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Autore: Ella_Sella_Lella    17/05/2009    0 recensioni
“Sai qual è la differenza tra un Santo ed un Beato?” chiese spontanea, Linda scosse la testa, in segno di no, però in realtà sapeva bene, quale definizione gli avrebbe dato, “Lo so che lo sai, però … Un santo è colui che è fidanzato o sposato, mentre un beato è il single. Io ho sempre preferito essere Beata che Santa!” disse convinta delle sue tesi, Mariam, “Va be fino a qui … Quali novità?”
rispose ironica la bionda, mentre prendeva la gelida mano sinistra dell’amica, dove luccicava uno splendido anellino argentato, “Io voglio sapere come è finita questa catena sull’anulare della beata per eccellenza!” aggiunse, alzando la mano, così che anche Mariam potesse capire a cosa alludeva.

Storia strana e senza senso ... Spero che la leggiate, parla di amori non corriposti e strane vicende, ma il finale sarà bizzaro ...
Tanto che non la so neanche io ...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Mariam, Max Mizuhara, Mister X, Yuri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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vero come

Comunicazione:ultimo Cap, allora in questo cap, si scoprirà  chi Mariam ama e con chi si è fidanzata, quindi spero che chi di dovere non mi uccida ... Meglio prevenire che curare.  ultimo cap, sono un po' triste. Rinuncio agli inediti.

Ria:Troppo vendicativi sono i ragazzi, troppo troppo troppo, spero di non averti deluso su chi è l'amato, comunque sorry per il tuo pc, ti capisco il mio è mongoflettico( Una delle tante perole ad effetto come Sparaflesciarsi e Nevrasterica , che non significano niennte ma dicono tutto allo stesso tempo) Spero ti piaccia questo cap ... Spero sia bello anche il finale ... Magari aggiungerò i disegni.

Gli smeraldi del mondo Fuji

 

“Posso farti un regalo?” le disse lui sorridente, lei annui,

 “Ecco … dammi la mano!” allungandoli la mano, Mariam posò la sua su quella del ragazzo.

Il suo dolce amato le infilò un cerchio d’argento sul anulare.

L’anello dei santi.

“Calmina!!!Prima che tu parli … Parlo io!” disse Miato, entrando nella camera di Mariam, la ragazza era seduta sulla sedia girevole, mentre fece cenno all’amica di abbassare il tono della voce perché Salima era ancora nel mondo dei sogni, “Si non ti preoccupare … Non è una cosa semplice!” replicò Miato, sedendosi su una qualunque sedia della stanza, “Dimmi!” disse Mariam fissando, fuori dalla finestra, dove il cielo brillava, “Io tra due mesi e mezzi, vado in Russia per una cura sperimentale, contro le radiazioni … Ho chiesto a Linda di accompagnarmi!!”, la ragazza incrociò le dita e chiuse gli occhi, “Perché a Linda e non a me?” fu la sua unica domanda, “Quando ho deciso di partire, tu eri a Tokyo e Linda qui … Mi dispiace! Da questo viaggio deriva la mia vita!”si spiegò Miato, mentre si stringeva forte il asciato polso, aveva ancora gli occhi chiusi, quindi non sentì che Mariam si era alzata, se ne accorse solo quando si sentì abbracciare, “Hiro. Se ti salverà la vita … Non importa!” si limitò a dire, la mora ricambiò, l’amichevole abbraccio, “Mariam, se mi sveglio e  ti trovo fare gesti d’affetto, mi smonti un mito!” disse Salima, assonnata, “Dicevo alla nostra cara TopIdol che tra qualche mese vado in Russia!” disse Miato, sarcastica quando disse Nostra Cara TopIdol, Mariam si staccò, aveva ripreso il suo solito freddo atteggiamento, la rossa guardandola  le disse: “Perché devi sempre comportarti in modo così freddo??”, la ragazza dai filamenti mare, sbuffò, dolce non riusciva ad esserci, ma la mora smentì Salima, “Mariam deve mascherarsi, altrimenti non potrebbe sopravvivere in un mondo così duro …” sorrise appena, poi chiuse i suoi ingannevoli occhi e continuò: “A causa del fatto che ero di Hiroshima, non avevo molti amici, poi 12 anni fa, una bambina mi è divenuta amica …”, guardò Mariam, facendole l’occhiolino, la ragazza dagli occhi smeraldini, sbuffò di nuovo, per quanto volesse apparire fredda ed inattaccabile, fondamentalmente era più dolce, quindi il suo freddo scudo, spesso vacillava,ormai ci aveva fatto l’abitudine, specialmente da quando aveva conosciuto i quattro blaider con i sacri bit power, la sua freddezza si scioglieva.

