Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: _Giuls17_    02/11/2016    0 recensioni
[Dimenticatevi tutto o quasi di quello che sapete su Westeros]. I Targaryen sono rimasti al potere per secoli finché qualcuno non ha deciso che le cose dovevano cambiare e stiamo parlando di Nedd Stark, il quale decide si imporsi e di combatterli. Adesso, dopo anni dalla guerra, la pace è stata raggiunta ma c'è ancora qualcuno che occupa i pensieri, folli, del Re e si tratta di Daenerys Targaryen e degli insorti.
ˆ-Un Targaryen solo nel mondo è una cosa terribile.-ˆ
ˆ-Potrei anche sentirmi onorata, Usurpatore.-ˆ
ˆ...con la nascita di un Targaryen gli Dei lanciavano una moneta per decidere se il bambino sarebbe diventato un grande oppure un folle.
Cos’hanno deciso gli Dei per te, Daenerys Targaryen?ˆ
ˆ...ma era uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto, in quanto coinvolgeva anche i suoi occhi viola.ˆ
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Eddard Stark, Jon Snow, Rhaegar Targaryen, Robb Stark
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
Buonasera a tutti! Sono tornata :D 
Non voglio dilungarmi troppo ma spero che con questo nuovo
capitolo riesca ad invogliarvi e farvi apprezzare questa storia, 
spero che possiate come me conoscere meglio questa alternativa !
Insomma spero solo in meglio :)

 

L’Usurpatore.
 
Jon si recò presso la Sala del Trono, suo padre lo aveva convocato con una certa urgenza e la maggior parte delle volte non era mai un buon segno.
Negli ultimi anni, o meglio da quando aveva assunto il potere, Eddard Stark aveva vissuto nel mondo da lui creato, dove i Targaryen erano stati sconfitti e il Trono di Spade era tornato al suo legittimo proprietario, solo col tempo aveva scoperto la resistenza, la fazione nemica.
E da quel momento il suo carattere aveva subito molti cambiamenti, e in certe occasioni in modo anche evidente ma Jon era stato educato per non farlo notare, sua madre gli aveva insegnato che bisognava rispettare l’autorità del Re, in qualunque caso, ma nonostante certe precisazioni il ruolo che avevano scelto per lui gli stava stretto.
Anche troppo.
Non si sentiva il principe di quel continente, non percepiva Approdo del Re come casa sua, era solo un ragazzo cui era stato imposto un ruolo, da interpretare, e nonostante tutto c’era riuscito.
Almeno così aveva creduto fino a quel momento.
 
Trovò la porta della Sala aperta e quello che vide lo lasciò senza parole, suo padre stava sorridendo come un… folle.
Per un momento ebbe paura di quella figura che per anni aveva riconosciuto come suo padre e ripensò alle vecchie storie dei Targaryen, di Aerys, e della sua follia che lo aveva ossessionato fino alla morte, lasciandosi uccidere dal nemico mentre suo figlio Rhaegar con l’esercito tentava il tutto per tutto contro l’armata centrale.
Scacciò quel pensiero e si avvicinò, posò la mano sull’elsa della spada senza volerlo.
-Cosa succede?-
-L’abbiamo presa, dopo anni di ricerche adesso è qui!-
-Madre di chi sta parlando?-
-Daenerys Targaryen.- rispose Catelyn sorridendo.
 
Il suo nome lo fece tremare ma non di paura, erano anni che parlavano di lei, anni che suo padre la cercava, dopo aver ucciso Viserys quella ragazza aveva occupato i suoi incubi più nascosti, ed adesso l’aveva catturata; ma qualcosa in fondo al suo cuore si smosse.
 
Abbiamo trucidato un’intera famiglia.
“Già, forse con questa tuo padre troverà la pace.”
 
Un rumore li fece voltare improvvisamente e videro cinque guardie scortare una ragazza, Jon lasciò andare la spada e la fissò: i capelli erano neri, ma notò alcune punte di un biondo quasi argenteo, ma quello che lo fulminò furono gli occhi, erano viola; un colore che in vita sua non avrebbe più rivisto, ma notò immediatamente l’odio che quegli occhi trasmettevano.
 
“Gli avete tolto tutto, è giusto che vi odi.”
 
