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Autore: BELIEBER_G    05/11/2016    1 recensioni
CONTINUO STORIA "DEATH NOTE- KING OF A NEW WORLD"
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sera successiva, dopo il telegiornale, Kiyomi e Light si incontrarono in una camera d’albergo piena di telecamere e cimici, così che, dal quartier generale, gli agenti potessero vedere e sentire tutto.
-Mi sei mancata.- le disse Light, non appena la vide.
Il solito charme di Light.
-E’ passato molto tempo, ma non sei cambiata molto.- commentò, mentre si mettevano seduto l’uno davanti all’altra. –Ti ho fatto venire qui perché ora faccio parte della polizia e combattiamo contro Kira. Tu sei la sua porta voce, quindi pensavo che potessi darci alcune informazioni.-
In quel preciso istante, il telefono della ragazza squillò.- E’ Kira.- esclamò ad occhi sgranati.
-Presumo tu debba rispondere.-
-Pronto? Sono con un amico.- rispose Kiyomi, per poi passare, tremolante, l’apparecchio a Light.- Vuole parlare con te.-
Light approfittò della situazione per parlare con Mikami e rivelargli che stava parlando con Kira.
Gli diede delle informazioni, ovviamente codificate, che solo Kira potesse capire.
Quindi Mikami capì subito che stava parlando proprio con Dio.
Light scrisse su un pezzo di carta che dovevano rimuovere tutte le cimici, facendolo vedere bene alle telecamere e spacciandolo come un ordine di Kira.
A quel punto, gli agenti furono costretti a togliere telecamere e microfoni.
-Bene, adesso possiamo parlare liberamente.- continuò Light.
-Che intendi dire?-
-Kiyomi, io sono Kira.-
La ragazza spalancò gli occhi e balbettò qualcosa.- Tu sei Kira? Non ci posso credere. Quindi…Quindi anche quando eravamo all’università…-
-Si, Kiyomi. Kira sono sempre stato io e quello con cui ho parlato al telefono, è qualcuno con la quale io ho voluto condividere il mio potere.- spiegò il ragazzo. –E se ti unisci a me anche tu sarai la dea di un nuovo mondo.-
 
Nel mentre accadeva tutto ciò, Near era giunto in Giappone con la conferma che Kira era Light Yagami dopo aver sentito la storia raccontatogli da Aizawa.
Contattò immediatamente il quartier generale.
-Pronto? Near?- rispose Light.
-L, volevo solo farti sapere che sono in Giappone appositamente per catturare Kira.-
-Bene Near, anche io sono in Giappone.-
-Suppongo che tu stia avendo contatti con Kiyomi solo per sapere informazioni su Kira.- continuò Near.
-Esatto.-
-Alla fine allora, io e te ci incontreremo molto presto.-
-Non vedo l’ora.- disse infine Light.
La battaglia era stata riaperta: era sempre stato un testa a testa con L e Light, ma adesso avrebbe dovuto confrontarsi con i suoi successori.
Near, bambino amante dei giocattoli, faceva il punto della situazione con le sue bambole Lego.
-Light Yagami è Kira: per ora chiamiamolo L-Kira.- disse ai suoi colleghi, scrivendo il nome su uno dei suoi pupazzetti.- Sappiamo che ci sono due quaderni e quindi c’è un altro Kira che lo sta usando e da come uccide, possederà sicuramente gli occhi dello shinigami. Chiamiamolo X-Kira.- continuò, segnando il nome su un’altra bambola.- Entrambi hanno collegamenti con Kiyomi Tagada.- disse infine, aggiungendo un terzo pupazzo.- Ci sono due possibilità per catturare Kira: ucciderli tutti e due e sequestrare i due quaderni, ma noi non adotteremo mai questo metodo.-
-Perché?- chiese Gevanni.
-Perché non è così che L lavorava: non voglio che la verità venga fuori a fatti compiuti, con la morte di X-Kira ed L-Kira. L si rivolterebbe nella tomba.-
 
Light e Kiyomi continuavano a vedersi nella stanza d’albergo, sorvegliati dal quartier generale solamente con delle cimici.
Grazie a questo, Light poteva comunicare con lei scrivendogli dei biglietti.
All’apparenza sembrava che la stesse convincendo ad aiutarlo a catturare Kira, ma intanto le scriveva che sarebbe stata lei a giustiziare i criminali.
Kiyomi, infine, accettò: quella stessa sera tardi, chiamò Mikami al telefono e gli disse di inviarle 5 pagine del quaderno fingendo che fosse una lettera da un fan.
Fin che la lettera non sarebbe arrivata, lui avrebbe dovuto continuare a giustiziare criminali.
A quel punto, Mikami avrebbe smesso di scrivere sul quaderno vero e cominciato a segnarsi i nomi dei criminali su un quaderno falso.
L’uomo non voleva farsi domande sulla questione, quella era la volontà del suo Dio.
 
  
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