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Autore: vereor cruz    17/11/2016    1 recensioni
Primo tentativo di Drarry su questo sito.
"Era pronto a dimostrare a chiunque che non aveva cattive intenzioni, che non intendeva comandare il mondo, che non intendeva assoggettare l'umanità come alcuni suoi predecessori avevano fatto, e che no, non gli interessava neppure essere adorato come nuova divinità new age.
Non che avesse niente in contrario all'adorazione."
Draco scopre di essere un 'tipo caliente'. Nel vero senso della parola.
Drarry, se continuo.
Genere: Angst, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Turning Point: La Svolta Che Non Ti Aspettavi

Sono passati dieci lunghi giorni.

Dieci lunghi giorni, in cui i due migliori esperti che l’Inghilterra possa fornire sono venuti a capo proprio di poco.

Dieci giorni passati rassicurando Lis che il recupero della sua memoria era una possibilità più che probabile, praticamente una certezza. Dieci giorni in cui le ha tenuto la mano passeggiando nei giardini di Villa Malfoy, in cui l’ha abbracciata ogni volta che lo sconforto la spingeva molto vicina al panico e alle lacrime, in cui ha dormito accanto a lei, confortandola e tenendo a bada gli incubi.

Dieci giorni a ripeterle che quei due se ne sarebbero saltati fuori con una grande trovata geniale, che le avrebbe restituito la memoria, prima, e poi il giusto, originario aspetto.

Ebbene, alla fine di quei dieci giorni, Draco si sente un po’ un cretino, quando Theo, da oltre il camino, gli comunica senza mezzi termini che il modo migliore di farle recuperare la memoria è che il Fuoco agisca da “gomma magica” sull’incantesimo di cui Lis è vittima.

Draco vorrebbe seriamente sbattere la testa contro un muro, forte, molto forte, possibilmente abbastanza da farsi molto, molto male. Abbastanza da non sentire i proprio pensieri, la preoccupazione e l’imbarazzo di doversi confrontare con Lis, le sue speranze, i suoi timori, adesso. Per dirle che, ‘ehi, il modo migliore di salvarti sono io, peccato che non lo so fare’.

Non suona per niente promettente, e ne è consapevole.

Theodore glielo ha detto con una tale chiarezza che Draco ci ha messo qualche minuto a rendersi conto di quello che la nuova situazione implicava. Che adesso la palla è stata passata a lui, e lui non è assolutamente in grado di tirarla. Di più, dopo avere promesso a Lis per dieci giorni ininterrottamente che l’averbbe aiutata, ora si sente il peggior traditore del mondo. Sentimento che dovrebbe trovare ormai noto, visto il suo comportamento durante la guerra magico, no?

Draco sospira.

Non ha la minima idea di come affrontare la situazione. A complicare tutto ulteriormente c’è il dettaglio inquietante della scomparsa del Fuoco. L’entità sovrannaturale che Draco si è ormai abituato a sentire nella propria testa è improvvisamente muto, dal momento della conversazione con Theo. Non solo non sta intervenendo a cercare di calmare Draco dall’imminente attacco di panico, ma non si fa neppure vivo a prenderlo in giro, o anche solo ad ammettere che, ‘ehi, no, Draco, effettivamente non ce la puoi fare’, con quel suo tono perennemente sarcastico. O magari no, visto che Draco davvero non è in grado di fare una cosa del genere, e per una volta sarebbe serio.


 

È un piromane da meno di due anni. Uno consapevole di esserlo, almeno. Non sa fare niente, e sta ancora imparando come usare la sua nuova magia, al posto della bacchetta che negli ultimi quindici anni ormai si è abituato ad usare per qualsiasi cosa. Ricorda troppo vivamente i disastrosi primi tentativi di sollevare sedie o chiudere porte con quella nuova forma di magia, finiti con mobili in fiamme. Per non parlare di quel famoso attacco a sua madre, e di quell’uomo che agonizza a terra, rotolandosi mentre va a fuoco.

Non è sicuro di potere sottoporre Lis alle sue terribili abilità di piromane scarso, e al rischio di ucciderla, ferirla, sfigurarla, anche solo spaventarla.

Se quei grandi, bellissimi occhi verde scuro improvvisamente lo guardassero con il terrore con cui lo hanno fissato i presenti quella famosa prima volta… Non è sicuro di poterlo sopportare, non da lei. Non dopo avere visto gli stessi occhi guardarlo, pieni di orrore, in quella medesima occasione, sulla faccia di Potter.

Che era comunque lei, ma non è questo il punto.

