Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: hele    30/10/2016    3 recensioni
In seguito alla fine della Guerra Magica, Ron ed Hermione si ritrovano a condividere lo stesso tetto, e ben presto anche lo stesso letto. Serie di incontri notturni che porteranno pian piano i nostri eroi ad avvicinarsi sempre più.
"Il piede di Hermione prese a battere sul terreno nervosamente. Ron lo sapeva, non era un buon segno.
Il ragazzo aprì la bocca una, due, tre volte, ma nessun suono sembrava volerne uscir fuori.
-Ebbene?-
-Hermione, ecco.. io volevo dirti che.. penso di...-
-Oh insomma Ron! Sto perdendo la pazienza-
-Vgliofrl'morecnte-
-Cosa?-
Ron prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e ripetè il più lentamente possibile la frase.
-Voglio fare l'amore con te-"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ultimo capitolo di incontri notturni Una serata disastrosa







La sera arrivò presto, troppo presto a parere di Ron.

-Ron, aiutami ad apparecchiare, caro-

Molly Weasley aveva preparato un enormità di roba per la cena. Il ragazzo buttò un occhio in cucina affacciandosi dalla porta.

Il tavolo in legno, al centro della stanza, era sommerso da piatti fumanti che rilasciavano un odore appetitoso.

Normalmente sarebbe entrato e, di nascosto dalla madre, avrebbe rubato due-tre cosce di pollo, così, giusto per assaggiare. Ma non quella sera, quella sera aveva lo stomaco chiuso.

-Mi  raccomando prendi i piatti bordati di rosso, gli altri sono scheggiati, e per le posate..oh Merlino, dimenticavo che le forchette del servizio che ci hanno regalato i signori Delacour si sono offese per la temperatura dell'acqua con cui ho cercato di lavarle e per protesta hanno incrociato i rebbi. Useremo le solite-.

La sua voce arrivava da un punto indefinito tra il lavabo e la dispensa. Il ragazzo non riusciva a scorgerla tanta era la roba accatastata sulla tavola, ma dal tramestio di padellame suppose si stesse affannando in quei dintorni.

Troppo nervoso per prestare attenzione agli ordini della madre, Ron si limitò a mugugnare in segno di assenso ed afferrò le prime cose che gli capitarono sotto tiro per poi dirigersi distrattamente nella sala da pranzo.

Attorno alla sghemba tavola imbandita per metà, Harry e Ginny stavano piegando i tovaglioli. Ginny ne aveva incantati un paio che avevano assunto la forma di graziosi cigni.
 Uno spiccò il volo ed appoggiò il suo becco in tessuto sulla punta del naso di Harry.

La ragazza ridacchiò e si avvicinò al mago per sussurrargli qualcosa all'orecchio.

Harry arrossì un pochino e le rubò un bacio cogliendola di sorpresa.

I due risero staccandosi ma continuando a scambiarsi sguardi eloquenti.

Ron, ancora non del tutto abituato all'idillio che aleggiava attorno ai due decise di disporre le vettovaglie proprio in mezzo a loro,  provocando la stizza della sorella.

-Prego- sottolineò la rossa Weasley con malcelata insofferenza.

Ron la ignorò totalmente scansando con nervosismo i cigni-tovagliolo che gli volavano attorno alla testa.

-Tutto bene?- domandò titubante Harry, sempre un po' in colpa quando veniva colto in intimità con la sorella.

-Sì, ma mamma credo sia impazzita! Sembra debba venire a mangiare da noi tutta Londra-

In quel mentre Hermione fece il suo ingresso nella stanza sorreggendo barcollante un grosso calderone che evidentemente doveva contenere una quantità smisurata di stufato.

Ginny andò ad aiutarla mentre lei si giustificava -Ho lasciato su la bacchetta, ma sembrava che Molly avesse fretta-

Ron si irrigidì e ad Harry non sfuggì la tensione dell'amico.

-Novità?- buttò lì, tornando a piegare manualmente i tovaglioli in semplicissimi triangoli.

-mm-m- mugugnò Ron che evidentemente non voleva intrattenersi sul discorso con Hermione così nei paraggi -comunque grazie per oggi- biascicò sommessamente.

