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Autore: Midorikawa_efp    11/11/2016    1 recensioni
Sofia, Fabio, Karl, Chloe, Ewan e Lidja lottano contro Nidhoggr e i suoi.
Sara, la nuova Draconiana, combatterà al fianco dei suoi amici. I draghi daranno se stessi per difendere i loro Draconiani e per cercare di riportare la pace tra loro e il nemico, ma Nidhoggr non mollerà.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sofia volò sveltissima verso la sua strada, ma entrò in una via che si divideva in circa sei lunghi percorsi.
"-Oh no... ed ora? -" chiese Sofia preoccupata
'Sento qualcosa...a destra' rispose Thuban con il suo tono rassicurante. Sofia annuì.
Le ali esplosero di nuova forza e planò verso la direzione appena stabilita. Ad un certo punto del percorso, i muri intorno a lei divennero sempre più stretti, e lei dovette per forza socchiudere le ali, stando attenta a non perdere quota. Le ali sbatterono violentemente contro le mura, arrossendo visibilmente. Sofia urlò dal dolore.
Una pianura oscura si estese poco più avanti.
Era ferita, così decise di atterrare, ma appena mise piede a terra, sentì un peso insostenibile piombarle sulla schiena e, in meno di un secondo, si trovò a terra con la schiena dolente.
Il peso si sollevò e, solo in quel momento, Sofia poté alzarsi.
Davanti a lei c'era un nemico che non vedeva l'ora di spedirla nell'altro mondo.
Sofia strinse i denti e cercò di non pensare al dolore, ma solo alla missione e al nemico. Si mutò in Thuban e partì all'attacco.
Snudò gli artigli e lo attaccò con questi ultimi, ma lui li evitò agilmente, saltandole addosso e buttandola a terra, inchiodandola al suolo con le sue terribili zampe e graffiandola con gli artigli.
'Sofia, forza! Io sto aiutando, ma se tu non reagisci...' non riuscì a terminare 'Devi reagire! ' la incitò il suo drago.
Sofia urlò e il suo corpo venne sopraffatto da una luce verde, potente e accecante. Con le zampe posteriori, ferite e doloranti, riuscì a spostarlo, permettendole di rialzarsi.
Scrollò un paio di volte il muso e riuscì a riprendersi. Guardò il nemico, ancora a terra.
Con una spinta, si lanciò contro di lui e, con un pesante colpo di ali, lo annientò.
Distolse lo sguardo verso un angolo del territorio che, prima d'allora, non aveva notato. Si avvicinò per osservare meglio e, grazie alla spettacolare vista di Thuban, vide una ventina di occhi rossi come il sangue dipingere il buio che le occupava tutto il campo visivo.
Si mise in posizione di difesa e li aspettò, ma non arrivarono.
Si stupì e avvicinò qualche passo verso di loro. All'improvviso gli avversari non c'erano più, subito dopo sentì un rumore e, appena si girò, percepì un dolore devastante concentrarsi sul muso e sul ventre, sbattè il capo al suolo e sentì il peso devastante di circa cinque nemici su di lei.
Urlò e se li scrollò dal suo corpo con uno scudo di liane che li scaraventò contro alcuni muri che circondavano la zona, uccidendone la maggior parte, ma i sopravvissuti le arrivarono alle spalle, sopraffandola.
Questa volta non riuscì a frasi scudo e tutto ciò che poteva fare era cercare di pararsi.
'Forza, ce l'abbiamo fatta prima, possiamo farcela anche ora' cercò di dire Thuban, affaticato, ma lei non parve risvegliarsi e reagire, perciò tutto quello che poteva fare era cercare di pararsi con le ali e le zampe anteriori.

Sara, al fianco di Fabio, sgranò gli occhi ed urlò al ragazzo
"-Sofia è in pericolo! Dobbiamo tornare indietro! -" gridò preoccupata. Fabio si girò.
"-Ma sei impazzita? Non possiamo tornare indietro, siamo quasi arrivati! -" rispose lui, alterato
"-Io vado da lei, tu continua! -" comandò lei. Fabio si girò, ma non fece in tempo a fermarla, perché lei ave a già cambiato direzione.
"-Stai attenta, piccola-" sussurrò.

