Atterrò
nei pressi di alcuni rovi che la sfiorarono sulle gambe nude
lasciandola senza
ferite o dolore; nulla di ciò che era così debole
della foresta poteva scalfire
la sua nuova tempra Sayan.
Aveva
volato più velocemente e percorso una distanza ben
più lunga di tutte le altre
volte da quando era riuscita a staccarsi dal suolo e a vedere il mondo
al di
sopra di tutto, perfino al disopra delle stesse forze della natura che
l’avevano sempre tenuta sicura alla terra.
Non era
ancora ben consapevole della sua nuova condizione e ancora meno lo era
delle
sue nuove possibilità.
Si guardò
le mani come se da esse potessero immediatamente venirne cose orribili.
Tra gli
alberi, come attraverso delle sbarre, vide la piccola cupola di Maya e
del
giovane Lah. Tese i suoi sensi verso lo spazio della casa, recuperando anche la
sua mente
lucida e calcolatrice della scienziata. Contò cinque passi
affrettati, poi
altri otto in direzione sud, sentì l’odore amaro
della medicina che aveva
lasciato nel bicchiere la mattina prima.
Sussultò.
Bulma Brief, 15 anni, figlia
dell’illustre
professor Brief, residente e fondatore della Capsule Corporation,
l’azienda
famosa per la praticità e l’efficienza dei suoi
prodotti, comodamente trasportabili
in piccole capsule,
facili da aprire, e
della signora Bunny Brief, moglie dello scienziato.
Si prese
la testa tra le mani affondando le lunghe e sottili dita tra le ciocche
di
capelli, tirandoseli con i nervi consumati.
La sua residenza è la
C.C. ( Capsule
Corporation), nella periferia della Città
dell’Ovest.
frequenta il liceo
della suddetta città con
frequentissime assenze giustificate durante l’ultimo anno
scolastico(79). La
giustificazione debitamente firmata era “Mi
annoiavo”.
La media scolastica è 10 –, il voto è
stato abbassato dalla pessima condotta ( voto 6-) e
dall’atteggiamento irrispettoso
che dimostra verso i professori.
Sentì
il
sapore di farmaco misto a saliva, la fronte era febbrilmente calda e
sudata, i
capelli le erano appiccicati al viso, sporchi ed incrostati di polvere
e
terriccio.
Via Lattea. Sistema solare. Pianeta
Terra ( un sole ed un satellite “Luna”).
Di colpo
si ritrovò in possesso di tutta la sua vita, smosse le
pagine di quel pesante
tomo con curiosità e familiarità. Rivide là il
volto di suo padre, quello
grazioso e sorridente della madre, trovando che tutte le informazioni
che
riusciva a riavere si stipavano nel corretto ordine combaciando le une con le
altre.
Ma
mancava un passaggio importante per completare l’incastro,
ovvero quando sul
fondo schiena le era germogliata quell’appendice blu.
-Di un po’-
disse rivolta a Vegeta che
inarcò un sopracciglio, stupito che osasse rivolgere la
parola al grande
principe dei Sayan– Che cosa sarebbe quella ridicola cintura
che portate? Non
sarà pelo sintetico? E poi chi mai penserebbe di potare una
cintura di pelo,
siete proprio ridicoli, potevo essere rapita da tipi più
idioti?-
Quel
che ricordava
circa la sua coda era molto frammentario, e dopo di essa, grosse
voragini si
aprivano da un giorno ad un
altro. –Mamma!-
si riscosse con un sussulto. –Mamma l’ho vista,
l’ho vista!- urlava Lah
reagendo con un sorriso isterico –è qui, alla
finestra, vieni alla finestra!-.
Bulma spiccò un salto aggrappandosi felina al ramo di un
grosso albero e
rifugiandosi nel fitto fogliame alto, rivolto al sole.
È
molto
più corto della media dei miei capitoli, ma in fondo era ora
che imparassi a
non ammorbarvi più^^.
Mi scuso
per il lungo silenzio scritto, ma proprio non ho avuto il tempo
materiale per
proseguire, stento a trovare qualche minuto per connettermi ultimamente.
Ed anche
questo, l’ho scritto rischiando di addormentarmi di colpo
sulla tastiera.
T-T
Non ci
sono rece a cui rispondere.