Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Dragon gio    17/05/2009    5 recensioni
[Partecipante al Contest "Sai in Pairing" indetto dal SaiFC] Yamato, costretto a casa per malattia, riceve la visita di Sai. I due avranno modo, per la prima volta, di passare del tempo assieme da soli. Lo sapevate che Sai profuma di inchiostro?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROFUMO D'INCHIOSTRO - Contest Sai in Pairing (9 posto) Titolo: PROFUMO D’INCHIOSTRO
Autore: Dragon gio (wolferetic nel forum “IL TEMPIO DI SAI”)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Personaggi: Sai, Yamato/Tenzo
Trama: Yamato, costretto a casa per malattia, riceva la visita di Sai. I due avranno modo, per la prima volta, di passare del tempo assieme da soli. Lo sapevate che Sai profuma di inchiostro?
Note dell’autore: Ebbene, eccoci qua! Dopo aver tanto sofferto per buttare giù due righe in croce, posso dire di aver finalmente concluso una fiction per questo contest interamente dedicato a Sai!!! Ci tenevo molto a partecipare, sul serio, ma per via di tanti problemi miei personali, mi è mancata l’ispirazione. In questi giorni nonostante tutti i casini (in primis il malefico trasloco…!!) mi sento più serena e sono riuscita a concludere questa breve storia. Yamato mi è sempre piaciuto molto come personaggio, ma non avevo mai provato a descriverlo in un contesto simile. Non mi sento ugualmente del tutto soddisfatta del risultato finale, diciamo che rileggendo le mie vecchie fiction penso che avrei potuto fare di meglio! XD Ma per ora, questo è il massimo che il mio cuore riesce a partorire! Sono molto felice di aver tenuto duro e di aver partecipato al contest!! Concludendo, grazie alla Pri per aver organizzato il tutto e un grazie speciale alla wolvie91 (Odusuya nel forum), che mi ha spronata e incoraggiata a ultimare la fiction!! Grazie a tutti, ed ora buona lettura! :)


_ _ _




PROFUMO D’INCHIOSTRO



Yamato si stiracchiò appena le spalle indolenzite con un gesto di stizza. Sospirò sconsolato osservando la miriade di fogli sparsi sul letto.

Che fortuna si disse, solo a lui poteva capitare di essere a casa in convalescenza per malattia e poi essere riempito di rapporti da compilare sulle precedenti missioni svolte.

-    Tsk…accidenti al senpai Kakashi! Ma questa volta, gliela faccio pagare!! – esclamò contrariato afferrando l’ennesimo fazzolettino di carta. E pensare che erano anni che non si ammalava.

Osservò la sveglia posta sul comodino, erano già le due pomeriggio, magari poteva anche concedersi una pausa.

Si alzò dal suo giaciglio e si diresse nell’angolo cucina, con l’intenzione di prepararsi un tè caldo.

Un lieve bussare alla porta, distolse la sua attenzione dalla tazza giallo canarino che stava sistemando sul tavolo.

Si avvicinò all’ingresso, quasi con circospezione – Chi è?! –

-    Sono Sai, capitano Yamato… -
-    Entra pure, è aperto… - replicò il jounin tornando sui suoi passi nel cucinotto.
-    Con permesso… - bisbigliò educatamente Sai facendo un lieve inchino al capitano.
-    Smettila con tutte queste cerimonie, non sono necessarie…! – ribatté subito Yamato agitando una mano goffamente.
-    Mi scusi… - Sai distolse lo sguardo vagamente confuso. Yamato se ne accorse e gli sorrise sghembo.
-    Posso sapere perché sei venuto a casa mia? –
-    Sono venuto per consegnarle questi… - ed estrasse dallo zainetto grigio una grossa busta chiara.
-    Oh no…non dirmelo…! Sono altri rapporti da compilare…?! – La voce tremò per qualche istante, mentre squadrava con orrore quella grossa e spessa busta…
-    Mh…temo di sì… - Sai scosse la testa lievemente, inarcando le sopracciglia dispiaciuto.
-    Aha…va bene, lasciala pure sul tavolo… - rispose demoralizzato il jounin. Sai era interdetto, non sapeva bene cosa avrebbe dovuto dire…
-    Emh…io qui ho finito, per cui…me ne andrei… -
-    Per caso, sei appena tornato da una missione?! –
-    Sì… -

Il più anziano, si rese conto solo in quel momento dei vestiti un po’ logori e delle tante abrasioni e piccoli graffi sul corpo di Sai.

