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Autore: wangiebaexo    19/11/2016    1 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Waiting For You — XV




 

17 Aprile 2014.




 

Fuori dalle finestre dell'abitazione, il tempo scorreva veloce, imperterrito. Bastava chiudere gli occhi per pochi istanti e tutto cambiava radicalmente: dalla luce al buio, dal giorno alla notte.

Baek Hyun, ormai, non se ne rendeva neanche più conto. Lo scorrere dei secondi era diventato qualcosa di indefinito e indissolubile.

Ogni volta, guardava il sole sorgere e, alto in cielo, brillare con tutta la sua forza, per poi tramontare all'orizzonte. Scendeva con una lentezza estenuante, senza fretta, scandendo l'inesorabile scorrere del tempo, per poi nascondersi dietro gli edifici della città come se si fosse imbarazzato.

 

I raggi solari penetravano attraverso le fessure delle tende e colpivano in pieno viso Baek Hyun, intento ad osservare quello spettacolo.

Poche volte nella sua vita aveva avuto il privilegio di assistere a quel paesaggio. Poche, quasi nulle, ma abbastanza da poter rimanere impresse nella sua mente.

Baek Hyun appoggiò malinconicamente il palmo della mano sul vetro, lasciandoci sopra il suo segno, il suo passaggio, e sorrise enigmatico. Fu un sorriso in cui racchiuse tante parole, ma che solo lui poteva decifrare.

I suoi occhi color nocciola erano velati da uno strato di indifferenza mista a dolore. Il ragazzo cercava in tutti i modi di reprimere dentro di sé i suoi sentimenti, nascondendoli nel più profondo del suo animo. Sul suo viso non traspariva nessuna emozione.

E cosa passasse per la mente di Baek Hyun, probabilmente, nessuno lo sapeva, ad eccezione di lui stesso.

Il piccolo soggiorno dell'appartamento di Chan Yeol era avvolto da una piccola nuvola di fumo, intrisa dell'odore della carne, che cuoceva sulla piastra, scoppiettando sotto il fuoco e il suo stesso olio.

Baek Hyun adorava con tutto se stesso la carne, il suo sapore e il suo profumo. Chan Yeol l'aveva scoperto per puro caso in una delle loro prime notti, mentre parlavano del più e del meno ed il maggiore si era fatto sfuggire quell'informazione senza volere.

Baek Hyun era rimasto felicemente sorpreso e, soprattutto, meravigliato, quando quel pomeriggio il minore era tornato a casa con un sacchetto in mano oltre alla sua solita borsa a tracollo. All'interno erano contenuti vari tipi di carne, dal manzo al maiale. Aveva acquistato tutto quello che era riuscito a trovare nel supermercato col suo misero budget.

Quando entrò in casa, Chan Yeol gli annunciò con un sorriso a trentadue denti che per cena avrebbe cucinato tutto quel ben di dio.

E Baek Hyun, in quell'attimo, si rese conto di essere un peso. Capì che, nonostante tutto, il più giovane lo stava mantenendo con i pochi guadagni che riusciva a racimolare con i lavori part-time, mentre lui rimaneva a casa come una bella statuina in attesa del ritorno del suo padrone.

Era come un cucciolo. Baek Hyun, decisamente, non voleva esserlo. Si rese conto di essere un vero egoista, ma come poteva non esserlo? Cosa avrebbe fatto se avesse perso tutto quello che era riuscito ad ottenere con Chan Yeol? Cosa avrebbe fatto se avesse fatto perdere tutto a Chan Yeol?

Era come un buco, un piccolo buco nero che lentamente stava risucchiando tutto quello che aveva intorno nella sua voragine.

Il maggiore sorrise tristemente, e anche con rancore per se stesso, verso Chan Yeol, intento a far sfrigolare la carne sulla piastra in ceramica.

Baek Hyun osservava le sue ampie spalle muoversi lentamente a ritmo della musica che riempiva le mure dell'abitazione, mentre nella sua mente si affollavano pensieri inviolabili.

«La vuoi ben cotta?», domandò il minore, lasciandogli un'occhiata di sottocchio, riferendosi alla bistecca. Baek Hyun venne colto di sorpresa, ma non lo diede a vedere. I suoi occhi rimasero fissi e impassibili sul più giovane. «O al sangue?».

