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Autore: addict_with_a_pen    12/11/2016    1 recensioni
Frank è profondamente innamorato di Gerard, così come Gerard è incondizionatamente innamorato del suo Frank, non potrebbe essere altrimenti. Come dice sempre Mikey “siete peggio della colla voi due” e ha ragione, ha assolutamente ragione. Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza Gerard, sai che rottura sarebbe?
No, Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza quel rimbambito...
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Piccola nota inutile*
Non sto nemmeno a spiegarvi il perchè ci abbia messo così tanto ad aggiornare, quindi vi chiedo solo scusa (come al solito) e vi auguro buona lettura.
Baci :* :*

 

 




Oramai vivono insieme da due mesi, è ufficale. Quattro giorni fa hanno finalmente passato il loro secondo mese assieme e le cose sembrano andare sempre meglio.
Hanno passato le notti successive al ‘disagio DVD’ a parlare, a stare seduti sul divano fino a tardi per conoscersi e per provare a ricominciare da capo con il costruire il loro rapporto.
Certo, Frank avrà sempre dei ricordi di questo ragazzo che mai riuscirà a cancellare dal suo cuore e certo, Gerard ha ancora troppe domande da fargli, domande che però non può porgli, e carezze che vorrebbe fargli ma che la timidezza e la paura di star andando oltre gli impediscono di fare, ma va bene così, è questa la via giusta da seguire, lo sanno entrambi.
“Frank? Posso chiederti una cosa?”
“S-Sì...?”
“Se adesso... se adesso venissi lì ad abbracciarti per il resto della serata mentre parliamo, a te andrebbe bene...?”
Sì, le cose stanno andando al loro posto.
Ogni giorno che passa il calore che Gerard sente nel petto quando guarda Frank aumenta sempre più e la sensazione di gioia pura che lo pervade quando gli sorride per qualcosa che ha fatto rende sempre più chiaro il fatto che sta facendo giusto, che sta agendo bene.
Hanno fatto più strada in questi quattro giorni che in un mese.
“Oggi è Halloween!” esclama Gerard, contento come un bambino “Cioè... scusa, è che io adoro Halloween...” ride piano e in imbarazzo “A te piace? Vuoi fare qualcosa stasera o...”
“Sì Gee, mi piace.”
Frank non può fare a meno di rattristarsi un pochino nel vedere che, anche questa volta, Gerard non ricorda: Halloween è il giorno del suo compleanno, il giorno in cui... beh, il giorno in cui si mascheravano da ciò che più gli garbava e facevano l’amore col costume addosso per tutta la notte. Era un ‘gioco’ per loro, un gioco un po’ particolare, certo, ma Frank adorava quel giorno non tanto per il compleanno in sè, ma più perchè moriva dalla voglia di vedere il suo Gee in costume e poi mangiarselo tutto.
Chissà quanto tempo ancora ci vorrà per ritornare a farlo e, soprattutto, chissà se mai accadrà ancora...
“È il mio compleanno oggi, sai?”
Gli occhi di Gerard si spalancano per la sorpresa.
“T-Tu compi gli anni oggi? Ad Halloween??”
Questa era stata la stessa identica reazione che aveva avuto anni fa quando lo aveva scoperto, esattamente la stessa. Un sorriso malinconico prende spazio sul suo viso.
“Sì, compio gli anni ad Halloween.”
“Ommioddio, scusami Frankie... n-non ne avevo idea, io non ti ho fatto nessun regalo...”
“Hey, Gee...” gli si avvicina piano e gli fa alzare il viso, in modo che i loro sguardi possano incontrarsi “Non devi assolutamente scusarti, okay? E non mi importa dei regali, p-perchè ho te, e sei il regalo più bello del mondo...”
Frank non sa mai fin dove possa spingersi, non sa mai se abbia esagerato o meno e non sa mai come comportarsi con l’uomo che conosce da anni ma con cui, allo stesso tempo, vive solo da due mesi...
Il bacio che riceve sulla guancia gli fa però capire che forse ha fatto la cosa giusta.
“E c’è qualcosa che posso fare? Nel senso, come lo festeggiavamo il tuo compleanno un tempo?”
