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Autore: tixit    27/10/2016    1 recensioni
Piccole storie sul filone di "Loki e Basta". Loki aspetta un bambino e decide di cambiare aria per un po'.
Non so ancora quante. Le inserisco in una raccolta, almeno si fa prima.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Thorki on the rocks'
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Un posto con tanti libri, tanto seidhr ed olio per capelli

Thor entrò titubante nella stanza di Loki. Suo fratello - non era suo fratello - non era venuto a cercarlo, furibondo per i suoi libri.
Forse si era offeso davvero tanto.
Forse stava lì a rimettere a posto, bofonchiando parolacce in qualche lingua morta...
Così Thor, dopo aver riflettuto sull'argomento, e dopo quattordici boccali di birra e sette bicchieri di brandy elfico, brandy fantastico, che avrebbe steso un pentapalmo, aveva preso coraggio ed era venuto di persona a stanarlo, lasciando la sua ampolla di olio in un cassetto - non gli pareva il caso: loro dovevano parlare.
Nel frattempo, aveva pensava a tutti i modi in cui gli avrebbe inciso il suo nome su una coscia, in modo che tutti sapessero a chi apparteneva Loki - suo, era suo - decidendo, infine, per delle semplici rune. Molto eleganti.
Magari un tatuaggio in verde sarebbe stato meglio - a Loki il verde piaceva parecchio - in modo che suo fratello - non era suo fratello - non provasse dolore. Lui era suo, lo era sempre stato, non era di Odino, per carità, Odino e Loki non avevano nulla in comune, a parte l'intelligenza, ma non bastava per un legame solido. L'intelligenza era una qualità decisamente sopravvalutata, decise. O sottovalutata... lo avrebbe chiesto a Loki, dopo, lo avrebbe tenuto tra le braccia e lo avrebbe lasciato chiacchierare delle cose che gli piacevano.
Bisognava che Loki capisse che tra loro... che poteva anche accompagnarlo a vedere le stelle, insomma, a lui non spiaceva mica. E Lady Sigyn, tutto sommato, gli stava simpatica, una cosetta timida, sempre con il naso sui libri come suo fratello...

Non si sentì bene e si appoggiò allo stipite della porta, osservando con affetto la stanza - gli parve che stesse ondeggiando - e a quel punto vide una figura china in terra che sbuffava in mezzo ai libri sparsi. Gli venne da sorridere: eccolo lì, il suo non-fratellino, matto come un gatto. Gliene avrebbe regalato uno, decise, a Loki sarebbe piaciuto, un gatto nero con gli occhi verdi. Avrebbero scelto insieme il nome! Qualcosa di bello tipo ScrocchiaOssa.
Gli scivolò alle spalle, senza far rumore, e lo rovesciò in terra.

"Preso!" esclamò ridendo, dandogli una pacca sul sedere piccolo e sodo, proprio come lo ricordava. Poi lo morse, con un sorriso, assurdamente felice di ritrovarlo lì, nella solita stanza, a fare le solite cose. Il solito Loki.
Era ora!

Fu a quel punto che la creatura emise un grido atroce ed acuto, troppo acuto, perfino per il suo fratellino.

"Per le Norne!" esclamò Thor imbarazzato, "E tu chi sei?"

I due si guardarono per un buon minuto con gli occhi sgranati... L'altra, decise Thor era solo una ancella, vestita di nero, molto spaventata. Thor strinse gli occhi: era una ancella? o era... l'Altra? Cosa ci faceva lì? Coi libri di Loki, poi? Che nessuno doveva toccare... come si permetteva?

La ragazza si riscosse e, dopo averlo guardato con disapprovazione, annunciò "Forse è meglio se ci facciamo una tazza di tè." E poi aggiunse a voce bassa, come se fosse una parolaccia, "Mio Signore."

