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Autore: Tinucha    10/11/2016    1 recensioni
Lo guardo da lontano, e l'unica cosa che riesco a chiedermi è come un cuore di ghiaccio può scaldare il mio.
“Completami”
Non le sorride, non emana calore, rimane fermo, impassibile, scostante.
Cosa ti è successo, Smith?
“Perché i tuoi occhi sanguinano?”
Le sue labbra non sono dolci, sono affamate, assetate d'amore.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Lo guardo da lontano.
Non come si guarda il mare alla fine dell'Estate. 
Lo guardo con gli occhi iniettati di un amore così potente da sconvolgere persino me stessa.
Serro le mani in due pugni. Le nocche sono di un bianco cadaverico. Il suo sorriso non esiste. 
Come può una persona triste farmi sorridere?
Come può un cuore arido e di pietra fermare e far battere, a ritmo di tachicardie, il mio?
Annuisce guardandola, lei si scosta una ciocca di capelli dal viso, sorridendo e facendo finta che lui la stia trattando come fosse un bene vitale. Lo accarezza, stringo forte il bicchiere posto dinanzi al me sul tavolino, lui non reagisce. Nemmeno un'emozione.
Nulla di nulla.
Non scosta via le sue mani.
Non smette di respirare.
Non emana calore.
Alza lo sguardo sull'orologio, lo china su quello che porta al polso e lasciandole un freddo bacio sulle labbra, si alza per andare.
Mi sistemo sulla sedia, deglutisco, portando la cannuccia color pesca alle labbra e succhiando il succo di frutta presente nel bicchiere.
Non mi aspetto un saluto.
So che tra di loro i rapporti sono tagliati per sempre, ma non mi è dato saperne il perché.
Vorrei solo uno sguardo.
Anche quello più gelido. 
Sarebbe capace di scaldarmi il cuore più di una carezza.
Non lo fa. Non mi guarda. Il suo profumo mi inebria, mi supera, raggiunge l'uscita e via.

“Claire, quanto hai preso al compito di matematica?”

Mi risveglio da quello stato inconscio, tornando a giocare con la cannuccia della mia bevanda. “Uhm..sette, Torres è stato spietato con i voti questa volta”

“Questa volta? Quell'uomo soffre di mancate scopate, qualunque alunno l'abbia avuto come professore non ha mai visto l'ombra di un nove!” 

Scoppio in una fragorosa risata, mandando giù l'ultimo goccio. “Camille, se aprissi il libro magari te lo darebbe almeno un cinque”

“EHI!” Strepita offesa, guardandomi male. “Ho studiato tutto il riassunto”

Rido più forte. “Una pagina che ne racchiude ventitré?”

“È possibile che io abbia sbagliato a studiare il riassunto anziché l'intero capitolo, ma tu fingi che sia lui dalla parte del torto”

“Va bene, va bene” Alzo le mani, afferrando la mia tracolla. “Vado a casa, ci vediamo domani”

Annuisce, alzando di poco il capo in modo che possa ricevere il suo saluto e continuando a ridere, mi avvio.


In casa le luci sono spente, entro, gettandomi letteralmente sul divano ed afferrando il telecomando.
Sullo schermo compaiono due ragazzi, impauriti ed imbarazzati, intenti a donarsi il loro primo bacio. Roteo gli occhi, comincio ad odiare i film smielati. Il mio primo bacio non è stato un granché, volevo un bene infinito a Brian, ma non era quello giusto. 
Non era lui a scorrermi dentro.
Mi volto quando avverto le chiavi girare nella toppa, Drew mi sorride avanzando verso di me e baciandomi dolcemente la fronte.

“Mamma e papà non ci sono?”

Scuoto il capo, sorridendogli di rimando. “Credo siano dallo zio Charlie, sperando di riavere indietro la loro, povera, macchina fotografica” Ridacchio, facendomi imitare.

“Io ho una fame da lupi, che ne dici di cominciare a preparare?”

“Questa proposta implica che tu ti avvicini ai fornelli, Drew? L'ultima volta hai quasi dato fuoco alla casa”

Mi guarda male ed alzandosi mi tira una cuscinata. “Muoviti sfaticata”







Il sole splende nel cielo, chino lo sguardo, stringendomi nel caldo piumino. La strada è bagnata dalla rugiada, le adidas bianche sono contrastanti con quel colore nerastro. Conto i passi. 
Uno. Due. Tre. 

Mi sorride dolcemente, imbarazzato, seduto sulla sua vespa, attendendolo.

Il cappuccio mi riscalda, le labbra solo gonfie, viola. 

“Scusami” Arrossisce, i suoi occhi finiscono sul mio corpo totalmente in fiamme, coperto solo da un leggero strato di stoffa. 

Brividi mi attraversano tutta.
Sento uno sguardo.
Mi volto.
Due occhi.
Castani.
Freddi.
Incolore.
I suoi occhi.
È in auto, lei è al suo fianco, intenta a farsi foto. 
Mi fissa per pochi secondi, torno sul marciapiede, so che è frutto della mia immaginazione, i suoi occhi non saranno mai più nei miei.
Riparte, ed assieme a lui, finalmente, riparte anche il mio cuore.
   
 
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