Sentita quella domanda, le guance di Frank avvampano e i ricordi di un Gerard sdraiato nel letto con indosso il costume di Batman lo travolgono e lo fanno vergognare oltre ogni limite.
“Oh, niente di che, c-cioè, cose che non possiamo fare ora...” ride istericamente “m-magari possiamo fare altro, no?”
“Oh, v-va bene...”
Gerard non può mentire, ma più volte ha pensato al fatto che prima del coma lui e Frank erano  sposati e che quindi facevano l’amore... Pensare che Frank l’ha visto nudo e pensare che lui ha visto a sua volta il corpo di Frank lo ha sempre fatto imbarazzare molto, troppo.
“Quindi... quindi facevamo, ecco... al tuo compleanno facevamo sem-”
“Gee cosa ti ho detto riguardo al fatto di non provare ad imitare il te stesso del passato?”
Sono entrambi così imbarazzati!
“Okay, allora ti farò una torta, una difficile, e voglio che tu mi aiuti a farla.”
“Ambizioso, non pensi?” ridacchia “Sicuro di sapere come si fanno le ‘torte difficili’?”
“No, non ne ho idea, ma abbiamo tutto il giorno per provarci.”
“Gee hai la seduta con lo psicologo e io devo... umh, devo-”
“Il tuo ufficio è chiuso oggi e io non ho voglia di andare dallo psicologo. Voglio fare una torta con questo ragazzo che sto conoscendo e con cui mi piace un sacco, troppo, stare assieme.”
E a questo punto, Frank non può che arrendersi e seguire Gerard in cucina.
“Che torta vuoi fare?”
“Tu quale preferisci?”
“Adoro il tiramisù, ma non è molto difficile.”
“Bene, allora faremo due tiramisù.”
Frank sorride, sorride perchè questo ‘nuovo’ Gerard è, se possibile, ancora più adorabile di quello di una volta.
“Uno lo facciamo con le fragole?” Chiede andando già a cercare nel frigo quelle fragole che l’altro giorno, tornando dal lavoro, aveva comprato.
“Andata.”
E si comincia.
È un disastro, un vero e proprio disastro, poichè Gerard non è mai stato bravo a cucinare qualcosa al di fuori dei pochi piatti che sua madre gli ha insegnato e dei pancakes, così che quello che viene fuori non è altro che biscotti sbriciolati ovunque, crema sui vestiti e nei capelli e niente succo d’ananas perchè Frank l’ha bevuto tutto l’altra mattina.
“La finiamo qui?” Chiede ridendo e leccandosi le dita sporche di quella crema deliziosa.
“No! Non osare abbandonarmi!”
E continuano a ridere e fare pasticci.
“Possiamo usare il caffè invece del succo...”
“E se invece usassimo il succo di pera? Di quello ce n’è un sacco...”
“Ma che schifo Frank! Il succo di pera no.”
“Oh, mi scusi chef!”
Ridono per tutto il tempo, fino a quando il ‘dolce’ non è finito e pronto per essere messo in frigo a raffreddarsi.
“Il secondo magari lo andiamo a comprare, che dici?”
“Va bene, questa volta ti do ragione.”
Frank è felice, pensa che questo modo di festeggiare il compleanno sia quasi meglio di come lo era un tempo, poichè non ricorda di aver mai visto Gerard ridere così tanto in vita sua.
“Bene, non finiremo mai di pulire.” Osserva Frank puntandosi le mani sui fianchi e aspettando che Gerard si guardi a sua volta attorno e capisca pure lui che per il prossimo anno avranno ancora da pulire della crema superstite dal pavimento.
“Naaah adesso mentre aspettiamo che si raffreddi pulisco io, non ti preoccupare.”
“Ti do una man-”
“No, tu ti siedi e non fai nulla.”
“Ma Gee!”
“È il tuo compleanno Frank e il disastro crema è colpa mia, quindi siediti e non far nulla.”
I livelli di gioia di Frank non fanno altro che alzarsi, oramai è davvero convinto di star vivendo in un sogno; è tutto troppo perfetto per essere vero.
