Yume no you ni
Soul pensa, in tutti i sensi, che sia bellissima. Anzi, ogni anno che passa è più bella, alla festa della Shibusen: il suo viso rimane dolce e le guance s'imporporano un poco, mentre fa una giravolta e porta le mani dietro la schiena, sorridendogli vivacemente. Anche i suoi occhi, per questa sera, sprizzano di vivacità: potrebbe perdervisi per ore. È senza cattivi pensieri, felice come una bambina.
Infatti, la sua mano inguantata di seta corre presto a intrecciarsi a quella del ragazzo, perché non vede l'ora di ballare. Soul vorrebbe donarle quel momento di romanticismo, ma è restio a mostrare in pubblico anche solo un briciolo dei sentimenti che prova. Preferirebbe regalarglieli solo nell'intimità, permettendo unicamente a lei di vederlo per ciò che è, mostrandole il lato migliore di sé, un lato nascosto che nessun altro conosce.
Non fa in tempo a ribattere, perché il suo sorriso meraviglioso lo fa sciogliere come un fiocco di neve sotto al tepore del sole. E distoglie lo sguardo, orgoglioso, perché adesso ha una voglia pazzesca di baciarla, ma sa che non può: non lì, alla vista di tutti, pronti ad additare e ridacchiare della coppia più famosa della scuola. Sono calate le luci nel salone; le dolci note soffuse di Paper Moon riempiono l'aria. Le loro mani sono teneramente congiunte e, mentre danzano adagio, Maka chiude gli occhi e si appoggia nell'incavo tra la spalla e il collo della buki, nel quale la sua testa sembra modellarsi a meraviglia, come se quel posto fosse stato creato su misura per lei. Comincia a intonare le parole della canzone, così piano che solo Soul può udirla. È la prima volta che la sente cantare e la sua voce, soave e delicata come una carezza sul capo, riesce a trasmettergli una tranquillità che non immaginava di poter provare. E sono così vicini che può respirare il suo profumo da donna, deliziandosi le narici del frizzante aroma dolciastro che sprigionano i suoi polsi – esili come steli di giunco, ma anche forti. Quel profumo e quella voce sono una droga, infatti chiude piano le palpebre, lasciandosi trascinare dall'atmosfera. E prova il desiderio di toglierle di dosso il vestito color confetto, di accarezzarle delicatamente le gambe, di baciarla sulla bocca e sulla pelle, con tutto il fervore che sente divampare dentro. Però pazienta, continuando a condurla in quella danza calma. Le altre persone attorno paiono banali fantasmi di sfondo: esistono solo loro, re e regina della pista da ballo, le anime vive e accese d'ardore, quasi un tutt'uno.
Vorrebbe essere lui a suonare, accompagnando la voce carezzevole della partner. E, dato che al momento non può far correre liberamente le dita su un pianoforte, vorrebbe farle correre sul suo corpo candido, avvolgendolo a sé. Non ha bisogno di essere una strega, perché riesce a stregarlo anche senza incantesimi.
Dopo un po' la melodia inizia a dissolversi, lasciando il posto a un sommesso brusio generale. E solo allora la bionda solleva la testa, per rivolgergli un sorriso splendente.
«Poi me la suonerai, vero?»
A quella domanda, entusiasta e innocente, l'altro annuisce distratto. «Solo se tu la canterai.»
Stavolta, è la shokunin a fare un cenno affermativo, decisamente più energico del suo. Poi, lui molla una delle sue mani e prende a trascinarla per l'altra, guidandola con sicurezza attraverso la folla vociante.
«Ehi, dove mi stai portando?»
A questa, di domanda, Soul non risponde e proseguono nella calca. Finché il rumore lascia il posto al silenzio e i passi della ragazza risuonano per il corridoio.
La risposta, Maka la trova quando varcano la porta di un'aula e si ritrova i polsi bloccati contro il muro, venendo avidamente baciata. Afferra con uno scatto compulsivo l'elegante giacca dell'albino per mantenerlo vicino e ricambia il bacio, tirandogli le labbra per succhiarle dolcemente. Ma presto lui s'interrompe, per soddisfare i propri desideri: affonda la bocca sul suo collo, bramoso come un vampiro affamato, leccandolo squisitamente; ne segue la morbida curva e prosegue su una scapola, delineandone il profilo con la lingua serpentina. Sulla sua strada incontra una sottile spallina, ma non è un problema, perché con la forza dei denti la tira piano giù. Poi scende sul décolleté, lambendo proprio nell'incavo dei seni caldi e sentendola gemere sommessamente. Maka gli abbraccia la testa, mentre lui la sorregge con una mano sulla schiena ossuta.
Hanno il batticuore nel timore di essere scoperti da un momento all'altro, ma l'eccitazione e la voglia di unirsi crescono, spingendoli a non fermarsi, dimostrandosi un amore più puro del solito. Perché, per una volta, sono stanchi di rimbeccarsi e prendersi in giro. E, finalmente, Soul può abbassarle la cerniera dell'abito: non aspettava altro da quando lei gli aveva allegramente chiesto di chiuderla, sulla soglia della sua camera, voltata. Così come lei smania di levargli di dosso la cravatta dello smoking, che gli aveva sistemato poco prima di uscire di casa, premurosa come una moglie con il marito. Stasera vogliono accarezzarsi con calma nella semioscurità, per non perdersi niente l'uno dell'altra.