Harry sorrise in risposta ma Ron non se ne accorse, aveva preso a concentrarsi sui tovaglioli anche lui, anche se questi non gradivano un granchè ed avevano cominciato a beccargli le dita.

-Giusto Ginny poteva creare dei pennuti così odiosi-  sbuffò prendendone uno per il collo e dispiegandolo nella sua forma originaria.

-è già, quelli che ti ho aizzato contro io ad Hogwarts erano molto più amorevoli-

Il ragazzo trasalì, era talmente preso a disfare tovaglioli che non si era accorto che Hermione li aveva raggiunti per sistemare le posate atorno alla tavola.

-Già- disse imbarazzato -quelli volevano proprio ammazzarmi-

Hermione sorrise.

-Beh come minimo, sei stato proprio un coglione quell'anno. Ad Hermione dovrebbero farla santa per tutta la pazienza che ha avuto con te- li raggiunse la voce di Ginny dall'altra parte della tavolata che armeggiava con i piatti sbeccati che aveva portato Ron.

-Anche io ti voglio bene sorellina  cara-

E tutti scoppiarono a ridere, tutti tranne Ron ovviamente. 

*

La cena quella sera volò.

Alla fine Ron capì il perchè di tutto quell'affannarsi di sua madre; Arthur era rincasato con dei colleghi del Ministero della Magia e tra di essi vi era anche Percy accompagnato da Audrey.

Audrey era la fidanzata di Percy ed era anche tutto ciò che di più diverso potesse esistere da suo fratello.

Era goffa, sgraziata, sbatteva ovunque. Molly aveva dovuto riparare già un paio di bicchieri da quando aveva fatto ingresso in casa.

Ma Molly adorava Audrey, così come la adoravano tutti i componenti della famiglia Weasley.

Poteva essere definita l'esatto opposto della leggiadra Fleur ad eccezione che per la bellezza. Era una ragazza molto carina, con dei lisci capelli biondi e vispi occhi cerulei.

La famiglia l'aveva presa fortemente in simpatia, forse perchè riportava alla memoria il ricordo di Tonks la cui scomparsa dilaniava il cuore di tutti.

Percy era molto protettivo nei suoi confronti, ne era così innamorato. Vederli insieme era un balsamo per le ferite di Molly, Ron spesso l'aveva sorpresa a guardarli sorridente.

Proprio come ora, mentre Percy la stava aiutando a tamponare una grossa macchia rossa di vino che aveva appena rovesciato sulla tovaglia preferita di sua madre.

-Oh mi dispiace tanto, sono così maldestra!- si scusò lei decisamente imbarazzata, agitandosi sulla sedia.

-Figurati cara, un tocco di bacchetta e la sistemo in un attimo- la tranquillizzò dolcemente Molly.

Dalla fine della guerra magica Percy si era molto riavvicinato alla famiglia e, nonostante vivesse ormai da tempo lontano da casa, non mancava di far visita con regolarità.

Ron si appoggiò allo schienale della sedia sorridendo anche lui. Quando vedeva sua madre felice si sentiva meno teso e nervoso.

Spostò lo sguardo da quel buffo quadretto alle ragazze sedute poco più in là.

Mandò un'occhiata rapida ad Hermione, lei ricambiò ma distolse immediatamente lo sguardo tornando a intrattenersi con Ginny su una conversazione le cui parole non riusciva ad afferrare.

Avrebbe giurato che fosse arrossiata un pochino.

Un fremito lo percorse, di lì a poco si sarebbero ritrovati nella sua stanza.

Finalmente.

La ragazza si sitemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio e Ron seguì con attenzione quel movimento.

Si morse il labbro mentre il suo migliore amico, seduto al suo fianco, gli chiedeva qualcosa a riguardo del vino.

Non vedeva l'ora di trovarsi solo con Hermione eppure ogni volta che si trovava ad immaginare come sarebbe stato, tutta la sua sicurezza vacillava.

E se avesse combinato un casino? Se non avesse saputo che fare? Se non avesse avuto tatto o attenzione per dettagli importanti per una donna?

Ma quali potevano essere i dettagli importanti per una donna in situazioni del genere?

