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Autore: Bonboncina    06/11/2016    3 recensioni
Non sono una scrittrice, non ho un vocabolario super esteso da utilizzare. Ma voglio dare voce ai miei pensieri, alla mia fantasia a quello che vorrei accadesse ma che - probabilmente - non accadrà.
Bonnie ed Enzo sono la cosa migliore della settima stagione di TVD. Ci hanno conquistati con una sola puntata, ma non ci è stato ancora detto tutto, quindi ci provo io.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Enzo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Della serie "a volte ritornano".
Lo ammetto, la scarsità di visualizzazioni e le poche recensioni all'ultimo capitolo mi avevano parecchio demoralizzata, ma nelle ultime settimane mi è stato chiesto spesso e volentieri che fine avessero fatto gli aggiornamenti, così mi sono data una seconda possibilità. E siccome so benissimo come questa storia finirà spero che qualcuno rimanga a darmi il sostegno di cui ho bisogno. In questo capitolo c'è una scena che tutti conosciamo. Io cerco di raccontare quello sappiamo della storia di Bonnie ed Enzo, ma alcune volte ho la necessità di ricollegarmi a quello che abbiamo visto nella serie per farvi capire meglio a che punto siamo. E' l'ottavo capitolo, ma siamo ancora distanti dalla realtà che abbiamo iniziato a vedere nei flashback della nuova stagione. Certo, ci sono i presupposti, ma non mi piace correre troppo, quindi spero possiate avere pazienza. Se invece dopo aver letto questo capitolo, capite di voler vedere un ritmo diverso, lasciate una recensione e datemi il vostro parere.

Vi lascio alla lettura!




La festa della sera precedente era stata divertente. Dopo il piccolo problema chiamato Kelly Donovan tutto era andato liscio e forse per il solo merito di Enzo, che di tanto in tanto si allontanava per tenere la situazione sotto controllo. Chissà quante persone aveva soggiogato perché non raccontassero in giro che mi avevano vista travestita da Cat Woman. Era stato liberatorio però, dovevo ammetterlo. Passare del tempo fuori, respirare l’aria di città, incontrare gente, spegnere la mente, il tutto mi aveva regalato una spinta, un incoraggiamento ad andare avanti con le ricerche, a scoprire cosa ci fosse di tanto importante nell’Armeria.

Quel mattino ero uscita per la mia solita passeggiata, cappotto pesante, macchina fotografica in spalla. Ero riuscita a fotografare una volpe che andava ad abbeverarsi al lago, ma appena premuto il pulsante di scatto si era girata verso di me e poi vidi solamente la sua coda fiammante che si allontanava sempre di più.
 
“Ciao” alzai lo sguardo una volta entrata in casa e vidi Enzo che si versava una tazza di te. Non mi aspettavo di trovarlo già sveglio.
“Ciao” dissi ricambiando il saluto con un sorriso. Guardai il mio cellulare, avevo appena ricevuto un messaggio da Caroline.
“Guarda, le bambine crescono in fretta” Enzo osservò la foto e poi rise “sembrano due pallette mascherate da zucca”.
 
La sua osservazione mi fece ridere, aveva ragione, già erano piccole, con quei costumi rotondi ed arancioni sembravano delle palline decorative. Mi tolsi il cappotto e lo misi con cura sullo schienale della sedia. Aprii uno degli ultimi documenti che mi ero messa ad analizzare e subito Enzo si sedette per darmi una mano. Finalmente avevamo del tempo per ricapitolare quello che avevamo scoperto durante quei mesi di segregazione.