“Grazie Gee...” gli va incontro e lo abbraccia “Compleanno più bello del mondo” e gli da un bacino sulla guancia.
È da tempo che non si concede il lusso di dargli un bacio... Una scarica di amore e adrenalina lo pervade subito dopo averlo fatto.
“Sono felice. Tanti auguri Frankie...”
Gerard non sa davvero perchè l’abbia fatto, non ne ha la ben che minima idea, sa solo che la voglia di farlo era diventata troppa, insostenibile, e non aveva potuto tirarsi indietro...
Lo bacia, un bacio veloce ma dolce, al sapore di crema, un bacio deciso, senza pretese, un bacio vero e pieno di emozioni. Spera solo di non aver interpretato male le nuove attenzioni che Frank gli stava rivolgendo nell’ultimo periodo...
“G-Gee ma che fai??”
Oh... Sì, ha decisamente interpretato male.
“Volevo solo darti un bacio... Che c’è di male?”
“Gee n-non... Gerard! Ma che fai!?”
“Pensavo ti avrebbe fatto piacere, scusa, non volevo...”
“Non mi serve la tua compassione nè la tua pietà! Te l’avevo detto il giorno in cui ti sei trasferito qui, te l’avevo detto...”
Perchè dopo un certo periodo devono sempre finire col litigare...?
“Non l’ho fatto per pietà, sei scemo? L’ho fatto perchè mi andava di farlo e perchè m-mi piaci, non credevo avresti reagito così...”
“Gerard no, non ti piaccio, questa è solo una pagliacciata, stiamo solo fingendo tutti e due...” ride istericamente “Non mi amerai mai più.”
“Ma Frank, cazzo, te l’ho detto! Ogni tanto mi viene questo calore delizioso nel petto e-e oggi non ce l’ho fatta, ho dovuto baciarti, e mi è piaciuto...”
“Possiamo fingere di amarci quanto ti pare ma non succederà mai più niente tra di noi.”
E se ne va.
È tutto rovinato, è tornato tutto come lo era un mese fa, ma che un mese! come all’inizio di tutto.
Quando Gerard si era trasferito qui aveva temuto che reinnamorarsi di Frank sarebbe stato difficile, impossibile, ma proprio ora che stava capendo come potersi riavvicinare a lui si è reso conto che in ‘coma’ c’è stato pure Frank ma che al suo contrario, ancora non si è svegliato.
‘Possiamo fingere di amarci quanto ti pare ma non succederà mai più niente tra di noi.’ Quanto lo fa soffrire questa frase, nessuno può capirlo.
A quanto pare si sono invertiti i ruoli...

*****

È un continuo tira e molla oramai, una volta era Frank quello che si avvicinava ed era Gerard quello che invece scappava, spaventato e imbarazzato, mentre ora è Gerard a provarci con tutto se stesso, a baciarlo, cercarlo, e Frank invece... beh, Frank piange.
“M-Mikey non so cosa fare...”
Ricorda ancora quando nel cuore della notte l’aveva beccato accartocciato sul divano mentre era al telefono con suo fratello, per farsi consolare e consigliare qualcosa.
“Gerard... Gee mi ha baciato, ma io ho paura...”
E da quella notte, non era passato un singolo momento in cui non aveva pensato a cosa del suo gesto avesse spaventato così tanto Frank.
Aveva provato a riaviccinarsi, ma semplicemente sfiorarlo con un dito era diventato impossibile e vietato.
“F-Frank mi dispiace, okay? Ti prego, non allontanarti ancora...”
Ma era stato tutto inutile. Frank oramai non ragiona più, non crede più possibile un futuro ‘secondo’ matrimonio col suo Gee per il semplice fatto che lui ha gettato la spugna da dopo il terzo mese di sonno di Gerard. Non lo ammetterà mai, non dirà nè a Ray, nè a Mikey e nè tantomeno a Gerard che lui la speranza che si vantava tanto di aver sempre tenuto con sè in verità l’ha abbandonata tempo fa e non la troverà mai più.