Sofia stava cercando disperatamente di reagire e sconfiggere tutti, ma non ci riusciva perché i nemici erano troppi e, per giunta, le opprimevano il petto, inpedendole di respirare.
Il neo smise di brillare, le ali scomparvero e il corpo del possente drago verde lasciò a terra quello grazioso di Sofia.
Il nemico più vicino al volto della ragazza alzò un artiglio, pronto per infliggerle il colpo finale, quando, attraverso le palpebre ormai chiuse, vide una luce bianca e lucente, poi il peso che la teneva a terra si levò di colpo dal suo petto e finalmente poté respirare.
Aprì gli occhi e tossì un paio di volte, prima di degnare di uno sguardo chi era venuto a salvarla.
Si guardò attorno e vide Sara, trasformata in Umika, che combatteva con ferocia contro i suoi rivali.
Dopo un paio di minuti passati e cercare di rimuovere il dolore per le ferite, osservò Sara che, mentre le andava incontro, si teneva una spalla con una mano.
"-Come stai? -" chiese Sara, mentre le metteva l'altra mano sulle ferite.
"-Abbastanza bene. Grazie-" rispose Sofia
Sara chiuse gli occhi e, subito dopo, dal palmo della ragazza si diffuse una nebbia bianca e benefica che penetrò nei tagli, incisi nella carne della Draconiana di Thuban.
Sofia incupì il viso in una smorfia di dolore, ma subito dopo si sentì meglio. Sara ripeté la procedura anche su sé stessa.
"-Andiamo, Fabio è da solo-" disse Sara mentre aiutava Sofia ad alzarsi.

Karl si sedette su una pietra non molto grande.
"-Ce la siamo cavata...-" disse col fiatone
'Già, ma la guerra è ancora aperta, quindi dobbiamo essere sempre in allerta' rispose Aldibah, con un tono che Karl non aveva mai sentito dal suo drago.
"-Preoccupato, vero? -" chiese il ragazzo
Non seppe come, ma sentì che Aldibah era sorpreso da quella sua domanda
'Sì... per Umika' rispose a malincuore
"-E perché? -" azzardò ancora Karl
'Non lo so' rispose semplicemente il drago azzurro 'Ma non importa, continuiamo' continuò. Karl mosse il capo, in segno di consenso.
Si alzò e sentì un rumore assordante provenire da qualche parte lì vicino e lo raggiunse a passo spedito.
Girò un angolo e vide una luce rosa brillare nell'oscurità e, incuriosito, si avvicinò e spiò la sua origine, ma non era altro che... Lidja, mutata in Rastaban, che lottava contro tre scagnozzi di Nidhoggr.
'Svelto, vieni a darmi una mano, per favore! ' urlò Rastaban.
Karl trasalì... come sapeva che era lì?.
'Stupido, sono anch'io un drago! ' continuò il drago rosa, visibilmente irritato e affaticato. Lidja si girò verso il ragazzo e gli fece segno con il capo.
Karl si tramutò in Aldibah il più velocemente possibile e, subito dopo, andò a dare una mano al suo amico, cioè amica.
Si nascose dietro i nemici e li assaltò alle spalle, sopraffandoli completamente. Rastaban sollevò, a uno a uno, i mattoni di un imponente muto e li lanciò contro l'unico nemico rimasto, stordendolo, e Aldibah lanciò getti molto potenti di acqua che, a metà percorso, si solidificarono, diventando stalattiti molto affilati, che colpirono il rivale dritto al petto, uccidendolo.
I ragazzi tornarono umani e poi si diedero il cinque. Karl afferrò un braccio della ragazza e lo mise intorno al suo collo e aiutò Lidja, ferita alle zampe, a camminare verso un punto abbastanza riparato.
"-Come mai eri qui? -" chiese lui mentre strappava un pezzo della sua camicia e lo legava intorno alla ferita della ragazza, che sembrava essere la più grave.
"-Avevo finito di percorrere la mia zona e, quando sono entrata nella tua zona, i nemici mi hanno circondata. A quel punto, ho dovuto combattere per forza-" spiegò la ragazza
"-Vuoi dire che il sangue non ha funzionato? -" si preoccupò Karl
"-Non voglio dire questo, io avevo già le ali spiegate, per questo mi hanno vista e attaccata-" rispose
"-Ho finito. Hai trovato qualcosa? -" chiese il ragazzo. Lidja scosse la testa
"-No, e tu? -"
"-Niente di niente. Dovremo raggiungere gli altri-" propose Karl
"-Bene. Ci penso io-" si offrì Lidja.
La ragazza chiuse gli occhi e il neo prese a scintillate di una luce fioca e rosa. Entrò nella mente degli altri e vide che Sofia e Sara erano insieme, mentre Fabio era fermo in un angolo, probabilmente in attesa dellle due Draconiane
"-Sofia è con Sara e Fabio è fermo in un angolo-" riuscì a dire Lidja senza perdere la concentrazione.
'Io e Karl siamo ad Ovest e stiamo bene, però purtroppo non abbiamo percepito nessuna presenza' annunciò Lidja nelle loro teste
'Bene, Lidja. Raggiungeteci a Nord, compreso te, Fabio' ordinò Sara.
Lidja aprì gli occhi e lei e il ragazzo annuirono all'unisono.

