Note autrice: i personaggi ovviamente non sono i miei ma della Rowling.
Avvertenze: c’è un accenno di spoiler quindi se non avete letto il 7°
libro evitate di leggere questa fic anche se è piccolissimo che manco si nota.
Trama: ambientata 1 o 2 anni dopo la sconfitta di Voltemort, non è
morto nessuno tranne Lucius che l’ho fatto morire io. Parla di Piton che è
diventata una nuova persona e cerca di aiutare Narcissa che ormai praticamente
non vive più. Ma nascerà qualcosa tra i due?
Ricomincia
la vita
Malfoy Manor è sempre
stato un luogo troppo grande per me, troppo buio, quando Lucius era qui almeno
mi sentivo un po’ più protetta, ma da quando lui è morto per uno stupido ideale
che ci ha portato alla rovina sono rimasta sola, Draco si è sposato e si è fatto
la sua vita dimenticandosi di sua madre.
In questo momento c’è un
temporale, sembra tutto ancora più tetro, ma ad un tratto un pop alle mie
spalle mi desta dai miei pensieri, è il
mio elfo domestico, mi avverte che ci sono visite, scendo al piano di sotto
domandandomi chi possa essere, ormai non
viene più nessuno a trovarmi, a parte lui.
-ciao Narcissa,
come và?
-ciao Severus, diciamo che và come sempre, niente di nuovo-
-ho visto questo tempaccio ed ho pensato di farti un po’ di compagnia-
-grazie, ne avevo proprio bisogno- dico sedendomi accanto a
lui.
-Narcissa perché non prendi una casa un po’
più piccola, posso aiutarti a trovarla, questa è troppo grande-
-hai proprio
ragione, ma qui ci sono tanti ricordi, non riesco a lasciarla-
-potrai fartene
altri-
-e con chi Sev,
mio figlio si è dimenticato di me, Lucius non c’è più, non ho amiche, mi sei
rimasto solo tu-
-Sai benissimo che
non sei sola, se solo tu lo vorresti Molly ti accoglierebbe a braccia aperte e
anche gli altri, mi chiedono sempre di te, sono delle brave persone, sono la
mia famiglia ora, ora che Harry e gli altri sanno la verità, mi hanno
accettato, hanno un cuore grande-
-dopo quello che
ha fatto Lucius non potranno mai perdonarmi-
-ma tu non sei
lui, tu hai salvato harry-
-si ma solo per
sapere di Draco-
-non importa
perché, conta che l’hai fatto-
-questa sera mi
sorprendi, sei cambiato molto ultimamente, anche nel modo di vestire, non ti
vedo cosi dai tempi della scuola, e i capelli tirati indietro ti stanno davvero
bene-
-tutto merito
della Granger, se diventerai sua amica stai attenta, ha la forza di farti fare
cose che non faresti mai, nota appunto come sono vestito, jeans e maglione, l’ultima
volta che mi sono vestito cosi avevo 20 anni ed ora a quasi quaranta mi vesto
come un ragazzino, secondo lei devo trovarmi una moglie e lasciarmi il passato
alle spalle-
-non posso credere
che ti sia fatto convincere , ma non c’è che dire, ha fatto un buon lavoro-
-senti, questa
sera ceno con loro, che ne dici vieni con me? Se non ti trovi bene basta che me
lo dici e c’è ne andiamo subito-
-non so se sia il
caso, non voglio rovinarti la serata-
-te l’ho detto non
mi rovini nulla, tu fai una prova e se non và non ci provo più a portarti li,
ma tu almeno tenta-
**
Mezz’ora dopo siamo
davanti la porta della Tana, da fuori si sentono le risate dei ragazzi, sono
ancora un po’ incerta sul da farsi ma ho deciso di provare, mi faccio forza e
invito Severus a bussare alla porta. Ad aprire viene Potter.
-Buona sera
Severus. Che mi piacere c’è anche lei signora Malfoy, venga dentro saranno
tutti felici di vederla- dice porgendomi il
braccio.
Entro un po’ esitante,
trovandomi davanti non so quante persone, sembrano sconvolti non si aspettavano
che venissi, a rompere il ghiaccio ci pensa Molly che viene ad abbracciarmi,
ben presto tutti fanno la stessa cosa, non posso credere che siano bastati
pochi minuti per buttarsi alle spalle tanti anni di sofferenze, Severus resta
sempre al mio fianco da ottimo cavaliere qual è. Ma dopo un po’ non c’è più
bisogno, inizio a parlare con Molly del più e del meno, la serata è passata
velocemente, non ridevo cosi tanto da anni, forse l’ultima volta è stata
proprio a scuola insieme a loro, quando ancora non esisteva nessun signore
oscuro ad incombere sulla nostra spensieratezza.
Severus ha insistito ad
accompagnarmi a casa anche se potevo
benissimo andare da sola.
-allora Narcissa,
ho fatto bene ad insiste? Come ti sei trovata-
-questa volta devo dire che hai fatto bene a
convincermi. Sono stati tutti gentilissimi con me,chissà cosa gli hai detto per
fargli fare tutte queste cose-
-non c’è stato
bisogno di dire nulla. Ormai le cose sono cambiate e si sta cercando di andare
avanti. Credo che sia arrivato il momento anche per te, devi uscire di più incontrare
nuova gente, porti ancora il lutto, ma sei giovane non dovresti vestirti di
nero.-
-lo so, ma da sola
non ci riesco, non ho ancora la forza di
cambiare le cose-
-ed io chi sono?
