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Autore: Kryetta    14/05/2009    2 recensioni
La mia vita è sempre stata un insieme di dolore e menzogne, cos'altro potei aspettarmi??
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La voglia che non vorrei.
Qualcosa. Tutti in questo mondo hanno bisogno di qualcosa per vivere: qualcosa che hanno, che fanno di tutto per conquistare,qualcosa tua, che nessuno potrà mai toglierti.
Io questa cosa,non l’ho mai avuta … O meglio, c’è sempre stato qualcuno che ha provato a togliermela, qualcuno che voleva privarmi della mia felicità.
Mio fratello, il mio villaggio, il mio migliore amico; mi avete tolto tutto.
Lui, Itachi, mi ha tolto la mia famiglia, tutto ciò che un bambino ha, il proprio porto sicuro nel mondo grande, che ti fa così paura … Quel luogo in cui ti senti tu, il primo luogo ad essere tuo.
Per ogni cosa brutta che ti capita, si dice che ci sia una cosa bella che ti aspetti dietro l’angolo, e devo dire che mi è successa veramente: ho trovato una seconda famiglia, formata da altre 3 persone, che mi hanno voluto bene, nonostante io sia ciò che sono.
Nonostante stessi come vivendo un sogno, il passato è difficile da ricordare, e nonostante allora fossi un vigliacco, non avrei mai potuto dimenticare il dolore che ho provato in quel momento, quel vuoto che ho sentito attorno a me. Infatti, mi sono svegliato dal sogno che stavo vivendo, mi sono svegliato di mia spontanea volontà, e ho seguito la via che sapevo mi avrebbe donato qualcosa di immenso, qualcosa di così grande che mi sarebbe appartenuto per sempre.
Questa via era il potere di Orochimaru e io, senza mai voltarmi indietro, ho avanzato, sopportando altro dolore, altro sangue, altre lacrime. Ma questa volta non ero io a soffrire, erano gli altri, e vedere quelle loro espressioni di dolore mi creava un piacere sadico dentro; infondo sono sempre stato così, sono sempre stato vicino al dolore, ormai, era mio amico.
Poi, diventato abbastanza forte, ho deciso di mordere la mano che mi nutriva e nonostante la paura che tutti avevano di lui, uccidere Orochimaru era stato un gioco da ragazzi, tanto che non provai quasi soddisfazione a farlo fuori. Ho reclutato un piccolo gruppo di ninja che mi avrebbero aiutato nel mio compito: avrei rincontrato quel mio caro amico,quel dolore che mi teneva compagnia  da una vita, e avrei dato lo stesso dolore a mio fratello, colui che per primo ha osato farmi del male.
Dopo battaglie, inseguimenti, paura e altro dolore, sono riuscito ad ucciderlo, ma la sua morte non aveva portato quel piacere dovuto alla vendetta compiuta,covata e bramata per così tanto tempo … No. Non potendo avere pace, non potendo avere una pausa dal dolore, ho scoperto una verità che fino a quel momento mi era sempre rimasta nascosta: mio fratello era stato artefice del mio bene, ma la mia famiglia era stata eliminata da coloro credevo essere innocenti; il villaggio, quello cosa che era somigliata di più ad una casa per me,era diventata anche lei una bugia …
La mia vita, fino a questo momento è stata solo un miscuglio indeciso di dolore e menzogne , che mi accompagneranno forse finché non morrò …  
Adesso, un uomo come me, cos’altro può aspettarsi dalla sua vita?? Dove era finito quel qualcosa di mio, quella cosa che mi apparteneva e che mi avrebbe sorretto per il resto della vita? L’avevo già persa, o me l’ero semplicemente lasciato alle spalle?? Io, povero stupido, l’avevo già incontrato: era una stupida testa quadra e bionda, che con la sua scemenza, con la sua voglia di vivere e voglia di sfidarsi in continuazione, colui che conosceva anche lui quello che io chiamavo “amico”, quel dolore con il quale ero riuscito a convivere. Lui, quell’essere così diverso da me, era quella voglia che non vorrei, quella cosa che manca al mio essere.
Ma come potrei mai averla? Come potrebbe uno come me, avere una cosa così perfetta e bella solo per sé? Quella cosa che mi avrebbe fatto sentire finalmente un uomo, un uomo come tanti, un uomo normale; mi avrebbe fatta risentire come da bambino, al sicuro.
Ma ormai,è troppo tardi. L’unica cosa che può portarmi la pace e la felicità, sempre se essa esista per me, è la morte. Morire, ormai per me è l’unica soluzione. Lasciare che qualcun altro trovi il mio corpo, e si chieda cosa mi ha spinto ha fare questo, cosa mi ha spinto a questo gesto estremo. Quindi troverà questa mia lettera, questa che non so quale sollievo nel cuore sto scrivendo: è una sensazione che non ho mai provato prima; sono sempre stato egoista, e ho una voglia di sentirmi bene che non riesco neanche a spiegarlo: sono stanco di lottare, penso di averlo già fatto per troppo tempo, con troppe persone.
Non ho rimorsi, è solo un grande ed unico senso di colpa che mi sento dentro: come sarebbe stato, se mi fossi accontentato della mia nuova famiglia? Ho chiesto tanto, ma ho avuto troppo, troppo potere, troppo di quel qualcosa. La mia giusta dose l’ho già avuta, ma ho voluto eccedere, come sempre.
Quindi, non avendo altro da dire, nonostante le parole volessero uscire per pregare di fermare la mia spada, dico a chiunque trovi questa lettera, non lasciare mai che il mondo ecceda sopra di te. Non diventare un essere insignificante, come sono diventato io. Impara dall’errore che ho commesso, e ti prego, vivi la tua vita al meglio,c continuando a cercare e a tenere gli occhi aperti; perché la felicità, ha le forme più strane.
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Un corpo senza vita giaceva al suolo in una pozza di sangue; una katana ancora sporca del sangue dell’uomo che ancora l’impugnava,dei passi vicini, che cercavano di cedere di fronte al corpo …
Un uomo piangeva a dirotto di fronte a quel corpo ormai senza vita, un medico accanto a lui che aveva provato in tutti i modi di salvarlo ma invano che come il compagno, piangeva a disperato.
In fondo alla lettera, c’era un post scrittum, alcune gocce di sangue coprivano qualche lettera, ma il testo era ancora leggibile
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P.S.
So che sarai tu a trovarmi.
So che sarai tu a piangere sul mio cadavere insieme a Sakura.
So che nel momento in cui io morirò tu proverai un po’ del dolore che ho provato io per questo mi dispiaccio. Ma sappi che, nel momento i cui tu avrei capito cose in fondo tu eri per me, la mia anima potrà volare alta, potrà ritrovare quel luogo di pace in cui ha sempre desiderato tornare. Quindi, asciuga le tue lacrime Naruto, perché ormai non abbiamo più motivi per essere tristi.
  
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