Draco sospira di nuovo e lascia cadere di nuovo la testa in avanti, di fatto sbattendola contro il muro per la seconda volta, molto, molto più piano di quello che sarebbe tentato di fare.

Stare ad occhi chiusi non lo sta facendo sentire meglio. Non lo aiuta a sentire meglio la situazione, a concentrarsi di più. Lo spinge solo sempre di più sull’inevitabile conclusione, sul dovere dire a Lis che non è in grado di aiutarla. Nessuno, a quanto pare, lo sarà. Theo ha persino aggiunto che neppure la setta stessa sarebbe in grado di disfare l’incantesimo in un unico colpo, e che anche loro dovrebbero arrendersi al lento, dubbio e forse mai completo processo di emersione dei ricordi intrappolati dall’incantesimo, per non parlare poi del problema del cambio di sesso.

Draco maledice mentalmente di nuovo quei figli di puttana, per avere fatto questo a Lis, a Potter, e la sorte, per avere messo Potter, cioè Lis, sul suo cammino, e averlo spinto ad aiutarla. Averlo spinto a sentirsi in dovere di aiutarla. Averlo portato a chiedersi se si è davvero… Sì, sì, è patetico, ne è consapevole, ma ancora non ce la fa ad ammetterlo. Sarà che l’espressione “provare qualcosa per qualcuno” gli ha sempre fatto parecchio schifo.

Ma chi diavolo può essere così scemo da mettere a punto un incantesimo, senza essere in grado di disfarlo? Chi diavolo è così incosciente, imprudente, deficiente?! Oh, sì, ecco chi: una setta che mira a conquistare il mondo.

La beffa finale? Immancabile oltre al danno? La Weasley, che aggiunge, con un tono da saputella che la dice lunga su quanto, troppo tempo la ragazza abbia passato in compagnia di Hermione Granger e Theodore, che è anche sensato che la setta dei Puri abbia messo un incantesimo che solo un piromane avrebbe la possibilità di disfare, perché, ‘Malfoy, per loro tu sei il messia, se non addirittura il dio in terra. Ovvio che rimettano la questione a te’.

Oh, grazie, grazie tante, disgustosi stronzi vigliacchi pezzi di merda, grazie mille! Beh, sapete una cosa? La prossima volta ne faccio a meno! Niente adorazione, niente setta diabolica, niente casini del genere!

Di nuovo, sospira e sbatte la testa contro il muro.

Il silenzio nella sua testa è parziale, perché il suo cervello turbina come un criceto che corre su una ruota. Di contro, il Fuoco è ancora assente, tace, non si avverte neppure la sua presenza.

Quel silenzio inizia a spaventare Draco.

E se improvvisamente non fosse più un piromane?

Si può smettere di esserlo, si può perdere il dono?

Theo, una volta, ha detto di no. Le leggende dicono di no. I numerosi esperti e medimaghi e streghe che lo visitano ancora, ogni settimana, continuano a ripetere che no. Eppure, le loro conoscenze non sono poi tanto solide, no? Non poggiano certo su basi scientificamente affidabili. Non sarebbe così assurdo ipotizzare il contrario. Così come, anche quando sono davvero assurdità, le assurdità si verificano, talvolta. Eccezioni. Come potrebbe essere il suo caso.

Stupendo, pensa Draco, in tono sempre più lugubre, e sempre più preda dello sconforto. Un piano sopra, proprio in corrispondenza del corridoio in cui si è fermato, c’è la stanza di Lis. La ragazza sta dormendo, o almeno, stava dormendo quando Draco è riuscito a percepirla per l’ultima volta, cioè dieci minuti fa. Le sue innaturali percezioni ipersviluppate che tutti hanno sempre legato al Fuoco non se ne sono ancora andate, il che gli farebbe sperare che, forse, il Fuoco non lo ha abbandonato.

“Certo che sei proprio scemo” afferma con affettuoso scherno una voce nel silenzio.

Draco è così sollevato che, senza rendersene conto, apre gli occhi e sorride alla parete contro cui è appogiato.

Ci sei ancora!

“Certo che ci sono ancora, cretinetto!” ribatte il Fuoco, in tono quasi offeso.

Non ti sentivo più…

“Se ti fossi dato una calmata un po’ prima, ti saresti accorto che ero ancora lì. Stavo solo pensando, per questo non mi sentivi”

E a che pensavi?

“A come risolvere questa faccenda. Insomma, è innegabilmente un bel pasticcio”

Il sollievo che Draco ha provato fino a pochi istanti prima si sgretola, e riaffiora l’ansia.

