Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh GX
Segui la storia  |       
Autore: Nazuhi    01/11/2016    1 recensioni
Sequel di "Tutte le mie prime volte" (ripostata su gentile richiesta di una lettrice, che ringrazio di cuore)
****
Yomi è riuscita, non con poche difficoltà, a superare il suo primo anno all'Accademia del Duellante. Il ricordo del suo primo anno e la scomparsa dei suoi amici, però, continuano a tormentarla. Si sente inutile e vorrebbe scoprire cosa è realmente successo agli studenti d'élite, ma le indagini si risolvono tutte in un buco nell'acqua e la ragazza inizia ad esserne ossesionata, al punto da allontanarsi sempre più dai pochi amici rimasti. Tuttavia l'arrivo del fratello e il suo burrascoso ingresso in Accademia la aiuteranno a ritrovare la sua strada e ad allontanare i fantasmi che continuano a perseguitarla. Non tutto però è rosa e fiori; nell'ombra si nascondono dei nemici impensabili, pronti a tutto pur di portare alla luce segreti antichie dimenticati dai più, e che minacceranno la felicità degli studenti e dei due fratelli Yuki.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Jaden/Judai Yuki, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 6- “Il demone e il koala


Erano passati già diversi giorni dall’inizio del nuovo semestre e l’arrivo dei nuovi studenti. Yomi aveva trascorso quei giorni insieme ai due nuovi studenti del dormitorio rosso e aveva fatto del suo meglio per farli sentire a proprio agio. Sentiva di doverlo fare, in quanto sorella maggiore e studentessa del secondo anno. Zane, invece, la pensava in maniera differente e continuava a ripeterle che avrebbe dovuto lasciarli stare e permettere loro di fare le giuste esperienze. Su questo punto non sarebbero stati mai d’accordo e, alla fine, avevano deciso che ognuno avrebbe fatto ciò che riteneva giusto. Per questo motivo, la ragazza aveva iniziato a frequentare molto più spesso il dormitorio Slifer, molto più di quanto avesse fatto l’anno precedente.
Una di quelle mattine, la studentessa del secondo anno decise di saltare le lezioni e far di nuovo visita all’amico Slifer, per cercare di riallacciare i rapporti con lui e provare ad aiutarlo a tornare a duellare.
-Chumley, sono Yomi. Ho bisogno di parlarti…-fece la ragazza, dopo aver bussato alla porta della stanza. Erano le dieci inoltrate e, oltre a lei, il dormitorio era completamente deserto.
-Non c’è nessuno…-mormorò una voce da dietro la porta. Yomi si spazientì del tutto di fronte alla testardaggine del ragazzo e, per tutta risposta, tirò un calcio alla porta di legno, facendola tremare.
-Oh andiamo, non penserai che sia una cretina totale?! So benissimo che ci sei e vedi di aprirmi!
-Ti ho già detto che non ho voglia di vederti…-fece l’altro.
-Se non mi apri, butto giù la porta a suon di calci!
-Non lo farai…
-Mi stai mettendo alla prova? Ti ricordo che Banner non c’è e quindi non può impedirmelo! Avanti, aprimi!
Il ragazzo non rispose, né accennò ad aprire la porta di legno.
-Chumley!
-Perché insisti così tanto?-chiese l’altro, con un filo di voce. Il tono era talmente basso che era quasi impercettibile e Yomi faceva molta fatica a capire cosa stesse dicendo.
-Perché siamo amici! Tu sei uno dei miei più cari amici e non ho alcuna intenzione di lasciarti rovinare la tua stessa vita in questo modo!
