Caro Fred,
Succede sempre più spesso.
Scrivo, scrivo e scrivo ancora, scrivo a te.
Poi brucio tutto.
Nel camino, con un accendino babbano, con la bacchetta. A volte persino con l'ardemonio.
E' una follia, ne sono consapevole, ma è tutto ciò che mi resta.
Adrenalina, l'adrenalina della follia, del pericolo.
Le idee geniali, come fulmini a ciel sereno, gli scherzi, le risate... Non esistono, senza te.
Gli altri non capiscono. E non capiranno mai totalmente.
Eravamo Fred e George. Gred e Forge.
Come posso esistere singolarmente?
Fuori di qui mi comporto normalmente, come se tu ci fossi ancora. E' ciò di cui tutti hanno bisogno.
Risate e affetto. Sicurezze e complicità. Gioia, finalmente.
Ma quando torno a casa, tutto torna a metà.
Come se avessi solo una metà di cuore, una metà di mente, una metà di orecchie, persino.
So cosa vorresti da me, e come ti comporteresti tu al mio posto.
Ma è così maledettamente difficile.
Credo che uscirò a cercare un posto dove bruciare queste parole.
Forse è il momento che vada alla tomba, dove tutti vengono a piangerti, pensando che tu sia lì.
Ma io, io so che tu non sei lì, o almeno non solo.
Sei in ogni incantesimo che eseguo, in ogni angolo della tana o del negozio, sei ad Hogwarts, sei negli scherzi inventati e che inventerò, in ogni traguardo che pensavo avremmo condiviso, nel sorriso lacrimoso di mamma, o nei pugni chiusi di Ginny, nello sguardo assorto di Ron e di papà, negli occhi chiusi di Percy, nella fierezza di Bill quando si parla di te.
E soprattutto, con me.
Ovunque, con me.
L'altra metà
George
Ho scritto basandomi su un'idea momentanea ed improvvisa, non sono sicura del risultato, ma spero non sia troppo male. Spesso virgole o congiunzioni da me usate possono risultare grammaticamente non corrette, ma hanno lo specifico obiettivo di trasmettere qualcosa e mantenere un determinato ritmo. Come sempre mi fa molto piacere quando mi fate sapere cosa ne pensate di ciò che scrivo, anche solo con qualche parola. Passate una buona giornata/serata! I.