Malinconia
Remus
Caro
Padfoot,
sento adesso più che
mai il bisogno di scriverti. Un bisogno impellente,bruciante,che non mi
darà pace fino al momento in cui deciderò di
ascoltarlo.
Grimmauld Place è
vuota. Completamente deserta. Proprio come tu dichiaravi di
preferirla,decenni fa. Priva delle urla di tua madre,dei suoi tentativi di
cambiarti. Senza tuo fratello,tuo padre e tutti coloro che professavi di
odiare. Non dev’ essere cambiato molto da allora. La casa è stata
dichiarata inagibile per qualsiasi membro dell’Ordine ma continua ad
esercitare troppa attrazione su di me,questo luogo. Mi ricorda te. So che
non avresti mai voluto sentirmelo dire,ma ogni angolo,ogni pezzo di
mobilia,ogni suppellettile sembra celare il tuo
volto.
La neve ha smesso di
cadere da un po’,fuori dalle finestre. Sarà Primavera,Sirius,ma io non me
ne sono neanche accorto. La vita sembra scivolare anonima su ogni
cosa,compreso me stesso.
Era destino. Ieri ho
trovato un biglietto. Era in un vecchio libro di scuola che non aprivo da
anni. Mi sono lasciato sopraffare dai ricordi,sfogliando quelle vecchie
pagine sciupate dal tempo,lo ammetto. E poi l’ho trovato,ripiegato su sé
stesso così tante volte che,se non avessi preso proprio quella pagina,non
l’avrei mai ripescato. L’ho aperto con cura,temendo di strappare la
carta,già fragile.
“Fallo e basta!
Adesso!”
Le parole erano
scritte in fretta,l’inchiostro sbavato. Eppure erano,senza alcun
dubbio,vergate di tuo pugno. Mi sono messo a ridere. Ero preso da una
strana felicità euforica. Quel pezzo di carta che avevo tra le mani era la
prova evidente che i Malandrini erano esistiti e continuano ad essere,in
un certo senso,eterni.
“Slughorn si aggira tra
i banchi,minaccioso.
Mancano cinque minuti
alla fine della doppia ora di Pozioni del Lunedì. Inferno.
Non esattamente il
modo più felice di cominciare una settimana.
Non è un problema,in
ogni caso. Se c’è una cosa che sappiamo fare è ricorrere a quei rinomati
estremi rimedi…quando si tratta di estremi mali,ovviamente. Stavolta il
piano è semplice, “niente di eclatante”,come mi aveva assicurato James a
colazione,mentre lui e Sirius cercavano di convincermi a far loro da
braccio. Ho la fedina pulita,certo,e Slughorn non sospetterebbe mai di me.
Credo. Spero.
- Moony…a cosa pensi
di preciso?-
La voce di Sirius mi
riscuote dai miei pensieri. In effetti dovevo star fissando la mia Pozione
Restringente con un che di maniacale nello
sguardo.
Sorrido. Almeno per
oggi pendono dalle mie labbra.
-A quali dimensioni
può arrivare esattamente un rospo- soffio a un angolo della bocca,con
sfrontata indifferenza. Lo sento quasi,più che vederlo,il suo ghigno che
prende forma.
Conosco Sirius come le mie
tasche.
-Dovrebbe da tempo
essere passato il momento per le chiacchiere- ci ammonisce Slughorn,più
vicino di quanto mi aspettassi. – un minuto ancora- aggiunge,controllando
l’orologio sul grasso polso.
-Un minuto ancora!-
ripete James,che evidentemente pensa a come impiegare quel minuto in modi
che con la sua Pozione hanno poco a che fare. Credo che abbia già finito
da un po’,inoltre. Lily Evans si gira a guardarlo,sospettosa. No,spero che
non guardi anche me.
Torna ad esaminare il
suo intruglio,per fortuna,e io mi guardo intorno. James è impaziente,Peter
mi guarda speranzoso,Sirius sembra volermi strozzare per tutto il tempo
che ci sto mettendo. D’improvviso lo vedo afferrare una vecchia
pergamena,e scrivere a tutta velocità. Fa Lievitare il biglietto e quello
schizza verso di me così violentemente,che faccio appena in tempo ad
afferrarlo.
“Fallo e basta!
Adesso!”
Questo è decisamente
il momento adatto. Piton fa cadere la sua
bilancia.
-Ancora pochi
secondi…- annuncia Slughorn.
- Wingardium Leviosa-
borbotto. La milza di gatto che avevo messo da parte si alza in
volo,dritta nel calderone di Snivellus. Lui,distratto,non si accorge
neanche che la sua pozione cambia per un attimo
colore.
-Tempo scaduto!Chi
vuole provare la sua Pozione?-
Non avevo dubbi circa
la prima mano che si sarebbe alzata,a quella
domanda.
Era una Pozione
semplice,atta solo a ripassare nozioni fondamentali per la preparazione
dei MAGO.
-Prego,Severus,prova
pure col tuo rospo,ci penserò io a riportarlo in condizioni normali,dopo
la dimostrazione- Slughorn gli sorride,sicuro del felice esito del lavoro
del suo migliore alunno.
