Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: ikuccia    07/11/2016    1 recensioni
Se fossi la condizione per una generosa donazione da parte di un uomo misterioso cosa faresti?
Un benefattore mascherato dagli occhi penetranti ti ha appena scelto come sua preda.
Quale sarà il vero prezzo di questa proposta indecente?
Quando Jared Leto posa il suo sguardo su di te puoi sentirti al sicuro?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tanto vagare senza meta avevo utilizzato l’app di Maps per farmi guidare fino all’albergo.
Il mio cellulare non aveva smesso per un attimo di vibrare accumulando le notifiche dei messaggi e delle chiamate di Jared che lasciavo cadere in un profondo silenzio; che risposta gli avrei mai potuto dare? Gli eventi avevano fatto più rumore di qualsiasi discorso.
Tremavo, ma non per il freddo.
Ero arrabbiata perché ero stata io a dare inizio a quella sequenza di eventi e mi ero illusa che un uomo come Jared Leto potesse essere interessata ad una come me. Per lui ero solo un gioco, di cui si era già stancato, ed ora riuscivo a capire il perché volesse che rimanessi un segreto.
Raccolsi i capelli in uno chignon alto, mentre il trucco cancellava il passaggio delle lacrime, ed indossai un coloratissimo vestito corto che mi serviva per sentirmi meno brutta e stupida. Quel bacio aveva polverizzato la mia autostima ma dovevo mettere da parte i sentimenti e concentrarmi solo sul mio lavoro. Jared Leto non era l’unico attore su quel palcoscenico ed ora dovevo mettere in scena la me più strafottente e professionale.
Chiusi gli occhi per un istante e feci un profondo respiro prima di spalancare il pesante portone dietro al quale c’era il nostro set. Il servizio fotografico era già iniziato.
Estrassi il tablet dalla borsa ed iniziai a rendicontare al mio capo ed al cliente i progressi raggiunti fino a quel momento. Eravamo quasi alla fine di quell’avventura e poi mi sarei lasciata tutto alle spalle.
Davanti a me c’erano le due modelle intente a giocherellare annoiate con i propri smartphone. Quell’interesse che subito avevano mostrato per Jared era già svanito dai loro volti.
Le fissavo cercando di cogliere un dettaglio che mi rivelasse chi delle due era stata la protagonista del tradimento della sera prima ma gli elementi a mia disposizione erano pochi e confusi: ricordavo solo le sue labbra incollate a quelle di Jared.
Fortunatamente il protagonista maschile di quel triangolo non aveva ancora fatto la sua comparsa e questo mi consentiva di concentrarmi solo sul mio lavoro.
La rimozione di un pannello bianco mi mostrò il mio carnefice: Jared era seduto su una poltroncina mentre il fotografo faceva alcuni scatti di prova. Sebbene fosse circondato da tre addetti alle luci che gli facevano da scudo, aveva notato la mia presenza ed ora sentivo il suo sguardo posarsi su di me.
Lo sentivo correre sul mio corpo: dai piedi era risalito lungo le mie gambe scoperte, aveva attraversato la mia schiena ed ora era fisso sul mio volto in attesa di ricevere la mia attenzione che, invece, lasciavo incollata sul display dell’iPad.
Il tempo di concludere una email e me lo ritrovai di fianco indeciso se iniziare una conversazione o conservare ancora quel silenzio che sapeva di tregua.
Lo guardai per un po’, poi puntai il mio sguardo sulle modelle per vedere quale delle due mostrasse un turbamento o semplice curiosità ma fui sorpresa nel notare che entrambe rimasero indifferenti. Che avessi immaginato quel bacio? La colpevolezza sul volto di Jared mi stava confermando che era stato tutto vero.
<< Ciao Emma. Stai bene? >> mi chiese con quell’aria da cucciolo bastonato consapevole di averla fatta grossa.
Si Jared, avevi fatto una cazzata: mi avevi spezzato il cuore.
<< Scusa Jared, devo fare assolutamente una telefonata >> e lo lasciai lì mentre conquistavo l’esterno.
Digitai il numero ed aspettai la risposta. << Eih boss, letta l’email? >> dissi ad Andrea dall’altra parte della cornetta.
<< Si si, sta andando tutto alla grande. Ieri mi ha chiamato la tua amica D., ha detto che sul set hai fatto conquiste >> mi rispose facendomi gelare il sangue.
<< In che senso? Perché, cosa sai? >> chiesi preoccupata.
<< Tutti impazziti per la giovane account bionda. Dicono che riesci a gestire bene l’ego smisurato di Leto... Emma, cosa dovrei sapere? Non ti sarai mica presa una cotta per Jared? E’ un bell’uomo ma… non fa per te. >> Andrea sembrava divertito all’idea di una relazione tra me e Mr Leto, chissà che faccia avrebbe fatto se avesse saputo la verità?