-…
-Io so come ti senti, ci sono passata anche io qualche tempo fa e so che non è una bella sensazione. Però, a tua differenza, io non avevo amici che potessero sostenermi e aiutarmi e ho finito con il fare cose di cui mi sono pentita e di cui mi vergogno tutt’ora. Non avevo nessuno e mi sono sentita abbandonata da tutto il mondo; mi sentivo come se nessuno potesse capirmi e come se a nessuno potesse importare qualcosa di me, ma mi sbagliavo di grosso. Credevo di essere sola, però-
La porta si aprì di scatto e il volto tondo e paffuto del ragazzo-koala fece capolino dallo spiraglio, interrompendo bruscamente la Obelisk.
-Entra…-fece, poi, aprendo un po’ di più per permetterle di entrare.
-Com’è che hai cambiato idea così in fretta?-chiese l’altra, mentre richiudeva la porta alle sue spalle e si voltava verso l’amico, che nel frattempo si era sdraiato di nuovo sul suo letto.
-A te non piace raccontare le tue cose ai quattro venti, no?
-Quindi hai avuto solo un po’ di compassione nei miei confronti?
Detto questo, Yomi si sedette sulla sedia, appoggiandosi allo schienale e incrociando le braccia al petto, in attesa di una risposta da parte del ragazzo che non arrivò. Chumley si sporse dal letto a castello, incerto su come rispondere, ma, alla fine, preferì restare zitto.
-Vuoi parlarmi?-chiese l’altra, fissandolo a lungo.
-Io vorrei solo che tu smettessi di cercare di convincermi a tornare a lezione. So che sono stati i professori a chiederti una cosa del genere, ma voglio che tu capisca che non ho alcuna intenzione di tornare a frequentare.
-Mi dispiace, ma non posso farlo. E’ vero che sono stati i professori a chiedermi di convincerti a tornare alle lezioni, ma non lo faccio perché me l’hanno chiesto loro. Lo faccio perché ti voglio bene e perché sei un mio prezioso amico. Non voglio che tu rinunci al tuo sogno, solo perché ti sei convinto di non avere speranze. Credimi, so bene quello che stai provando ed è per questo che non voglio che tu abbia le stesse brutte esperienze che ho avuto io. Sto cercando di proteggerti da te stesso, tutto qui! E vorrei che tu mi ascoltassi…
-Come fai a capirmi?
Yomi lo fissò per qualche momento, poi sospirò rumorosamente e rispose:
-Probabilmente avrei dovuto parlartene a modo un po’ di tempo fa… Non è stato corretto da parte mia non essere chiara su questa cosa e mi dispiace. Mi sono sempre fidata di te e avrei voluto parlartene prima, ma credevo che se tu avessi saputo a modo del mio passato ti saresti allontanato. E non volevo farti preoccupare con i miei problemi, né coinvolgerti con i miei fantasmi.
-Stai parlando del motivo per cui facevi duelli clandestini? Me ne avevi accennato, una volta…
-Me lo ricordo… Non ti ho mai raccontato tutta la storia, però.
-Intendi raccontarmela ora?-chiese l’altro, voltandosi verso il muro, così da dare le spalle alla ragazza.
-Prima o poi avrei dovuto farlo. Sarebbe stato meglio se l’avessi fatto prima, ma ormai è andata così.-rispose Yomi. Poi, lanciando un’occhiata all’amico, continuò:
-C’è stato un periodo nella mia vita in cui mi fu vietato di duellare. All’epoca avevo tra sì e no una decina di anni e quando mi dissero che avrei dovuto rinunciare ai duelli per un po’, pensai che non sarebbe stata la fine del mondo. Amavo i duelli, però avevo capito che si trattava dell’unico modo per evitare che altre persone si facessero del male.
-Del male?-chiese l’altro, stupefatto, mettendosi a sedere sul letto, con le gambe penzoloni.
-Le persone contro cui vincevo finivano quasi sempre in ospedale, privi di senso. E quelle volte che non venivano ricoverate perdevano di punto in bianco tutte le loro energie. All’inizio non capivo il motivo, ma poi Pegasus mi disse che la causa ero proprio io e i miei poteri. Avevo la capacità di assorbire l’energia vitale delle altre persone e lo facevo sistematicamente mentre duellavo, senza nemmeno rendermene conto. Per questo motivo, per evitare che la situazione peggiorasse, mi vietarono di duellare. All’inizio pensai di poter gestire la situazione, ma poi…
-E’ successo qualcosa?