Magari un giorno, te l’ha racconteremo …” disse la mora, bendata, sorridente alla rossa, aveva usato lo stesso tono, che si usa con i segreti in rivelabili, ma che condivideresti con le tue più care amiche. “Magari un giorno …” rispose Salima, aveva usato un tono dolce e misterioso, amava i segreti, anche quando non li conosceva, per lei i segreti erano sacri, era curiosa ma quando sentiva che era un segreto, la sua curiosità spariva.

*°*

“Dobbiamo parlare!” disse, pacato e calmo, Kai Hiwatari, sedendosi sulla panchina di fianco Mariam, la ragazza guardava distratta il fiume, non voleva parlare, non era abituata a parlare, non le riusciva proprio. Il semirusso la fissò, la guardò solo per mezzo secondo, poi cominciò a guardare anche lui il fiume, mosso da un lieve vento di fine primavera, “Cosa vuoi che ti dica?” disse vaga Mariam, mentre concesse al ragazzo, per mezzo istante la grazia, che gli smeraldi del monte Fuji si posassero su di lui, poi intensa, tornò a fissare l’acqua cristallina,  “L’anno prossimo non ci sarò …” disse Kai, guardandola con suoi splendidi occhi ametista, “Ti costringo a tanto? Pensavo fossi più forte!” disse la ragazza, poggiando la testa sulla spalla di lui, “Non è per te … Mi piaci ma non ti amo!” disse poco convinto, Mariam sospirante disse: “È male innamorarsi di me!”, il ragazzo la guardò,poi domandò: “Mi hai mai amato?”, la ragazza lo guardò, non voleva rispondere, ma la verità uscì con foga dalla sua bocca, ma lei riuscì ad addolcirla, “Mai …” era stato un sospirò, il ragazzo chiuse gli occhi, infondo lo sapeva già, era ovvio, che Mariam non l’avrebbe mai amato, “Non vuoi sapere il motivo?” chiese lei, alzandosi dalla panchina, Kai la fissò poi disse: “Ma io lo so!” lei sorrise appena, poi si incamminò, verso il parapendio, si sedé sulla discensina d’erba, poi aggiunse: “Come fai a saperlo?”, Kei rise, cautamente “Semplice … Tu non vuoi qualcuno come te … Qualcuno freddo e sarcastico, basti già tu. Ami Max perché è diverso!” aveva risposto, azzeccando tutto, Kai Hiwatari era peggio di sua madre, “Io vado!” disse Kai, sorridendo sarcastico, ancora una volta aveva vinto lui, l’aveva stupita, lasciata senza parole, lei non avrebbe potuto dire nient’altro, a lui toccava l’ultima parola, Mariam si sarebbe corrosa dentro, per non averlo battuto, ma ironicamente aveva battuto lei e il suo stupido orgoglio,  ma il suo cuore era vincitore e quello sarebbe stato a vita il suo unico cruccio, essersi innamorato della ragazza perfetta, la prossima l’avrebbe cercata diversa, non unica ne rara, diversa, le ragazze diverse erano emarginate, ma spesso erano speciali ed avevano lati  nascosti, qualità unica.

Mariam, si stese sull’erba fresca, chiuse gli occhi e cominciò ad ascoltare le parole dei filamenti derba, le poesie del vento, le rime delle onde, i complimenti delle nuvole hai discorsi sconnessi dei pesci, amava ascoltare la natura, era molto più piacevole che ascoltare la gente, gli umani parlavano di argomenti futili ed inutili, mentre la natura era sempre sincera e seria, anche i pesci con i discorsi nonsenso avevano più contenuti di quelli degli umani, sentendo quegli amabilissimi discorsi, si addormentò. Rimase addormentata per almeno un paio d’ore, nessuno si prese la briga di svegliarla, eccezion fatta per lui al tramonto.

