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Autore: jarmione    06/11/2016    2 recensioni
SEGUITO DI KNIGHT REVENGE!!!
Michael si ritrova a dover combattere una battaglia contro se stesso, una battaglia personale per tenere al sicuro Amy.
Sin dall'inizio viene convocato dalla scuola della figlia e dovrà fare i conti con le autorità che intendono portargliela via.
Michael dovrà faticare parecchio per mantenere L'affidamento della bambina e non vederla sparire sotto i suoi occhi.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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Il mattino seguente, il sole splendeva alto nel cielo e raramente veniva oscurato da qualche nuvola di passaggio.
Erano solo le sei e mezza e Michael, che non aveva chiuso occhio tutta la notte, era appena rientrato dopo aver vagato sulla spiaggia e per le colline circostanti.
Non aveva visto né Devon ne RC, sicuramente stavano ancora dormendo.
In punta di piedi, sali le scale raggiungendo gli appartamenti della fondazione.
Nel suo c'era silenzio, nemmeno un fiato.
Ebbe paura, per un attimo, che fosse già accaduto l'irreparabile, ma si rese conto che era proprio la pura a dargli quella spiacevole sensazione.
Respiró profondamente e andò verso la stanza di Amy, con l'intenzione di svegliarla e passare del tempo con lei prima della scuola.
Da quando vivevano assieme ne avevano avuto pochissimi di momenti di relax.
Lentamente aprì la porta della sua camera e sentì il cuore sprofondare nelle viscere della terra quando vide il letto vuoto e disfatto.
Corse vicino e lo disfó ancora di più, sperando di sognare.
Un altro colpo gli venne quando sentì la porta del bagno aprirsi dietro di lui.
Amy, con gli occhi sgranati, lo stava osservando impietrita.
Michael si sentì sollevato e si diede dello stupido per aver ceduto ancora alla paura.
"Che succede?" Chiese la piccola.
Michael non seppe rispondere e si avvicinò ad Amy stringendola forte a se.
Amy ricambio, sempre senza capire.
"Ero venuto a svegliarti"
"Ah..." Amy abbassó lo sguardo.
"Che c'è?"
"Sei ancora arrabbiato con me?"
Michael scosse la testa, capendo a cosa si riferiva.
Come poteva essere arrabbiato con lei? Con l'unica persona senza colpa ne peccato?
Lei che sin da subito lo aveva amato e non lo aveva giudicato.
"No Amy, anzi tutt'altro" rispose lui "e per dimostrarti che non lo sono più, voglio che ti vesti e che vieni con me"
Amy lo guardò interrogativa ma, vedendo il sorriso solcare le labbra del padre, si vestì.
Michael scese in garage da KITT e si appoggiò alla portiera del conducente, sospirando sonoramente.
"Hai i valori alti Michael" disse KITT "avverto ansia e paura"
"Va tutto bene KITT" rispose Michael "non preoccuparti"
E invece andava tutto tranne che bene.
Poco dopo la porta del garage, che dava sul corridoio interno della fondazione, si aprì.
Michael si preparò a riceve Amy ma, al suo posto, noto che il benvenuto lo dovette dare a Devon.
Devon rimase immobile sulla soglia e lo guardò dritto negli occhi.
Michael sbuffó 
"Non stare in giro la notte con KITT senza essere in servizio a meno che non te l'ho detto io" cerco di imitare la voce di Devon, sapendo che gli avrebbe detto qualcosa del genere.
E invece no.
Devon non disse nulla.
Si avvicinò a Michael e gli mostró un plico di fogli stropicciati.
Solo in quel momento, Michael, realizzó la sera prima.
Aveva gettato i fogli nel cestino mentre c'era anche Devon ed era ovvio che lui li avrebbe presi e letti per capire cosa l'aveva fatto infuriare.
Distolse lo sguardo.
"Michael..."
"Non dire nulla" lo fermó Michael, sapendo che Devon avrebbe iniziato qualche storia su come affrontare la situazione e uscirne puliti.
Nel frattempo Amy era giunta in garage e stava in disparte ad ascoltare, in attesa di istruzioni.
"Avresti dovuto dirmelo subito" continuo Devon con tono calmo "avrei potuto fare qualcosa e..."
"Non c'è nulla da fare!" Sbottó "e non c'è nulla da spiegare!" In quel momento si accorse di Amy, che guardava Michael spaventata.
Raramente alzava la voce e quando accadeva lo si sentiva per tutta la fondazione.
Amy non era abituata.
"Amy" sorrise Devon, cercando di mostrare alla piccola che tutto andava bene "buongiorno, hai dormito bene?"
Amy annuì
Devon sospiró e tornó guardare Michael "Continueremo dopo"
"La conversazione è finita!"