-Tre anni fa Seto Kaiba mi disse che avrebbe potuto risolvere il mio problema e mi chiamò per testare un prototipo. L’esperimento fu un fiasco totale e mi disse che non avrebbe potuto fare di meglio e che mi sarei dovuta rassegnare all’idea di abbandonare i duelli per il resto della mia vita. Da quel giorno iniziai a cadere in una disperazione profonda. Iniziai a credere di essere maledetta, abbandonata dal mondo, che nessuno potesse capirmi e cose simili. Iniziai ad odiare le altre persone, soprattutto quelle che duellavano felici e contenti e questa mia insofferenza si trasformò presto in rabbia e violenza. Ero diventata un demone che desiderava solo scaricare le proprie frustrazioni sugli altri; mi faceva sentire bene e per un attimo mi sentivo anche più felice, ma alla fine non si trattava di vera felicità. Iniziai a prendere parte alle risse e a duelli tra bande rivali. Non facevo parte di nessuna gang, ma mi divertivo a passare da una all’altra a seconda di chi fosse il mio avversario o a ciò che mi promettevano per il mio aiuto. Non m’importava di chi avesse ragione o torto, o di chi avesse il diritto a occupare una certa zona; l’unica cosa che mi interessava era duellare contro avversari forti. Il mio ingresso in questo mondo ha segnato l’inizio della mia fine; le cose non hanno fatto che peggiorare e io non mi resi conto del pericolo che stavo realmente correndo.
-A quel tempo andavi ancora alle medie, vero? Immagino che i tipi che ti cercavano fossero più grandi…
-Sì, ma non era quello il problema. Anche se erano più grandi, anche se ero una ragazza, loro avevano realmente paura di me e se potevano cercavano di starmi alla larga. Se potevano evitare di incontrarmi erano molto più contenti… Alla fine, però, non ne potevano fare a meno; io gli servivo per avere la meglio su un altro gruppo di teppisti, perciò mi venivano a cercare promettendomi soldi, carte rare, nuovi avversari, e io accettavo.
-Hai accettato anche soldi?-fece l’altro, sorpreso. Yomi si mise a ridere, poi scosse la testa.
-Sì, ma non li ho mai conservati. Quei soldi provenivano da estorsioni, droga e roba simile, io li accettavo ma non li ho mai tenuti per me. Li donavo al mio vecchio orfanotrofio…
-Orfanotrofio? Quindi sei stata adottata? Jaden non è tuo fratello?-chiese Chumley, sporgendosi dal letto.
-No… Io sono stata adottata quando avevo circa quattro anni e non so nemmeno chi siano i miei genitori. Ho sempre vissuto in orfanotrofio fin da quando posso ricordare.
-Non me l’avevi mai detto…-mormorò il ragazzo, risentito.
-Lo so… Non ho mai pensato che potesse essere qualcosa di cui valeva la pena di parlare. Per me la mia famiglia adottiva è sempre stata la mia vera famiglia, sebbene non condivida con loro nessun legame di sangue. Per questo motivo, non ho mai detto a nessuno questa mia cosa.
-Nemmeno al Kaiser?