Rimase in silenzio ancora qualche secondo, prima di bloccare Sai sulla soglia dell’appartamento.

-    Sai, perché non ti fermi a bere una tazza di tè? –
-    Eh?  Ma io… -
-    In fondo, hai fatto tutta questa strada solo per portarmi quei documenti, direi che ti meriti un po’ di riposo! –

Sai dapprima non rispose, incerto come sempre su come affrontare simili situazioni, a suo avviso, “complesse”.

-    Emh…ok… - gli sorrise, rientrando in casa.

In fondo, sarebbe stato scortese rifiutare, specialmente se l’invito proveniva da un tuo superiore…


Il capitano lo fece accomodare, ma prima gli chiese se poteva gentilmente portare l’odiata busta in camera sua.

Sai acconsentì senza fiatare, come era consueto fare. Poggiò la busta sul piccolo comodino, ma prima di uscire si sedette sul materasso.

Emise un lungo sospiro stanco, non si sentiva più le gambe, aveva davvero bisogno di sostare un attimo.

Negli ultimi due giorni, non aveva fatto altro che correre, combattere, fuggire, correre combattere, fuggire…

A stento, si era fermato per rifocillarsi e dormire. Le palpebre erano pesanti, con un gesto automatico si passò una mano sugli occhi.

Ma per quanto si sforzasse, questa volta non riusciva a tenerli aperti. Il calore di quel letto era troppo invitante e alla fine, Sai cedette.

“Riposo gli occhi…solo cinque minuti…” Pensò atono lui coricandosi, scordandosi totalmente di essere un estraneo in quella casa…

Il tè era pronto e Yamato, non vedendolo più tornare, lo chiamò.

-    Sai…ehi, mi senti?! – Non ricevendo risposta alcuna, si alzò seccato – Sai… - alzò anche un po’ il tono di voce.
-    Ehi…sei in bagno?! – spalancò la porta della sua stanza e lo vide.

In un primo momento fu certo di non aver visto bene, infatti rimase lì imbambolato, con la bocca spalancata con poca grazia.

-    Ma… - con passi malfermi si avvicinò al suo letto, dove Sai era disteso. Si chinò verso lui, sfiorando appena la sua spalla.
-    Ohi…stai male?! Sai… -

Dal ragazzo, provenne unicamente un vago “no” malcelato.

-    Emh…allora perché ti sei coricato nel mio letto?! – chiese, ovviamente, curioso Yamato.
-    Riposo…solo gli occhi… - biascicò lui senza scomporsi.

Yamato sgranò stupito le iridi scuri, indeciso sul da farsi. Si grattò la nuca, prima di riavvicinare la sua mano verso Sai, con l’intento di farlo alzare.

Ma si bloccò all’improvviso. Guardando quel viso così rilassato dormire profondamente, perse tutto lo spirito d’iniziativa.

Doveva essere davvero stravolto per crollare così, non era un comportamento da Sai quello.

“Un comportamento da Sai…” si soffermò a riflettere sulle ultime parole. Ma quale era in fondo, un “comportamento da Sai”?

Improvvisamente, si rese conto di quanto ancora poco sapesse su quel giovane. Non si era mai accorto che avesse un espressione così serena quando dormiva.

O che il suo corpo fosse così minuto quando era rannicchiato su se stesso.

Sbuffò divertito, poi si rimise in piedi e prese fra le sue mani una coperta di lana dall’armadio.

Con essa, coprì Sai con cura. Con quella magliettina corta, era un miracolo che non si ammalasse mai.

-    Era destino che oggi non mi riposassi… - affermò Yamato roteando le pupille verso l’alto, come a voler maledire chissà quale divinità che gli era evidentemente contro in quel periodo…


_ _ _



Sai si girò pigramente su un fianco, stringendosi nella coperta. Sbatté debolmente le palpebre e la prima cosa che vide, colpendolo, fu il buio totale.

Spalancò gli occhi disorientato, cominciando a guardarsi intorno. Lesto, scese dal letto e a tentoni arrivò alla maniglia della porta.

Deglutì a vuoto prima di girare il pomello. Non appena aprì la suddetta porta, un buon profumo di cibo invase le sue narici.