Quindi, non hai una magica soluzione, eh?

“No, temo ci toccherà fare davvero qualcosa, campione. Però, giusto per tranquillizzarti… Ora sei molto più bravo di prima. Non la ucciderai di certo. Nemmeno sfigurarla, e, oh, Draco, a proposito. Davvero ti sembrava una possibilità concreta? Tu sì che hai una fantasia degna di questo nome...”

Non prendermi in giro. Non ho la minima idea di cosa posso fare, con te.

“Il che suona quasi lusinghiero, ma, ehi, sai che non sei davvero un dio, vero? Che non puoi davvero fare qualsiasi cosa”

Saperlo non mi aiuta. Fare del male a Lis mentre sto cercando di aiutarla mi sembra molto più credibile, piuttosto che farle tornare la memoria e cambiarle sesso.

“Draco, ragiona. Ormai ci parliamo, io e te, no? Ti pare che farei del male a quella bella donna?”

Draco esita.

Giusta osservazione.

“Vorrei ben vedere” commenta il Fuoco.

Draco respira lentamente, concentrandosi sul suono che l’aria fa quando espira.

Cosa devo fare?

Il Fuoco fa un suono strano, come un mezzo sbuffo: “Non abbiamo molte possibilità. Sei bravo a sentirmi, lavoriamo bene insieme, ma ciò non toglie che sarebbe pericoloso se di punto in bianco ti mettessi a fare esperimenti su Lis” risponde sinceramente.

Draco si sente sollevato.

Non sarei così dispiaciuto, se questo fosse il tuo modo di dirmi che mi devo allenare un po’ ad usarti.

“Che sono, la tua nuova bacchetta?” chiede l’entità nella sua testa, in tono piccato.

Draco sogghigna al muro, occhi chiusi.

Certo!

“Scordatelo” brontola il Fuoco, e Draco ridacchia a mezza voce, senza rendersi completamente conto di stare facendo quel suono anche nel mondo esterno alla sua testa.

Di sopra, Lis continua a dormire.

Hermione Granger è tornata a trovarla spesso, un giorno sì e uno no, con grande dispiacere di Draco. Lis, del resto, è sembrata molto contenta della cosa, e, anche se Draco si è rifiutato di spiare le loro conversazioni, la tentazione di tenerle d’occhio, o almeno d’orecchio, non lo ha ancora abbandonato. Dopo quella misteriosa conversazione in cui Lis ha detto che la Weasley per Potter era un’amica, una ex… e quella strana allusione a lui da parte della Granger…

“Sì, campione, te l’ho detto che le piaci” gongola il Fuoco.

Attimo di gelo.

Draco si raddrizza e guarda con orrore la parete bianca davanti a sé.

Alla Granger?!

“Ma sei scemo? No! A Lis!” si affretta a rispondere il Fuoco, scoppiando a ridere di gusto.

Draco arrossisce senza accorgersene. O più che altro senza poterselo impedire.

Ehi, sei tu che non ti sei espresso chiaramente.

“Sì, sì, colpa mia. Scusa, capo. Dicevo di Lis, chiaramente”

Draco si sposta sul davanzale della finestra e guarda fuori, senza davvero vedere il bel panorama avvolto nel buio della notte calata, i giardini curati, la luce della luna che bagna con il suo tocco il marmo pregiato degli archi, rendendolo quasi color argento. Senza sentire i profumi dei fiori e degli alberi, ormai incapace di meravigliarsi di fronte a quello spettacolo sempre nuovo, sempre diverso, notte e giorno, come invece ogni volta continua a fare Lis. I problemi in cui si incappa quando ci si abitua alla bellezza…

Dicevi di Lis, ripete a mezza voce.

“Già” ripete il Fuoco.

Chiaramente gongolando.

Draco aggrotta la fronte, perché non è uno stupido, neppure quando se ne sta affacciato sui giardini bagnati di luce lunare di Villa Malfoy, che gli danno un’aria spettrale, eterea, e fanno sembrare la sua pelle pallida dello stesso colore del marmo delle arcate.

“Lis, non Potter” continua il Fuoco, continuando a fare lo gnorri.

Draco alza gli occhi al cielo. Il nero del cielo sembra ancora più scuro, a contrasto con le luci tenui di mille stelle. Sembra ancora più cupo, a contrasto con la luce chiara della luna.

E lui non è un idiota.

Guarda che ho capito che stai insinuando che piaccio anche a Potter, sai.

“Sì, lo abbiamo detto che gli piaci. A Lis”

Non prendermi per il culo, ribatte Draco, accigliandosi, gli occhi grigi fissi nel nulla.