-In realtà, lui lo sa, ma non perché avessi voluto dirglielo. Mi è scappato detto, una volta, e se l’è presa perché non ne avevo mai fatto parola prima d’allora. Il motivo per cui non l’ho mai fatto era soprattutto perché non l’ho mai ritenuta una cosa importante. Comunque, dedicarmi ai bambini orfani era il mio modo per pulirmi la coscienza e pretendere di non essere una brutta persona. Se ci penso è ridicolo! Mi facevo pagare per fare del male a dei perfetti sconosciuti e poi donavo quegli stessi soldi a dei bambini sfortunati. Ero decisamente un’ipocrita, ma non ci ho mai fatto caso se non molto più tardi. Ho trascorso diverso tempo in questo modo, poi, un giorno, mentre tornavo da scuola mi si avvicinò un tizio vestito da sera, con tanto di bastone e cilindro, dicendomi che lui poteva aiutarmi a trovare avversari sempre più forti e fu così che iniziai i duelli clandestini. Non avevo idea di chi fosse quel tizio, né cosa ci guadagnasse dal farmi partecipare a quel genere di duelli, ma sicuramente non lo faceva per beneficienza. Fu una carriera molto breve, qualche mese non di più. Poi, qualcuno dei miei vecchi avversari decise di prendersi una rivincita nei miei confronti e aggredì un mio compagno di classe, riducendolo in fin di vita. Chiunque sia stato deve aver pensato che fosse un mio amico o il mio ragazzo e voleva farmi soffrire. Dopo quell’incidente, decisi di smettere con quella vita e abbandonai tutto. Qualcuno, però, non fu d’accordo e una sera mi accoltellò per strada, lasciandomi in fin di vita in un vicolo. Me la sono andata a cercare; la colpa è mia per aver giocato con il fuoco e essermi fatta coinvolgere con gente poco raccomandabile.
-Avresti dovuto raccontarmela prima…
-Mi dispiace, ma non volevo coinvolgerti. Per colpa di quello che ho fatto alle medie, ho messo in pericolo troppe persone e non volevo che potesse succedere qualcosa anche a te. Prima Shun, poi Zane… Non volevo che il prossimo fossi tu, tutto qui.
Chumley la guardò per qualche secondo, pensieroso. Non sapeva bene cosa dire; era la prima volta che l’amica gli raccontava una cosa del genere e non aveva idea di cosa avrebbe dovuto dire. Dopo qualche minuto di silenzio, si decise ad azzardare una domanda.
-Mi hai raccontato la tua storia perché hai paura che possa fare come hai fatto tu?
-Non essere ridicolo; tu non sei una cattiva persona e non farai mai una cosa del genere. Io so bene che tu non farai mai del male a nessuno, ma non voglio che inizi a credere di essere stato abbandonato, perché io ci sarò sempre. E non voglio nemmeno che tu rinunci ai tuoi sogni, solo perché non riesci ad ottenere i risultati che hai sperato, perché so che in te c’è del potenziale e sarebbe sciocco non sfruttarlo.
-I professori non la pensano allo stesso modo…-commentò l’altro, abbassando lo sguardo.
-Invece la pensano allo stesso modo, altrimenti non mi avrebbero mai chiesto di convincerti a tornare a lezione. Non lo ammetteranno mai, soprattutto Crowler, ma sanno che tu puoi ottenere dei risultati se continui ad impegnarti. Hai solo bisogno di più tempo, ma puoi farcela!
-E’ inutile, io non ho talento e non sono portato, ma grazie lo stesso. Mi fa piacere sentirti dire una cosa del genere… Grazie davvero!
Detto questo, Chumley scese dal letto a castello.
-Cosa hai intenzione di fare? Tornerai a lezione?-chiese la ragazza, alzandosi in piedi.
-Non credo, ma grazie per esserti preoccupata. Grazie a te, ho capito che non ha senso continuare a piangere e a lamentarmi; non è così che cambierò la situazione. Ho deciso di provare a cercare la mia strada e il mio modo di duellare, anche se per adesso non ho ancora intenzione di tornare a lezione. Può darsi che prima o poi riprenderò a frequentare, ma per adesso non mi sento pronto…
-Chumley…
-Non preoccuparti, non ho intenzione di trascorrere l’anno senza fare niente. Inoltre, credo che vivere insieme a tuo fratello inizi a farmi bene. Il suo ottimismo e la sua passione per i duelli stanno riaccendendo quella fiammella che si era spenta nella mia anima. E’ veramente contagioso!
