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Autore: Florestan    16/11/2016    1 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 10. Sorelle

 

 

 

Helmatia era raggiante, quasi euforica, raramente si era lasciata andare a manifestazioni così evidenti di soddisfazione. La sua formazione di alto cavaliere metanoide le imponevano una rigida disciplina e tenuta militaresca, ma quella situazione era per lei il tanto agognato coronamento di un progetto che ormai portava avanti da decenni...in un solo colpo stava per vendicarsi di tutti i suoi antichi avversari e contemporaneamente stava aprendo le porte all’ imminente invasione da parte del suo popolo. Soprattutto non vedeva l’ora di schiacciare una volta per tutte l’odiata Maetel e i suoi compari, responsabili della morte della sua sorella maggiore Helmazaria. La Darqueen in persona si era messa in contatto con lei per esprimergli la soddisfazione per l’andamento di quel piano. In effetti tutta l’ideazione e l’attuazione di quel complicato intrigo era opera del biondo cavaliere. Sin da giovane Helmatia si era subito distinta dalla sorella sia nel carattere che nell’indole. Quest’ultima era sempre stata una valorosa e leale combattente, fedele all’onore ed ai valori tipici della cavalleria, ma proprio per questo era morta in combattimento contro quegli antichi nemici. Lei invece aveva sempre prediletto la tattica e l’astuzia, anche l’inganno se questo era utile al raggiungimento dei propri obiettivi. Una mentalità più machiavellica che cavalleresca che si sposava perfettamente con la sua indole perfida e subdola.

Era a bordo della sua navicella e stava dirigendosi alla volta della sua base, un piccolo planetoide artificiale reso invisibile da uno speciale sistema di occultamento simile a quello usato dalle navi metanoidi. Aveva lasciato la neo regina Andromeda Promethium sulla Queen Emeraldas, tanto la ragazza era in completo suo potere, o meglio era in potere del Grande Ordinatore... già, il Grande Ordinatore. Una volta attraccato nell’hangar della base, Helmatia si diresse nella grande sala di controllo, le grandi porte automatiche si spalancarono al suo arrivo e, percorsi pochi metri si trovò dinnanzi a lui.

-Benvenuta Helmatia, ho sentito il comunicato appena trasmesso dalla nostra nuova regina, a quanto pare il nostro piano procede nel migliore dei modi...sarai soddisfatta!

-Assolutamente, mio caro Hardgear, ma lo sarò del tutto solo quando Maetel ed Harlock saranno morti!

-Presto anche loro saranno un ricordo, e finalmente non vi sarà più nessuno che possa ostacolare il nostro disegno. Le rispose la malefica entità. - Tutto questo universo sarà in breve dominato dalle macchine, ed il mio antico sogno che iniziai a concepire secoli fa sul pianeta Lamethal, finalmente si attuerà pienamente. E questo lo devo solo a te che ritrovasti il mio nucleo di memoria vitale che era rimasto ibernato a vagare nello spazio e lo hai riattivato inserendolo all’interno di questo super computer! Sono così potuto rinascere a nuova vita e sempre grazie a te ho potuto ricominciare a tessere la trama di quel progetto...

-Mio caro amico, è stato davvero provvidenziale che nel mio errare per l’universo abbia ritrovato la tua unità vitale, continuò Helmatia. -Quando ho intuito cosa potesse essere mi sono immediatamente adoperata per poterla riattivare. Grazie alla tecnologia metanoide ho potuto facilmente risvegliarti ed il resto lo conosciamo...ma la cosa più importante è aver saputo di quell’antica contaminazione che aveva segnato la stirpe della regina Andromeda! Il tecnobatterio da te ideato è stato il cavallo di Troia che ci ha permesso di creare la nuova regina dell’universo, la nostra Andromeda Promethium! E per giunta sferrando un colpo mortale ad Harlock e ad Esmeralda! Sarà la perfetta marionetta da noi manovrata che darà un volto ed una ragione al processo di conquista e di meccanizzazione di tutte quelle popolazioni del vostro universo. Il super computer che abiti ha una potenza praticamente illimitata, il suo campo d’influenza si estende per quasi tutto l’insieme delle galassie principali, e tutti i meccanoidi e i dispositivi simili, come quello di Mayu, rispondono ai suoi impulsi. Persino il potente computer di bordo dell’Arcadia è stato messo a dura prova dalla tua influenza!

-Effettivamente ero quasi riuscito ad entrare nei loro sistemi di controllo, ma quel computer ha opposto un’inaspettata resistenza, quasi fosse un’entità vivente come la mia... riprese Hardgear.

-Non importa, ci saranno presto nuove occasioni per distruggere l’Arcadia, staranno sicuramente cercandoci ma troveranno ad attenderli una bella sorpresa! Concluse la metanoide con un sorriso sinistro.

 

 

                                                                        **

 

Esmeralda non riusciva a darsi pace, aveva appena assistito da un monitor opportunamente attivato nella sua prigione alla tragica farsa che coinvolgeva sua figlia. Vederla nei panni regali che una volta erano stati di sua madre era stato un ulteriore shock, e il tutto sempre architettato da quel demonio di Helmatia! Doveva trovare il modo di liberarsi e riprendere possesso della sua nave. Già, la sua nave, il perfido metanoide non sapeva certo del particolare rapporto che la legava alla Queen Emeraldas, e quella non era certo una nave comune...

–Mi dispiace Esmeralda, non ho potuto oppormi alle azioni di Helmatia, la sua velocità di movimento e la sua capacità di occultamento mi hanno colto alla sprovvista: in un attimo aveva già disattivato i controlli principali e li aveva rimodulati a suo piacimento. Credo che Mayu l’abbia aiutata a salire a bordo...La sua nave era tornata a parlarle.