“Mariam … Hai dormito abbastanza!” la scosse, lievemente Max, la ragazza aprì lentamente i suoi occhi, guardò sorridente Max, “Quanto ho dormito? E da quant’è che sono qui?” domandò lei  dolcemente, rispose cordiale lui: “Sono arrivato qui due ore fa. Kai mi ha detto che eri qui. Dormivi già!”,  la ragazza lo guardò male, poi seria disse: “Perché non mi hai svegliato??”, lui mosse le spalle, poi si stese sul erba fresca e disse: “Eri troppo bella e sembravi così dolce e solare, che mi sembrava un peccato svegliarti!”, lei li si buttò addosso, Max era tutto ciò che voleva, quando rimaneva sola con lui, anche la natura smetteva di parlarle, perfino squalo non era polemico, da quando l’aveva conosciuto non smetteva di sorridere, la cinica Mariam di appena 2 anni fa, spariva,  tutto diventava così tremendamente semplici, le cose semplici erano le migliori.

“Alzati!!”disse il ragazzo, aiutandola ad alzarsi, la ragazza si sollevò leggiadra, come un cigno nascente, “Che hai in mente?” domandò lei sospettosa, nel vedere un sorriso sulla faccia del suo semifidanzato, un sorriso che nascondeva altro, lui rise . “Posso farti un regalo?” le disse lui sorridente, lei annui,“Ecco … dammi la mano!” allungandoli la mano, Mariam posò la sua su quella del ragazzo. Il suo dolce amato le infilò un cerchio d’argento sul anulare. L’anello dei santi. Ecco come la storia finì, il finale già scontato e già pensato fin dal principio. Una storia già sentita, già voluta, già pensata. “Wow!” trattenne Mariam, poi fissando l’anello brillante, guardò il ragazzo: “Così sarai mia è soltanto mia. E soprattutto alla Luce del sole!”, la ragazza, trattenne un sospiro, poi dolcemente, pronunciò il nome dell’amato, si buttò al suo collo, dandoli un bacio a timbro, poi i due si diedero un altro passionale bacio, “Tua per sempre. Potrei anche starci!” disse lei, sarcastica e cinica, come meglio gli riusciva, lei era fatta così ed era felice di esserlo, perché lui era diverso, diverso da lei e dal resto del mondo. Loro due erano diversi da tutti quanti, per questo erano perfetti l’una con l’altro, loro due soli, tutti quanti fuori, ma loro sempre insieme.

*°*

“Domani cugina, compi 16 anni!” disse sorridente Linda, brindando con la cugina, con in mano del succo di pompelmo, rosa. Mariam sorrise, domani avrebbe compiuto sedici anni, questo la rendeva felice, ma il fatto che Max non ci fosse, le dava una certa tristezza, ma lei poteva superarla, non da sola, ma con Salima,Linda, Miato,Dunga e Ozuma, forse c’è l’avrebbe fatta. “Già quindi da domani avrò tanto quanto te Linda e sarò più grande di Salima!!” precisò Mariam, punzecchiando Salima, che per sua sfortuna era nata a settembre, quindi la poverina aveva ancora mezzo mese da quindicenne, poi Miato, ironica come sempre disse: “Goditi i tuoi 16anni, perché io ne ho comunque 17!!”, la mora aveva tanto quanto Ozuma, aveva sempre preso in giro le amiche perché erano più piccole. “Comunque sta sera non facciamo troppo tardi … Lo faremo domani!” disse Salima, sincera, mentre si beveva qualche goccio di sakè, le tre annuirono, mentre Dunga abbracciava solare, Linda, lei era così bella, “Andiamo a dormire!!” disse Ozuma, mentre beveva un po’ di tè, adoravano quei momenti al bar, di sera, dopo una faticosa giornata, li rilassava, Salima non era di lì, ma aveva intuito subito le usanze  dei ragazzi del villaggio alle pendici del monte Fuji, quando era andata lì, pensava di incontrare  misteriosi tipi come gli scudi sacri, invece aveva trovato persone dolci e solari, ovviamente tremendamente impiccioni, ma si poteva passare sopra.