Yamato era lì davanti a lui, impegnato ai fornelli. La tavola già apparecchiata per due persone…

Senza un motivo preciso, Sai si sentì avvampare le guancie – Aha…emh…capitano… -

Lui si voltò appena verso il suo interlocutore, sorridendogli – Ciao, ti sei svegliato finalmente! –

Sussultò, chinando appena il capo contrito – Io…mi dispiace moltissimo…non volevo procurarle così tanto disturbo -
-    Basta con queste sciocchezze! Piuttosto, hai riposato bene?! Certo che dovevi essere proprio a pezzi, per dormire così tanto! Hai fatto una tirata dalle due di oggi pomeriggio, fino alle otto!! –

Il giovane shinobi, rimase in silenzio ad ascoltare Yamato parlare. Poi, azzardò l’unica e scontata domanda che gli venne in mente – Perché…non mi ha svegliato?! -

-    Dormivi così profondamente, che ho preferito non farlo… - finì di mescolare la zuppa nella pentola per poi puntare il suo sguardo su Sai. Quest’ultimo non capì bene, ma si sentì profondamente colpevole…
-    Mi…scusi… -

Udì chiaramente Yamato sbuffare seccato – Sai, smettila con tutte queste scuse! Ti ho già detto che non sono necessarie! –
-    Emh…no, non ha capito! –
-    Eh?! –
-    Mi scusi, posso usare il suo bagno? – domandò sorridendo come suo solito.

Il viso del capitano parve imbronciarsi, prima di fargli segno di andare verso la porta alle sue spalle.

Prima che vi entrasse, Yamato esclamò – La cena è quasi è pronta! Vuoi farti una doccia, prima di mangiare? –

Sai, lo guardò stupito – Significa…che questo è un invito a rimanere? –
-    Secondo te?! – ribatté sarcastico lui.
-    Umh…va bene…ma non ho vestiti puliti di ricambio con me… -
-    Non c’è problema! Ti presto qualcosa io! Aspetta qui… - ribatté Yamato, non smettendo di sorridere.

Si mise a frugare per qualche minuto nel suo armadio, lanciando qualche bestemmia accorata.

Lo vide infine tornare da lui, con dei vestiti piegati con cura e un ampio asciugamano.

-    Ecco qua! Ti staranno un po’ larghi, ma è tutto quello che ho… -
-    Non c’è problema… - Sai li prese ed entrò nel bagno.

Constatando che era un poco più grande del suo e, decisamente, arredato con più gusto del suo…

Si liberò dei vestiti e si portò sotto l’acqua calda della doccia. Era davvero buffa quella tendina opaca con disegnati sopra tanti alberelli.

Forse aveva un che di ironico, conoscendo l’abilità innata di Yamato, ma Sai non era sicuro di dover ridere.

Si lavò per bene, togliendosi di dosso tutti i residui di sporcizia e sudore. Gemendo appena quando sfiorava le ferite ancora fresche e i lividi gonfi che aveva su tutto il corpo.

Seguire Naruto nelle sue folli missioni aveva sempre un ovvio prezzo da pagare. Aiutare il compagno a scovare Sasuke dai suoi nascondigli, diventava sempre più rischioso. Eppure Sai non ci pensava mai due volte prima di buttarsi in mezzo alle fiamme per lui

Improvvisamente si arrestò.

Lui.

Che parola insolita e così intima da accostare all’amico. Gli faceva ancora uno strano effetto chiamarlo semplicemente Naruto, senza quel rispettoso kun.

Lui.

Non si era mai soffermato a lungo sui suoi pensieri, però era vero, per lui, avrebbe fatto davvero di tutto.

Ma perché?

L’acqua stava ormai diventando fredda, ma continuava a scorrergli incessante sulla pelle d’avorio.

Solo quando avvertì dei brividi di freddo, chiuse la manopola della doccia. Frettolosamente, si avvolse nel grande asciugamano che gli aveva dato Yamato poco prima.

-    Uh…che buon profumo… - sussurrò il giovane odorando l’asciugamano di spugna. Gli tornò alla mente una cosa curiosa che gli aveva detto Kiba Inuzuka.

