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Autore: Plando    27/10/2016    3 recensioni
Judy Hopps voleva far diventare il mondo un posto migliore, era certa che ci sarebbe riuscita, era il suo sogno, in fondo era stata in grado di diventare un agente di polizia, nessun coniglio ci era mai riuscito o ci aveva anche solo provato e quando pensò che il mondo effettivamente era migliorato si rese conto che il suo era e sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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I presenti capirono subito che la situazione era grave, da più di un'ora si scontravano tra di loro, e la continua situazione di stallo non fece altro che innervosire di più i quattro, che si sfidavano lanciandosi sguardi minacciosi nella speranza di capire le intenzioni altrui prima che facessero la loro mossa.

Da una parte Nick e Benjamin, dall'altra Judy e Beatrice, la fidanzata di Clawhauser, la tensione era palpabile e dopo aver riflettuto parecchio su cosa fosse meglio fare Nick decise che era ora di farla finita, alzò gli occhi e guardò il ghepardo.

"Fallo Ben"

Lui fissò la volpe attonitò, sapeva che era uno sbaglio e non riusciva a capire cosa avesse in mente "Ma Nick sei sicuro? E se Judy..."

"Fallo e basta, altrimenti siamo fottuti"

"Ok, ma è uno sbaglio" Detto questo il ghepardo alzò la zampa e quasi contro voglia fece cadere la carta sul tavolo "Carico di spade"

Un'espressione di gioia incontenibile pervase la coniglietta che guardava Nick consapevole dell'errore di valutazione che lui aveva fatto, era il suo turno ora e girò la sua carta "Tre di briscola, prendi questa, volpe ottusa"

Nick si mise le zampe davanti al muso, Judy si godette quel momento, almeno finchè non vide un misterioso ghigno sulle labbra della volpe, ora toccava a lui, e con una calma e una lentezza degna di Flash gli mostrò la sua carta "Adesso chi è l'ottusa, Amore? Asso di briscola"

L'espressione di Judy cambiò con una rapidità allucinante, passò dalla gioia più estrema a quasi arrabbiata poi puntò il dito contro Nick "Scommetto che hai barato, imbroglione"

"La verità è che non sai perdere" Poi si avvicinò al suo muso fissandola negli occhi "E quando t'incazzi sei di una tenerezza assurda"

"Non chiamarmi tenera" Disse contrariata cambiando poi il tono con uno più ironico "Domani voglio il divorzio"

"Dopo nemmeno una settimana, è da guinness dei primati, comincio a pensare che mi hai detto di si solo per diventare famo...ugh" La frase venne interrotta da una provvidenziale gomitata sul fianco della volpe da parte della moglie che si era alzata per preparare qualcosa da mangiare.

"Aspetta Judy ti dò una mano" Beatrice si alzò e seguì la coniglietta in cucina, Nick la seguì con lo sguardo mentre le passava dietro, era uno splendido esemplare di ghepardo, lei e Benjamin si erano conosciuti qualche mese prima in centrale quando era andata a denunciare un furto.

"Sai che ti dico Ben, siamo proprio fortunati noi due" Poi guardò la foto del matrimonio che stava su di un mobile li vicino, Judy in abito da sposa era una favola, ripensò anche a un'anno prima quando un proiettile per poco non glie la portava via, non l'avrebbe più lasciata sola.

Dopo una mezz'ora buona c'era quasi pronto e Clawhauser si alzò per andare verso il bagno "Vado a lavarmi le zampe"

"NO aspetta" la volpe si alzò in piedi e fermò il ghepardo "Usa l'altro, quel bagno non è agibile" Al solo pensiero di cosa avessero fatto dentro quel bagno lui e la coniglietta la sera prima, specialmente nella doccia, fece fare un gran sorriso alla volpe.

Una volta a tavola mentre pranzavano Nick osservava Judy, era strana, non aveva toccato niente del cibo che aveva nel piatto, lo osservava disgustata ed era stranamente silenziosa.

"Carotina, stai bene?" Nessuna risposta.

"Ehi, Terra chiama carotina, carotina rispondi" Ancora niente, continuava a fissare il piatto, sembrava che volesse vomitarci dentro.

La volpe a questo punto pensò che era ora di farsi sentire "JUDY"

Il tono più alto di voce destò la coniglia dal suo stato di apparente trance rizzando le orecchie e fissando il marito "Cosa c'è?"