«Tu come la preferisci?», domandò di rimando il maggiore, mordendosi il labbro inferiore. La verità era che Baek Hyun non aveva proprio idea di quale potesse preferire di più. Per lui, il cibo era solo qualcosa con cui saziare la sua fame e non si era mai soffermato sul loro sapore, su cosa preferisse mangiare e su cosa potesse piacergli più delle altre pietanze.

«Mh. Direi ben cotta», rispose il minore, dopo poco, riflettendoci per bene. Pressò la carne contro la padella, facendo fuoriuscire del fumo. La stanza si stava riempiendo dell'odore della loro cena e Baek Hyun non vedeva l'ora di assaggiarla, per gustarla al meglio. Almeno una volta. 

«Allora ben cotta sia», disse Baek Hyun, sorridendo genuinamente come un bambino. In fondo, però, si sentiva felice; felice di poter stare con Chan Yeol; felice che potesse mangiare un piatto caldo cucinato esclusivamente per lui; era felice e questo indubbiamente rendeva tutto più bello, ma Baek Hyun sapeva anche che la felicità era astratta e momentanea. Era qualcosa di passeggero che presto sarebbe sparito.

Riscuotendosi dai suoi lugubri pensieri, scese dallo sgabello, poco più basso del bancone, su cui era comodamente seduto e si avvicinò ai fornelli accessi, da dove proveniva una fiamma rosso accesa. Sembrava quasi voler prendere vita davanti agli occhi di Baek Hyun.

Iniziò a curiosare in giro ed osservare la carne cuocersi sempre di più. Più il tempo passava, più sentiva l'acquolina formarsi in gola, trepidante di poter mangiare e estasiare le sue papille gustative con quelle delizie.

Baek Hyun era anche attento ad osservare Chan Yeol: i suoi occhi seguivano i suoi movimenti fluidi, come se fossero ipnotizzati. Lo guardò armeggiare i vari ingredienti delle portate e sistemarli perfettamente sul piatto color bianco con qualche dettaglio floreale sui lati più esterni, mentre la carne cuoceva a fuoco lento indisturbato.

Chan Yeol, che percepiva lo sguardo del maggiore su di sé, rimase in silenzio per tutto il tempo, sorridendo di tanto in tanto quando i loro sguardi si incrociavano o quando vi era qualche genere di contatto fisico, seppur minimo.

Finì di preparare i piatti sotto gli occhi curiosi e vividi dell'altro, che sembrava non essersi lasciato sfuggire neanche un movimento. Chan Yeol sistemò sul tavolo i piatti alla perfezione, creando quasi delle opere d'arte.

In un attimo, tutto fu pronto per la loro aspettata cena. Baek Hyun era elettrizzato, eccitato. Era felice, estasiato. Mai nessuno aveva cucinato appositamente per lui. Mai nessuno gli aveva rivolto tutte quelle attenzioni.

Fu breve e Chan Yeol riuscì a perderlo di vista. Baek Hyun corse come un razzo verso il bagno, per fare chi sa cosa, solo lui lo sapeva. Rimase un segreto per Chan Yeol, che non ebbe mai una risposta a questa domanda.

Baek Hyun si osservò nello specchio di fronte a sé, mentre l'acqua scorreva contro le sue mani insaponate. Sospirò, rilasciando tutta la tensione che sentiva in corpo. Sorrise felicemente e i suoi occhi si illuminarono di una luce propria, diversa da quella naturale, quella che aveva sempre mostrato. Quello che vide in quell'attimo era la pura essenza della felicità.

Ma Baek Hyun avrebbe dovuto saperlo da tempo ormai: niente veniva senza nulla in cambio. Fu una dimenticanza, un attimo e tutto crollò come un castello di carte.

Fu un lampo a ciel sereno. Il suo corpo venne scosso da un fremito e sentì una fitta al petto. La riconobbe subito, era il suo solito dolore lancinante. Eppure la sentì completamente diversa, più dolorosa, più intensa. Era come una punizione e sembrava quasi voler dire di non essere troppo felice perché tutto poteva cambiare.