-Sono contenta di sentirtelo dire!-esclamò l’altra, sorridendo all’amico. Chumley fece per aggiungere qualcosa, quando la porta della stanza si aprì di scatto ed entrarono Jaden e Syrus.
-Siete già tornati?-fece lo Slifer grassoccio, voltandosi verso i due compagni di stanza.
-Accidenti! Questa situazione è veramente assurda!-sbottò lo Slifer iperattivo, buttandosi a peso morto sul proprio letto.
-E’ successo qualcosa?-gli chiese Yomi. Jaden la fissò per qualche secondo e poi affondò la faccia sul cuscino, mormorando parole incomprensibili. La ragazza lo guardò interrogativa, poi si volse verso Syrus, sperando che almeno l’altro ragazzo avesse voglia di spiegare cosa fosse successo.
-Siete nei guai, vero?-fece Chumley, spostando lo sguardo da un ragazzo all’altro.
-Nei guai?! Cosa avete fatto?
-Credo che sia per quello che è successo ieri sera…-le rispose il ragazzo-koala, continuando a lanciare sguardi furtivi agli altri due.
-Cosa avete fatto?!
-Ci siamo intrufolati al dormitorio abbandonato per verificare le voci che girano sul suo conto. Lì abbiamo trovato Alexis che ci ha messi in guardia, ma siamo entrati lo stesso. Ad un certo punto abbiamo sentito delle grida e quando siamo giunti nella stanza da cui provenivano abbiamo visto un tizio grosso e brutto che aveva rapito Alexis per sfidare Jaden. Tuo fratello ha accettato la sfida, l’ha sconfitto e siamo fuggiti da lì. Stamani una donna dal berretto verde, credo che fosse del Comitato Disciplinare, è venuta qui e li ha portati con sé da Sheppard. A questo punto, ho paura che li abbiano beccati, ma non capisco perché solo loro due. In fondo, eravamo presenti anche io e Alexis...
La risposta di Chumley era stata sufficientemente esauriente per la Obelisk, la quale aveva perfettamente capito in che guaio si erano cacciate le due matricole.
-Fammi capire bene, sei entrato nel dormitorio abbandonato?! Ma l’hai letto il regolamento?! Non puoi fare come cavolo ti pare, Jaden!-esclamò Yomi, afferrando il fratello per la parte posteriore del colletto della divisa ed alzandolo di peso dal letto.
-Sorellona, mettimi giù! E non è colpa mia! E’ Crowler che cerca sempre un modo per cacciarmi!-protestò il castano, divincolandosi e cercando di liberarsi dalla presa ferrea della sorella.
-Non mi sembra che sia stato Crowler a mandarti là dentro! Mi sembrava di averti detto che dovevi evitare di farti notare, no?!
-Ero solo curioso!
-Non è una scusa!-lo interruppe l’altra, tirandogli un orecchio.-Come fai a non capire la gravità della tua situazione?! Per colpa tua, dovrò pregare Sheppard di chiudere un occhio!
-Non ce n’è bisogno. Abbiamo ancora una possibilità per evitare di essere espulsi!-esclamò Jaden.
-Una possibilità?-chiese la ragazza, sorpresa, lasciando andare improvvisamente il fratellino.
-Esattamente! Crowler ha detto che se riusciamo a vincere un Tag Duel chiuderanno un occhio sulla faccenda.
-Un Tag Duel? Quindi duellerete a coppia?-chiese l’altra, lanciando un’occhiata a Syrus. La matricola dai capelli azzurrognoli era rimasta in silenzio per tutto il tempo, continuando a fissare il pavimento della stanza, immerso nei suoi pensieri.
-Già! E ovviamente vinceremo!-esclamò Jaden, sorridendo alla sorella e facendo un gesto con le dite in segno di vittoria.
