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Autore: therub    01/11/2016    1 recensioni
"isolarsi per un po’ non fa male, ti aiuta a riprendere contatti umani che magari nella quotidianità di tutti i giorni sono presenti in maniera più superficiale”.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È proprio vero che se sei senza internet ti senti altrove, non più in questo mondo. Sei costretto ad ascoltare le notizie dai telegiornali e magari sei pure distratto mentre le ascolti. Con i social media, invece sei sempre connesso alle notizie e agli eventi, nel momento in cui accadono. È come se fossi lì, e puoi commentare qualsiasi cosa ovunque, facendola leggere a chiunque nel mondo, senza mai muoverti da casa.

La solitudine a cui sono costretto in questi giorni pensavo sarei riuscito a gestirla meglio. Invece mi rendo conto che sono dipendente da una connessione internet, che sia fissa o mobile tramite smartphone. In questo, il caso è stato beffardo, mi ha lasciato anche senza connessione da cellulare. Mi sento defraudato di una cosa che reputo essenziale sempre e ovunque, di una necessità, al pari dell’elettricità o dell’acqua corrente.

Spesso ho letto (sui social ovviamente) che “isolarsi per un po’ non fa male, ti aiuta a riprendere contatti umani che magari nella quotidianità di tutti i giorni sono presenti in maniera più superficiale”. Beh, ora che l’isolamento è vero e lo vivo in prima persona non è azzardato definirla una stronzata. Ed è una stronzata per due motivi:

  • Chi crede di aprire la mente al destinatario di questa frase non “perde” i suoi privilegi di eterno connesso.
  • Non gliene fotte un cazzo se riprendo contatti umani che di solito mi sfuggono.

Non so esattamente come mi sento mentre scrivo queste cose, cioè ci penso e mi dico “cazzo, ma se stai così male perchè per 2 giorni sei senza internet fatti vedere, addirittura stai in astinenza?”. Forse si, sono in astinenza, mi da fastidio pensare che mi sto perdendo discorsi nei quali potrei intervenire e dire la mia, mi sto perdendo le ultime notizie, ma non quelle standardizzate dei telegiornali, quelle vere, in tempo reale, che accadono mentre le stai leggendo.

Quindi non possiamo più “disconnetterci” osservando la realtà non da uno schermo di un computer o da un cellulare? Esattamente. Non possiamo farlo, perchè la “realtà virtuale” del web, dei social network ecc. non è qualcosa di altro dalla realtà oggettiva, ma qualcosa che ormai è pervasivo e indispensabile nella vita di tutti i noi, che piaccia o meno. Quindi si, per certi versi si può parlare di astinenza e di solitudine indotta dall’assenza di internet.

Qualcuno potrebbe dire: “E quando internet non esisteva? come ha fatto l’uomo per generazioni e generazioni senza internet e il web?” A questa domanda rispondo con un’altra domanda: “E quando non c’era l’elettricità? come ha fatto l’uomo a sopravvivere senza?” Chi è nato con certe comodità o servizi una domanda del genere non se la pone e non ha senso che se la ponga. Ma qui sto divagando e si aprirebbe un discorso troppo lungo che non ho voglia di affrontare.

Tra poche ore condividerò queste righe e tutto il senso di questo post si esaurirà nel momento in cui recupererò la situazione di normalità a cui sono abituato.

Pensavo mi avrebbe fatto bene staccare dalla quotidianità, recuperare un po’ me stesso, ma mi sono reso conto che è successo l’esatto opposto, mi son sentito ancora più solo e invece di recuperare me stesso mi son sentito un po’ perso e in gabbia. Quindi il mio suggerimento alla luce della mia esperienza è che se volete staccare dalla quotidianità, pensateci bene e pensate bene anche per quanto tempo volete farlo, perchè quando siete isolati e disconnessi, lo avvertite fin troppo bene e in fondo vi mancherà più di una semplice connessione.

 

   
 
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