-Eccola qua, Daenerys, Nata dalla Tempesta della casa Targaryen.- suo padre fece finta di inchinarsi ma si abbassò semplicemente per sputarle in faccia.
Lei però rimase ferma, le ginocchia ancora poggiate a terra e lo sguardo carico di odio.
-Sono anni che ti cerco, anni che i miei uomini muoio per te…-
-Potrei anche sentirmi onorata, Usurpatore.- disse, e sorrise leggermente, uno di quei sorrisi che solo un folle può fare.
-Io ho salvato questo popolo! Io ho scacciato il male che stava avvelenando queste terre!-
-Tu hai ucciso i miei fratelli.- scattò in piedi così velocemente che neanche le guardie riuscirono a trattenerla, -Hai costretto Rhaegar al suicidio, e ti sei portato via Viserys qualche anno dopo, adesso io mi domando hai me, come mi ucciderai? Voglio sapere se la mia morte sarà grandiosa o se ti limiterai a buttarmi in cella e a chiudere la chiave.-
-Stupida ragazzina, forse ancora non hai capito che il tuo destino è già stato scritto. Non ti metterò in qualche cella, no, per te ho in mente qualcosa che ricorderai per sempre.
Tu vivrai.-
 
Jon guardò suo padre senza capire, e in quegli occhi non riconobbe nessuno.
-Co…Sa?-
-Tu vivrai Daenerys Targaryen e assisterai alla distruzione di tutto quello che hai creato, di tutto quello che hai sacrificato, ma soprattutto ti farò rendere conto che non sei una principessa, e nemmeno la legittima erede del Trono di Spade, sei solo una serva, la nostra.
Ti do il benvenuto nel tuo nuovo mondo.- Eddard guardò le guardie e diede un segnale.
Quella sulla destra colpì Daenerys al viso, l’altra la presa per i capelli e la trascinò via.
 
-Ovviamente Jon sarà la tua serva, non ci sarà umiliazione di grande per la casa Targaryen che essere considerati al pari degli schiavi.-
 
***
 
Daenerys aprì lentamente gli occhi e provò a girarsi su un fianco ma una fitta di dolore la colpì così intensamente che non le permise di muoversi.
Si toccò il viso e percepì il sangue tra le mani e solo in quel momento ricordò quello che era successo, ma soprattutto ricordò quanto fosse stata stupida.
Aveva creato un diversivo dando per scontato che ci fosse un’unica pattuglia che la stesse cercando, invece no, erano in due e la seconda l’aveva catturata così velocemente che non era riuscita a scappare.
Poi la decisione di Stark l’aveva lasciata senza parole, lei in vita? Dopo averli uccisi tutti aveva lasciato lei, come serva e come valvola di sfogo dei suoi uomini, che l’avevano conciata male.
 
Perché sono viva? Io dovrei essere morta!
“Lui ti aveva detto di essere paziente…”
Rhaegar…
-Alzati, il principe ti sta aspettando.-
Non provò neanche ad alzarsi ma rimase a guardarlo, e solo dopo alcuni lenti minuti venne nuovamente trascinata per i capelli fuori dalla stanza.
 
Daenerys provò a colpirlo con i piedi ma il dolore alle costole, la lasciò senza fiato, facendola annaspare alla ricerca d’aria, venne buttata sul pavimento freddo senza troppe cerimonie e si ritrovò vicino ad un paio di scarpe.
Alzò lo sguardo e vide un paio di occhi fissarla, solo in quel momento riconobbe lo stesso ragazzo che aveva visto ieri sera nella Sala del Trone, il principe Jon Stark, erede al Trono di Spade.
-Cosa le avete fatto?-domandò.
-Il re ci ha detto di darle il benvenuto, così abbiamo fatto.-
-Non fatelo più. Se deve accompagnarsi a me come serva dovrà essere presentabile, mi sono spiegato? Toglietele quelle catene.- disse indicando i polsi e le gambe.
-Come? Ma lei… Il Re ha detto…-
-Cosa ha detto il Re non mi riguarda, rimuovi quelle catene, mi sono spiegato?-
-Certo, mio principe.-
 
-Intendi alzarti?- chiese dopo che le guardie fossero uscite.
Daenerys usò la parete come appoggio e provò a stare dritta, anni di allenamento l’avevano resa forte e resistente nonostante la sua statura minuta, ma nonostante tutto le botte che aveva ricevuto non erano state attutite come sperava.
 
“Erano cinque contro una, ed eri immobilizzata. Non potevi fare niente.”
 