"Ma come cosa c'è? Ti ho chiamata tre volte, che ti prende? Ti senti male?" Nick cominciava a preoccuparsi, non l'aveva mai vista in quello stato.

"Ho solo un pò di nausea, mi passerà" Lo disse tenendosi la testa fra le zampe che tremavano appena, come se dovesse sorreggere chissà quale peso.

Benjiamin e Beatrice si guardarono e dopo aver annuito decisero che era ora di andare a casa "Noi andiamo, grazie per la compagnia e il pranzo, ci vediamo domani in centrale"

Dopo averli salutati Nick tornò da Judy per assicurarsi che fosse tutto a posto "Sicura di stare bene? Ti vedo a pezzi"

"Tutto a posto, è passato, ho solo bisogno di riposarmi un pò" Detto questo si buttò a letto.



Appena fuori da Zootropolis, ad una decina di chilometri a nord della città, ci stava il quartier generale della CIA, se per i comuni cittadini tutto andava per il verso giusto di certo non si poteva dire la stessa cosa per chi lavorava li, da mesi l'agenzia di spionaggio di Zootopia si aspettavano un attacco ed il fatto che le loro spie inviate a Velka avessero cessato ogni tipo di contatto faceva solo aumentare i loro timori che la guerra fosse inevitabile, finchè una gazzella in tutta fretta spalancò una porta interrompendo un'importante riunione a cui era presente anche il presidente di Zootopia, Richard Lionheart, fratello maggiore del sindaco di Zootropolis.

Si avvicinò al capo dell'agenzia e gli porse un foglio per poi dileguarsi con la stessa velocità con cui era arrivata, la tigre fissava attentamente il messaggio e una volta finito lo posò e si alzò in piedi per attirare l'attenzione dei presenti.

"Ci sono novità, secondo gli ultimi rapporti un nostro agente infiltrato a Velka ha informazioni di vitale importanza, non sappiamo di cosa si tratta ma quello che è certo è che la sua copertura è saltata e si sta dirigendo verso il confine alleato di Cimmeria richiedendo estrazione immediata" Detto questo si voltò verso il leone "Signor presidente chiedo il permesso di mandare una squadra per recuperare l'agente"

"Accordato, ma ricordate che per nessuna ragione dovete superare il confine, i Velkani non aspettano altro per avere una scusa valida per dichiarare guerra, chi è l'agente?"

"Una lepre, è riuscita a infiltrarsi due anni fa come segretaria di Wilhelm Schwarz in persona, pensiamo che proprio per questo possa avere informazioni importanti" Detto questo andò nel suo ufficio e dopo aver scritto qualcosa su un foglio lo portò in sala comunicazioni per farlo criptare e spedirlo a Fur Harbour, una base militare su di un'isola in mezzo all'oceano, distante appena duemila chilometri da Velka e prima linea di difesa da essa in caso di attacco.

Il messaggio aveva la massima priorità e venne decifrato subito dopo di che fu portato dal comandante della base.

"Signore, messaggio della massima priorità dal quartier generale della CIA"

Il caribù prese il foglio e lesse velocemente "Abbiamo mandato qualcuno a Cimmeria per rinforzo alla nostra ambasciata?"
"Si-signore, due soldati da Zootropolis e otto da Goatham City"

"Perfetto fate avere questo all'ambasciata, voglio i due di Zootropolis al punto d'incontro entro domani, saranno accompagnati da soldati del posto, non dovranno per nessun motivo ingaggiare i soldati Velkani o attraversare il confine"

Detto questo consegnò un foglio con tutte le informazioni da trasmettere a una lontra che uscì subito dopo.



Erano arrivati al confine, in quella zona boschiva era delimitato semplicemente da uno steccato di legno con del vecchio filo spinato che in alcuni punti addirittura mancava, i veri posti di blocco erano più all'interno, costituiti da un cordone difensivo di bunker e nidi di mitragliatrici, si trovavano nella zona dove avrebbero dovuto estrarre l'agente ma non si vedeva ancora nessuno, il freddo era tremendo e la neve cadeva senza sosta, depositandosi a terra e sugli alberi, poi si udì un boato dalla distanza.

Wolfard si voltò verso Delgado "Un'esplosione?"

"Temo proprio di si" Seguirono altre esplosioni e rumori di spari.