Seduti in terra, a gambe incrociate, i due si squadrarono a lungo, poi l'ancella spiegò che era lì per rimettere a posto, la stanza del Principe Loki esattamente come l'aveva lasciata. Un ordine di Lady Frigga.
Si era lei che rimetteva la grammatica jotnar per terra tutte le sere - uno spiritoso l'aveva spostata, messa su un tavolino, no dico! Lei già faceva una gran fatica a pulire rimettendo tutto al posto esatto! E un altro spiritoso aveva gettato per terra i libri, li indicò con un gesto sconsolato. Lei si era fatta una lista di cose per rimettere tutto in ordine, così come era, la prima volta che ci era entrata, ma quella catasta di libri... ma come si poteva? Allungò a Thor dei fogli ripiegati con la pianta della camera da letto di Loki - molto precisa, dovette ammettere - e delle liste di cose... lei ci aveva provato! Ci aveva provato sul serio! Ma quei libri! la metà avevano un titolo senza senso, ma come poteva umanamente ricordare in che ordine stavano? Come?

Thor simpatizzò all'istante. No, non si poteva ricordare l'ordine esatto e forse nemmeno c'era un criterio, uno che non fosse noto solo a Loki, s'intende.

La ragazza annuì.

"Ci vai a letto insieme?" Thor fu brusco nel chiederlo, ma gli stava venendo il mal di testa e si era stufato di almanaccare questi dettagli: sentiva che anche un solo altro istante passato a pensare ad Hogun e a Loki che si tenevano per mano mentre guardavano le stelle, o a Loki e a questa femmina che si rotolavano sul letto, lo avrebbero solo fatto rimbecillire. La ragazza, se non altro, gli sembrava ragionevole e, nel caso, minacciabile - non sarebbe stato complicato levarla dai piedi di Loki - mentre con Hogun il discorso non sarebbe stato così semplice. "A letto, o per terra... non conta il supporto dove lo fate, conta cosa fate insieme!"

La ragazza scosse la testa allibita. 

"Scusa, ma c'è una che lo ha fatto impazzire! Sicuramente una zotica!" disse di getto, poi arrossendo bofonchiò "senza offesa, s'intende..."

"Senza offesa" sorrise l'ancella, "Allora è per quello..."

"Per quello cosa?"

"E' per quello che il Principe se ne è andato per sempre... per amore!" e si portò le mani al petto con un sospiro. Adorava le storie sentimentali.

Ci vollero sette minuti buoni perché Thor si riprendesse. L'ancella gli batté vigorosamente la schiena mentre lui tossiva cercando di risputare il tè che gli era andato di trasverso e, anche, un po' su per il naso.
"Loki è andato? Dove è andato, per le Norne?" chiese infine, paonazzo nel volto e con gli occhi lucidi. Quel "per sempre" non gli piaceva per niente.

"Non si sa..." disse l'ancella stringendosi nelle spalle. "A me di certo non lo ha detto..." poi, guardando Thor, aggiunse ridacchiando "Non siamo intimi! Su nessun supporto!" Anche se, pensò la ragazza - ma se lo tenne per sé - certo il Principe non aveva quel tipo di bellezza che "funzionava" lì a Corte, lì erano parecchio presi dal biondo, dalla pelle dorata dal sole, dagli occhi blu e da badilate di muscoli... ma lei veniva da un quartiere periferico multietnico, e tipi un po' elfici avevano un loro perché. Loki nel suo quartiere avrebbe fatto sfracelli. Magari se non si fosse vestito di pelle rigida, pensò spassionatamente...

"Odino lo sa?" 

"Non saprei, ma" aggiunse la ragazza con un sorriso divertito, "Voi ritenete, Mio Signore, che Il Padre di Tutti verrebbe a raccontarlo proprio a me? Magari mentre mi fa fare un giretto nella Volta? E mi presta Gungnir, la sua lancia, per togliere le ragnatele?"

Thor scosse la testa "Sei una ancella di Loki, vero? Ti ha scelta lui!"

La ragazza arrossì timidamente, "Si, mi scelse lui, poco prima di sparire, come avete fatto..."