Gerard è andato, morto per lui, ha sofferto troppo e sa di non poter più avere il privilegio di essere amato e amare, si è autoconvinto di questo oramai. ‘Meccanismo di autodifesa’ lo chiamano alcuni psicologi, piuttosto che ‘rifiuto della vita’ potrebbero dire altri, ma il fatto è che Frank oramai non si sveglierà mai più dal suo coma, non senza aiuti.
“Frank devi andare da un terapeuta, è un ordine.” Aveva detto Ray un giorno mentre Gerard doveva essere in doccia e non ad ascoltare come una spia.
“No.”
“Frank, porca miseria, è quello che vuoi dal primo momento in cui Gee ha riaperto gli occhi, è quello che vuoi di più al mondo, ma non lo accetti! Devi andare a farti aiutare, c’è qualcosa che non va, te ne sarai accorto pure tu.” Aveva aggiunto Mikey con tono irritato e preoccupato.
“L’ha fatto per pena.”
“Frank, Gerard non va in giro a baciare la gente perchè gli fa pena, okay? Siete sposati per l’amor di Dio, è tuo marito! Cosa c’è che non va?”
“Prova solo pena per me, non mi amerà mai più.”
E dopo aver sentito questo, Gerard era andato a chiudersi in bagno per piangere e chiedersi cosa avesse mai fatto di sbagliato. Frank ha bisogno di aiuto, chiunque se ne potrebbe accorgere, ma lui non sa davvero più che fare.
Stamattina, dopo altre due settimane di silenzio, disagio e lacrime, Gerard ha deciso che è il caso di finirla e provarle tutte, provare ogni cosa pur di far capire a Frank che non scherza e che gli piacerebbe davvero molto poterlo baciare ancora e capire bene che sapore abbiano le sue labbra.
“Se mi concedi di ballare una canzone con te, allora prometto che non insisterò più sul fatto che quel bacio non era per pena e che dirò a Ray e Mikey di smetterla di romperti le scatole con la storia dello psicologo.”
Passano alcuni istanti in cui rimangono a fissarsi e in cui il sorriso sulle labbra di Gerard non fa altro che allargarsi sempre più nonostante sia, come Frank, a pezzi per quella situazione assurda.
“Perchè mai vorresti ballare con me...?”
La voce di Frank mentre glielo chiede è basa e tremante, come se temesse la risposta che riceverà.
“Perchè mi va di ballare...” si schiarisce la voce “mi va di ballare con te.” si corregge prima di ammutolirsi ed abbassare lo sguardo improvvisamente carico di imbarazzo.
“Te l’ha detto Mikey, vero...? Ti ha detto lui che amavo ballare con te, non è così?”
A dire il vero, quella è forse la prima volta in cui Gerard prende l’iniziativa senza chiedere aiuti a suo fratello e in cui oltretutto la fa giusta. Teme che però Frank non lo crederà mai...
“Mikey non mi ha detto niente, è una mia idea, ho pensato io che forse poteva essere... bello?”
“Gee non ti credo, okay? Stai facendo tutto questo perchè ti è stato detto, non perchè tu voglia farlo davvero. Non ti sarebbe mai venuto in mente da solo, è ovvio.”
“Qual è la tua canzone prefertia degli Smiths?”
Non ha voglia di litigare, non ne ha davvero la minima intenzione, ed è per questo che non risponde all’ennseima acida constatazione di Frank.
“Che c’entra ora? E poi, come fai a sapere che mi piacciono gli Smiths...?”
“Non lo sapevo, ma tu tempo fa mi hai detto che abbiamo gusti musicali simili, quindi ho pensato che li conoscessi”continua a sorridere, sperando di poter far nascere a sua volta un sorriso sulle labbra di Frank “Allora? Qual è?”
“Asleep...” mugugna con lo sguardo basso “Perchè lo vuoi sapere?”
“Te l’ho detto” esclama Gerard alzandosi e andando a collegare il suo MP3 alle casse “Perchè voglio ballare con te...” per poi voltarsi nuovamente verso Frank e tendergli la mano.
Frank non sa che fare, non sa che pensare e, soprattutto, non sa se Gerard sia serio o se lo stia solo prendendo in giro. L’altro giorno gli aveva chiesto di andare fuori  a cena, poi aveva proposto di ritornare a dormire assieme, il giorno del suo compleanno lo aveva perfino baciato, dicendo che “gli andava di farlo”, che “gli piaceva”, e ora vuole ballare con lui.