“Ogni persona ha un odore differente, e non c’è bisogno di avere un olfatto sviluppato come il mio per sentirlo! E’ un odore…speciale, che ci contraddistingue! Chiunque lo può sentire…”

Le labbra si incresparono in un sorriso divertito. Quel pezzo di stoffa, emanava un profumo di muschio selvatico…


-    Ho finito, capitano… -
-    Bene! Ah, i vestiti ti stanno?! – domandò Yamato osservando la figura di Sai che avanzava verso lui.
-    Umh…sì, solo la maglia è un po’ larga… -
-    Dai, siediti! La cena è pronta… -

Dopo aver fatto accomodare Sai, il jounin versò della zuppa nel suo piatto.
-    Grazie… -

Lo stesso fece con il suo – Buon appetito! –
-    Anche a lei! –

Mangiarono in silenzio, lanciandosi di tanto in tanto qualche sguardo assente. Fino a quando Sai non esordì esclamando – Questo…l’ha cucinato lei, capitano?! –

Yamato esitò – Emh…sì… -
-    Oh… -
-    Perché…non ti piace?! –
-    No, al contrario, è molto buono… - replicò Sai mandando giù un altro cucchiaio di minestra.

Il jounin si stupì un poco per quell’affermazione. Aveva sempre pensato che Sai non badasse molto a ciò che mangiava, o almeno, che non fosse incline a fare complimenti o commenti di alcun genere…

-    Io… -
-    Eh?! –
-    Io, non sono molto bravo in cucina invece… - disse il moretto distogliendo lo sguardo dal suo interlocutore.
-    Sul serio?! Ma guarda, che questo piatto è davvero facile! Voglio dire, non è che anche io sia un gran cuoco…! – balbettò incerto Yamato.
-    Il più delle volte, mi capita di comprare dei piatti già pronti…cucinare, è noioso…-

Yamato sussultò, nuovamente. Si rese conto, quasi ingenuamente, che quella era la prima volta che aveva modo di fare quattro chiacchiere da solo con Sai.

E la quantità di cose che non conosceva su di lui, si stavano sommando una dopo l’altra.

Sorrise, portandosi entrambe le mani al mento, congiungendole.

-    E così, non ti piace cucinare?! Bé, è tipico di noi maschi! –
-    Non lo so…a mio fratello non dispiaceva! Anche se non era affatto bravo, come voleva farmi credere… -
-    Capisco… - tagliò corto lui. Non pensava che gli avrebbe parlato addirittura del fratello morto…

Cercò di sviare il discorso – Ne vuoi ancora un po’? –

Sai lo guardò interrogativo, quasi assente.

-    La zuppa dicevo…ne vuoi ancora? –
-    Oh…sì…per favore… - Nel parlare, era arrossito, come se si fosse reso conto di aver commesso un qualche errore.

Yamato sogghignò, tutto sommato quella strana giornata non si stava rivelando poi così inutile come aveva pensato in principio…


Finirono di cenare, discutendo del più e del meno.

Tutto procedeva tranquillo e sereno, fino al momento in cui, durante il caffè, Sai non gli pose una certa domanda.

-    Capitano Yamato, come è stata la prima volta che ha fatto sesso con qualcuno?–

Dapprima Yamato, si gelò sul posto. Poi si soffocò molto poco platealmente con il suo caffè e infine, assunse tutte le tonalità del rosso bordò…

-    Si sente bene? Gli è tornata la tosse?! –
-    COFF…ma quale tosse?!! Cough…!! – biascicò lui riprendendo poco a poco fiato.
-    Vuole un po’ d’acqua? –
-    Altro che acqua…!! Sai, ma che razza di domande mi fai?!! –

Lui lo guardò, ma parve non comprendere. Poi mutò espressione, divenendo insolitamente maliziosa.

-    Ho capito, è ancora vergine… -
-    COSA?!! T…tu non sei tenuto a saperlo!! E comunque, q…questi non sono fatti tuoi!!!! – sentenziò sbattendo entrambe le mani sul tavolo. La tazza, ormai semi vuota, cadde rovinosamente riversando il suo contenuto sulla tovaglia.
-    Perché? Le ho fatto solo una domanda… -
-    Sì…ma…queste non sono domande che puoi fare alla gente così alla leggera…!!!-
-    Oh…non lo sapevo… - tentò di giustificarsi il moretto. Yamato sospirò, certo di aver scampato il pericolo.
-    Comunque…perché volevi sapere una cosa del genere…?! –
-    Umh…non c’è una ragione precisa! E’ solo che l’argomento mi interessa, sto leggendo un libro… -
-    Un…libro…?! Un libro sul sesso…?!! – bisbigliò intimorito Yamato. Sai gli sorrise, tagliente come sempre prima di esclamare un secco – Sì! –
-    Aha… - Yamato tentò di riordinare alla svelta i suoi pensieri. Come era possibile che dalle lamentele sul mal tempo fossero passati a discutere di sesso?