“Ma prima un brindisi alla nostra 15enne che domani compie 16 anni!” disse Dunga, alzando al cielo un bicchiere di Techila, tutti quanti alzarono un bicchiere al cielo e fecero l’ultimo brindisi della serata a Mariam, la loro amica, “Perché da un giorno all’altro tutto cambia!” disse Mariam, era sincera, lei l’aveva imparato, era andata a Las Vegas  per una missione e da allora si era innamorata, alla follia, guardò l’anellino, poi sente dosi tirare dalla maglia da Salima, si alzò , insieme agli altri, vide Salima sussurrare qualcosa al’orecchio di Linda, che lo sussurrò a Miato, la ragazza lo sussurrò anche a Dunga e Ozuma, lei rimase all’oscuro, intuendo che riguardava il suo compleanno, non fece domande, riprese Salima, dandoli un pizzicotto sul braccio, la ragazza saltò, poi mentre si massaggiava il braccio, guardò Mariam, che si mise a fischiettare, per dire che non c’entrava  niente, la rossa scosse la testa, poi tirò la guancia all’amica dagli occhi verdi, questa fece finta di non provare dolore, ma lo provò la prova fu che tirò un buffetto sulla mano dell’amica, che la scosse velocemente, Mariam era forte e non sapeva dosare la sua forza.

*°*

“Quest’anno non ci sono campionati??” domandò serena  Mariam, mentre chiacchierava con il suo ragazzo, “No … Ma se me lo chiedi, significa che c’è di più?” domandò perplesso  Max, la ragazza dai capelli Mare, disse: “Be … Io questa estate torno al mio villaggio per i miei 16 anni!” , il ragazzo le sorrise, era malinconico non avrebbe potuto festeggiare il compleanno con la sua fidanzata, “Il tuo … Villaggio … È giusto!” disse il ragazzo, prima che una folla si radunasse attorno a loro, che per l’autografo di lui che per quello di lei, facevano scalpore, sempre tra pettegolezzi, lui un campione del mondo di bey blade lei emergente fotomodella giapponese, quale coppia più classica? Peccato che loro di classico non avevano nulla, mai avuto nulla, per questo si amavano.

 “Sarai contenta di rivedere tutta la tua famiglia?” disse lui, una volta che l’assedio fu finito, lei annui, “Vorrei che tu conoscessi la mia famiglia! Li piaceresti!” disse la ragazza, mentre si dirigeva, trascinando il ragazza ad una bancarella di occhiali da sole. La ragazza ne prese un paio e se li provò, si specchiò, fece una smorfia e se li tolse, ne provò un altro paio. “Scusa Mariam che fai?” domandò lui, guardandola stranita, si amavano e stavano insieme ma non riuscivano ancora a darsi i nomi zuccherosi che si danno i fidanzati.

“Provo degli occhiali da sole, Max, non si vede?” domandò lei retorica, provandosi un altro paio di occhiali da sole, “Scusa … Perché lo fai?” chiese lui un po’ perplesso, “Oltre una strega sono anche un vampiro! Mi proteggo dalla luce del sole!” disse scherzosa Mariam, mentre tirava giù sul naso gli occhiali, il biondo rise, avere Mariam come fidanzata era diverso, si aspettava un gelido rapporto, invece era tutto purché gelido, era dolcissima, “Quelli ti stanno bene!” disse lui, mentre lei tirandosi su la coda con il gomito, sollevo lievemente gli occhiali, mise la bocca a mo di bacio, posa tipica delle riviste, di cui di recente era divenuta la stella più brillante, “Tank!” disse lei , lui sorridente rispose: “Prego!”, lei ritornò gelida, prese un paio di occhiali da sole  buffissimi e li mise sugli occhi cielo che tanto amava, “A te stanno bene questi!” disse Mariam, Max si tolse gli occhiali e li tolse alla ragazza, guardò il mercante, un nigeriano, poi sorridente  disse: “Prendiamo questi!” , il nigeriano disse, in un giapponese molto buffo: “5 Y (Yen(Non so come si fa))!”, il ragazzo cacciò dalla tasca, delle monetine, posandole sul tavolo, il nigeriano, le prese e ringraziò.

“Come mai li hai comprati?” chiese Mariam, mentre se li metteva in testa, “Sono un vampiro anch’io!” disse ironico, infilandosi gli occhiali bianchi, che hai lati aveva come delle alette ed erano decorati di linee azzurre molto buffi per un ragazzo, anzi molto buffi per chiunque. “Ma vampirina mia … A cosa ci servono?” disse Max, posandoseli sulla testa, “Be … Scemotto mio … Se siamo famosi, dobbiamo coprirci dal mondo!” disse lei, infilandosi a mo di agente segreto gli occhiali scuri. “Senza di te sarei perso …” disse Max, avvicinandosi per baciarla, lei lo scostò, poi dura disse: “Non fare il moscone!”, il ragazzo alzò le mani, come per dichiararsi innocente, poi lei sorrise maliziosa e li diede un bacio. Ora tutto era più semplice.