<< Andrea non c’è concorrenza. Ha due modelle a sua disposizione…Io sono solo la babysitter. >> come avrei voluto che i fatti fossero andati come li stavo descrivendo ed invece Andrea c’aveva visto giusto: avevo una cotta per Jared, peccato che lui non mi volesse più.
<< Emma, devo parlarti. >> sentì alle mie spalle la voce di Jared.
<< Scusa, devo proprio andare ora. Ci sentiamo per email, come sempre >> dissi al mio interlocutore romano prima di porre fine a quella telefonata.
<< Jared ero al telefono, te lo avevo anche detto… Spero che sia urgente. Che ci fai qui? E il servizio fotografico? >> dissi visibilmente scocciata, incrociando le braccia sul petto.
<< Con chi eri al telefono? >> mi chiese riducendo la distanza tra di noi.
<< Jared non dovresti abbandonare il set con gli abiti di scena. Avete finito? Siete in pausa? >> lo rimproverai cercando di riportare il nostro rapporto ad un piano puramente lavorativo; ero solo la sua babysitter, ora.
<< Pausa! >> disse mentre era come ipnotizzato dalla mia gonna corta. << Immagino che questo vestito non sia per me…non hai mai messo una gonna per me. E’ per farti guardare da uno dello staff in particolare? >>
Non potevo crederci! Aveva il coraggio di fare la parte del geloso dopo quello che aveva fatto la sera precedente.
Socchiusi gli occhi e respirai lentamente; sentivo la rabbia che mi stava divorando e dovetti faticare parecchio per resistere alla voglia di lanciargli uno schiaffo.
Iniziai a camminare su e giù davanti a quell’attore che non smetteva di tenermi gli occhi addosso.
<< Emma… Ieri è successo un casino. Vorrei dirti come sono andate le cose ma, non saprei come. >> ed ecco che era ritornato ad essere l’uomo mortificato con cui avevo parlato all’interno.
Quella sua alternanza di personalità non faceva altro che farmi prudere le mani dalla rabbia perché mi sentivo una stupida ai suoi occhi. Pensava che gli bastasse recitare la parte della vittima, fingere mortificazione, e io avrei dimenticato tutto rinfilandomi nel suo letto?
<< Oh povero Jared. Te lo spiego io cosa è successo ieri. >> adesso il gioco lo conducevo io ed avevo tutte le intenzioni di essere spietata con lui. << Sapevi benissimo che ti stavo aspettando fuori dal camerino e hai deciso di baciare… Vera oppure Julia? Sai, ieri non sono riuscita a riconoscere…>>.
Mi tornò quell’immagine alla mente e provai la stessa sensazione di vuoto sotto ai piedi e di smarrimento.
<< Vera >> mi rispose abbassando gli occhi.
<< Oh grazie per aver sanato questo dubbio atroce che avevo da ieri. Ti chiederei il perché ma…perché sembrare una cretina? E’ così ovvio! Tu giocavi e io credevo di piacerti… ora ti piace Vera … Colpa mia, quelli come te non se le pensano neanche quelle come me>> ero un fiume in piena.
<< Come sono quelli come me? >> mi chiese con un tono duro. Aveva già dismesso i panni del pentito?
<< Vuoi giocare a fare la vittima? Bè non sei nella posizione adatta.>> gli ringhiai avvicinandomi spaventosamente alla sua faccia.
<< Non sono un carnefice, questo te lo posso assicurare. Non l’ho baciata io! >> puntualizzò.
I suoi occhi erano come di ghiaccio.
Ripresi la mia passeggiata ridacchiando nervosamente. Scuotevo la testa incredula di quanto avevo appena udito. << Jared, mi vuoi prendere per culo? Vi ho visto! Ero là! >>.
<< Emma tu hai visto il bacio ma non quello che è successo prima. >> e mi afferrò le spalle per fermare quel mio moto isterico. << Ero seduto per allacciarmi gli anfibi e Vera è entrata in camerino. Mi ha chiesto che ne pensassi delle riprese e all’improvviso, mentre le rispondevo, mi ha baciato. Ed è in quel momento che sei entrata tu. >>
<< Jared, non ti credo. Mi dispiace! >> dissi abbassando il capo per nascondermi. Una parte di me avrebbe voluto credere in quella confessione di innocenza ma il mio cervello mi ricordava che stavo parlando con un attore.
<< Chiedi a Vera. Appena sei andata via l’ho respinta dicendole che sono un uomo impegnato. >> e fece per riconquistare il set.
<< Quindi c’è una terza persona? Oddio, non ci voglio credere. >> chiesi appoggiandomi sconfortata al muro di quel palazzo.
<< Emma, non ci sono altre persone. >>
  
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