Intanto che lui era perso nei suoi ragionamenti, Sai si preoccupò di rimettere in piedi la tazza rovesciata. Nel farlo, Yamato notò qualcosa di rosso che zampillava dal suo braccio.

-    Sai, ti esce del sangue…! –
-    Oh…è vero…la ferita di oggi si è riaperta… - disse lui senza preoccuparsi minimamente. Yamato invece si alzò e corse nell’altra stanza. Ritornò in fretta con in mano una cassetta del pronto soccorso.
-    Vieni, ti medico… -
-    Non è necessario, davvero… -
-    Niente storie! Non sia mai che un mio sottoposto se ne vada in giro pieno di ferite sanguinanti!! – sbottò arrabbiato il capitano.

Sai socchiuse gli occhi, una leggera risata gli deformò il viso. Yamato se ne rese conto, ma lasciò correre…

-    Ecco fatto! –
-    La ringrazio… -
-    Sai, piantala di darmi del lei!! Non siamo in missione adesso!! –
-    Lo so…ma è più forte di me, capitano Yamato… -
-    E smettila di chiamarmi capitano!!! –
-    Umh…allora, come devo rivolgermi a lei? –
-    Chiamami solo Yamato, ok?! –
-    Sul serio…posso…? –
-    Sì che puoi! Anzi, te lo ordino!!! – concluse assai irritato dal comportamento così inflessibile del giovane.

Lo vide tentennare qualche secondo – Allora… - prima di emettere un leggero sospiro carico di tensione – Yamato…grazie per la medicazione… -

Yamato non trattenne un sorriso compiaciuto – Di nulla!! –

Per un impercettibile istante, a Yamato parve proprio di vedere Sai sorridere sinceramente.

Lui non aveva mai visto quel viso incolore così pieno di vita e fragilmente umano…

Ne rimase, piacevolmente colpito.


Passarono così altri minuti, a conversare del più e del meno, fino a quando Sai notò che le lancette dell’orologio segnavano le undici…

-    Si è fatto tardi, è meglio che vada…- affermò pacato. Con gesti lenti ed eleganti si alzò, seguito a ruota da Yamato.
-    Come preferisci… – Lo accompagnò alla porta di ingresso. Sai recuperò le sue cose, fra cui i vestiti sporchi che indossava quando era arrivato lì.
-    Grazie per tutto! Questi glieli restituisco domani dopo averli lavati… - disse il moro indicando ciò che indossava.
-    Non ti preoccupare! E poi, non c’è bisogno di lavarli, sono già puliti! – con un gesto automatico, gli sistemò il colletto della maglia che larga come era, gli lasciava scoperta una parte della spalla destra. La pelle di Sai vibrò a quel lieve contatto.

Si scostò un poco da Yamato, un misto di sorpresa e imbarazzo gli deformavano il viso. Lui rise a quella reazione così genuina e improvvisa.

Quanti volti ancora non conosceva di Sai?

-    Mi raccomando, riguardati! –
-    Questo dovrei essere io a dirglielo! –
-    Mh, sì forse non hai tutti i torti… - esclamò Yamato simulando dei colpi di tosse – Quel maledetto di Kakashi è un mostro a farmi lavorare anche in queste condizioni!! –
-    Se ha la forza di lamentarsi così tanto, allora ce l’ha anche per finire di compilare quelle relazioni! –
-    Ma senti da che pulpito viene la predica!! Proprio tu, che ti sei addormentato come un poppante nel letto di un tuo superiore… -

Sai sgranò gli occhi onice, visibilmente preoccupato – Intende fare rapporto all’Hokage per il mio comportamento? –