Devon se ne andò, salutando Amy prima di tornare dentro alla fondazione.
Amy rimase immobile, lontano da Michael, senza sapere cosa fare.
"Pronta?"
Annuì di nuovo e si avvicinò a KITT, salendo sul sedile del passeggero e mettendo lo zaino di scuola dietro.
Michael mise in moto e parti, aveva esagerato e lo aveva fatto davanti ad Amy.
Non parló e raggiunse il centro città, dove si fermò accanto ad bar che dava sulla spiaggia.
Colazione fuori quella mattina.
Entrarono e Michael ordino una bella tazza di caffè, ne aveva bisogno, è una tazza di latte caldo per Amy con due brioche.
Quella scena gli fece tornare in mente il giorno che era andato a prenderla, si erano fermati in un bar e avevano fatto colazione proprio come stavano facendo.
Gli umori all'epoca erano differenti, Michael si stava lentamente calmando e stava scoprendo un amore differente e Amy stava vivendo qualcosa di nuovo.
Ma adesso, invece, erano entrambi silenziosi.
Amy non parlava per paura che Michael si arrabbiasse anche con lei e Michael perché aveva paura di rovinare tutto.
Arrivata la colazione, la consumarono in un altrettanto silenzio.
Michael pensó che al cimitero ci fosse più vita che al loro tavolo.
Tutto rimase così fino alla fine della colazione, dove Michael, all'improvviso, scoppió a ridere.
Amy lo guardò senza capire.
Michael la guardò, sempre ridendo "Sei invecchiata di colpo" indicó le labbra ed Amy subito si ripulì.
Anche la prima volta aveva avuto i baffi.
"Non sono invecchiata"
"Invece si, sei una piccola e dolce vecchietta"
A quel punto anche Amy rise e Michael si chiese come avrebbe potuto vivere senza quel sorriso.
Non oso pensarci.
"Aspettami da KITT...dentro" disse facendo memoria di quanto accaduto un anno prima.
Amy obbedì ed uscì mentre Michael pagó.
La piccola entro in macchina e si accomodò al sedile, sbadigliando.
"Se vuoi dormire sono comodo"
"Oh lo so bene" sorrise Amy "ma sono sveglia e non ho sonno"
"Se cambi idea..."
"Mi rivolgerò a te" si appoggiò al cruscotto come per abbracciarlo "papà è strano"
"Ha molti pensieri per la testa" rispose KITT "deve pensare a te e al lavoro"
"Ma io non voglio dargli fastidio"
"Pensa a te nel senso che vuole solo il tuo bene e il meglio"
Amy non rispose e si staccò dal cruscotto, osservando verso il finestrino del conducente.
Michael le stava facendo cenno di scendere.
Amy esegui e scese andando vicino.
La portò fino alla spiaggia.
"Perché siamo qui?"
"So che ti piace il mare e la mattina è il momento migliore per goderlo oltre alla sera"
Una volta sulla sabbia, Michael si tolse le scarpe e stessa cosa fece Amy.
Camminarono fino alla riva e immersero i piedi nell'acqua.
"È fredda"
"Tra un po' non sentirai più niente" guardò l'orizzonte con fare pensieroso.
Amy sospiró e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal rumore delle onde, che si infrangevano sulla riva solleticandole i piedi.
A volte si sentivano dei gabbiani gracchiare e qualche folata di vento scompigliarle i capelli.
Aprì le braccia e sorrise.
"Guarda sto volando!"
"Ah si?" Sorrise Michael osservandola "e dove stai volando?"
"Non lo so, volo e basta"
Michael ebbe un lampo.
Senza preavviso, la prese facendola girare "E allora vola!"
Amy rise e lo lasció fare, tenendo le braccia aperte come un uccello.
Quando Michael la rimise a terra, si sedettero sulla sabbia continuando a ridere.
Amy scavó una piccola buca e trovó due conchiglie.
Una la diede a Michael "Mamma mi diceva sempre che con queste di può sentire il mare che parla"
Michael sospiró "La mamma ti ha insegnato molto" tutto quello che non aveva fatto lui.
"Penso di si"
Michael si alzò e aiuto Amy a fare lo stesso e ripulendola dalla sabbia "È ora di andare"
"Di già?"
"Purtroppo si Amy, ti vengo a prendere puntuale stavolta, promesso"
Amy annuì e tornarono verso KITT.
Davanti alla scuola la salutó e poi si diresse verso la fondazione.
Il solo pensiero che bel pomeriggio avrebbe avuto un colloquio con i servizi sociali lo opprimeva a tal punto che volle urlare, ma si trattenne.
Pregó che tutto andasse bene.



Mi serve un consiglio bella gente, rispondete
1) finisco la storia con Amy piccola
2) A metà finisco con Amy piccola e mi collego con Amy grande

In poche parole, volete una terza storia o concludo con questa??
  
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