C'era una volta una ragazza venuta dal cielo con un soffio astruso di
polvere di stelle. Si chiamava Daniela Esdemona Sapiente Salunna Coturna
Fanciullesca Ismaela Saterne Catolesi, ma per semplificare la chiameremo Dany
Malandrina.
Codesta giovincella essendo nata dalla polvere di stelle, conosceva solo la
lingua del cielo, mentre non aveva assoluta coscienza di una lingua umana
Come Cratilo, ella quando comunicava con umani che la sapevano accendere in
visibilio si limitava ad indicare con il suo ditino sterile ed appuntito.
Un giovane italiano nato da un fiore di pesco, di nome Trasullo, detto anche
Ciancopinto si innamorò di lei.
Il problema? Codesto uomo era brutto, obeso, brufoloso, inguardabile, stronzo,
antipatico, sterile, senza cazzo, peloso, puzzolente... Ma Dany si era
innamorata di lui.
Prima che si concedessero un bacio, però, il pony furbetto di nome Giacopinta,
suo destriero fedele, ma anche un po' drogato (si faceva di marjuana e cocaina
in ogni dove, anche perchè credeva di essere un unicorno, quando invece gli
unicorni non esistono), la chiamò a gran voce.
"Dany! Dany! Dammi una stecca"
Dany sospinse in volo e allontanò Trasullo che cadde in un pozzo.
Shdung.
Il suono dell'acqua fece rabbrividire i fiori saltellanti.
Dany si sentiva felice tuttavia e si imbarcò su quel destriero fatto quanto il
Keith Richards dei tempi d'oro.
Giacopinta scomparve all'improvviso. Dany si ritrovò di fronte ad un monte e
cominciò a fissarlo, quasi incredula e ingenua. Nei suoi occhi brillava la
passione per Trasullo, nato dalla terra e per il non nominato Cataloso (essì!
aveva un amante! O_O).
Questo Cataloso altri non era che... ma probabilmente non vi
interesserà...perchè non continuiamo con la storia del monte?
Dany cominciò a saltellarci sopra, con un mottarello nella mano destra e una
mariposa in quella sinistra. il suo corpo era ricoperto di abiti di pizzi
settecenteschi. sorrideva e sembrava felice.
Iniziò a nevicare.
neve violacea venuta dal ciel volteggiando come una farfalla in salamoia.
Ma non sapeva di esserne allergica.
Così la tastò
la ingoiò
e le sbucarono tanti chiodi di garofano sull'alluce del piede, che con un
calcio malizioso, furon ospediti in cielo a brillare sempre più.
Cantavi.
Cantavi canzoni innominabili
"Oh Mia Bella Maduuuunina
Il tuo viso è come un fior"
Si...le margherite che si fumava!
mentre Giacopinta, unicorno festante, la portò in un cielo stellato
fatto di marzapane