Dopo quella domanda così “seria”, Yamato non si trattenne ed esplose davvero

-    HA HA HA HA!!! O santo cielo, cosa mi tocca sentire…!!! Ha ha ha….!! – Non smetteva più di ridere, si teneva perfino le mani premute sullo stomaco per lo sforzo estremo che stava compiendo il suo corpo già debilitato.
-    Perché ride? –
Lui non replicò immediatamente, il fiato gli veniva ancora meno. Gli venne naturale invece, posare con affetto la sua mano sulla nuca di Sai.
-    Non temere! Non farei mai una cosa simile! E poi, pensi davvero che all’Hokage importi di uno che si è addormentato nel mio letto?! –
-    E…ecco… - balbettò Sai, comprendendo tutto un tratto la stupidità della domanda che aveva posto al capitano…
-    Faresti meglio a preoccuparti di cose più importanti, come per esempio aiutare Naruto a riportare indietro Sasuke… -
-    Come…? – biascicò automatico Sai. Il sorriso sghembo del jounin si allargò intenerito.
-    Per te…è importante aiutare Naruto, vero? – Gli occhi scuri di Yamato vagarono sul corpo di Sai, constatando di quante ferite si fosse macchiata la sua pelle candida. Senza un motivo preciso, gli tornò alla mente di quella volta in cui il giovane aveva ignorato il suo ordine di salvare Sakura, in piena caduta libera da un ponte che stava crollando sotto di lei…

Le guance diafane di Sai si imporporarono, le labbra carnose si muovevano ma senza emettere alcun suono. Ma non erano necessarie le parole, Yamato comprese bene quale fosse la risposta del ragazzo.

Il suo sguardo smarrito, così umano, parlava chiaro.

-    Mi ha fatto piacere, passare un po’ di tempo con te oggi… - esclamò poi rompendo quel silenzio che si era venuto a creare quasi per caso.
-    Umh…anche a me… - La mano di Sai andò a grattarsi goffamente una guancia. Yamato si scolpì bene nella mente tutti quei piccoli gesti che testimoniavano il radicale cambiamento avvenuto nell’ex membro della Radice.


“ Naruto ha davvero una forza particolare, capace di cambiare in meglio le persone…”


Non ricordava chi, ma qualcuno una volta gli rivolse queste parole.

Decisamente quella persona, aveva mille volte ragione.


-    Ci vediamo, capitano Yamato! – Sai salutò il jounin con un sorriso sincero dipinto sul viso.
-    Ciao… -

Yamato rimase sulla soglia del suo appartamento a osservare un punto indefinito. L’aria era tersa e il cielo limpido, tuttavia la luna rimaneva oscurata da alcune nubi fastidiose.

Se ne stava imbambolato a guardare quell’oscurità, inspirando tutti i profumi che gli donava la notte.

Sarebbe rimasto volentieri lì ancora un po’, ma quegli inconfondibili brividi di freddo che tanto gli avevano fatto compagnia in quei giorni, tornarono a farsi sentire più violenti che mai.

Una serie di poderosi starnuti lo convinsero a rincasare e mettersi subito a letto.

Si cambiò velocemente e tornò nella sua stanza, un grugnito malcelato gli sfuggì alla vista del suo giaciglio ancora sfatto e disordinato.

Già, Sai ci aveva dormito nel pomeriggio e non lo aveva sistemato…

Sbuffando, scostò le lenzuola, pazienza se non aveva rifatto il letto, ci avrebbe pensato l’indomani.

Non appena affondò la testa nel confortevole cuscino, si accorse di un particolare che prima gli era sfuggito. C’era un che di diverso nel suo letto, qualcosa che Sai aveva lasciato dopo il suo breve passaggio.

Un delicato odore che aveva riconosciuto nel giovane dal primo istante in cui lo aveva conosciuto.


Mh…profuma di inchiostro…


END
24-04-2009

_ _ _



Partecipante al contest "Sai in Pairing" indetto dal SaiFC - Classificata al 9° posto.