-Ti hanno ridotto abbastanza male e siamo solo al primo giorno.-
Jon la guardò attentamente ma lei non abbassò lo sguardo, non si sarebbe mai sottomessa, lo aveva giurato tanto tempo fa, e quella conversazione era ancora vivida nella sua mente, come il suo viso.
-Resterai zitta per sempre?-
-Io non sono la tua serva.- disse, cercando di darsi un tono.
-No?- lui prese il bicchiere di vino e se lo avvicinò alla bocca.
-No. Io sono Daenerys Targaryen e non sono la serva di nessuno, soprattutto del figlio dell’Usurpatore.-
-Sei l’ultima della tua casata, forse dovresti limitarti ad ubbidire e sentirti grata per averti risparmiato la vita.-
-Un Targaryen solo al mondo è una cosa terribile, Jon Stark, non dimenticarlo.- sussurrò senza mai abbassare gli occhi, -Non vi sono riconoscente, non dopo quello che avete fatto.-
 
-Mathilda?-
Una seconda ragazza entrò nella stanza in silenzio, come se fosse sempre stata a portata d’orecchio.
-Datele una ripulita, vi aspetto fuori. Ci sono delle cose da fare e richiedono la mia presenza.-
-Certamente.- disse abbassando il capo in segno di rispetto.
La ragazza bruna si avvicinò lentamente e le afferrò il braccio, Dany provò a scrutarla negli occhi, le veniva facile capire le persone, soprattutto quando queste rimanevano ammaliate dai suoi occhi, ma con Mathilda non ci riuscì e si lasciò trascinare nella stanza adiacente.
L’acqua era bollente e in cuor suo ne fu grata, si spogliò velocemente e si immerse senza esitare, sentendosi in pace col mondo proprio in quel momento.
-Vi brucerete.- sussurrò la ragazza aspettando che sul corpo comparissero le prime ustioni, ma non successe niente.
-No, non mi brucerò.- rispose Daenerys immergendo anche la testa e vide lentamente i suoi capelli tornare biondi, quella tonalità così vicino all’argento che la rendeva riconoscibile anche a miglia di distanza.
-L’hanno picchiata brutalmente.- le passò uno straccio per togliere il sangue rappresso sulla faccia e nelle ferite che i pugni gli avevano aperto.
-Volevano testare il giocattolo nuovo.- passò velocemente lo straccio ma non poté fare altrettanto sul livido che le occupava metà della pancia, al ricordo di quella ginocchiata venne percorsa da un brividio, così cercò di dimenticare.
-Non può essere tutto bianco o nero per te, non tutto può avere una spiegazione.-
-Eppure Mathilda è così, in questo momento ogni azione deriva da una conseguenza ben precisa e molto presto anche gli altri dovranno aprire gli occhi.-
-Se ti sentissero parlare così ti ucciderebbero.-
-Mi tradirai?- chiese guardandola, e finalmente poté scrutare nei suoi occhi.
-No.-
-Allora ti sei fatta un’amica.-
 
***
 
Jon appoggiò le spalle contro il muro e cercò di scacciare quella sensazione di disagio che lo aveva assalito da quando suo padre gli aveva rivelato quel nome.
 
Daenerys Targaryen.
 
Lui era troppo piccolo per ricordare con esattezza il giorno del massacro, e rinchiuso tra le mura di Winterfell non aveva mai sentito la necessità di sentirtisi parte di una guerra che suo padre stava combattendo troppo lontano da casa ma negli ultimi anni la sua posizione era cambiata, drasticamente.
Ed adesso doveva fare anche i conti con le conseguenze di quella guerra a cui non aveva neanche partecipato, ma che avevano stravolto tutto.
 
Daenerys…
 
Non era mai riuscito ad associare un volto a quel nome ed adesso che era successo qualcosa dentro di lui si era rotto, ed era venuto a galla la consapevolezza che suo padre aveva davvero ucciso tutta la sua famiglia e centinaia di innocenti che avevano deciso di seguire il Re, il vero Re in quello scontro.
Jon chiuse gli occhi e provò a scacciare quelle sensazioni e quel volto dalla sua mente ma non ci riuscì, poiché stava provando pena per quello che era successo a quella ragazza e per il destino che suo padre le aveva scritto.
-Adesso basta.-
-Come?-
Quella voce lo fece voltare e finalmente poté ammirare tutta la bellezza dei Targaryen che ancora veniva narrata nelle ballate dai menestrelli, e Daenerys non era per niente da meno.
Non aveva mai visto tanta bellezza racchiusa in una sola persona e questo lo spaventò a morte.
Adesso che i suoi capelli erano puliti rilucevano e risplendevano sull’oscurità di quel corridoio, i suoi occhi viola ardevano di rabbia, determinazione e di altri sentimenti che lui ignorava e facendo scorrere lo sguardo non poté neanche disprezzare quel corpo, era fatto apposta per lei.
Era se stessa e non assomigliava per niente a una serva o ad una schiava.
 