Quanto può mentire una persona? Quanto può essere sincera? Quanto e come può lui piacere a Gerard...?
“Avanti Frankie.”
E afferra la sua mano.
“Sai che devo andare al lavoro, vero?”
“Una canzone sola, non ti rubo tanto tempo” schiaccia su play e la fa partire “Mi miglioreresti la giornata...”
Forse sta solo sognando, forse sta solo immaginando di trovarsi tra le braccia del suo Gerard, di aver posato le mani sulle sue spalle mentre lui sulla sua schiena in basso, e forse sta solo sognando il fatto che abbia cominciato a cantare piano le parole nel suo orecchio e che lo stia tenendo stretto a sè come facevano un tempo. Non sa davvero se sia sogno o realtà, ma sa che non vorrebbe svegliarsi mai...
È in imbarazzo, certo, lo sono entrambi a dire il vero, ma i loro cuori hanno preso a battere talmente forte che forse non è una scena così tanto sbagliata come sembra, forse Frank potrebbe addirittura voltare un po’ la testa e prendere a baciare la guancia di Gerard, renderebbe la scena ancora più giusta, ma non può farlo.
“Ti ringrazio.”
Frank non si è nemmeno accorto che la canzone è finita, poichè è ancora stretto tra le braccia di suo marito, al caldo e al sicuro, e nella sua mente stanno ancora ballando.
“Puoi andare al lavoro ora...” Scioglie quell’abbraccio delicato e fa il bacia mano a un Frank magicamente felice e sorridente, un Frank innamorato come non mai.
“D-Domani mattina lo rifacciamo...? Per favore...”
Gerard vorrebbe urlare di gioia sentita quella domanda.
“Molto volentieri! Visto che ho avuto una bella idea?”
“Ammesso che sia stata davvero tua...” Lo provoca Frank, un pochino più convinto del fatto che Gerard non stia mentendo proprio su nulla.
“Hey” gli si avvicina e gli alza il mento “devi credermi, okay?”
È così bello, è l’unica cosa a cui riesce a pensare Frank in quel momento, pensare a quanto gli siano mancati quegli occhi ridenti e quello sguardo dolce e colmo di amore, amore che un tempo provava per lui...
“Ti credo Gee, ti credo...”
E stavolta gli crede veramente.
“Ci vediamo dopo il lavoro?”
Frank annuisce e si infila in fretta il giubbotto, essendo già in un ritardo catastrofico ma, chissà come mai, non gliene può importare di meno.
“Ciao Gee.”
Si concede un ultimo minuto di ritardo e va a dare un veloce ‘bacio del buongiorno’ sulla guancia di Gerard, per poi girare i tacchi e sparire.
Gerard spera davvero tanto di aver fatto passare almeno un po’ della paura di Frank.

*****

E la paura è passata per davvero. Gerard ancora non ha capito se Frank sia lunatico o meno, se sia rimasto spaventato dal bacio o piuttosto da lui come persona, ma non è più un problema a cui deve pensare, almeno non per adesso.
Hanno sviluppato un specie di ‘sistema’, una routine, se così si può dire, che consiste nel ballare canzoni lente al mattino prima che Frank vada al lavoro, film fino a mezzanotte una volta che sono entrambi rincasati e a volte si concedono anche qualche canzone e ballo fino a quando non si sono scaricati completamente come due batterie, pronti a crollare a letto e dormire come sassi.
Gerard ama la sua vita dell’ultimo periodo, ama ballare con Frank e farlo sorridere, dato che entrambi sanno di non essere due ballerini e dato che più che ballare si muovono fuori tempo e ridono, ridono come due pazzi. Pensa di amare la risata di Frank, non l’aveva mai sentita, o almeno, non aveva mai sentito quanto dolce e sciocca sia dopo che si supera l’una di notte e entrambi sono ubriachi di sonno e gioia, incapaci di far nulla se non abbracciarsi e continuare a danzare fino allo sfinimento.