James e Sirius
sembrano fuori di sé per la gioia,quando Slughorn fa cadere nelle fauci
spalancate del malcapitato animale poche gocce della pozione di
Piton.
il rospo ha dapprima
un sussulto,poi comincia,gradualmente,con velocità sempre maggiore,a
lievitare. I Serpeverde lì raccolti si allontanano di
scatto,inorriditi,mentre le prime risate cominciano a dilagare,come una
malattia contagiosa. Piton sembra incapace di muoversi,anche quando il
rospo ha raggiunto le dimensioni del suo paiolo e la sua pelle è così
tirata da essere sul punto di esplodere. Slughorn interviene appena in
tempo,con un colpo di bacchetta. Il rospo diventa piccolo e
insignificante,sul tetro pavimento dell’Aula di Pozioni. Aveva avuto il
suo momento di gloria,penso,con un’ironia che devo aver di certo ereditato
da Sirius.
Non avevamo fatto i
conti con la reazione della vittima. Piton tirò indietro la sua cortina di
capelli unticci e fissò James con aria davvero
minacciosa.
-E’ stato lui. È stato
lui,professore,non ho alcun dubbio- la sua voce sembra salire di
un’ottava. –Ha lanciato una milza di gatto nella fase finale della
preparazione,è evidente.-
James resta
basito,probabilmente dalla capacità fenomenale di Snivellus di individuare
la causa della sua rovina.
-Non sono stato
io,professore,lo giuro!- esclama James,riprendendosi,con la sua solita
aria innocente,capace di ingannare chiunque. O
quasi…
-Non sarebbe la prima
volta,signor Potter…-comincia Slughorn
-Non è stato
lui,professore- Sirius è così sorpreso che,nel voltarsi di scatto,il suo
collo fa un rumore sinistro. Mi scappa una risata. James,da parte
sua,sembra incapace di chiudere la bocca,per lo stupore,suppongo. È stata
Lily Evans a parlare e il professore,come sempre,sembra tenere in una
certa considerazione qualsiasi verbo da lei
proferito.
-L’ho visto un attimo
prima che Piton provasse la Pozione,non ha lanciato nulla. E inoltre –
aggiunse –non gli erano rimaste milze di gatto.-
Il suono della campana
suggella al meglio quella lezione. Piton è il primo a lasciare il
sotterraneo,seguito a ruota da Lily,evidentemente troppo orgogliosa per
ammettere di aver difeso James. Io e Sirius ci scambiamo uno sguardo di
intesa.
-Bel colpo,Moony,alla
Lievitazione non ci avevo pensato-
-Sei stato tu a farmi
venire l’idea. Con il biglietto – aggiungo.
Sirius si mette a
ridere. Quella sua risata senza veli,che lo lascia per un attimo privo
dello sguardo cupo che di solito lo contraddistingue. Quella risata così
simile a un latrato,così capace di sciogliere anche
me.
James sembra scuotersi
da un lungo sonno.
-Avanti,Prongs!-
Sirius gli scompiglia i capelli.
-L’ha detto davvero?No
dico…davvero?-
Io e Sirius ci
guardiamo,esasperati. Certe cose non cambieranno
mai.”
Mai,davvero. Continuo
a pensarlo.
James è morto.
Assassinato.
Peter ha tradito.
Codardo.
E tu…non riesco ancora
a capacitarmene.
E mentre sono
qui,seduto davanti alla finestra della tua stanza,nulla mi è
conosciuto,tranne la malinconia. Una foto di quattro ragazzi che
ridono,tenendosi a braccetto,è appesa al muro proprio vicino a me. Se la
guardo gli occhi mi si riempiono di lacrime. E so di potertelo dire,con
franchezza,senza paura che tu mi prenda in giro. Del resto,lo sai,la
malinconia è forse il peggiore sentimento tra tutti. Non è come la rabbia
o la paura,che ti mozzano il fiato in gola o ti fanno sentire il sangue
che scorre in ogni centimetro del corpo. La malinconia mi
spegne.
Mi fa sentire morto
almeno quanto la tua risata mi faceva sentire più vivo che
mai.
Mi avvio verso il mio
destino. La mia strada.
Stamattina ti ho
sognato. Si,non stanotte,stamattina. Ero quasi lucido,in quel limbo
agrodolce tra il sonno e la veglia. Ho sognato di star ritornando a passo
felpato alla Torre di Grifondoro,completamente solo. Tu eri nascosto
nell’ombra della Sala Comune e appena mi hai visto sei saltato
fuori,ridendo. Ridevi,ridevi,ridevi. E poi mi hai detto,correndo verso di
me,che mi avevi aspettato per tutta la notte. Anch’io avevo l’impressione
di averti atteso per tantissimo tempo. Mi sono messo a ridere,contagiato.
Forse quella gioia che ha invaso tutte le mie membra mi ha stordito tanto
da svegliarmi. Un raggio di luce mi ha accecato,lasciandomi intravedere le
lenzuola bianche del mio letto,così diverso da quello della Torre di
Grifondoro.
Sono rimasto
immobile,inorridito.
Vorrei trovare una parola adatta. Malinconico,Sirius.
Dopo tanto tempo ritorno!Quetsa volta la mia idea è una raccolta di missing moments che non so definire se non con la parola "scatti".Siccome fotografo nella vita,mi è impossibile non farlo anche con la mia seconda vita letteraria xD.Ogni momento avrà un tema in particolare.Questo è "Malinconia" e ho cominciato con il personaggio che mi ispira di più.Mi immedesimo troppo in Remus *_*. Beh un bacio a tutti,spero che commentiate e mi diate sprono a continuare,luv luv