ancora così tante città da liberare, ma aver resistito per mesi deve per forza significare qualcosa.
E poi, mentre è disperso nei suoi pensieri, lo incontra: lo riconosce dalla sua carnagione chiara, una sottile ferita gli riga la guancia pallida e i suoi occhiali hanno le lenti incrinate, riflettendo la figura dell'italiano dieci o forse cento volte davanti a lui.
Gli tende la mano, il suo viso è incupito da un'espressione che Romano non ha mai visto sul suo volto, ma forse è la prima volta che lo osserva da così vicino.
Canada è una grande nazione, ma la storia non gli ha portato molto onore; è dimenticato, spesso e volentieri, ma ora l'attenzione di Romano è completamente dedicata a lui e a lui soltanto.
«Non lo faccio per pietà, poi rifiutare il mio aiuto, se desideri.»
Matthew arrossisce perchè, anche se è lui ad essere in una posizione di netto vantaggio, è intimorito dalla figura del piccolo italiano; legge nel suo sguardo la rabbia repressa, l'angoscia per un futuro incerto, ma anche il desiderio di vedere la fine di quella guerra.
E in parte lo invidia – non per ciò che sta passando – ma perché, nonostante tutto, riesce a superare le difficoltà senza mai sembrare miserabile.
E' strano, quello che succede subito dopo; Romano giustifica quel gesto perché, in fondo, è Natale, non vuole apparire il solito irascibile di sempre e poi Canada sembra averne più bisogno di lui.
«Buon Natale, Matthew.»
Sud Italia lo stringe in un abbraccio goffo e nonostante non possa vederlo in volto, è certo che ora stia sorridendo.
Note:
Buongiorno! Capitolo molto sentimentale, nonostante si parli di guerra.
Come si comprende dalla data siamo durante la Campagna di liberazione dell'Italia; incredibile come si parli spesso dell'intervento degli statunitensi scordandosi completamente dei canadesi.
E' una vergogna poiché ne sono morti, eccome, e sì, anche se il Canada sembra il paradiso sulla terra, anche loro ne hanno fatte di cose. (positive e negative.)
Ortona è un paese abruzzese dove è possibile visitare il cimitero canadese; viene considerata la "Stalingrado" italiana perché è stata numerose volte bombardata, i cittadini non avevano più luogo dove andare.
Ho citato la Cattedrale perché venne letteralmente distrutta dai tedeschi pochi giorni prima di Natale.
I canadesi il 25 dicembre prepararono delle grandi tavolate nei luoghi liberi della città per poter festeggiare il Natale, si alternavano per festeggiare e mangiare tutti assieme.
Ho pensato che Romano odiasse gli Alleati quasi quanto i tedeschi perché, davvero, l'arrivo delle forze angloamericane non è stato così eroico come tutti pensano; (O almeno, non è stato solamente eroico.) però lo stereotipo generale che si ha ora del Canada è che lì siano tutti "buoni", quindi mi piaceva l'idea che Romano fosse "affettuoso" con Matthew. (- anche perché Matthew è un personaggio davvero dolcissimo, non potevo fare altrimenti.)
Il titolo significa "Tregua" in francese.
La prossima – e ultima – fanfic sarà con uno dei miei (tanti) personaggi preferiti, ovvero Turchia!
Posso già dire che tra i due ci saranno buoni motivi per litigare haha.