-Sicuramente era già sotto il completo controllo di quella vipera, rispose la piratessa, -Ma dimmi puoi aiutarmi a fuggire da qui?

-Ci posso provare, sto tentando di interrompere alcuni dei comandi che arrivano dal ponte principale isolando questa sezione e rendendola autonoma. In questo momento la metanoide non è a bordo e dobbiamo approfittarne! Ecco, sono riuscita a prendere il controllo dei sistemi di questa cabina! Ci dovrebbe essere un laser di sicurezza da poter attivare...fatto! Porgimi i polsi!

Esmeralda allungò le braccia mettendo in evidenza i due anelli di duridium che le stringevano i polsi e la legavano alle catene. Chiuse gli occhi e un attimo dopo due lampi intensissimi colpirono con precisione quelle manette facendole saltare.

-Finalmente! Ora usciamo di qui!  -Posso aprirti le porte e guidarti lungo un percorso dove progressivamente riprenderò il controllo dei sistemi periferici. Potrai arrivare sino in prossimità del ponte di comando!

 Così facendo Esmeralda incominciò a muoversi in quel labirinto di infiniti ponti e corridoi che componevano l’interno di quell’enorme nave. Nemmeno lei aveva in tanti anni mai raggiunto ed esplorato alcune sezioni del suo vascello

-Adesso dovremo scendere altri due livelli secondo il percorso che sto elaborando, dopodichè avremo accesso diretto al ponte di comando, ma lì non so se riuscirò a riprendere il controllo...

-Non ti preoccupare, lì sarà affar mio, disse la donna accarezzando una delle sue armi che nel frattempo aveva recuperato lungo il percorso. –Ecco siamo arrivati al ponte principale, ma non rilevo più la presenza di Mayu...si sta spostando... sta entrando nell’hangar navette...

-Presto blocca ogni uscita! –Non posso, c’è una direttiva superiore nel sistema che è stata inserita e non riesco ad aggirarla! –Dobbiamo fermarla, la stanno guidando ad andarsene!

Esmeralda in una corsa disperata raggiunse l’hangar da cui partivano ed attraccavano le piccole navi.

-Eccola è appena salita su di un piccolo ricognitore, sta accendendo i motori! Mayu fermati!

E’ inutile, è partita! Possiamo bloccarla con un raggio traente? –Negativo, anche quelle funzioni mi sono interdette, ci vorrà parecchio per sbloccare i codici immessi dalla metanoide...

-Possiamo almeno inseguirla? –Sì, questo possiamo farlo... – Allora seguiamola immediatamente!

Esmeralda era di nuovo in pieno possesso del governo della sua nave e dopo un breve inseguimento arrivarono al cospetto di quello che sembrava essere un planetoide artificiale...-Sembra una copia in miniatura del pianeta Andromeda, quello che fu a suo tempo distrutto da Maetel dopo la morte di nostra madre...deve essere la loro base!

-C’è un problema, non possiamo proseguire ulteriormente, il planetoide è circondato da una cintura di mine antigravitazionali praticamente invalicabile, i nostri scudi non riuscirebbero a proteggerci adaguatamente da quel tipo di minaccia. Inutile colpirle coi cannoni, sono mine autorigeneranti multidimensionali!

-Allora cosa possiamo fare? Urlò la piratessa esasperata. In quel momento risuonò una voce conosciuta...

-Sulla Queen Emeraldas c’è qualcuno che può sentirci? Era la voce di Harlock che stava tentando di stabilire un contatto. –Abbiamo visto allontanarsi prima la navetta di Helmatia, e poi un’altra piccola nave con a bordo Mayu. Esmeralda riesci a sentirci, stai bene?

-Sono io, Harlock, sto bene ma dobbiamo riuscire a scendere su quel planetoide, è lì che si nasconde Helmatia e dove è fuggita Mayu attratta da quell’essere infido!

...

...Dopo tanti anni le due sorelle si erano riunite. Sedute insieme nella cabina del capitano, Maetel stringeva Esmeralda che non riusciva a trattenere le lacrime:

-E’ solo colpa mia, della mia testardaggine. L’avevo appena ritrovata e l’ho di nuovo persa! Se non avessi rapito Mayu, probabilmente sareste riusciti a proteggerla meglio! Tu Harlock saresti sicuramente riuscito a governare meglio la situazione...

-Non credo, Esmeralda, le rispose il capitano porgendole un bicchiere di cognac andoriano,-Sarebbe stata comunque preda di quel maledetto congegno, invece tu stavi per riuscire a farglielo estirpare...hai fatto quello che ogni amorevole madre avrebbe fatto per salvare un figlio!

La piratessa alzo il capo e fissò l’amico. Le lacrime rigavano quel volto che non mostrava più nulla di fiero e battagliero. In quel momento era solo una madre disperata in pena per una figlia appena perduta.

-Siamo di nuovo insieme, Esmeralda, di nuovo insieme a combattere un nemico comune, un nemico che ci riporta al nostro antico e triste passato, ma oggi come allora dobbiamo essere unite per vincere! Questa volta non c’è in gioco solo il futuro dell’universo, ma anche quello della nostra Mayu, ma la salveremo, stanne certa! Le disse Maetel asciugandole le lacrime con un fazzoletto di seta.

-Esatto, la salveremo, fosse l’ultima cosa che riuscissi a fare in questa vita! Aggiunse Harlock.

 

(Per questo momento drammatico, uno dei pezzi più gotici che mi vengano in mente:

https://www.youtube.com/watch?v=apVX6hgVd7s )

 

   
 
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