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Autore: blu992    09/11/2016    14 recensioni
Momenti di vita quotidiana che celano un dolce segreto.
[Sterek]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stanotte mi sono addormentata all’una, circa. Alle due mi sono svegliata, ho scritto questa breve cosuccia e mi sono riaddormentata.

 

Buona lettura!

 

 

Natale 2011. Sei seduto sui gradini di villa Hale. Alla tua destra Scott, a sinistra Lydia. Derek arriva dopo pochi minuti e vi si posiziona davanti, le braccia incrociate.

“Cosa ci fate qui?” ringhia.

È Scott il primo a rispondere, o almeno ci prova.

“E Natale e avevamo pensato che pot-“

“Non mi interessa!” Appunto.

Lydia è la seconda.

“Dovresti apprezzare il fatto che siamo venuti qui pe-“

“Andatevene a casa!” Tentativo numero due fallito.

Ti alzi, per poi risederti sul gradino più in basso, dove c'è spazio anche per Derek.

“Dai, Sourwolf, ho portato anche della marmellata di arance, non farci riportare tutto indietro.”

Derek si siede alla tua sinistra ricevendo in risposta, nell’ordine: uno sbuffo, un’alzata di occhi al cielo e un sorriso mezzo nascosto. L'ultimo è il tuo.

 

Click.

 

Estate 2012. Hai aspettato questa vacanza da quando, insieme a Scott, hai deciso di prenotare quella grande villa che avevate visto su un catalogo di case in affitto per le vacanze. Che poi i soldi li abbia spesi praticamente quasi tutti Lydia, è un dettaglio su cui preferisci sorvolare, ma sei davvero felice di esser lì. Non ami il caldo, quindi mentre tutto il branco gioca a beach-volley, tu preferisci startene seduto al bordo del campo, sulla sabbia, col tuo berretto sulla testa.

Noti come Allison, Lydia e Cora si muovono in maniera aggraziata, ma precisa, mentre la squadra dei maschi sembra più un gruppo di lupi affamati e scoordinati, ma potenti.

Ti distrai per un attimo quando Derek si lancia per evitare che il pallone finisca fuori perché i suoi muscoli sono così contratti e messi in risalto dalla luce del sole che non puoi non distrarti. Solo che perdi di vista la palla che, colpita di striscio dal ragazzo, prende una strana traiettoria e ti arriva diritta sulla faccia facendoti cadere all'indietro. Per fortuna eri già seduto.

Ti si avvicinano tutti, mentre ti ricomponi tenendoti le mani sul naso dolorante.

“Stai bene?” ti chiede Scott e annuisci rivolgendo uno sguardo furioso a Derek che se ne sta dietro tutti gli altri.

“Bi hai fatto bale!” lo accusi con voce nasale.

Lui ti si avvicina e ti scosta la mano dalla faccia per guardare i danni che ha provocato, molto probabilmente.

“Non hai niente. Hai solo il naso rosso come una mela” ti dice e si riallontana.

Continui ad urlargli che comunque non lo perdonerai.

 

Click.

 

Ringraziamento 2013. Questa volta ce la farai, ne sei sicuro. Il tacchino sarà buono e nessuno si lamenterà di nulla.

Vai ad aprire la porta all'ultimo ospite e sorridi sicuramente con espressione da ebete.

“Hai avuto una botta in testa che ti ha fatto diventare più idiota?” ti dice il nuovo arrivato.

“Sempre gentile, Derek” gli dici facendolo entrare e accompagnandolo in sala da pranzo dove sono già gli altri.

Quando porti il cibo a tavola ti brillano gli occhi e lo servi personalmente a tutti prima di prendere posto di fianco a tuo padre che ti batte una pacca sulla spalla. È soddisfatto di te.

Assaggi i primi bocconi e ti prendi tutti i complimenti di Melissa, poi chiedi agli altri cosa ne pensano.

“Sei stato fantastico, fratello!” Scott.

“Bravo, Stiles, non ho critiche” Allison.

“La salsa di mirtilli è buona” Derek.

E la cena prosegue tranquilla. Sei felice.

 

Click.

 

Primavera 2014. Stai caricando l'ultimo borsone nel bagagliaio quando Scott ti scuote la spalla dicendoti di girarti perché stanno arrivando guai.

Per guai intende una Camaro nera da cui scende Derek con la sua solita espressione arrabbiata con il mondo. O con te. Forse entrambi.

“Ehi, Sourwolf! Qual buon vento!” gli dici mentre chiudi il bagagliaio.

“Ho parlato con l'Alpha di Los Angeles, è tutto pronto” ti dice.

Stai solo partendo per le vacanze di primavera con il tuo migliore amico, ma è stato necessario scomodare la comunità sovrannaturale. Mai portare un Alpha nel territorio che è gestito da altri. E Scott è Alpha da un po'.

“Okay, non combineremo casini” gli dici per tranquillizzarlo, ma non sembra avere effetto.

“Stiles, se vi farete uccidere, giuro che vi spaccherò la testa come-“

“Come fosse un’anguria?” gli chiedi interrompendolo.