"Gli stanno sparando dobbiamo intervenire" Il lupo venne prontamente bloccato dalla zampa del leone.

"Conosci gli ordini non dobbiamo superare il confine, e non dobbiamo ingaggiare battaglia"

"Speriamo che sia la scelta giu..., ECCOLA"

Più o meno a cinquanta metri era sbucata la lepre da dietro un albero, avanzava troppo lentamente e si lasciava tracce di sangue dietro di se, era stata colpita ad un fianco, in quel momento notò i soldati al confine, ricominciò a correre più che poteva, la vista era sempre più appannata e le gambe stavano definitivamente per cedere, mancavano quindici metri alla salvezza.

"Dai muoviti ci sei quasi" La voce di Delgado risuonò nelle sue orecchie tra uno sparo e l'altro, sentiva i proiettili fischiarli tutto attorno, poi un dolore tremendo alla schiena, le zampe che cedevano facendola cadere in mezzo alla neve che pian piano si tingeva di rosso, a meno di cinque metri

"Merda l'hanno presa" Wolfard non esitò un secondo, mise il colpo in canna e prese la mira da dove arrivavano gli spari.

"Fermo non puoi"

"Me ne frego, adesso la vado a prend..." Nemmeno il tempo di finire la frase che un colpo di fucile colpì lo steccato vicino al lupo.

"E' pieno di cecchini, se attraversi il confine ti fanno secco subito"

La lepre alzò lo sguardo, le urla di dolore risuonavano nel bosco, non riusciva più a sentire le gambe e trascinarsi fin la non era fattibile, si girò per sdraiarsi di schiena e prese qualcosa dalla tasca della divisa che lanciò contro i compagni, Delgado prese l'oggetto al volo, una scatoletta di plastica, da dietro gli alberi comparvero cinque soldati Velkani e mentre quattro di loro tenevano d'occhio che gli intrusi non passassero il confine l'ultimo prestò soccorso alla lepre, fasciandogli le ferite senza farsi nessun riguardo dal farle male, a loro interessava che sopravvivesse per essere interrogata, finite le "cure" la presero per le orecchie e cominciarono a trascinarla sulla neve

Delgado osservava la scatola che aveva in mano, all'interno ci stava una chiavetta usb e una lettera della lepre alla famiglia "Abbiamo quello che ci serve, andiamo"

"E lei la lasciamo in mano loro? Hai idea di cosa gli faranno?"

"Lo so benissimo, ma non intendo scatenare una guerra che potrebbe causare migliaia di morti per salvare solo un agente, lei sapeva i rischi che correva e adesso andiamo"

Wolfard si voltò un ultima volta verso la lepre "Che sta facendo?"

Senza farsi vedere dai suoi aguzzini si stacco uno dei due incisivi e dopo averlo spaccato a metà lo ingoiò, gli effetti del veleno al suo interno furono immediati e dopo quasi dieci secondi di convulsioni e agonia morì.

Consapevoli che un cadavere non gli serviva a niente il soldato che la trascinava per le orecchie, un bisonte, la sollevò per una gamba e con un rapido colpo gli mozzò la testa con un machete che cadde a terra piantandosi nella neve, osservò con estrema soddisfazione gli sguardi sconvolti dei soldati che quel barbarico gesto gli aveva causato per poi lanciare il cadavere decapitato verso di loro, il corpo roteando in aria schizzo sangue dappertutto e finì il suo volo appena davanti a Wolfard

Il bisonte si voltò verso di lui con un ghigno malefico sul muso "Buon appetito lupetto" Aveva capito benissimo fin dove arrivava la sua pazienza, ed era finita da un pezzo.

Delgado e gli altri tre soldati dovettero fare le loro per impedire a Wolfard di scatenare una guerra mondiale, nel frattempo un cecchino li osservava mentre si allontanavano col corpo della lepre.

"Li ho sotto tiro, la spia gli ha lanciato qualcosa, forse informazioni importanti, devo sparare?"

La voce alla radio rispose dopo qualche secondo "No, quando riusciranno a scoprire qualcosa sarà già troppo tardi, rientra pure"



Erano passati un paio di giorni e i malesseri di Judy erano sempre più frequenti, aveva passato la giornata in bagno a vomitare e la sua irritabilità aveva raggiunto livelli estremi a tal punto che la volpe non vedeva l'ora di andare al lavoro per lasciarla a casa tranquilla.

