Ecco
l’ultimo capitolo ^^
Cloud
Nine
Alla
fine ti hanno permesso di tornare a casa ed è stato come rinascere per te: non
dover più dipendere da altri, poterti muovere liberamente…
Siamo
a casa tua e ormai non abbiamo più alcun timore a mostrare agli altri la nostra
relazione.
Siamo
davvero felici ora…
-Ruki,
molto gentilmente, cambia canale!-
-No
aspetta un attimo…- Tutto è tornato come prima: abbiamo parlato a lungo un
giorno, quando eravamo soli. Su quella sera, su quando era andato a casa sua. E’
stato liberatorio parlarci, chiarirci, dire apertamente i comportamenti che
danno fastidio a vicenda. Ti guardo negli occhi e sorrido dentro di me: molti
dei miei sorrisi sono falsi, ma quelli che rivolgo a te sono autentici Reita.
Non
voglio perderti ancora…
A
volte la notte sogno ancora quel tonfo, quel sangue, quella paura che spero di
non dover provare mai più in vita mia.
Non
ha senso tutta questa angoscia e lo so: perché tu sei qui, accanto a me, ti
percepisco
-Ruki,
tutto bene?-
-Sì-
Rispondo io, sdraiandomi e appoggiando la testa al tuo petto, perdendomi nel
tuo profumo, accompagnato dalle tue carezze, cullato dal tuo battito.
Il
tuo cuore batte ancora
-Sei
sicuro?-
-Certo…ora
sto bene…- Mi alzi il mento e mi guardi, sorridendo. Ti abbraccio, cercando di
non farti troppo male: a volte, sebbene tu cerchi di nasconderlo, mi accorgo
che alcuni movimenti ti creano ancora qualche dolore. Mi alzi il volto e mi
guardi, sorridendo
-Ti
amo-
Anche
io, non sai quanto…
Avvicino
le mie labbra alle tue e ci baciamo, mentre le tue mani accarezzano la mia
schiena e le mie braccia. Il silenzio.
Non
mi ero mai accorto di quanto fosse rumoroso e piacevole allo stesso tempo.
Solo
il ticchettio dell’orologio accompagna i nostri movimenti.
Piango
-Ru…Ruki…-
-Non
è niente- Ti rassicuro io, sorridendo.
Appoggio
l’orecchio per sentire ancora il tuo cuore: l’idea che questa musica non
avrebbe più accompagnato la mia vita, mi distrugge.
Se
tu fossi…morto…
Anche
io lo sarei stato poco dopo…
Non
avrei avuto paura di dormire per sempre
-Sto
solo pensando che sono felice che tu sia qui…- Mi guardi, come si guarderebbe
un bambino piccolo e arrossisco
-E
io invece sono felice di non essere morto, perché posso ancora vederti- Mi baci
la fronte e mi abbracci, facendo sfiorare la tua guancia contro la mia. Amo il
contatto con la tua pelle.
Umido
-Adesso
sei tu che stai piangendo- Non sono abituato a vederti piangere, ti sei sempre
mostrato forte davanti a me, perché dovevi essere il mio punto di riferimento, perché
dovevi proteggermi…
-Ti
ringrazio-
-Per
cosa?-
-Per
avermi perdonato, nonostante tutto quello che io ho fatto- Metto un dito sulla
tua bocca, per zittirti
-Anche
io ho la tua stessa parte di colpa-
Per
una volta voglio essere io il tuo punto di riferimento…
-Ok,
adesso basta!- Esclami tu, ridendo e asciugandoti le lacrime –Abbiamo pianto
abbastanza- Afferri il telecomando e spegni la televisione
-NO!
Io volevo…- Non riesco a finire di parlare, perché la tua lingua è entrata
prepotentemente nella mia bocca e, afferrandomi per i fianchi, mi fai sedere
sopra di te
-Ma,
Reita…-
-Non
sto male, tranquillo- Sorrido. In effetti, ne sentivo la mancanza. Ti cingo il collo con le braccia, mentre le
nostre bocche continuano a baciarsi. Avvicino il bacino contro il tuo inguine e
mi struscio contro di te.
Io
Sono
Vivo.
The End
Lo guardo mentre
dorme nel mio letto: è la prima volta che è davvero sereno.
Se penso a quando
lo avevo costretto a parlarmi, quella volta…
Avevo paura, devo
ammetterlo. Paura di perderlo ma soprattutto paura di accettare, che in fin dei
conti, anche io provavo la stessa cosa.
Quel bacio mi aveva
costretto ad osservare davvero la mia vita.
Il mio migliore
amico, la persona che avevo sempre amato.
Le persone con cui
stavo, erano solo uno squallido tentativo di convincermi che per lui provavo
solo un’amicizia molto profonda, che però non aveva nessun fondamento.
Non era così in
realtà.
La verità è la cosa
più difficile da ammettere a noi stessi, perché la nostra vita cambia, nel bene
o nel male.
Gli sposto un
ciuffo sudato dalla fronte: lui è stato il bene assoluto.
Con Mayu mi ero
convinto (o costretto) di amarla, solo perché con lei ero durato più delle
altre. E anche il fatto di volerci andare a letto…era solo un altro modo per
convincermi che non amavo lui, ma lei.
Inutile.
Perché dopo aver
visto le sue lacrime ho riflettuto: quando lui veniva avvicinato dalle ragazze,
io stavo male.
Era inutile mentire
a me stesso e far soffrire entrambi.
Quella sera…
Io, non volevo…
E il dolore che gli
ho procurato dovrei riceverlo su di me per mille anni ancora, far sgorgare
ancora il sangue dal mio corpo, morire da solo.
Quando lo avevo
visto in ospedale, avevo il timore che fosse lì per dirmi addio.
Ma quello sguardo,
quelle lacrime…
Lo abbraccio,
cercando di non svegliarlo: se lui è qui, non è certo per merito mio…
Io non lo merito…
Molte volte mi sono
chiesto se verrò punito per averti legato a me, per non averti lasciato andare…ma
l’amore che provo per te è così grande Ruki e ti chiedo di perdonarmi.
Non posso cambiare
quello che sono.
Ti chiedo di
cambiarmi il meglio.
Se sarò costretto a
precipitare, so che tu sarai la mia luce, la mia salvezza.
Ti bacio,
sorridendo.
Grazie a te, io
sono vivo.
The
end
Fine
orribile, a dire la verità non avevo idea di come finire questo capitolo,
quindi chiedo scusa per le bestemmie scritte qui dentro.
Grazie
per i commenti ^O^
Ai
shiteru <3