Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: cioco_93    09/11/2016    2 recensioni
- Quando hai 25 anni ti sembra che il mondo è ai tuoi piedi.
Pensi che hai tutta la vita davanti per realizzarti, crescere, innamorarti, vivere.
Ma purtroppo non è per tutti così. -
Ritorno a scrivere con una storia più agrodolce del solito, dove Damon ed Elena incroceranno I loro destini in maniera forte e passionale ma con una data di scadenza.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5. Maybe we gonna hate each other

Fosse stato per Caroline, il giorno seguente alla chemio, non mi sarei dovuta muovere da casa, ma ovviamente dopo un’intera mattinata passata a lavorare sulla prossima mostra dal mio divano, stavo per impazzire dalla noia e decisi di passare in galleria.
Sapevo che Bonnie se la stava cavando alla grande nel gestire il tutto, ma finché ero in forza, volevo godermi quel posto che avevo creato e che era diventato come una seconda casa.
Così mi ritrovai a entrare nella galleria persa nei miei pensieri, e non feci in tempo a varcare l’area caffè che la voce della mia lavoratrice risuonò tra le mura.
- Elena.!! – mi richiamò allegra correndo subito ad abbracciarmi.
Ci eravamo conosciute alla Columbia Bonnie ed io, ovviamente grazie ai corsi d’arte, anche se non gli frequentammo contemporaneamente. Quando io iniziai il mio ultimo anno, lei era appena al primo, e divenni così la sua tutor. Quando finì eravamo oramai buone amiche, e negli anni ci siamo sempre tenute in contatto, tanto che quando lei finalmente uscì dal college, caso volle che io avessi bisogno di qualcuno che mi aiutasse con la gestione della mia galleria, e non potevo trovare elemento migliore.
- Non ti aspettavo.!! A sentire Care ieri sei stata malissimo – mi disse la ragazza preoccupata.
- C’era d’aspettarselo, ma era temporaneo, niente per cui oggi dovessi rimanere chiusa in casa – le risposi sorridente.
- Sei sempre la solita, dovresti star più tranquilla invece che passare tutto questo tempo al lavoro – mi fece notare la ragazza.
- Fidati, sono molto più tranquilla qui che altrove – replicai nell’immediato – comunque tutto a posto.?? – domandai curiosa.
- Si si, la mostra di Mccurry ha attirato un sacco di clienti nuovi, e pensa c’è un signore seduto fuori che vorrebbe farti i complimenti di persona – mi raccontò entusiasta.
- Ha ordinato qualcosa.?? – chiesi interessata.
- Un caffè – rispose Bonnie con sguardo d’intesa.
- Carino.?? – replicai con toni maliziosi.
- Mooolto carino – sottolineò lei – guardalo, è quello seduto da solo, fuori nel cortile – aggiunse poi indicandomi un ragazzo oltre la vetrata.
Ci misi qualche istante a individuarlo e vederlo in faccia, ma non appena capitò l’occasione, ringraziai di non avere nulla in mano che mi sarebbe potuto cadere: l’uomo dei complimenti era Damon.!!
- Non ci credo… - sussurrai sbalordita.
- Tutto bene Elena.?? – domandò preoccupata la mia amica.
- Passami il caffè, ci penso io – risposi poi riprendendomi in men che non si dica.
Non avevo davvero idea di cosa ci potesse fare li, ne se era un caso, il destino, oppure una buona abilità di stalking, ma non mi sarei presentata sicuramente impacciata o troppo stupita della sua presenza. Non volevo dargli peso, così presi il caffè, e mi avvicinai con tutta la sicurezza che avevo in corpo.
- Inizio a credere che tu mi pedini – affermai posandogli la tazzina sul tavolino, con una calma ben calcolata.
- Oppure semplicemente ho battuto l’ennesima probabilità – rispose lui incatenando i suoi occhi con i miei, facendo calare un momentaneo silenzio.
- Mi è giunta voce che hai apprezzato il posto – ripresi a parlare d’un tratto vagando con lo sguardo sulla mia galleria.
- È veramente bella. Davvero. Poi l’idea di questo chiostro in mezzo ai palazzi, dopo che ci si è goduti la mostra, da quasi la sensazione di esser ovunque, fuorché a New York – iniziò a commentare lui, e mi piacque notare come fossero complimenti sinceri.
- Magari in un cortile in Provenza, vicino i campi di lavanda.?? – lo presi in giro riferendomi alla conversazione del giorno prima.
- Se avete anche i croissant, ne potremmo parlare – replicò divertito, e non potei che sorridere sincera anch’io.
- Bhè, goditi allora la Francia e il tuo caffè, ti lascio alle tue pratiche ora – dissi poi infine, in modo da allontanarmi da quello che, aveva tutta l’aria di avere la scritta al neo “guai” che lampeggiava sopra la sua testa.
- Ti va di bere qualcosa una sera.?? – domandò spiazzandomi – intendo insieme – aggiunse quasi imbarazzato, cosa che mi procurò non poco divertimento interiore.
- Io… - tentai di sfuggire bellamente alla proposta con una scusa più che valida.
- Suvvia, un drink – insistette lui – abbiamo battuto qualsiasi probabilità, non farmi girovagare per New York nella speranza di rivederti ancora per caso – continuò senza freni – e poi, ora che so che so di questo angolo di Francia, mi ritroveresti comunque sempre tra i piedi finche non mi dici di sì – aggiunse imperterrito e li fu il momento esatto in cui mi frego.
Avrei voluto dirgli di no, ma data la sua insistenza, non riuscivo a escludere che avrebbe davvero continuato comunque a frequentare la mia galleria, tanto valeva uscirci, fargli vivere il peggior appuntamento della storia e finire tutto sul nascere.
- Il tuo silenzio fa presupporre che stai cercando o una scusa plausibile da profilarmi per dirmi di no, oppure che comunque una minima sei combattuta sul da farsi. Quindi tagliamo la testa al toro, sta sera alle 8 ti va bene.?? – interruppe lui il mio flusso di pensieri.
- Sei così bravo anche nel tuo lavoro, o solo con le donne.?? – chiesi con un tono mezzo ridente e mezzo esasperato.
- Lo scoprirai sta sera – disse lui divertito alzandosi e sgombrando il tavolo dai suoi documenti. Dopo di che lasciò 5$ sul tavolo e prese un tovagliolo dove ci scrisse sopra il proprio numero, per poi porgermelo gentile – Fammi sapere dove venirti a prendere. E no, se non mi scrivi potrei comunque scoprire dove abiti – aggiunse sussurrandomelo all’orecchio.
- Voi avvocati siete peggio del diavolo – ribattei secca girandomi di scatto e ritrovandomi a pochi centimetri dal suo volto.
- Ci vediamo alle 20.00 – replicò lui quasi sfiorando le mie labbra e se ne andò, lasciandomi totalmente in balia delle mie emozioni.