“Quello cos’è?” mi chiese curioso.
“Sono le planimetrie dei sotterranei dell’Armeria, ci sei mai andato?” osservare delle mappe non era poi così utile, non se qualcuno non ci era mai stato e non aveva la più pallida idea di cosa tutte quelle stanze potessero contenere.
“No, ad essere sincero no. Alex mi ha recentemente detto che sono stati chiusi. Ma non ne conosco il motivo”. Sorseggiò il suo thè, ma vedevo che i suoi pensieri erano rivolti a dei piccoli dettagli ai quali magari non aveva dato troppa importanza.
“Mi chiedo cosa ci sia. Collezionano oggetti e sappiamo che in tutti i musei c’è un archivio in cui tengono la roba più pregiata”. Cercai un approccio diverso per estrapolare delle informazioni da quelle planimetrie. L’Armeria non era un edificio aperto al pubblico, ma tecnicamente esponendo diversi oggetti provenienti da culture e parti del mondo completamente  diverse doveva funzionare come un tipico museo.
“Che tipo di roba pregiata?” mi chiese non capendo dove volevo andare a parare.
“Non lo so, cose preziose, uniche nel loro genere, le fuoriclasse delle collezioni” ipotizzai.
“Fuoriclasse”, ripeté come se quella parola potesse essere una delle prime chiavi che avrebbero aperto tante porte misteriose.
“Magari è per questo che volevano Elena…”
“Una doppelganger” completò lui, convinto dalla mia teoria.
“E Rayna Cruz…”
“Una cacciatrice sciamanica con molteplici vite”
“E me…” conclusi.
“Una pessima chitarrista” disse serio. Certo come se l’Armeria potesse essere interessata ad una musicista. Scossi la testa divertita e lui rise, ancora una volta. Era di umore allegro negli ultimi tempi. Ogni volta che ritornava dalle sue missioni sembrava essere sinceramente felice di tornare in quella catapecchia. Forse, e dico forse, ero io il motivo di quella felicità, ma in tutta sincerità non mi ero mai permessa di chiedergli niente ed io onde evitare delusioni avevo sempre evitato di darci troppo peso.

 
“Non hai ancora bruciato questa maledetta lettera?” ecco, avevo abbassato un attimo lo sguardo e… Fine del buonumore. Avevo scordato di aver lasciato la lettera sul tavolo. Mi ero svegliata e senza sapere perché avevo preso la lettera dal cassetto del comodino e me l’ero portata in cucina. Non avevo idea di cosa ne avrei fatto.
Mi strinsi nelle spalle alla ricerca di una scusa “Ogni giorno sto per farlo e ogni giorno cambio idea” ecco, breve ed efficace. Ma Enzo sospirò, forse non capiva come io dopo mesi potessi ancora non aver letto quella lettera. Se volevo farlo, l’avrei fatto no?

“Ha abbandonato anche me, Damon. Eravamo molto amici, fianco a fianco nelle celle dell’Augustine per cinque anni, ci aiutavamo a vicenda, ci davamo conforto, ed un giorno in vece di mettete in atto il piano di evasione che avevamo ideato assieme, Damon mi ha lasciato in una gabbia in fiamme. Quindi ti prego di credermi se ti dico che so come ti senti. E permettimi di risparmiarti cinquant’anni di inutili angosce. Non sei tu, è lui. Damon è così. Perciò smettila di cercare di capire se è per qualcosa che hai fatto. Una persona come te, sincera, leale, positiva e generosa merita molto, molto di più di questo”.

Io ero senza parole, Enzo non mi aveva mai parlato apertamente in quel modo. Sapevo del loro passato, ma non sapevo che un ragazzo come lui, forte e determinato, potesse sentire quello che stavo provando io, una ragazza senza poteri alla quale mancavano terribilmente i suoi migliori amici.
“Se un giorno dovessi leggerla, o bruciarla vorrei che tu fossi con me. Ma fino ad allora vorrei tenerla al sicuro.” Allungai una mano verso la lettera ed Enzo serrò la mascella prima di darmela, forse non era d’accordo, forse sperava che chiudessi definitivamente con quella parte del mio passato. Ma semplicemente non ero ancora pronta. Non ero pronta a leggere parole che con molta probabilità mi avrebbero ferito più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma nemmeno a gettare nel fuoco una lettera che con certezza avrei rimpianto per tutta la mia vita.
 