Photobucket



VALUTAZIONE DEL GIUDICE princess21ssj:


9° Posto - “Profumo d’inchiostro” di wolferetic [o Dragon gio]
Stile e grammatica: 6,5.
Trattazione del tema: 7.
Personaggi: 7,5.
Originalità: 6.
Media tra i quattro voti: 6,75.
Il Capitano Yamato, raffreddato e malaticcio, è tutto intento a compilare rapporti, quand’ecco che sulla soglia di casa sua compare Sai di ritorno dall’ennesima missione di caccia a Sasuke. Ferito e malridotto, chiede ospitalità, ma alla sua maniera.
Goffo, dolce, il Sai tratteggiato mi ha suscitato un’incredibile tenerezza. Difficile descriverla per bene a parole, tuttavia sono certa che si è trattata di un’emozione diversa rispetto quella notata nelle altre storie. Ho scorto tra le righe un’affezione quasi materna per il personaggio. Sembra che l’autrice si sia identificata in Yamato e questo si palesa maggiormente negli atteggiamenti e nelle parole dei discorsi.
Il Capitano si muove come un padre, una guida, per tutta la durata della storia: ho apprezzato davvero questo aspetto, l’ho trovato consono. Però nel finale il ritratto si frantuma nel concetto del “profumo d’inchiostro”, svelando una sorta di attrazione per Sai… E questo non mi è piaciuto, perché non c’entrava con la storia. Mi è sembrata una forzatura, inserita alla fine della presentazione di una relazione prima perfettamente bilanciata. D’altra parte nemmeno l’ambientazione, nonostante corrisponda a quella del manga, è stata particolareggiata, lasciando un senso di spiacevole piattezza.
Sono mancati alla one-shot lo slancio ed il brio di una narrazione semplice e fluida. Benché non abbia trovato pesanti errori grammaticali –eccetto una virgola di troppo posta fra soggetto e verbo [cit. “Un lieve bussare alla porta, distolse la sua attenzione dalla tazza”]-, mi è parso che le espressioni usate spesso non coincidessero con il senso voluto della frase [cit. “Sbatté debolmente le palpebre e la prima cosa che vide, colpendolo, fu il buio totale.”]. Inoltre, anche in questa fanfiction, dopo le prime pagine di giubilo, ho ritrovato l’utilizzo di “il moro”, “il moretto” e simili, purtroppo.
La punteggiatura è risultata spesso superflua –punti di sospensione in eccesso-, mentre in altri inesatta. E’ sufficiente usare un solo punto esclamativo, soprattutto dopo quello di domanda.
In sintesi, penso che l’idea di base poteva essere meglio sviluppata, poiché le potenzialità ci sono e l’affetto per i personaggi non manca di certo. Scritta in circostanze non proprio favorevoli, vale la pena di leggerla comunque.
Perché passi tutto, cara.
Un bacio^*^
Totale: 27/40

_ _ _


ANGOLO DELL'AUTRICE


Me lo sentivo già nel momento in cui l'ho inviata che potevo fare di meglio, e infatti pure la Pri se ne è resa conto! XDDD

Per gli errori di sintassi mi aspettavo peggio, però rileggendola l'altro giorno già mi sarei morsa una mano per tutti quei puntini di sospensione (li svendo come nutella ai bimbi! *_*)!!! 

E poi il moretto-biondino ecc, è stato moooolto prima che qualcuno mi facesse notare la demenza di tali termini, he he!!! XDD Come è che pure io adesso li trovo così terribili?! Merito della Pri, si si!! ^_^

Il mio ego sprasviluppato fa sempre fatica ad accettare le critiche degli altri, ma in questo caso non vedo critiche quanto dei preziosi consigli per migliorare! Inoltre ho apprezzato moltissimo il commento iniziale sull'affetto quasi materno che hai visto per Sai, OMG, mi ha commosso!!! 

Non ho mai partecipato ad un contest, ed ero molto timorosa, ma tu hai saputo rendermelo incredibilmente gradevole e stimolante! Hai elargito giudizi più che giusti a mio avviso, con serietà, che mi hanno fatto decisamente piacere (e penso anche alle altre concorrenti)!!

Umh, che altro dire? Mi viene sempre più voglia di scrivere e migliorare, shi shi!!!!

E questo risultato è maggiormente stimolante per il mio orgoglio, hu hu!!! 

Pri, se farai un altro contest, spero di riuscire a partecipare, e questa volta intendo piazzarmi almeno settima! XDD

Grazie di cuore e scusa lo sclero di commento, ma la tinta mi sta penetrando nel cervellino bakato...

Infine, ma non meno importante, un grande applauso a tutti i partecipanti!!! Direi che ce lo siamo proprio meritato e ovviamente, applauso sincero anche alla Pri, colei che ha reso possibile tutto ciò!!!

Un bacio a tutti, Giò!!!

See you soon fan writer...


17-05-2009
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Dragon gio