14/11/2016
4 recensioniVERRANNO A CHIEDERTI DEL NOSTRO AMORE
Non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"
Non sei riuscita a cambiarmi.
Non ti ho cambiata, lo sai.
Mi dicevi sempre, guardandomi con i tuoi occhi stanchi, che non ce la facevi più. Eri esausta, persa, sbattuta. Avevi gli occhi tristi ed io, specchiandomi in essi, quasi ci credevo. Cercavo altri volti, Hermione. Cercavo altre labbra, altre mani, sguardi meno addolorati: cercavo la facilità, perché avevo paura. Perché le cose più belle sono sempre complicate, ed io sono sempre stato quello che sono, una serpe, un codardo. Ho provato a riscattarmi, Hermione. Sai che l’ho fatto. Credevo che ci sarei riuscito con te, con l’odore di caffè della tua piccola cucina e con il tuo parlottare isterico; con la tua risata dolce, e i tuoi libri sparsi per tutta la casa. Ho provato davvero a riscattarmi, nell’ombra della tua stanza, al fresco delle tue lenzuola. Ho creduto di esserci riuscito, incontrando i tuoi occhi di miele, i tuoi occhi decisi, da leonessa quale sei: impavidi, coraggiosi, per niente timorosi di andare incontro alle critiche, ai pregiudizi, all’odio delle persone. Che ossimoro, mia dolce Grifondoro. La Salvatrice del Mondo Magico ed io, un’infima serpe, a cercare di rubare a te la luce che mancava alla mia vita.
Mi dispiace, Hermione. Avrei voluto dirtelo più spesso. Avrei dovuto dirtelo quando ho incontrato per la prima volta la stanchezza dei tuoi occhi, troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei, proprio identici ai tuoi.
Credevo che ce l’avremmo fatta, amore mio. Tu dammi quel che vuoi, io quello che posso. Ce l’avevamo quasi fatta. Era l’amore che mi è mancato per una vita intera, eri i sorrisi, quella felicità che non ho mai conosciuto. Eri la gioia di saperti vera, viva, mia. Eri la speranza in un domani migliore. In un me migliore. Con te se ne sono andate tutte le mie speranze, mia Hermione.
La stanza è fredda, è vuota.
E adesso che sei lontana, chissà se cambierai. Se farai l’amore per amore, o per avercelo garantito. Se continuerai a farti scegliere o se, finalmente, sceglierai.
Sei stata la cosa più bella della mia vita, ma come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose.
#NdA
Hey.
Ho solo una cosa da dire: la storia è disseminata di citazioni a canzoni di quel grande che è stato, e continua ad essere in perpetuum, Fabrizio De André. Alcune sono riportate in corsivo, altre no. Spero apprezzerete,
au revoir.
Non ti ho cambiata, lo sai.
Mi dicevi sempre, guardandomi con i tuoi occhi stanchi, che non ce la facevi più. Eri esausta, persa, sbattuta. Avevi gli occhi tristi ed io, specchiandomi in essi, quasi ci credevo. Cercavo altri volti, Hermione. Cercavo altre labbra, altre mani, sguardi meno addolorati: cercavo la facilità, perché avevo paura. Perché le cose più belle sono sempre complicate, ed io sono sempre stato quello che sono, una serpe, un codardo. Ho provato a riscattarmi, Hermione. Sai che l’ho fatto. Credevo che ci sarei riuscito con te, con l’odore di caffè della tua piccola cucina e con il tuo parlottare isterico; con la tua risata dolce, e i tuoi libri sparsi per tutta la casa. Ho provato davvero a riscattarmi, nell’ombra della tua stanza, al fresco delle tue lenzuola. Ho creduto di esserci riuscito, incontrando i tuoi occhi di miele, i tuoi occhi decisi, da leonessa quale sei: impavidi, coraggiosi, per niente timorosi di andare incontro alle critiche, ai pregiudizi, all’odio delle persone. Che ossimoro, mia dolce Grifondoro. La Salvatrice del Mondo Magico ed io, un’infima serpe, a cercare di rubare a te la luce che mancava alla mia vita.
Mi dispiace, Hermione. Avrei voluto dirtelo più spesso. Avrei dovuto dirtelo quando ho incontrato per la prima volta la stanchezza dei tuoi occhi, troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei, proprio identici ai tuoi.
Credevo che ce l’avremmo fatta, amore mio. Tu dammi quel che vuoi, io quello che posso. Ce l’avevamo quasi fatta. Era l’amore che mi è mancato per una vita intera, eri i sorrisi, quella felicità che non ho mai conosciuto. Eri la gioia di saperti vera, viva, mia. Eri la speranza in un domani migliore. In un me migliore. Con te se ne sono andate tutte le mie speranze, mia Hermione.
La stanza è fredda, è vuota.
E adesso che sei lontana, chissà se cambierai. Se farai l’amore per amore, o per avercelo garantito. Se continuerai a farti scegliere o se, finalmente, sceglierai.
Sei stata la cosa più bella della mia vita, ma come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose.
#NdA
Hey.
Ho solo una cosa da dire: la storia è disseminata di citazioni a canzoni di quel grande che è stato, e continua ad essere in perpetuum, Fabrizio De André. Alcune sono riportate in corsivo, altre no. Spero apprezzerete,
au revoir.