E un altro giorno ha inizio. Ieri sera l'ho sognato di nuovo. Ho sognato che veniva ad abbracciarmi e a dirmi che non mi avrebbe mai lasciato. E' stato bello, finchè mia nonna non mi ha svegliato per dirmi che era pronta la colazione e che sarei dovuta andare a scuola. Che palle. Io odio la scuola, ma solo averlo tra i miei pensieri mi da la forza di andare avanti. Senza perdere tempo, mi alzo, faccio colazione e mi reco a scuola. Le prime due ore ho arte, me la cavo piuttosto bene in questa materia ma nonostante fossi a scuola una parte di me avrebbe voluto essere da un'altra parte. Quando sei a scuola e senti la mancanza di qualcuno è, più o meno, come se le ore non passassero mai. Nel pomeriggio torno a casa e dopo aver pranzato mi rilasso un pò.

Verso le 16.00 circa vado a prendere delle cose per la nonna, un pò di mele e il suo giornale quotidiano. Ma mentre stavo tornando a casa, mi fermai di colpo e lo vidi, e stavolta non era un sogno. Lui era fermo in piedi, a tre passi da me. Aveva lo sguardo profondo, quasi pensieroso. Era proprio bello quel momento in cui i nostri sguardi si incrociarono, perché proprio in quell'attimo era come se la gente e i rumori intorno a noi svanissero nel nulla.

Poi lui si avvicinò e mi abbracciò, sussurrandomi all'orecchio queste dolci parole :"tu sei il primo raggio di sole che vorrei vedere sorgere al mattino, e la prima stella che vorrei vedere brillare al suo tramonto. Averti incontrato è stato il più bel segno del destino, il tuo amore, i tuoi baci, i tuoi occhi, tutto di te mi ha fatto innamorare perdutamente, ed ho capito veramente che sei tu il mio amore per sempre, perché ti amo e perché sei mia." In quel momento sentivo il mio cuore palpitare e la mia unica speranza era che non finisse mai.

Dopo questo incontro, tornai a casa, le gambe mi tremavano ancora dall'emozione. Mia nonna vedendomi pensò che avessi preso freddo e così mi fece del tè caldo. Io presi il tè e poi mi sdraiai nel divano sperando di rivederlo di nuovo il giorno dopo.