*°*

Stazione( Tokyo).

“Fai il bravo!!” disse Mariam, abbracciando Kai, poi concesse lo stesso abbraccio a Yuri, fece la stessa premessa anche a lui, fece lo stesso rito anche con King, li guardò entrambi e disse: “Vedrete che il cuore darà un occasione anche a voi!!”, il mulatto dalla pelle albina disse: “Be … C’è già una di secondo F, che ho già adocchiato!” , tutti quanti trattennero un risata, poi Yuri e Kei, accennarono un sorriso, il cuore li avrebbe dato un occasione, poi Salima e Hilary abbracciarono strette le amiche, tutti quanti stavano salutando gli scudi sacri, Queen spostò le ragazze in lacrime, abbracciò Mariam, “Perché piangi???” le disse la mora, mentre le accarezzava gli scuri capelli, il rapporto tra loro, era iniziato male, ma poi erano diventate amiche, Queen aveva dimostrato molte volte, che fuori la sua corteccia di serpente velenoso era docile e buona, la pallida non rispose, “Dai se tu, la mia doppio gochista! Falsa amica, crudele e sleale. Mi piange mi crolla un mito!! E poi ritorno a inizio settembre!!” la tranquillizzò scherzevolmente Mariam, la regina dei tranelli disse: “Solo che compi 16 anni e non posso neanche venire lì! Perché sto a Vienna!!”, asciugandosi gli occhi, “Ti ricordi l’anno scorso … E stato all’ora che siamo diventate amiche!!” aggiunse, ricordando quel momento, “Cosa accadde?” chiese sottovoce Hilary a Salima, perché lei non c’era, era ai tornei, la rossa disse: “Di tutto! Io mi sono ubriacata!” era invaghita tra i ricordi, Queen porse un pacchetto all’amica, “Appena di svegli il giorno del tuo compleanno, aprilo!” impartì autoritaria, poi si fece da parte, per concedere alla persona che meritava di più, salutare Mariam.

“Buon viaggio mia bella vampirina!” disse il biondo americano, mentre fissava con occhi tristi, la posseditrice degli splendenti smeraldi del monte Fuji, leggenda di ogni gitano, non erano cumini gli occhi verdi, tra i nomadi, si diceva che chi li possedesse fosse in possesso di straordinari doni, in effetti Mariam nel suo villaggio aveva la reputazione di strega. “Ci rivediamo quando torno!” disse lei trattenendo un singhiozzo, lei non avrebbe mai pianto davanti a lui, lei non avrebbe mai pianto davanti a nessuno, “Visto che non voglio che i tuoi smeraldi occhi perdano anche solo uno dei suoi cristalli, lascia che si sciolgano a me!” le sussurrò lui, era la sua scusa per piangere, “Sciogli tutti i cristalli che vuoi!” disse dolce, quando, guancia a guancia con il ragazzo, non sentì un caldo liquido salato, lacrime. “Non starò via tanto, solo il tempo necessario!” era la sua spiegazione, se non l’avesse ritenuto un necessario, non sarebbe partita, ma per lei era importante farlo. “Lo so stellina mia … Ma mi mancherai!”, la strinse più a lui, ma per quanto la potesse stringere lei, risultava sempre, più alta, bensì lui fosse mezzo americano, lei era più alta, solo ora molto di meno di quanto si erano conosciuti, quando l’aveva vista la prima volta si portavano almeno una testa, adesso solo 5 cm se non meno, la bluastra a quelle parole si commosse, la prima volta che le rivolgeva termini romantici, la prima volta che chiunque le diceva questo, “Non ti preoccupare mi mancherai tanto anche tu!” disse lei, sorridendo, mentre tratteneva un’infantile lacrima, che trovò comunque il modo di uscire, con il sorriso più sincero  della sua vita, stampò, un velocissimo bacio a timbro, già solo un bacio a timbro, che valeva molto più di tremila baci alla francese, poi quando sentì Jessie tirarla per la maglia, salutò senza parlare, poi salì sul treno, dritto hai pressi della montagna, poi come arrivare al villaggino Fuji avrebbero usato altri mezzi , Max vennero i brividi, se avesse voluto raggiungere quel posto, avrebbe dovuto usare sistemi simili a quelli che nel primo torneo avevano dovuto utilizare, sulle montagne cinesi, lui e Takao per raggiungere Rei e Mao. “Tranquillo ho già un piano!!” disse Queen, appoggiandosi alla spalla di lui, “Però ci aiuterà anche …” li mormorò ad un orecchio, la regina dei tranelli era rinomata per i suoi piani geniali, era una sorta di Boris al femminile, solo che non sapeva architettare solo fughe e vendette, ma sapeva architettare anche l’appuntamento perfetto, con il quale Kein aveva conquistato Salima.

