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Autore: kerryjackson95    06/11/2016    1 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Verso le sei di notte Tat si svegliò tra le braccia di Prince, sistemò le coperte sopra di loro e si strinse a lui respirandole sul petto. Aveva un profumo così buono! Piccante, mascolino e sensuale. Poi le diede un bacio sulla guancia e giocò con un ricciolo nero che le accarezzava la fronte. Aveva una bocca così carnosa, la baciò dolcemente, non poté resistere: un altro bacio! Prince sorrise e aprì gli occhi, le diede un bacio e l’abbracciò forte… tutto nel sonno. Lei si fece abbracciare avida di quelle coccole. Poi mentre gli accarezzava il petto con le sue dita affusolate pensò a come fosse assurdo e impensabile pochi giorni fa pensare di essere lì con Prince. Lei lo aveva sempre odiato! Sempre! Eppure conoscendolo le era piaciuto così tanto. Dell’umido sulla mano la distolse da quei pensieri, una lacrima era caduta dagli occhi di Prince. Lui dormiva, quindi lei poteva tranquillamente parlargli:
“Prince non devi preoccuparti, non ti lascio più ora che ti ho trovato però anche tu non abbandonarmi. Io ti aiuterò, ti sosterrò e ti vorrò sempre bene. Sarò sempre affianco a te mio dolce principe, tu però devi promettermi di sforzarti di essere felice ok?” Le diede un bacio sulla bocca e lui nel sonno annuì.
“Bravo mio dolce principe! Adesso fai la nanna!”
Stettero abbracciati tutta la notte, fino a che la mattina furono svegliati dal dolce picchiettio della pioggia sui vetri e sulla tettoia, Tat si svegliò. Prince era già sveglio e la fissava, lei le baciò un dito della mano e lui con il palmo le accarezzò il viso dolcemente. L’abbracciò:
“Davvero pensavi quello che hai detto ieri notte?”
“Certo!”
“Mi vuoi già così bene?”
“Si!”
Si baciarono, Prince si staccò e disse:
“Anche io ti voglio bene e non voglio che tu soffra.”
“Nemmeno io mio principe!”
Si continuarono a baciare, nel frattempo entrò Apollonia… li vide… si sentì morire…
 
 
 
 
Chiuse gli occhi come per soffocare quel dolore troppo grande da sopportare. Si sentì mancare, svenne per terra…
“Cosa ho fatto?” si chiese Tatum prendendosi il viso tra le mani. “L’ho uccisa, proprio come hanno ucciso me!”
All’improvviso fu come se qualcuno le avesse gettato in faccia una secchiata d’acqua gelata, come se qualcuno l’avesse scossa da un sonno in cui non sapeva come ci fosse caduta. Lei... Apollonia… Prince…
Kim… lei… Michael! Fu come un’equazione che le si materializzò in testa senza nemmeno sapere da dove fosse nata.
“Apollonia! Apollonia svegliati!”
“Le passerà!” disse Prince poco preoccupato.
“Ma Princy è svenuta!”
“E allora? Lo fa sempre due minuti e si riprende.”
“Apollonia svegliati, Apollonia!”
Apollonia aprì gli occhi e appena fu in grado di capire chi era la ragazza che le stava davanti gli tirò un pugno così forte che Tat cadde a terra perdendo sangue dal naso. Prince corse su di lei per soccorrerla…
“Apollonia ma sei stupida? Sei cretina?”
“Tu non azzardarti a parlarmi brutto schifoso, verme strisciante insulso e bastardo! Lei ha fatto esattamente come la sua ex amichetta che tanto criticava e ti assicuro che quello che le ho fatto è una carezza paragonato al dolore che provo io ora e soprattutto che meriterebbe di subire.”
“Apollonia sei una grande egoista, ne io ne lei ci meritiamo tutto questo! Tanto meno lei, non è stupida è una brava ragazza e certo non ha fatto nulla per farti del male. Ha la sola colpa di essere amata da me. Io amo lei non te, lo devi accettare.”