"Nulla nulla, avete dei modi..." La fanciulla arrossì imbarazzata, illuminandosi come se le avessero fatto un complimento e Thor si interruppe - aveva dei modi irritanti come suo fratello, decise, ma non avrebbe apprezzato e si sarebbe sicuramente offesa, come quel matto, del resto, permaloso da far paura.

L'ancella gli narrò tutto ciò che sapeva: che Loki aveva chiesto udienza ad Odino, aveva salutato  il Bibliotecario, Eir la vecchia Nutrice, Lady Sigyn e poi se ne era andato, A Thor si gonfiarono le vene del collo - salutare lui no eh? Quel rimbambito del Bibliotecario che succhiava caramelle alla menta e dimenticava i panini unti tra i libri - una vergogna! - ah quello era degno di un saluto, e suo fratello no?

L'ancella lo fissò allibita "Andava di fretta, Mio Signore, non poteva di certo aspettare che Voi usciste dall'isolamento!"

"Ah no? non poteva?" disse Thor con voce terribile.

"Ma certo che no! Se uno se ne fugge perché ha il cuore spezzato, non può mica stare lì a dire quasi quasi aspetto un mese!"

"Non può?"

"No!" disse l'ancella con sicurezza, lei per esempio se ne era andata da casa quando Ulf l'aveva mollata per sua sorella, se fosse rimasta un mese ad aspettare, mentre quei due pomiciavano sul retro, di nascosto dai loro genitori, ma proprio sotto la sua finestra, sarebbe uscita pazza. Capiva benissimo il Principe. "Quando ti spezzano il cuore si deve cambiare aria in fretta!" disse con una vocetta decisa.

"Si potrebbe restare a casa con i propri familiari e confidarsi!"

"Seee, come no?" esclamò l'ancella irritata, sua sorella non si era fatta scrupolo di ficcare la lingua in gola ad Ulf, eppure sapeva benissimo... una serpe! guardò con sospetto il Principe Thor, capacissimo di entrarci anche lui in questa storia. "Magari è anche colpa dei familiari!"

"E quindi?" disse Thor con aria colpevole.

"E quindi quel che è fatto è fatto," disse l'ancella con un sospiro, "Se il cuore è spezzato è spezzato, non c'è rimedio"

"Qualche filtro?" propose Thor, volonterosamente.

"Parliamo di un cuore spezzato, non di reumatismi!" l'ancella si irritò, quando Ulf l'aveva lasciata era corsa da una strega a farsi dare un filtro d'amore... s'era visto come aveva funzionato. Tutte cretinate! "Il rimedio è cambiare aria!"

"Ma non è giusto! E chi resta?" mugolò Thor con gli occhi lucidi.

"Lui è partito con il cuore spezzato e ora si starà consolando in giro per il mondo..."

"E come?" disse Thor con voce strozzata.

"Beh..." la ragazza si guardò intorno, "Comprando libri, immagino... io comprerei delle scarpe, ma i gusti son gusti e non si discutono... Il Principe preferisce i libri e si starà consolando con quelli... cosa altro gli piace?"

"Il seidhr!" esclamò Thor.

"E allora sarà andato in un posto pieno di libri e di gente che pratica il seidhr..."

"I coltelli!"

"Quelli si trovano un po' ovunque, troppo generico!" l'ancella arricciò il naso

"E l'olio per capelli!"

"Beh e allora sarà andato a rintanarsi in un posto dove vendono tanto olio per capelli, quindi..."

"Giù nella piazza del Mercato?" chiese Thor con occhi speranzosi.

"No, non credo, " disse la ragazza dopo aver riflettuto, "qui da noi, ad Asgard, quelli che praticano il seidhr sono malvisti, gente debole, stramba, animali malati... non piacciono tanto. Secondo me è un posto più lontano. Magari giù in periferia..." I suoi vicini di casa erano elfi ed erano tutti contenti quando il figlio si dava alla magia, magari il Principe Loki era fuggito con un'elfa? L'ancella ci pensò bene "Non è che al Principe Loki piace la compagnia delle elfe? C'è un posto dove si balla, giù a sud, tutti i venerdi sera, con luci magiche, magari ci è stato..."