Sembra essere tornato tutto normale, è l’unica cosa a cui riesce a pensare, tornato tutto in pace e stabile, poichè non c’è più stato un singolo momento in queste due settimane in cui il disagio e la tensione abbiano preso il sopravvento.
Si sono addirittura verificati degli episodi in cui Frank, alzandosi presto per il lavoro, ha sussurrato un “Buongiorno Amore...” seguito da un bacio sulla fronte a Gerard addormentato, o più che altro, in dormiveglia... Gerard non sa come reagire, non riesce ancora a vedere questo ‘buongiorno Amore’ come qualcosa di bello, di positivo, qualcosa di cui essere felici, poichè lui non crede proprio di amare Frank, non ancora.
Gli piange il cuore a dirlo, ma due mesi e mezzo non sono abbastanza per tornare ad amare qualcuno, almeno così crede, pensa che quel dolce solletichio alla pancia che avverte quando è in presenza di Frank non sia amore. Certo, se mai si dovesse ripresentarsi l’occasione, Gerard bacerebbe Frank di nuovo più che volentieri, magari per più tempo, magari stringendolo forte a sè nel mentre e magari a fine bacio potrebbe addirittura dirgli “mi piaci” o “ti voglio bene”, ma sa pure lui che quello che Frank vorrebbe sentirsi dire è ben diverso...
Spera solo che questa occasione di ribaciare le labbra al sapore di crema di Frank tornerà presto, poichè gli manca, o meglio, gli manca quel piccolo e timido contatto del trentun ottobre che poi purtoppo si era trasformato in un disastro, ma sa che fino a quando non sarà Frank stesso a chiederlo, allora lui non farà più nulla.
Mentirebbe se dicesse che questa cosa del ballare non l’ha ideata anche per ritrovare questa occasione perduta, per stare un po’ più vicino a Frank e per poter avere più occasioni possibili per riassaggiare le sue labbra morbide e dolci. Forse lo fa per far felice Frank, forse lo fa per accontentare lui stesso, forse addirittura per sperimentare se è rimasto un minimo di amore tra di loro, ma non è importante, sa che è la strada giusta, che l’ha finalmente trovata e che non l’abbandonerà molto facilmente.
Sono perfino riusciti ad arrivare a un compromesso per l’auto, o almeno, a un compromesso autobus. Frank non vuole che giudi, ma Gerard vuole tornare al lavoro e andare a queste inutili sedute con lo psicologo senza accompagnatore, ed è per questo che hanno entrambi acconsentito all’idea dell’autobus. Sono dunque sei giorni che Gerard è finalmente tornato a lavorare, con turni più leggeri che gli occupano o solo il mattino o solo il pomeriggio, ma è pur sempre meglio dello stare a casa a far nulla.
Stanno bene, sembrano quasi una coppia ora e, ad essere onesti, Gerard non sa cosa manchi per essere una vera coppia, non sa cosa dovrebbe fare arrivato a questo punto per finalmente uscire dalla fase ‘ti voglio bene’ ed entrare in quella ‘ti amo’, poichè ora, mentre sono a letto e Frank sta beatamente dormendo con le mani infilate nella sua maglia e il volto incastrato sotto al suo collo, si sente talmente bene e parte di qualcosa che la differenza tra ‘ti amo’ e ‘ti voglio bene’ pare non esistere più.
“Frank io ti... io ti a-”
Ci riprova, facendo un bel respiro e ricominciando da capo.
“Frankie, ti am-”
No, non ce la fa.
Pare che la sua bocca non sia ancora in grado di far uscire quelle due semplici paroline, non ne è in grado, così che ci rinuncia e prende ad accarezzare piano i capelli arruffati di Frank, ancora felicemente addormentato sul suo corpo.
“Gee stai andando troppo in fretta... Non puoi tornare ad amarlo in nemmeno tre mesi, è impossibile.”
“Mikey mi sento così bene quando sono con lui, se non è questo l’amore, allora cos’è?”
“Amicizia, sintonia, affetto, ma non amore...”
“M-Ma Mikey io-”
“Gee vi state entrambi illudendo e facendo del male così. Rallenta.”