Arrivato in centrale Nick venne avvicinato da Benjiamin "Ciao, come sta Judy? Domenica a casa vostra l'ho vista parecchio stravolta"

"Taci, praticamente non ho chiuso occhio per tutta la notte, non ha fatto altro che lamentarsi, per tutta la cazzo di notte"

"Non è il caso che la porti in ospedale?"

"E secondo te non ci ho provato? Ho dovuto pregarla in ginocchio per farsi dare i giorni di malattia, appena ho parlato di ospedale mi ha minacciato col taser"

Clawhauser guardò esterrefatto il collega poi posò lo sguardo all'orologio mostrandolo a Nick "Adesso è meglio che ti sbrighi, Bogo sta arrivando"

Non appena la volpe entrò venne investito dal caos più totale, come ogni giorno d'altronde, Fangmeyer e Johnson si stavano sfidando a braccio di ferro, nel frattempo Higgins si apprestava a riportare l'ordine, o almeno avrebbe voluto provarci, poi come succedeva sempre entrò Bogo e il caos si fermava immediatamente.

Il bufalo aveva una pila di fascicoli chilometrica e questo fece capire subito alla volpe la mole di lavoro che lui e i suoi pochi colleghi rimasti avrebbero dovuto fare, apparte Judy in malattia dopo la partenza di Delgado e Wolfard anche Grizzoli, Andersen e Jackson furono richiamati in servizio militare, Trunkaby e Francine erano in luna di miele e per un mese buono non si sarebbero più visti.

Contando anche Nick erano rimasti in sette, quindi tre squadre e un solitario per tutta Zootropolis.

"Allora, sarò breve, abbiamo due sparatorie a Tundratown, rapina a mano armato a Sahara Square e Rainforrest, a Downtown è stato segnalato un individuo sospetto aggirarsi attorno a delle gioiellerie e i problemi di Bunnyburrow, purtroppo se li dovranno tenere, a si dimenticavo il triplice furto di auto a Savana Centrale"

Il bufalo si zittì un attimo per prendere fiato "Allora facciamo le squadre, Snarlov con Fangmeyer andate a Tundratown, Higgins e Wilde vi occuperete di ..."

Bogo fù costretto a zittirsi nuovamente all'udire un cellulare suonare dentro la stanza "Wilde, sbaglio o la regola è cellulari silenziosi qua dentro?"

Nick sfilò il cellulare dalla tasca e dopo aver dato un'occhiata veloce rifiutò la chiamata e lo mise silenzioso, era Judy e sebbene la cosa lo preoccupasse l'avrebbe richiamata una volta fuori.

"Chiedo scusa, era la moglie"

Il capitano sbuffò infastidito e fece per riprendere il discorso, ma il cellulare di Nick cominciò a vibrare sul tavolo della volpe che lo prese questa volta per spegnerlo del tutto "Ok Wilde rispondigli ma fai in fretta, intanto andiamo avanti con gli altri"

Dopo aver accettato la chiamata Nick cominciò a parlare sottovoce per non disturbare ulteriormente il bufalo già di per se snervato dalla situazione attuale "Cosa succede? Lo sai dove sono, non potrei nemmeno tenerlo acceso il cellulare qua" Stette ad ascoltare per qualche secondo ignorando quello che veniva detto nella stanza quando si alzò in piedi sulla sedia "CHE VUOL DIRE CHE SEI IN AMBULANZA? CHE SUCCEDE?" Tutti i presenti si voltarono verso di lui compreso Bogo che a quelle parole non potè fare a meno di mostrare un pò di preoccupazione, sembrava una cosa seria, e ne ebbe la certezza qualche secondo dopo quando vide la volpe barcollare per poi cadere a terra svenuto, Bogo si avvicinò all'agente e prese il cellulare.

"Hopps, sono Bogo, tutto a posto?"

"Ho sentito il cellulare cadere, Nick sta bene?"

"Si tranquilla è solo svenuto, ma te come stai?"

"Io sto bene non si preoccupi, solo credo che dovrò stare a casa più del previsto"

"Ok, motivo?"

Ci fù qualche secondo di silenzio poi Judy rispose "Ma...maternità, signore"

Bogò si voltò subito verso Nick che era seduto sul pavimento e si stava lentamente riprendendo grazie all'aiuto dei suoi colleghi.

"Ok, ora ho capito tutto, congratulazioni Judy"
   
 
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