- Mi sono persa nel tuo ragionamento – affermò Caroline guardandomi perplessa mentre mi provavo l’ennesimo vestito - Hai detto che vuoi fargli passare il peggior appuntamento della storia, in modo che non ti cerchi più, ma nello stesso tempo sei in crisi perché vuoi apparire più bella che mai in modo da fargli venire l’acquolina. È un contro senso – concluse persa nel suo stesso ragionamento.
- Care, mi conosci: mi piace sedurre, e perdonami il francesismo, voglio godermi i miei ultimi orgasmi, con persone che secondo me saprebbero farti venire anche solo con dei baci sul collo, cosa che credo questo Damon sia in grado di fare. Ma, per quanto possa sembrarmi una persona decisamente interessante, oltre che estremamente sexy, non posso rischiare nessun coinvolgimento sentimentale. Quindi per quanto renderò la serata disastrosa, voglio comunque che ceda al suo istinto maschile, per il quale potrà vantarsi la mattina seguente di essersi portato a letto una bomba sexy, senza desiderare però di incontrarmi di nuovo – risposi specchiandomi nel mio tubino nero – questo è perfetto – aggiunsi infine.
- Ma scusa, se lo reputi interessante, anche se ci fosse qualcosa di più del semplice sesso, che diamine di problema ci sarebbe.?? – continuò a domandare imperterrita la mia amica, come se non lo sapesse.
- Sto morendo Caroline. So che odi quando ne parlo, ma è la verità e lo sappiamo benissimo entrambe. Forse non sarà domani, forse ho ancora qualche mese o addirittura uno o due anni, ma non di più, e non vedo perché coinvolgere più persone del dovuto in questo inferno – dissi duramente, e per la prima volta la ragazza non controbatté. Sapeva benissimo quanto avessi ragione.
- Sei divina con questo vestito – sospirò solamente in modo da cambiare discorso.
- Grazie – risposi sorridendole dolcemente – bene sono le 19.55 direi che metto le scarpe, soprabito e ci sono – aggiunsi tornando a toni più allegri.