In quel preciso istante fu come se ad Apo avessero strappato il cuore e per Tat fu come se qualcuno le avesse aperto gli occhi.
“A Kim era successa la stessa cosa senza che lei se ne fosse resa conto. Lei l’aveva accusata di essere insensibile e senza cuore, una traditrice ma anche lei si era innamorata di qualcuno di cui non avrebbe mai immaginato senza poterlo scegliere. Era capitato e basta! Senza poter gestire la situazione e lei non le aveva nemmeno dato il tempo di spiegare…
Guardò Prince, guardò Apollonia…
“Apo per favore parliamo!”
“Non voglio più parlare con te! O almeno non con questa cosa tra i piedi.”
“Non parlare così di Tatum!”
“No, no Prince ascolta ha ragione, parla con lei io sono di troppo qui. Devo anche i parlare con una persona, molto importante e abbastanza urgentemente.”
“No aspetta Tat. Ti prego non lasciarmi!”
“Non ti sto lasciando Prince tornerò tra un’ora.”
“Chi mi garantisce che tornerai.”
“Ti fidi di me?”
“Si! Ma so quanto sei sensibile e non voglio perderti. So che saresti capace di non farti rivedere per non far soffrire lei, ma io ti amo davvero e io non voglio perderti.”
“Tornerò Prince, lo prometto! Sta sera!”
“Ok! Ti aspetto!”
“Farò al più presto!”
Tatum corse, più veloce che poteva: non sentiva freddo, né stanchezza; pioveva, ma non sentiva nemmeno la pioggia.
Aveva qualcosa di molto importante a chiarire, qualcosa di troppo importante come la sua vita, o forse di più.
Raggiunse la casa della sua migliore amica, sicuramente Kim era di sopra.
Suonò il citofono…
Passarono dieci secondi, venti, trenta.
“Chi è?”
“Sono Tatum, ti prego aprimi Kim.”
Senza risposta il portone si aprì Tatum non prese l’ascensore, non voleva nemmeno aspettalo si precipitò su per le scale. Suonò il campanello trafelata, la porta si aprì… Kim comparve subito dopo e il cuore si fermò. Non riusciva a capire che cosa Kim provasse: stupore? Rabbia? Delusione? O forse persino felicità? Non lo sapeva, ma incrociare quegli occhi scuri e profondi la fece sentire smarrita.
Guardò in giro per la stanza: Michael non c’era.
“Non c’è!” disse Kim: “Ha paura di un altro tuo schiaffo o insulto!”
“Kim, mi dispiace, ho sbagliato, ma ho capito che tu non hai voluto farmi del male, anche se all’inizio mi sono arrabbiata ho riflettuto molto in questi giorni… mi hanno aiutato a riflettere e ho capito che non è così.”
Kim la fissò per un momento che parve interminabile senza dire nulla… Tatum sentì un fuoco dentro che iniziò a bruciare… un istinto, una voglia, un desiderio: abbracciare la sua amica come da tempo non faceva.
“K-Kim… Io.. m-mi dispiace! Scusa! Scusa! Io q-quando vi ho visti insieme non ho capito più niente, credevo mi avessi tradito, ma… ora so che non è così!”
“Tatum!” Kim l’abbracciò senza nemmeno poter finire di parlare.
Michael uscì dalla sua stanza, abbracciando Tatum, è vero forse Prince era ormai il re del suo cuore, ma Michael non se n’era andato del tutto, passata la rabbia, tra quella braccia, quei ricciolini morbidi che le accarezzavano il collo e il suo profumo non capì nemmeno com’era possibile averlo odiato anche solo per un istante.”
“Ciao Tatum! Spero tu stia bene! Mi dispiace se hai sofferto per colpa mia.”
“E’ tutto ok Michael! Ti voglio bene.”
“Facciamo una cioccolata e parliamo tranquillamente di quello che è successo!” disse Michael.
“Ricominciamo da capo, da zero.” Disse Kim.
“Certo. Ma vi avverto devo andare via all’ora di cena!” disse Tat con sguardo languido.
