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Autore: sognatrice errante 92    14/11/2016    1 recensioni
Quando la più grande minaccia mai esistita minaccia la vita stessa del Dottore e l'intero equilibrio dello spazio e del tempo, l'unico modo per riportare la pace è formare la migliore squadra di sempre, anche al costo di peggiorare ulteriormente le cose. Quando il Dottore inizia ad avvertire il pericolo ed una misteriosa ragazza lo rapisce per avvisarlo, passato e presente iniziano a scontrarsi per una nuova grande avventura. UN DOTTORE... SEI CUORI... ED UNA SOLA AVVENTURA
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - Altro, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ORBITA DELLA TERRA 2006

La luce del sole iniziava a rischiarare lentamente i contorni del pianeta sotto di loro, mentre avanzava tutto diventava caldo e brillante. Quando i raggi toccarono la Gran Bretagna Rose Tyler, seduta sulla soglia del Tardis con le gambe a penzoloni nello spazio aperto, sorrise e pensò a sua madre che si sarebbe svegliata da li a poche ore per iniziare una nuova giornata. Ma anche in quell’occasione, nonostante lo spettacolo stupendo e incredibile che aveva di fronte, la sua mente riusciva comunque a distrarsi, ed a concentrarsi su altro.

Seduto al suo fianco il Dottore osservava estasiato il pianeta Terra che ricominciava a risplendere. Il sorriso sempre stampato in volto e quei capelli disordinati che sventolavano con la lieve brezza. I suoi occhi mentre osservava l’alba, anche se assurdo, ricordavano uno di quei tramonti che vedi in riva al mare, così pieni di vita, ma che celano l’immensità buia della notte.

Il tocco leggero della mano di lui la ridestò da quella nebbia di confusione, che si creava ogni volta che si permetteva di fissarlo in quel modo, - Assistere contemporaneamente ad un’alba e ad un tramonto non riesce a conquistarti Rose Tyler? – disse divertito senza distogliere gli occhi dallo spettacolo sotto di loro. Rose non rispose, si limitò a sorridere senza smettere di fissarlo, poi lentamente adagiò la testa sulla sua spalla e rimase a guardare insieme a lui il sole che ricopriva l’intera Europa, - Delle volte penso che i misteri dell’universo siano tutti dentro la tua testa Rose -. Rimasero fermi a godersi lo spazio per ore, Rose amava quei momenti di pura tranquillità; adorava i viaggi, le avventura, i pericoli che ogni giorno vivevano insieme, ma se avesse avuto la possibilità di scegliere un momento in cui restare bloccata per il resto dei suoi giorni, avrebbe scelto uno di quelli in cui erano fermi, in silenzio, insieme, mano nella mano. Avrebbe passato la vita in un momento del genere ed era sicura che non le sarebbe servito altro per essere felice, lui sarebbe stato tutto quello che le serviva. – Dovresti sempre godere di momenti del genere – le sussurrò il Dottore infine – Non si può mai sapere quanto dureranno i momenti di pace – aggiunse in un tono sommesso che incuriosì Rose.

Un trillo assordante proveniente dall’interno della cabina li fece sussultare entrambi prima che lei potesse chiedergli qualcosa a riguardo, simultaneamente fissarono prima nel Tardis e poi si guardarono seri e confusi. – Chi può essere? – chiese il Dottore, forse più a se stesso che ha Rose. Lei ci pensò per qualche istante – Forse è mia madre -, il Dottore le regalò uno sguardo ancora più incredulo – Tu hai dato questo numero a tua madre? -, Rose assunse un’aria di finta colpevolezza – Per le emergenze – disse soffocando un sorriso. – Tua madre che può assillarmi in continuazione è la vera emergenza – rispose lui prendendosi la testa tra le mani. Rose scoppiò a ridere, era vero, sua madre avrebbe usato quel numero senza misure.

- Quante volte devo dirtelo Rose? – disse il Dottore rimettendosi in piedi con aria afflitta e incamminandosi per rispondere al telefono che continuava a suonare insistentemente senza nessun segno di resa – Lontani dai Dalek, e lontani da tua madre – finì sollevando la cornetta e sbuffando ancora prima di parlare - Jackie Tyler che bello sentire ancora… - s’interruppe e Rose lo vide accigliarsi e farsi serio. Scattò in piedi e si avvicinò a lui, che era immobile con il telefono all’orecchio senza proferire parola, un senso di panico iniziò ad invadere Rose, - Dottore che succede? -. Lui non rispose, mise giù il telefono e rimase in contemplazione per un tempo sufficiente a far allarmare Rose ancor di più – Dottore mia madre sta bene? – chiese in fretta. Il Dottore non rispose subito, si voltò verso di lei ma non le rivolse lo sguardo, era immerso nei suoi pensieri, avevo lo sguardo perso ed enigmatico.

- Non era tua madre – disse infine. – Chi era allora? – chiese Rose quando il silenzio del Dottore iniziò ad infastidirla. – Qualcuno che ci ha dato un appuntamento -.

   
 
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