Cercò di ricordare se nel libro che aveva letto l'anno precedente (Dodici passi infallibili per sedurre una strega) ci fosse qualche riferimento a riguardo.

Non ricordava nulla di simile.

Tornò ad occhieggiare la ragazza che differentemente da lui sembrava essere molto tranquilla, ridacchiava in compagnia di sua sorella.

Il mago si portò alla bocca la forchetta con infilzato un pezzo di pollo e prese a masticarlo svogliatamente mentre si chiedeva se fosse il caso domandare in prestito ad Harry il libro.

-Ron, il vino! Me lo passeresti?- ripetè Harry sferrandogli una ginocchiata da sotto il tavolo e costringendolo ad interrompere il movimento incontrollato della sua gamba che stava facendo vibrare tutto.

-Oh sì, scusa..- boffonchiò il rosso tornando alla realtà e sputacchiando pezzettini di pollo qui e là.

-Nervoso?- soffiò Harry prendendo la bottiglia contenente il liquido rosso.

Ron mugugnò qualcosa che non si poteva definire una vera risposta.

Ma Harry non aveva bisogno che gli rispondesse, conosceva troppo bene il suo migliore amico e sapeva che sì, lo era nervoso, e anche molto.

Versò una generosa quantità di vino nel bicchiere già parzialmente pieno di Ron, di sicuro un po' d'alcol lo avrebbe aiutato a rilassarsi.

-Grazie amico-

Ma basta! Che cos'erano tutti quei pensieri negativi! Sarebbe andata alla grade, dai su! Lui ed Hermione si amavano, questo li avrebbe guidati! (Ed avrebbe impedito a lui di fare stupidaggini..o comunque, se le avesse fatte lei ci sarebbe passata sopra per amore). Non era da lui farsi tutti quei problemi. E poi, beh... c'era la sorpresa che voleva farle. Sicuramente, insomma.. probabilmente le sarebbe piaciuta.

Prese il calice con decisione, si voltò in direzione dell'amico facendogli un gran sorriso e cercò di assumere un'aria rilassata e noncurante.

-Alla salute- esclamò più rivolto a se stesso che ad altri. Harry rispose al brindisi alzando il suo bicchiere di rimando.

Si sbilanciò spostandosi  in equilibrio sulle gambe posteriori della sedia e, stava quasi per svuotare il suo bicchiere in un sol sorso quando...

-AH UN GATTO! -

Audrey si rizzò in piedi con talmente tanta veemenza da spostare il tavolo quel tanto che bastava per far perdere l'equilibrio a Ron.

CRASH

Nel disperato tentativo di non schiantarsi rovinosamente a terra Ron era riuscito ad afferrare la tovaglia, ma ormai era fatta, quella venne dietro di lui trascinandosi dietro tutti i piatti e in un nanosecondo lo sfortunato ragazzo si ritrovò sul pavimento con una grossa macchia di vino rosso sulla maglietta, le stoviglie in mille pezzi e cibo ovunque.

*

Non aveva idea di quanto tempo avesse passato in quella ridicola posizione fissando il soffitto e chiedendosi il perchè della sua maledetta sfiga.

Attorno a lui il silenzio attonito di una folla di gente che evidentemente ora gli stava puntando gli occhi addosso, poteva sentirli che lo squadravano ammutoliti per l'assurda scena alla quale avevano appena assistito.

L'unica cosa che sapeva era che doveva sparire di lì il più in fretta possibile.

Riuscì a rimettersi in piedi, fare uno stiracchiato sorriso ad Audrey che gli era corsa incontro scusandosi e spiegando qualcosa su una forte allergia.

Il viso gli avvampava, era sicuro di essere diventato un tutt'uno con i suo capelli.

Scosse la testa, sfilò la bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans e con un paio di incantesimi borbottati a mezza bocca ripristinò i piatti e i bicchieri rotti, e li fece volare insieme la tovaglia in ordine sul tavolo.

Dopodichè, ancora ricoperto di cibo e con la maglietta che sgocciolava vino, fece un goffo cenno di saluto alla tavolata e sparì per le scale.




Capitolo breve.
Spero di pubblicare presto il seguito.
In tanto vi mando un mega abbraccio.
A presto.
Hele






 
















  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hele