“Perché hai un impegno con qualcuno?” chiese Kim scherzando.
“Forse.”
Michael si mise a preparare la cioccolata…
“Michael, ma tu mangi la cioccolata?”
“Si perché?”
“Io ero convinta che tu evitassi tutti i cibi con sapori forti e poco salutari come la cioccolata, il burro di arachidi, il ketchup…”
“Era una bugia! Non so quale giornale l’abbia inventato!”
“Quindi non sei nemmeno…”
“No! Ne vegetariano, ne vegano, ne crudista… mangio tutto ciò che è commestibile e ho un debole per il junk-food.”
“Ah ma che bello scoprire tutte queste cose!”
Tatum rimase meravigliata anche del fatto che non fosse truccato, né con occhiali da sole o cappello a borsalino in casa, niente di niente… era molto più mascolino e molto più “umano” di come veniva mostrato in tv.
Parlarono due ore di quello che era successo e perché ora c’era quella situazione e Tatum scoprì che comunque molte cose che credeva di Michael erano vere… come per esempio che era dolce, profondo, maturo e immensamente buono… non era il bambino viziato che presentavano i media era un uomo tutto d’un pezzo che ogni tanto voleva rivivere pezzi d’infanzia mai avuta.
“Quindi tu ora ti stai conoscendo con Prince!?” chiese incredula Kim.
“Si, ma ci stiamo solo conoscendo, un po’ come te e Michael!”
“Stai all’occhio però non so se Prince è un gentiluomo come Mike!”
“Ti sbagli Kim in realtà è molto discreto, dolce e comprensivo! A proposito devo scappare, ho promesso che sarei rientrata per cena e non voglio stia in pensiero.”
“Ti riaccompagniamo noi!” disse Michael.
“Non è necessario davvero!”
“No, così almeno saluto Prince è tanto che non lo vedo.”
“Va bene! Se volete!”
 
Prince andava avanti e indietro passeggiando avanti e indietro nervosamente aspettando Tatum, ormai Apollonia se n’era andata, le aveva detto che aveva bisogno di fare un viaggio per schiarirsi le idee si erano lasciati, quasi pacificamente, e adesso nella sua testa c’era solo Tatum.
Erano le sette meno un quarto e Prince stava impazzendo. Diavolo! Dov’era Tatum?
Il citofono suonò e Prince si precipitò ad aprire:
“Tatum!” La strinse, abbracciandola e si diedero un bacio alla francese che avrebbe steso chiunque, Prince non smise di baciarla con la lingua nemmeno quando si accorse che altre due figure erano apparse sulla porta; chiunque altro si sarebbe imbarazzato o comunque avrebbe smesso subito con quella manifestazione di affetto così passionale accorgendosi di altre due persone, ma lui no, in fondo lui era Prince. Continuò sempre in modo energico e poi staccandosi disse: “Avevo bisogno di una dose, non riesco più a stare senza la mia principessa per più di un tot di tempo.”
“Quindi mi ci devo abituare a questi saluti così intensi?”
“Se ti piace, ma sappi che questo non è nulla.”
“Sono sicura che sai fare anche meglio di così.”
“Questo era solo un assaggino dell’assaggio dell’antipasto.”
“Disturbiamo!” chiese Michael entrando.
“Chi non muore si rivede! Guarda cos’ha portato il vento!”
“Da quando gli amici si tengono sulla porta mentre ti slinguazzi la tua ragazza?”
“Io posso dato che sono Prince e questa è casa mia. Ma vedo che anche tu non sei solo. O sbaglio?”
“Non sbagli furbone!”
"Che bella ragazza! Enchantè!" disse Prince facendo il baciamano a Tatum.
"Vacci piano! E' la mia ragazza!"
"Sono solo educato messere!" disse Pince a Michael.
"Raccontala a qualcun altro cascamorto!"
"Oh! Mi piace quando fai il carino! Allora vi invito a cena, intanto vi faccio accomodare così bevete qualcosa!"
"Ti va di restare Kim?"
"Certo!"
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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