Gli viene ancora male a ripensare a quel discorso fattogli da suo fratello l’altro giorno... Lui non si sta illudendo, come non sta illudendo Frank, poichè loro sono una coppia, loro dormono insieme, ridono, parlano, escono e, se capita, si coccolano pure un pochino.
Gerard è deciso, ora che ci ha riflettuto bene sopra, ha capito di amare Frank, deve solo riuscire a convincere il suo cuore ed è questo il difficile, ciò che ancora separa quel ‘ti voglio bene’ dal ‘ti amo’.
“Mmmmh giorno Gee...”
Sente Frank stringersi un’ultima volta al suo corpo, per poi mettersi seduto e striracchiarsi tutta la schiena. Preso com’era nei suoi pensieri non si era nemmeno reso conto del suono della sveglia e dell’avviso che dunque un’altra giornata è iniziata, altre ventiquattro ore vanno vissute e gestite al meglio.
“Hey, tutto bene?”
“S-Sì, benissimo” sorride, un sorriso falso e ipocrita “Buongiorno anche a te...”
“Sicuro Gee?”
E adesso che deve rispondere? Mentire, è l’unica soluzione.
“Tutto bene Frank, non preoccuparti. Ho solo dormito un po’ male stanotte. Ora vado a farmi una doccia e magari mi riprendo, okay?”
Sorride ancora, stavolta fingendo meglio e fa una carezza alla schiena un po’ meno scarna di Frank.
“Okay... Poi facciamo colazione?”
“Certo.” Continua a sorridere con quella smorfia che pare una maschera, si alza ed esce dalla stanza.
‘Vi state entrambi illudendo e facendo del male così’ Dio, perchè non riesce a smettere di torturarsi? Perchè non riesce a smettere di pensare a quella frase e all’amara verità che racchiude ma che per lui non è altro che una bugia, una menzogna inventata dalla sua paura di ammettere che ama ancora Frank? Perchè sente di star fallendo, di aver sbagliato strada e di star conducendo Frank verso una meta che non è quella a cui nessuno dei due vuole arrivare?
Illusione... Forse è proprio questo che ha causato un cambiamento così radicale nell’umore di Frank e nel loro rapporto? Forse Gerard non lo sta amando, ma solo illudendo, illudendo lui ma anche se stesso...
Entra in doccia per non pensarci e subito accende il getto d’acqua il più ghiacciata possibile.
È assurdo soltanto pensare che lui non ami Frank, che si è illuso con questo dolce e disperato desiderio di mettere a posto tutto, di mettere a posto il cuoricino frantumato di Frank.
“Prima di amare qualcuno bisogna innamorarsi Gee... Tu sei innamorato di Frank?”
“I-Io non lo so...”
Anche Ray non aveva di certo aiutato a distendere i nervi di Gerard, a tranquillizzarlo e dargli fiducia, poichè l’unica cosa che gli manca, l’unico tassello mancante tra l’idea di amare Frank e il farlo veramente, è la fiducia in se stesso e nelle sue emozioni. Lui non ricorda cos’è l’amore, santo cielo! È stato in coma otto mesi, non ricorda più nessuna emozione, ha solo bisongo che qualcuno creda in lui...
Corre fuori dall doccia, si mette un’asciugamano in vita e si dirige verso la camera da letto dove ha lasciato Frank, con l’intento di abbracciarlo forte e, finalmente, dirgli “ti amo” prima che le illusioni lo soffochino e prendano il sopravvento.
“G-Gee...”
Oh.
“Ger... mmmmh- ommioddio...!”
Le illusioni sono arrivate prima...
Frank è disteso tra le coperte disfatte, nudo mentre geme il suo nome e cerca di tapparsi la bocca con la mano che non è occupata. Gerard vorrebbe piangere...
Così com’è arrivato, si gira e corre via, ovunque ma non lì.
Lui non ama Frank, ma Frank ama lui... Finalmente capisce il senso di quella crudele frase pronunciata da lui tempo fa: ‘Possiamo fingere di amarci quanto ti pare ma non succederà mai più niente tra di noi’.
Ha sbagliato tutto.

  
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