Incredibilmente non fecero in tempo a scattare le 20.01 che Damon mi aveva già scritto di scendere.
Quando uscì dal portone me lo trovai impeccabile e più sexy del solito, appoggiato a una meravigliosa auto d’epoca azzurra, che mi guardava esattamente come volevo: mi stava mangiando con gli occhi.
- Una Chevrolet Camaro SS Convertible del ‘70.?? Devo dire che hai buon gusto – esordì stupendolo del mio commento avvicinandomi.
- Wow, una donna che sa parlarmi di macchine. Stai diventando sempre più interessante – ribatté lui e io iniziai a maledirmi mentalmente: dovevo annoiarlo, non stupirlo – Comunque è del ’69 – precisò poi aprendomi galantemente la portiera.
- Come siamo pignoli – l’ammoni cingendomi ad entrare.
- Deviazione professionale – affermò il ragazzo con un’alzata di spalle – comunque sei bellissima – mi sussurrò poi all’orecchio prima di chiudermi la portiera provocandomi non pochi brividi.
- Allora dove stiamo andando.?? – domandai curiosa non appena salì anche lui e mise in moto.
- Hudson Sky Terrace – rispose.
- Che eleganza, mi vuoi ammaliare grazie alle luci della città.?? – replicai divertita.
- Forse, oppure è semplicemente un posto non troppo caotico, dove si può chiacchierare amabilmente con un buon cocktail in mano – disse regalandomi uno di quei suoi sorrisi sghembi.
- Ricorda che so che sei un avvocato, quindi non mi lascerò abbindolare facilmente solo perché sei bravo a parlare. È il tuo lavoro, sarebbe scontato – lo punzecchiai a quel punto in modo da rendermi un po’ odiosetta; alla fine era quello il mio scopo.
- E tu non credere che basterà esser così rompi palle per farmi passare la voglia di conoscerti. Come hai detto tu, sono pur sempre un avvocato, so riconoscere chi sta sulla difensiva per non farsi scoprire – ribatté lui sicuro di se, come a farmi capire che aveva intuito il mio gioco.
- Quanta sicurezza – risposi a mia volta.
- Non potrei fare l’avvocato – constatò Damon.
- Giusta osservazione – commentai io.
- Ti piace avere l’ultima parola non è così.?? – continuò lui.
- Senti chi parla – ribattei nuovamente, capendo quanto il ragazzo non fosse da meno. Ci guardammo istintivamente complici entrambi, e scoppiammo a ridere per quella scenetta così tremendamente naturale.
- Non ti dico che ti devi fidare di me, non mi conosci, sarebbe da sciocchi, ma goditi la serata. O quanto meno provaci – cercò di spronarmi Damon.
- Non è così facile – ammisi sovrappensiero, senza realmente accorgermi di quanto mi ero pericolosamente esposta.
- Vecchie delusioni che ti hanno fatto perdere fiducia negli uomini.?? – chiese subito curioso.
- Dio no – scoppia a ridere per quanto fosse totalmente fuori strada – è complicato – aggiunsi.
- Eh allora non voglio sentire altre obbiezioni. Stiamo uscendo solo per un cocktail, ci facciamo 4 chiacchiere e ti riaccompagno a casa da bravo gentiluomo. Non c’è nulla di complicato in tutto questo. Che poi magari scopriamo che ci stiamo pure antipatici e non abbiamo niente da raccontarci – sentenziò fiero del suo ragionamento, e sorridere mi venne fin troppo spontaneo.
- Fammi indovinare, sei uno di quelli veramente bravi nel tuo lavoro vero.?? – domandai divertita, facendoli intuire di come avessi ceduto al non fare l’acida, ed esser semplicemente me stessa.
- Bravissimo – proclamò lui fin troppo fiero di avermi fatta capitolare.

Buona sera lettrici.!!
Rieccomi di nuovo, con tempi fortunatamente più brevi a postare.
Allora che ne dite.?? Ritorniamo a vedere la storia dal punto di vista di Elena. Ci troviamo alla galleria, ed ecco che avviene finalmente quel manovrato ennesimo incontro tra i nostri due protagonisti. Elena ovviamente non può che rimanerne decisamente lusingata, ma è fin dal principio fin troppo ben consapevole quanto questa cosa inizia a farsi "pericolosa". Ed ecco così, che nonostante la voglia di uscire e godersi quel bocconcino che è Damon, dall'altra vede la possibilità in lui di scoprire una persona interessante, una a cui in un ipotetico futuro potrebbe vedere qualcosa di buono, ma ovviamente ne ha paura, perchè lei un futuro non ce l'ha. Non almeno uno che vada oltre quache mese/anno, e non vuole esporsi ed esporre più persone del dovuto a quello che è "la sua triste storia". La si può biasimare.?? Certo che no, ma nonostante le sue intenzioni di esser "odiosa" Damon non si lascia scoraggiare, e mette subito in chiaro le cose con la nostra Gilbert per la serata con un ragionamento sensato : "è solo un drink, e magari scopriamo pure di esserci antipatici".
Nel prossimo capitolo leggerete il loro appuntamento e le conseguenze sotto il punto di vista di Damon, e ci saranno decisamente dei risvolti interessanti.
Spero come sempre che la lettura vi sia piaciuta, e ringrazio come al soltio chi legge, segue e commenta.
Un grosso Bacione
A.


 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: cioco_93