Strinse le mani intorno al bordo del lavandino su cui si resse con tutte le forze che aveva. Cercò di calmare il dolore, ma tutto era vano. Boccheggiò senza emettere nessun rumore, poi strinse gli occhi. Ma nonostante questo, man mano che passavano i secondi, sentiva il dolore impossessarsi del suo corpo, lasciandolo senza fiato, lacerato dall'interno.

«Baek?», chiamò Chan Yeol, non vedendolo tornare da troppo. «Ti sei perso in bagno?», ironizzò, alzandosi dalla sedia, ridacchiando.

Baek Hyun non resistette più, le sue mani cedettero sotto il suo peso e crollò a terra sfinito, creando un tonfo che risuonò per tutta la stanza con forza. Stinse in un pugno la maglietta all'altezza del petto e pressò più che poteva, nel tentativo di affievolire la sua sofferenza.

Chan Yeol non ebbe neanche il tempo di reagire, appena sentì quel rumore. Le sue gambe subito si precipitarono verso il bagno, verso Baek Hyun. Per tutto quel breve tratto, ebbe il cuore in gola. La paura si impossessò di lui e la sua testa di annebbiò.

Quando spalancò la porta semichiusa, l'immagine del maggiore seduto a terra con un'espressione sofferente in viso, si presentò dinnanzi a lui. Inspirò profondamente, inginocchiandosi accanto al ragazzo. Sentiva le lacrime agli occhi e non ne capiva il motivo.

«Baek Hyun?!», urlò più spaventato che mai, mentre i suoi occhi si dilatavano sempre di più. «Che hai?!».

L'altro iniziò ad ansimare con forza, mentre il dolore si intensificava sempre di più ed aveva come la sensazione che lo stesse divorando dall'interno.

«Mi fa male il petto», balbettò tra un ansimo e l'altro. Sbuffando l'aria che aveva in corpo con fatica. «Mi servono le mie medicine».

Chan Yeol non capiva cosa stesse succedendo. Le parole che pronunciava il ragazzo, entravano nelle sue orecchie ed arrivavano al suo cervello. Sembrava quasi in trance, non capiva cosa stesse dicendo l'altro. Semplicemente corse verso la sua stanza ed aprì il primo cassetto del suo comodino. All'interno vi erano le pillole che Baek Hyun pensava di essere riuscito a nascondere dalla curiosità di Chan Yeol.

Quando il maggiore prese i suoi medicinali, emise un sospiro di sollievo. Il dolore affievolì velocemente e rilasciò la presa sul suo petto. Si sentiva decisamente meglio. E tutto questo, era grazie a Chan Yeol.

Sentiva il sguardo penetrante puntato su di lui. Ed era uno di quegli sguardi che non lasciavano scampo a nessuna scusa. Chan Yeol voleva sapere e subito.

Ma Baek Hyun non sapeva come rispondere alle possibili domande dell'altro. Non sapeva come spiegarsi.

Quando i loro sguardi si incontrarono, si limitò a cercare di fargli capire tutto quello che poteva con quel semplice contatto visivo e Chan Yeol subito capì.

Non poteva obbligarlo a rivelargli qualcosa che non era ancora pronto a confessargli. Non poteva, non voleva e, soprattutto, non doveva per lui, per Baek Hyun e per il bene della loro relazione.

Si limitò a sorridergli comprensivo, avvolgendo le sue forti braccia intorno al piccolo corpo dell'altro, riparandolo contro la sua gabbia toracica. Gli accarezzò la schiena, confortandolo per un po'.

Passarono quella notte nel piccolo bagno dell'appartamento del minore, avvolti l'un l'altro nelle braccia del compagno, nel loro solito silenzio totale, mentre, nella stanza accanto, il profumo di carne svaniva lentamente e i piatti sul tavolo si raffreddavano.

Chan Yeol quella stessa notte si rese conto dell'errore che aveva commesso. Dello sbaglio che aveva fatto.

Ma non poteva più tornare indietro.

Doveva andare avanti per il loro bene. Ma soprattutto per quello di Baek Hyun.
 


 

|| || || 



 

17 Aprile 2015.




 

Se mai qualcuno avesse chiesto a Baek Hyun che sapore avesse la carne, probabilmente non avrebbe mai ricevuto una risposta, mentre l'altro sarebbe rimasto nel suo muto silenzio, o, semplicemente, avrebbe mostrato un sorriso pragmatico, enigmatico; uno di quei sorrisi che sembravano contenere la risposta alla domanda, ma che erano indecifrabili per i occhi.