Fabio, aprì gli occhi. Il neo brillò e le ali gli esplosero sulle scapole e fece quanto aveva detto la sua ragazza.
Lui, Karl e Lidja arrivarono insieme.
"-Siamo riuniti, bene. Ora, Karl, Sofia e Fabio andranno a Nord e io e Lidja perlustreremo i dintorni. Se entro un'ora non dovessimo tornare, volate subito qui. Noi faremo lo stesso con voi, intesi? -" ordinò Sara e tutti annuirono "-Lidja e Karl, fermatevi un attimo che vi curo-" continuò lei, già con le braccia trasofomate nelle zampe del drago bianco.
Dopo che i due ragazzi si ripresero, il gruppo di divise in due parti.

Karl, Sofia e Fabio volarono verso il Nord.
Lo scoppio di un tuono fortissimo pervase le orecchie dei ragazzi, costretti a metterci i palmi sopra. Fabio guardò il cielo. Una tempesta stava per rompere il silenzio lugubre che non li aveva lasciati da quando avevano iniziato a volare
"-Un'altra volta no! -" esclamò.
Si girò verso i compagni e vide che Sofia era pallida come un cadavere. I temporali, soprattutto i tuoni, le avevano sempre fatto moltissima paura.
"-Fabio, alle spalle! -" urlò Karl.
Un fulmine impetuoso stava per abbattersi verso di lui, quando Karl e Sofia unirono le loro forze e, con molta difficoltà, riuscirono a fargli cambiare direzione.
"-Grazie-" disse solo.
I tre colori esplosero insieme, le ali si aprirono nello stesso momento e volarono verso la loro direzione.

Le ragazze erano sotto la pioggia e fecero per volare, quando Lidja fu colpita da un mal di testa devastante. La ragazza si piegò dal dolore, urlando.
"-Lidja! -" provò a chiamarla Sara, ma lei non sembrava sentirla.
Sara si guardò intorno e nell'oscurità vide due occhi rossi osservarle. La ragazza prese l'altra in braccio e si rifugiarono sotto un albero.
Sara incominciò a cantare una melodia dolce, ma anche molto energica che parve risvegliare la ragazza, che la guardò con occhi stupiti.
"-Come...hai fatto? -" le disse con un tono che prevedeva un po' di dolore.
"-Quella che ti ho appena cantato è una canzoncina che i draghi cantavano ai loro simili quando si sentivano male-" spiegò Sara "-Come stai, ora? -" chiese
"-Molto meglio. Continuiamo-" rispose lei mentre si alzava. Sara l'aveva sempre ammirata per la sua forza di volontà e per la sua grinta.
Spiccarono un salto e, quando erano arrivate in alto, le ali esplosero loro sulle spalle e, così volarono e perlustrarono i dintorni.
Imboccarono in una strada priva di ogni colore. Le due si guardarono e atterrarono insieme. Sara prese la parte destra, mentre Lidja la parte sinistra.
"-Sara, vieni! -" esclamò Lidja. Sara corse verso di lei e guardò ove il suo sguardo si fermava. C'era del sangue a terra.
Le ragazze si guardarono.
"-Siamo vicine...-" bisbigliò Sara
Lidja chiuse gli occhi e avverti gli altri, che accorsero subito.
   
 
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