“Rosha vieni!!” urlò Queen, con un sorriso, effetto di chi ha in mente qualcosa, Salima, già dal tono della sua voce aveva intuito un piano nascosto, “Arrivo Queenny!”  rispose la rossa, saltellando verso i due,  Max era spaventato solo al pensiero di cosa le due ragazze avrebbero architettato, “Dimmi tutto!” disse la rossa euforica, “Ho un piano …” cominciò Queen, ma Max, come il resto del mondo rimase al oscuro, perché il piano divenne solo un sussurrò tra le ragazze, un sussurrò accompagnato da gioiosi sorrisi.

*°*

Mariam, la notte dopo i brindisi dormi bene, ma il risvegliò fu molto turbolento, Mariam, quella mattina, prima di aprire gli occhi, allungo la mano alla sua sinistra, per vedere se Salima, dormiva ancora, ma era improvabile che la rossa si fosse alzata prima di lei, ma lo stupore al prese quando allungando la mano sfiorò l’aria, poi l’abbassò toccando il futon, sentì un fruscio dalla finestra, le parole del vento e degli alberi si mescolavano, le dicevano: ‘Mariam per te c’è una sorpresa … Aprì gli occhi …   era così bello sentire le confortevoli parole della natura, un lusso concesso a pochi, anche gli uccellini cinguettavano, le cantavano i loro omaggi, quale sorpresa l’attendeva? Mentre sorrideva e annusava l’aria impregnata di ginestre, sentì un rumore, un passò inverto che fece scricchiolare il legno, qualcuno era nella sua stanza, in piedi, non era Salima altrimenti, le sarebbe già saltata addosso, ed a un suo così lento movimento non si sarebbe stata tanto incerta, aprì lenta, quasi non volesse scoprire la verità, quasi volesse che chiunque era in piedi davanti a se, rimanesse nel ignoto, così da poter essere chi più lei desiderava, ma in fondo era chi più lei desiderava. Uno splendido ragazzo dai capelli biondi, scompigliati dal vento, gli occhi più sinceri del mondo, lentiggini, accompagnate da un sorriso luminoso più del sole, un mazzo di ginestre tra le mani, “Buon giorno Vampirina Mia!” disse lui spigliato e sorridente, aveva sempre un accento  di paura, lei sorrise, si alzò di scatto, ignorando di avere addossò, la vestaglia nera di pizzo, che al’infuori della sua famiglia era stata vista solo da Salima e Miato(Linda è la cugina), si era buttata su di lui, una cosa che non avrebbe fatto se cu fosse stato chiunque altro, “Max!!”  urlò, trattenendo l’euforia, di cui non si era preoccupata giusto 2 secondi prima, “Regalo speciale da Salima, Queen, Hilary e chi che sia!!” disse lui, facendo una piroetta, lei scherzosa disse: “Avrebbero potuto fare di meglio!!”, sollevando con le dita a pizzicotto una manica della camicia alla Hawaiana di Max, il biondo scherzosamente sbuffò, poi sarcastico disse: “Bhe in effetti potevano fare di meglio! Magari mister universo, l’anno prossimo faranno di meglio ma per ora dovrai accontentarti. Top Idol del 21° secolo!”, lei li tirò una pacca, poi mentre si avvicinava alle sue labbra gli sussurrò: “Mi sa che per quest’anno dovrò accontentarmi!” dandoli un bacio alla francese.

[The End]

E questa è la fine ...Più o meno ...

Ma il resto non mi appartiene ... è vostro!

   
 
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