Poi, forse, si sarebbe rinchiuso in se stesso, mentre con gli occhi vuoti e spenti avrebbe osservato il nulla di fronte a sé, immergendosi con la mente nei suoi ricordi più profondi; ricordi che sembravano bruciare nella sua memoria come fuoco incandescente.

E, se mai quest'interlocutore avesse avuto la fortuna di sentire una sua risposta, Baek Hyun sicuramente avrebbe sorriso ed iniziato a raccontare una storia che nel suo cuore, da tempo ormai, era rimasta indelebile come una scritta a penna, incancellabile. Era rimasta immutata, niente era cambiato, neanche di una virgola. E tutto rimaneva fermo, congelato, cristallizzato.

Le sue labbra avrebbero proferito parole che il suo cuore avrebbe ascoltato con le orecchie spalancata. Avrebbero pronunciato frasi che si sarebbero radicate nella sua anima per sempre, come radici di un albero secolare. Sarebbero entrate nel profondo, fino ad intrecciarsi con la sua anima, ormai, corrotta.

Baek Hyun lo sentiva, lo percepiva. Tutto quello che ricordava era vero e niente era un sogno.

Il giovane strinse tra le mani il piccolo barattolo di plastica completamente vuoto, su cui aveva inciso il nome di Chan Yeol una notte dell'anno prima. Sentiva ancora il dolce calore dell'altro, avvolgerlo protettivo, rinchiusi nello stretto bagno.

Sfiorò delicatamente le lettere che formava il nome dell'altro, rievocando eventi passati che aveva rinchiuso nel suo cuore. I suoi occhi si riempirono di lacrime, che si bloccarono alla fine delle palpebre, pronte a fuoriuscire, a straripare dagli argine e percorrere le sue guance.

La nostalgia, mista ai ricordi, lo avvolsero, lasciandolo immerso in un mondo che aveva conosciuto fin troppo bene, di cui però non ricordava quasi più niente.

Baek Hyun chiuse di scatto gli occhi, circondandosi di nero: non doveva lasciarsi sopraffare da quei sentimenti, non poteva, non ora.

«Ehilà», salutò Se Hun, posizionandosi di fianco al ragazzo, con un sorriso raggiante e la felicità sprizzare ovunque. «Come stai?».

Baek Hyun mostrò uno dei suoi sorrisi tirati, cercando di nascondere i suoi occhi leggermente arrossati. «Bene, tu?», rispose con la voce un poco incrinata.

Se Hun se ne accorse, gli servì solo un attimo per rendersi conto della voce rauca dell'altro, del finto sorriso e di come cercasse di nascondere i suoi occhi.

«Sicuro? È successo qualcosa?», domandò, sperando di ricevere una risposta: si aspettava tutto, tranne quella che sentì.

«Mi manca Se Hun, mi manca da morire». Baek Hyun cercò di trattenere le lacrime, le respinse. «Sai, pensavo di stare meglio, che lui potesse diventare la cura per ogni mio male. Ma mi sbagliavo, completamente».

Se Hun rimase sorpreso, un po' perché aveva sentito per la prima volta come si sentisse, per davvero, Baek Hyun e un po' perché aveva cambiato discorso velocemente, senza neanche lasciargli tempo di reagire.

«Ho avuto una crisi e il dolore è tornato, forte e feroce. Mi aveva mozzato il fiato e non riuscivo più a pensare. Fu Chan Yeol a prendermi le pillole che pensavo di aver nascosto accuratamente». Baek Hyun si fermò un attimo e strinse una mano contro il petto, premendo là dove Chan Yeol l'avevo stretto a sé.

«Non mi ha fatto domande, ma sapevo che lui ormai era a conoscenza di tutto. Era chiaro con il cielo, eppure non mi ha mai fatto nessuna domanda per tutto il tempo che rimasi da lui». Prese una grande boccata d'aria, riprendendo fiato. Si sentiva stanco di tutto e, di giorno in giorno, le forze lo abbandonavano sempre di più.

«Non ha fatto domande e io, da sciocco qual ero, mi sono fatto trasportare da quella corrente, senza sapere a cosa andavamo incontro».

  
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