“Qualsiasi cosa tu voglia farne Bonnie, non sarà una mia decisione, ma voglio che tu la smetta di torturarti così. Damon non merita un secondo dei tuoi pensieri. Credi che lui in questo momento stia pensando a te? Non voglio ferirti Bonnie, ma non lo sta facendo. E’ stato egoista e non riesco proprio a perdonarlo per questo. Dopo tutto quello che avete passato, dopo tutto quello che avete affrontato. Se fossi stato in lui, non me ne sarei mai andato. Né quando noi due eravamo rinchiusi in quelle dannate celle, né ora”.
 
La determinazione di Enzo mi colpiva sempre di più. Forse non era un male averlo come alleato e mi chiedevo come avessi fatto a non capirlo prima. Era leale con chi meritava lealtà ma io in realtà non avevo fatto nulla per meritarmi la sua protezione.
 
“Farò del mio meglio, te lo prometto. Ma ho un favore da chiederti. Quando ritornerai all’Armeria, potresti cercare un oggetto simile a quello che mi ha lasciato mia nonna? Una piccola scatola, con un nome scritto sul fondo, un oggetto che non vuole saperne di aprirsi. Purtroppo dai diari di Grams non sono riuscita a scoprire nulla. Da domani farò un tentativo con quelli di mia madre ma non credo mi saranno d’aiuto”.
 
“Certo, cercherò di non dare nell’occhio. Nel frattempo potresti dare un’occhiata anche a questo. E’ uno dei diari di Virginia, una delle sorelle di Alex. Avevo pensato di leggerlo io, ma temevo di lasciarmi sfuggire qualche dettaglio in presenza di Alex quindi mi sono fermato subito.”
 
“Dai qui, sai che non mi tiro mai indietro quando posso leggere del sano gossip” sorrisi e gli strappai il diario dalle mani. Mi alzai ed andai ad accomodarmi sulla poltrona, tolsi le scarpe e mi immersi nella lettura. Ogni tanto Enzo mi interrompeva porgendomi una tazza di thè caldo, ogni tanto mi distraeva mentre suonava un motivetto con la sua chitarra. Le sue dita lunghe, perfette, con le unghie sempre curate mi piacevano un sacco. E giorno dopo giorno scoprivo qualcosa di bello in Enzo, un lato del suo carattere, un suo modo di fare, un aspetto del suo fisico. Gli avevo detto che non avevo intenzione di innamorarmi di lui, ma stavo facendo esattamente il contrario. L’avevo cacciato e lui si era allontanato, ma per quanto poco ci conoscessimo ancora, l’idea di non rivederlo mi stringeva lo stomaco fino a strozzarlo.





Eccoci qui. Stando ai salti temporali della serie, fino ad ora sono passati sei mesi da quando Enzo ha portato Bonnie nella casuccia, ma vi prometto che non ci vorranno altri otto capitoli per concludere un anno. Facciamo una mezza via, quattro? Mi sembra un buon compromesso. O comunque perdonatemi se non rispetterò completamente le tempistiche del telefilm. Ora pregate per me che ci sia l'ispirazione per arrivare al punto che ho già in mente, altrimenti sono aperta a consigli che prometto di tenere in considerazione. Il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Enzo e probabilmente lo ambienterò parzialmente all'esterno, ma è ancora tutto da vedere. Passando alla parte cruciale: vi è piaciuto? Io non ne sono pienamente convinta e soddisfatta, ma trattandosi di una scena già vista potevo solo aggiungere e non modificare, anche perchè non avrei potuto cambiare una scena già perfetta. Quando Enzo parla a Bonnie mi fa sempre venire i brividi!

Sprero di vedere presto le vostre recensioni e di leggere i vostri pareri, positivi o negativi che siano. Sono sempre ben accetti!
A presto,

Angela
  
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