Ti starò sempre accanto. Che ne dici domattina andiamo a fare colazione ad
hogmede?-
Non riesco a dirgli di
no, lo guardo negli occhi e faccio un segno con la testa per dire di si. Questa
sera ha qualcosa di diverso, sembra molto più sicuro di se, seduta nella mi
poltrona preferita osservo i suoi movimenti, si è alzato e con passo svelto si dirige alla libreria
inizia a leggere i titoli in maniera distratta come se lo stesse facendo per
ingannare il tempo, il mio intuito mi dice che sta aspettando una mia mossa ma
non ho idea di cosa si aspetti, poi il tutto sembra andare velocemente torna da
me mi da la buona notte e se ne va lasciandomi perplessa e con mille pensieri
che mi vorticano nella mente.
**
Alle 9 e 30 severus è già
seduto nella stessa poltrona della sera prima indossa un semplice paio di
pantaloni di pelle nera ed una camicia verde di seta, ed io ascoltando i suoi
consigli indosso un vestitino blu.
Ci smaterializziamo in
una via secondaria di Hogmede, e prendendomi il braccio ci dirigiamo verso il
centro, ben presto ci troviamo in mezzo ad una confusione tremenda e
fastidiosa, facciamo velocemente colazione e lo trascino dove posso godere di
po’ di tranquillità, il luogo migliore è
la stamberga strillante, arrivati li mi siedo un grande masso, severus
resta in piedi, la sua posa è rigida ma nel suo viso c’è un abbozzo di sorriso che
mi coinvolge e sorrido anch’io a mio volta. Da lontano una tempesta sembra
avvicinarsi, in questo periodo dell’anno tutte le mattine e i pomeriggi piove,
non abbiamo neanche il tempo di andare via che già ci piove addosso, inzuppandocci.
- vieni Narcissa
seguimi-
lo seguo all’interno
della casa, percorriamo corridoi orrendi, sev entra in una stanza ed è l’unica
arredata, i mobili sono molto sobri, un letto a baldacchino ridotto male
qualche sedia un tavolo ed un camino che severus provvede ad accendere subito.
-abbiamo un
piccolo problema, non so per quale motivo ma dallo scorso anno qui dentro non
si può più usare la magia, ora io esco dalla stanza cosi potrai levarti gli
abiti e metterli ad asciugare, dentro l’armadio ci sono delle coperte che so
per certo che sono pulite, siamo nel territorio della scuola e anche qui
vengono gli elfi a pulire-
con queste parole esce
dalla stanza e mi lascia da sola, mi spoglio velocemente e metto i vestiti ad
asciugare davanti al fuoco, dopo essermi avvolta nella coperta chiamo sev lo faccio entrare, sono un po’ imbarazzata,
lui è tutto bagnato ma non dice nulla, si siede vicino al fuoco senza
guardarmi.
-cosi ti verrà un malanno, la camicia è
tutta bagnata, perché non ti spogli anche tu e prendi una coperta-
-non ci sono altre
coperte, ma tu non preoccuparti, non mi accadrà nulla-
-senti c’è il
letto potrei mettermi dentro il letto e lasciarti la coperta-
-no Narcissa
davvero sto bene cosi, ma grazie lo stesso-
-sei troppo
testardo, ma almeno togliti quella camicia, starai morendo di freddo-
-e vabbene. Sembri
una mammina quando fai cosi-
Una risata mi esce
spontanea ma quando si leva la camicia resto incantata, non credevo che sotto
alle sue solite vesti in realtà nascondesse tanto ben di dio, ero convinta che
fosse grassottello e senza muscoli, ma ora mi devo ricredere i muscoli ci sono,
non sono esagerati ma ben scolpiti, sotto l’ombelico inizia un po’ di peluria che scende fino a
perdersi sotto i pantaloni, risalgo con lo sguardo mentre lui si volta dandomi
le spalle, sono cosi invitanti che devo trattenermi dall’allungare la mano,
vorrei essere abbracciata da lui in questo momento, poggiare la testa in quegli
addominali e far scorrere le mie mani sulla sua schiena ampia, arrossisco dei
mi pensieri e mi volto in tempo mentre lui fa lo stesso.
**
Alcune ore dopo riusciamo
a tornare a casa, una volta pranzato ci accomodiamo in salotto.
-lucius nel
pomeriggio mi suonava sempre qualcosa al piano, c’era però una che mi piaceva
più delle altre, ma non so come si chiama, non lo sapeva neanche lui, gliel’hai
insegnata tu, lui era bravissimo ma mi raccontava che confronto a te non era
niente, non è che suoneresti per me?-
-forse ho capito
di cosa parli, ma vedi lucius non sapeva da dove venisse, per il semplice fatto
che è babbana, è la colonna sonora di un film babbano si chiama l’apres midi ed
il film è il magico mondo di amilie-
-Hai fatto bene a
non dirglielo non l’avrebbe più suonata sapendo la verità, la suoneresti per me?- senza rispondermi si alza e va direttamente al piano, subito
quelle magnifiche note riempiono la stanza, tante immagini iniziano a
susseguirsi nella mia mente, Lucius che mi abbraccia dopo essere tornato a
casa, Draco felice che vola sulla sua scopa, la morte di Lucius e di Bellatrix,
in mezzo a tutto però arriva anche il sorriso di Severus, e immagino cose mai
successe, e capisco che ora Lucius appartiene al mio passato e nel mio presente
voglio Severus.
Ma proprio su questi
pensieri lui si ferma e non suona più, si è girato a guardarmi, sembra come se
sapesse, come se mi avesse letto la mente,
mi alzo dal divano sconcertata, non avrà osato fare una cosa simile, ma
il suo silenzio mi dice di si.