"Eh hai ragione sul seidhr!" ammise Thor, "Lady Sif dice che solo le vacche praticano il seidhr e Lady Sif è così delicata, quasi poetica con queste sue metafore... figuriamoci gli altri!" e poi, pensò dentro di sé, che il mercato non era così grande che in un mese Loki non se lo poteva girare tutto, doveva essere un posto più lontano ancora, forse tra gli Elfi - a suo fratello piacevano, la ragazza non aveva torto, li preferiva decisamente ai Nani.
 
"Ma secondo me Vostra madre ha una idea... anche lei pratica il seidhr e di sicuro conosce i posti migliori..."

"Tu dici?" fece Thor perplesso, sentendosi la testa pesante.

"Se voglio conoscere la taverna con il vino migliore io chiedo ad un  noto ubriacone!"

"Mia madre non beve!" esclamò Thor accigliato.

"Ma che c'entra? Vostra madre non beve, ma ha anche lei il suo vizietto: il seidhr... lo sanno tutti! saprà dove sta la roba migliore e a chi chiederla, immagino!"

"Non hai tutti i torti..."

Poi Thor la guardò stranito "In un mese... chissà cosa gli è capitato..."

"Beh se ha il cuore spezzato... poco credo..." l'ancella pensò a se stessa, che le era capitato in un mese? Aveva spolverato questa stanza da cima a fondo, si era provata l'elmo di Loki - comodissimo -e si era tinta i capelli, nulla più.

"Poco?"

"Beh, quelli con il cuore spezzato sono nervosi, rispondono male, sono cupi, parlano delle cose brutte della vita, sono negativi, si spazientiscono in fretta..."

"Eh si, rivedo Loki in queste parole!" sussurrò Thor con un sorriso un po' sciocco, "E' lui sputato!"

"Per cui li si lascia sempre un po' da parte..." disse amareggiata.

"Mi pare giusto," disse Thor con voce impastata. Poi si sdraiò nel letto si suo fratello, prese un cuscino e lo annusò, cercando l'ultimo aleggiare del suo odore, e, infine, con estrema delicatezza, lo abbracciò.

"Non è giusto per niente! Oltre al cuore spezzato pure la lebbra metaforica? Sempre il lato più amaro della vita? la fetta di torta più piccola? i vestiti smessi?" l'ancella si stava alterando."le scarpe di seconda mano che puzzano?"

"Non abbiamo mai dato a Loki delle scarpe usate! Non abbiamo la stessa taglia, mammina lo diceva sempre..." disse Thor un po' sdegnato, "Magari sulla fetta di torta... in effetti..." arrossì, "quello potrebbe essere capitato..."

L'ancella lo guardò disgustata. "Se io fossi il Principe Loki per prima cosa me ne andrei a farmi acconciare i capelli in modo diverso... è una cosa così piacevole quando il cuore si spezza, che qualcuno ti lavi i capelli e te li massaggi..."

"Non ho obiezioni" disse Thor magnanimo, accarezzando il cuscino.

"Anche se... " mormorò la ragazza uscendo, "Il Principe è piuttosto carino," si fermò, incerta se proseguire, "non è il tipo di bellezza che funziona qui a Palazzo, ma dalle mie parti... moro, alto, slanciato, gambe lunghe, occhi verdi... un gran bel sedere... un articolo che va senza problemi..."

"Non lo lascerebbero in disparte?" chiese Thor mentre si stava addormentando.

"Mah! Con dei vestiti diversi... un orecchino per esempio... conosco almeno tre o quattro elfe che non lo lascerebbero in disparte" rise divertita, "Diciamo che, se incontra il giro giusto di gente, può anche essere che si stia distraendo parecchio, pure senza libri..." ma Thor non sentì perché ormai stava russando.
   
 
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