I Targaryen hanno davvero quest’aria distruttiva? Della seria che potrebbero incendiare il mondo anche con uno sguardo.
“Loro hanno i draghi.”
I draghi sono scomparsi secoli fa.
 
-Mathilda ti ha dato una sistemata, a quanto posso vedere.- disse, tossendo e distogliendo lo sguardo.
-Sono riuscita a pulirmi da sola, sua maestà, ancora i suoi uomini non mi hanno staccato le mani.- rispose, con quell’umorismo velato che stranamente non lo infastidì.
-Ne sono lieto e dubito che proveranno ad avvicinarsi di nuovo. Li ho avvertiti.-
-Mi dispiace deluderla ma il suo ordine non li fermerà.- asserì tranquilla, seguendole attraverso i corridoi della Fortezza Rossa.
-Sono il principe, devono ubbidirmi.-
-Ma sarà il Re ad ordinare le loro teste se non rispettano gli ordini, non lei, quindi continuerà ad essere suo padre colui il quale deciderà il mio destino. Credevo che lo avesse capito anche lei.-
-Il Re ti ha dato a me.-
-Già, sono il tuo giocattolo, ma rimango il suo ostaggio.- Daenerys lo guardò, -Certe persone esercitano il controllo su tutto e su tutti, e riescono a manipolare le persone abbastanza facilmente.-
-Mio padre non mi ha manipolato.-
-Questo lo credi tu, principe, ma non ne sarei così sicura.-
-Non dovrei permetterti di parlarmi in questo modo.-
-Forse no, se vuoi faccio chiamare i tuoi uomini e risolviamo la questione, ma per quanto mi riguarda adoro mettere in chiaro le cose fin dall’inizio, potrete anche avermi presa, torturata e potrete torturarmi tutte le volte che volete, facendomi fare un bagno per farmi apparire sempre al meglio, ma sono sempre io che ho in mano le redini di questo gioco.
Sono io quella che cercavate e state pur sicuri che la morte non mi spaventa. Ho visto morire troppe persone per averne paura, per temerla.
Quindi direi, Jon, che almeno noi potremo provare a parlare senza remore, cercando anche di evitare tanto formalismo che trovo semplicemente inutile.-
-Mi hai chiamato Jon…-
Daenerys fece un passo avanti, un passo verso di lui e il principe non riuscì neanche a muovere un muscolo, pietrificato da quella figura e dall’aura che emanava.
-Jon Stark sei il principe di Approdo del Re, e di Westeros, ma se continuerò ad essere la tua serva non aspettarti da me lo stesso trattamento che ricevi dalla plebe; ricorda che siete stati voi a darmi questo titolo ma io non sono una serva, quindi non mi comporterò mai come tale e non ti tratterò mai come se fossi un mio superiore.-
-Potrei farti tagliare la lingua, così forse riusciresti a comportarti bene.-
-Potresti ma in fondo ti piace essere sfidato, lo percepisco da come ti muovi, da come mi guardi; credo che tu abbia conosciuto abbastanza oche per la tua giovane età e che ti sia stufato abbastanza di quel genere di vita.-
-Tu parli troppo.- le sfiorò i capelli con una mano e in fondo provò le stesse sensazioni che lei aveva descritto, non si era mai sentito così vivo nella sua vita, almeno non fino a quel momento.
Tirò leggermente i capelli per farle voltare la testa, per poterla guardare meglio.
-No, non ho mai conosciuto una come te.- la lasciò andare, e cercò di darsi un contegno, -Sei sfacciata ed insubordinata, e ti caccerai nei guai.- disse, procedendo per il corridoio.
Ma l’ultima cosa che vide prima di darle le spalle era l’ombra di un sorriso.
 
 
 ∞Angolo Autrice: Ed eccoci, cosa ne pensate? Troppo fantasioso oppure potrebbe andare bene anche così? Spero nei vostri commenti perchè solo così posso migliorare la storia :D
Daenerys è una combattente e non si farà mettere i piedi in testa da Jon, e neanche dal Re, quindi la sua prigionia non sarà facile e per niente agiata e forse Jon comincerà a comprendere qualcosa di nuovo su di lei e sul regno!
Vi lascio allo spoiler:

“Una Targaryen con problemi di autostima non è una gran cosa.”
Lasciami… stare.
“Sembra che stai per svenire.”

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: _Giuls17_