“Come un’anguria” conferma per poi allontanarsi e rimettersi in auto.

Lo guardi andare via fino a quando non vedi più nemmeno la macchiolina nera all’orizzonte.

 

Click.

 

Natale 2015. Hai appena finito di mangiare cibo che ti basterà per vivere di riserve fino al prossimo anno e sei seduto in un modo poco elegante sul divano di casa McCall di fianco a tuo padre che non è in condizioni migliori. Sulla poltrona a destra c’è un perfettamente in ordine Derek Hale.

“Figliolo, sembri non avere più lo stomaco di quando avevi tredici anni. Mangiavi senza sosta” ti dice tuo padre.

“Beh, ero pure…particolarmente rotondo” gli rispondi.

“Ricordo che una volta ti ingozzasti di ciliegie, ne andavi matto.”

Vedi, con la coda dell'occhio, Derek sbuffare una leggera risata.

“Penso che andrò ad approfittare del letto di Scottie. Al momento nel mio stomaco non entrerebbe nemmeno una ciliegia” dici, poi ti rivolgi a Derek “nemmeno nel tuo stomaco lupesco?” chiedi.

“No, nemmeno una ciliegia” risponde mentre si alza e ti urta leggermente con la spalla mentre raggiunge la porta sul retro.

 

Click.

 

Settembre 2016. Sei seduto al centro di un letto, le lenzuola attorcigliate intorno ai fianchi, e reggi una bellissima macchina fotografica tra le mani.

Click. Click. Click.

“Non avrei dovuto regalartela a Natale. Smettila, Stiles” dice l'uomo sdraiato al tuo fianco con la testa affondata nel cuscino.

“Non ci penso proprio” gli rispondi, “devo documentare”.

L'uomo si gira sul fianco verso di te e ti guarda. Pensi sia ancora più bello quando si è appena svegliato, con i capelli arruffati e gli occhi ancora un po' chiusi.

“Sono due anni che scatti foto di me a letto. Non ti scocci?” ti chiede.

“No. Come potrei? Sono gli unici momenti in cui posso farlo. Sei ancora troppo poco cosciente per uccidermi e poi…poi siamo soli.”

Derek si gira completamente e alza la testa dal cuscino.

“Perché sei triste?” ti chiede. E tu non sai mentirgli.

“Perché ci sono sempre momenti che vorrei immortalare, ma quando ci sono anche gli altri non posso mica mettermi a scattarti foto o a chiederti di farti una foto con me” dici tenendo la testa abbassata, ma lui si mette a sedere e ti spinge ad alzarla mettendoti un dito sotto al mento.

“Pensavo fosse quello che volevi. Abbiamo deciso insieme di tenerlo segreto” ti dice serio.

“Si, lo so, lo so. Ma in alcuni momenti non ti pesa? Io a volte vorrei dimostrare quello che c'è tra noi anche quando siamo con il branco” dici, ma sai che ti sbagli. Lo fate sempre.

“Ci diciamo che ci amiamo ogni giorno, anche quando non siamo soli.”

Appunto.

“Stiles, per me va bene. Dirlo a tutti, intendo, per me è okay” ti dice quando vede che tu non parli.

 

Avete deciso di stare insieme cinque anni prima, quando eravate entrambi più giovani e insicuri e quando dirlo ai vostri amici vi spaventava. Avete deciso di nascondere tutto a loro, ma senza vietarvi di avere anche un minimo contatto. Era successo una mattina, stavi facendo colazione nel suo appartamento. Ti eri preparato una macedonia di frutta e ti era venuta una curiosità.

“A voi mannari piace la frutta?” gli avevi chiesto e lui aveva alzato solo un sopracciglio.

“Ok, vi piace.  Io la amo. Mangerei frutta tutti i giorni. Amo la frutta quasi quanto amo te, sai?” e ti era scappato. Perché non glielo avevi ancora detto e dirglielo paragonandolo al tuo amore per la macedonia era stata davvero una mossa stupida.

Solo che poi lui ti aveva risposto.

“Anch'io amo la frutta” aveva detto. E sapevi che nel suo linguaggio era un anch'io amo te.

Tu avevi sorriso, ti eri alzato per allacciargli le braccia al collo e sussurrargli sulle labbra “Ogni volta che in mia presenza parlerai di frutta, ricorderò questo momento e penserò che mi stai dicendo ti amo”.

“Penserò anch'io la stessa cosa quando sarai tu a farlo, allora” aveva soffiato sulle tue labbra, poi ti aveva baciato.

 

 

“PERA! FRAGOLA! BANANA! PESCA!” urli mentre ti butti su di lui e lo riempi di baci sulle guance.

Lui ti blocca per un attimo. “Potevi dirmelo prima, l'avremmo fatto prima” ti dice.

“Va bene così” rispondi, poi lo baci mentre alzi, verso di voi, il braccio che regge ancora la macchina fotografica.

 

Click.

 

And time's forever frozen, still.*

 

 

*Ed Sheeran – Photograph.

   
 
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