-Tu hai fin troppa fiducia in te stesso…-commentò Yomi. Poi, dopo qualche secondo di silenzio, afferrò Chumley per un braccio e fece per uscire dalla stanza.
-Dove stai andando?-le chiese Jaden, sorpreso e curioso allo stesso tempo.
-Da Sheppard! Voglio vedere se riesco a sistemare questa faccenda. Noi due facciamo i conti più tardi!
Detto questo, i due ragazzi del secondo anno uscirono dalla camera e si diressero verso gli edifici principali.
-Cosa vuoi fare?-chiese Chumley, dopo diversi minuti di silenzio.
-Voglio chiedere spiegazioni a Sheppard. E voglio provare a convincerlo ad annullare il duello.
-Hai paura che possano perdere?
-Esattamente…
-Secondo me stai esagerando. Tuo fratello è veramente forte, non credo che avrà grossi problemi.
-Ti ricordo che sarà Crowler ad organizzare il duello. Non mi meraviglierebbe se chiamasse dei professionisti e, per quanto mio fratello sia forte, non è all’altezza di gente che si guadagna da vivere duellando. Credimi, io so bene quali siano i suoi limiti!
-Bè, ma non è detto che Crowler lo faccia. Ti stai preoccupando per niente!
-Il motivo non è solo quello. Sono preoccupata anche per Syrus… Lui non vuole partecipare a questo duello, glielo puoi leggere in faccia! Se duella in quelle condizioni, dubitando pure di se stesso, perderanno di sicuro e questo non posso permetterlo!
-Forse hai ragione… Inoltre, non capisco perché solo loro due. Eravamo presenti anche io e Alexis, avrebbero dovuto punire tutti e quattro, no?
-Non se lo scopo era punire solo Jaden… Ti ricordo che dietro a tutto questo c’è Crowler e che sta cercando di liberarsi di mio fratello dal primo giorno di scuola. Per quanto sia un buon insegnante, non riesco a sopportare queste sue ripicche assurde!
Una volta giunti di fronte all’ufficio del cancelliere, i due entrarono senza nemmeno bussare. Dentro trovarono Alexis e Sheppard parlottare tra di loro.
-Yomi, Chumley, cosa ci fate voi due qui?-chiese il cancelliere, sorpreso di vedere i due studenti del secondo anno.
-Siamo qui per la storia del Tag Duel di Jaden e Syrus. Vorrei che ci ripensasse e che annullasse tutto.-gli rispose la ragazza, andando subito al punto. Sapeva che non aveva molto senso girarci intorno; se voleva ottenere una cosa, avrebbe dovuto essere chiara fin da subito.
-Così siete qui per lo stesso motivo…-mormorò l’altro, grattandosi la testa.
-Anche tu sei qui per lo stesso motivo?-chiese la Obelisk del secondo anno, voltandosi verso l’altra studentessa.
-Mi sento responsabile per ciò che è successo. In fondo, sono intervenuti per salvare me; non credo che sia giusto che siano puniti solo loro due.
-Se è per questo, non è giusto che anche io rimanga impunito. Ero presente e ho violato il regolamento esattamente come Jaden e Syrus, anzi io sono del secondo anno e non ho attenuanti.-si affrettò ad aggiungere lo Slifer, avanzando di qualche passo verso la scrivania dell’uomo.
-Ragazzi, mi fa piacere che vi siate preoccupati per quei due, ma non posso fare niente…
-Perché?!-esclamò Yomi, cercando di mantenere i nervi saldi e non mettersi ad urlare di fronte a Sheppard.
-Gli insegnanti hanno già preso una decisione e non possiamo tornare indietro. Comunque sia, sono sicuro che sapranno cavarsela!