Ho capito benissimo che stai parlando anche di quello che Lis era prima.

“Alleluja, lo hai capito davvero?”

Non fare lo stronzo.

“Non lo sto facendo”

Guarda che ho sentito anche io quello che ha detto la Granger!

“Sì? Beh, mi sembri ancora poco convinto a riguardo”

Ma che vuoi che faccia, scusa? Che mi metta a sedurre Lis?

“Non essere scemo. A che ti servirebbe? Quel corpo, per quanto grandioso, non è il corpo con cui resterà. A che ti serve farti piacere una cosa che sai di stare per perdere?”

Il colpo va molto più a segno di quanto Draco si sarebbe aspettato.

Per un solo istante, veloce e rapido, ma comunque sempre presente, avverte quel dolore profondo che gli ricorda la verità. Ossia, che si è innamorato di Lis, cento per cento, super sicuro. Non sa se proverebbe la stessa cosa per Lis, in versione maschile.

Sbuffando sconsolato, si lascia cadere in avanti, piegato sul davanzale di marmo, la testa sulle braccia incrociate.

Il corpo di Lis gli piace eccome.

Il corpo di Harry… beh, non gli fa schifo. Ci ha pensato spesso.

É solo che sarebbe tutto più facile, se restasse una donna.

“Wow, questo sì che suonava stronzo” sogghigna il Fuoco.

Draco non può che ammettere che è vero: è una cosa davvero egoista.

Non posso mica desiderare che non torni uomo, solo perché così mi si semplificherebbe parecchio la vita.

“Mettila così, tuo padre non ci andrebbe d’accordo in nessuno dei due casi” cerca di sdrammatizzare il Fuoco.

Draco sogghigna, la testa piegata inondata di luce della luna, i capelli biondi che sembrano dello stesso colore dei raggi che illuminano il suo viso.

Vero, ammette.

“Che ne dici se ci mettiamo a fare un po’ di prove, e lavoriamo seriamente per farlo tornare uomo? Così poi te lo puoi scopare nella forma che è giusto che abbia” suggerisce l’entità soprannaturale.

Draco non può che ridere alla naturalezza con cui il Fuoco avanza la proposta.

Come sei gentile, a preoccuparti delle mie attività sessuali!

“Faccio del mio meglio per prendermi cura dei miei ospiti, tutto qui” è la risposta altrettanto semplice e sfacciata del Fuoco.


 


 


 

Draco non fa in tempo a prepararsi, ad allenarsi, ad imparare a destreggiarsi con il dono della piromania. In quei dieci giorni di silenzio totale sul fronte della setta, in cui Theodore e Ginny Weasley hanno raggiunto una soluzione per risolvere la questione, in cui Lis non ha più ricordato altro della sua vita precendente, Draco si è concentrato sulla ragazza, sul farla stare bene, sul farla sentire a proprio agio.

Dimenticando di tenere d’occhio il mondo esterno.

Non pensando a cercare i Puri, perché Theo ha promesso di occuparsene.

Finchè Ginny Weasley non scompare, e sulla scrivania nell’ufficio del Ministero dove lavora insieme a Theo, non compare una pergamena ingiallita e codificata, che Theo decripta in meno di un minuto. Che dice che i Puri hanno Ginny Weasley, e che la ragazza morirà, offerta in sacrificio per riportare ‘il dio’ sulla terra.

Esattamente la mattina dopo che Draco ed il Fuoco hanno deciso di esercitarsi.

La cosa positiva è che, su consiglio del Fuoco, Draco decide di fare un tentativo folle, e cerca di cancellare l’incantesimo che tiene prigionieri i ricordi di Lis, mentre lei sta ancora dormendo.

Quella mattina, Lis si sveglia sotto gli occhi grigio chiaro impazienti e preoccupati di Draco Malfoy, suo protettore e salvatore. Draco fissa il bel viso svegliarsi, gli occhi verde impossibile aprirsi, la fronte corrugarsi, la bella voce roca chiedere: -Malfoy?-

“Ehi, Draco, ce l’hai fatta!”

Ah sì? Perché mi sto sentendo morire, allora?


 

Ehi! Scusate il ritardo. Troppo veloce? Troppe cose in un capitolo solo, e per di più molto breve? Ditemi la vostra.

Spero che l’editor di efp sia buono almeno stavolta (di nuovo, sto continuando a provare a sistemare I capitoli precedenti rimasti impaginati male, datemi tempo).

Fatemi sapere cosa ne pensate! La fine è vicina (credo)!

VQA

   
 
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