-Come fa ad essere così sicuro?! Jaden potrebbe farcela senza problemi, ma Syrus no! Quel ragazzo non ha fiducia in se stesso e non è in grado di duellare in queste condizioni. Sbaglierebbe di sicuro e i suoi errori potrebbero portarli entrambi alla sconfitta. Non possiamo costringerlo a duellare!
-Capisco le tue preoccupazioni, ma come ti ho già detto non posso fare nulla. Io ho fiducia in loro e sono sicuro che sapranno cavarsela egregiamente, perciò vorrei che vi fidaste anche voi tre.
-E se perdono? Ha davvero intenzione di espellerli?
-Se succede, non avrei altre alternative. Tuttavia, sono sicuro che non accadrà! Io ho fiducia in quei ragazzi e tu dovresti averne molta di più.
-Almeno mi permetta di duellare al posto di Syrus! Lui non può farcela!-insistette la ragazza del secondo anno, sporgendosi verso il cancelliere.
-Non capisco perché ti preoccupi così tanto…-commentò l’uomo, guardandola accigliato.
-Mi sembra ovvio!
Sheppard la fissò per diversi secondi, cercando di capire dove volesse andare a parare la studentessa. Poi, all’improvviso, ebbe una illuminazione.
-Credo di aver capito, ma non devi preoccuparti. Syrus non è un bambino indifeso e non lo aiuterai di certo continuando a proteggerlo in questo modo. Inoltre…
Sheppard si bloccò all’improvviso, poi, voltandosi verso gli altri due, chiese loro di uscire e lasciarli soli. Chumley e Alexis si scambiarono un’occhiata, poi fecero un piccolo inchino ed uscirono dall’ufficio.
Non appena i due furono usciti, il cancelliere continuò il discorso che aveva interrotto.
-Scommetto che hai saputo che Syrus è il fratello minore di Zane e scommetto che sai anche che il loro rapporto ha qualche problema, vero?
Yomi fece un cenno d’assenso, ma non aggiunse altro.
-Se stai cercando di fare ciò che avrebbe dovuto fare Zane, stai sbagliando. Sono problemi che non ti riguardano e sarebbe bene che tu evitassi di farti coinvolgere. Syrus ha già un fratello e non ha bisogno di una sorella.
-Sta dicendo che non dovrei aiutarlo?
-Sto dicendo che non dovresti comportarti da sorella maggiore. Syrus non ha bisogno di qualcuno che lo tenga chiuso sotto una campana di cristallo; ha solo bisogno di acquisire fiducia in se stesso e questo potrà avvenire solo quando riuscirà a camminare senza qualcuno che lo tenga per mano.
-Quindi, fin’ora ho sbagliato?
-Syrus soffre di diversi complessi e proteggerlo non è il modo migliore per aiutarlo a superarli. Parte di quei complessi sono stati causati dalla figura di suo fratello e finché non capisce che lui non è Zane e che non ha senso che continui a cercare di emularlo, non potrà migliorare. Comunque sia, questo duello sarà un ottimo banco di prova per verificare le sue capacità. Durante il duello dovrà contare sulle sue forze ed avere fiducia in sé stesso e in Jaden, se vuole vincere. Per questo motivo, non posso sostituirlo con nessuno di voi, né te, né Alexis. Capisci?
-Sì, ho capito…-mormorò la ragazza.
-Non preoccuparti, sono sicuro che riusciranno a superare la prova!
Yomi fissò il cancelliere per qualche secondo, poi fece un piccolo inchino ed uscì dalla stanza.

Dovrebbe essere Zane a risolvere i suoi problemi con suo fratello, ma sono sicura che non lo farà. Io, però, non ho alcun diritto di intromettermi. Sheppard ha ragione; non sono affari che mi riguardano, non dovrei intromettermi tra loro due. Però questo non significa che non posso cercare di aiutarlo a vincere il duello.” pensò, mentre attraversava velocemente il corridoio, decisa a raggiungere le due matricole del dormitorio rosso.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh GX / Vai alla pagina dell'autore: Nazuhi