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Autore: Veronica2    20/11/2016    0 recensioni
Tutto può cambiare, ed è quello che mi è successo dall'inizio di questa storia, alla fine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo
26

 
Con la scuola e tutto il resto avevo meno tempo di andare a trovare Matthew, ma lo spazio per lui lo riservavo comunque. Mi mancava, e sentivo che una parte di me era vuota, non credevo a come la mia vita si fosse ribaltata così. Un momento prima lo avevo al mio fianco, e quello dopo invece no.
Di tanto in tanto vedevo Jace, venne con me anche all’ospedale, stare con lui mi faceva ritornare quel pizzico di felicità che avevo perso, e mi doleva anche ammetterlo, non pensavo e mai l’avrei pensato fino a quel momento, che Jace potesse essere così e farmi quell’effetto.
Chiusi il mio solito armadietto, quando mi ritrovai Jace lì ad aspettarmi, ormai era un’abitudine.
“Stasera c’è una falò, vieni?” – mi chiese con il suo solito sorrisetto.
“Ci penserò” -  mi diressi in classe seguita da lui.
“Sennò potremmo andare a mangiare fuori” – mi bloccai in mezzo al corridoio per girarmi e guardarlo male – “Che c’è?” – alzò le spalle.
“Niente uscita, casanova” – ribattei con sarcasmo.
“Allora vieni al falò, ci sarà un mucchio di gente”
“Va bene” – ci scambiammo un sorriso e ci dividemmo per andare ognuno nella propria classe.
A volte mi chiedevo cosa stavo combinando nel vedere Jace, ma poi ci ripensai più e più volte, non c’era niente di male, in fondo dovevo andare avanti con la mia vita ed essere felice, e lui era lì, al mio fianco, e mi faceva essere felice. Amavo però incondizionatamente Matthew, e non vederlo per così tanto tempo mi fece male, stavo male, soprattutto quando ero da sola.
 
“Grace” – sentii una voce a me famigliare, che non sentivo da tanto, mi girai e lo vidi, lui era lì, sulla veranda di casa mia.
“Oddio” – portai le mani alla bocca e gli corsi in contro. Lui mi prese e mi tirò su. Strinsi le gambe attorno al suo bacino e piansi.
“Mi sei mancata” – sussurrò vicino al mio orecchio.
“Anche tu, non sai quanto” – quando finalmente ebbi il coraggio di guardarlo dritto negli occhi ci baciammo. La sua lingua andò ad incontrare subito la mia. Le labbra erano calde e morbide, gli morsi il labbro inferiore, quanto mi mancava questa sensazione.
“Ti amo” – disse tra i nostri sospiri.
“Anche io, ti amo troppo” – come se nulla fosse mi fece scendere e si allontanò – “Dove vai?!” – gridai.
“Non è reale questo”
“Cosa?!” – quasi non lo sentivo mentre si allontanava. Ma dove andava?
“Grace io non sono qui”
“Cosa dici?!” – lo vidi dissolversi nel nulla, poi mi svegliai.
Era solo un sogno, uno stupido sogno. Ma anche se breve ero riuscita a rivederlo, a baciarlo e abbracciarlo, a dirli quanto lo amavo.
Mi alzai dal letto, erano le quattro di mattina. Avevo detto no a Jace per il falò, non mi andava, ma in quel momento avevo bisogno di qualcuno, la tristezza aveva preso il sopravvento.
Gli mandai un messaggio dicendo che avevo fatto un sogno bellissimo, ma che si era trasformato in un incubo e avevo bisogno di compagnia. Pensai di essere stupida, chi risponde alle quattro del mattino invece di dormire?
Vibrò il cellullare e guardai. Qualcuno allora per rispondere a quell’ora c’era.
 
Che tipo di sogno? – sorrisi a quella domanda e mi sdraiai sul letto.
 
C’era Matthew. – mandai solo.
 
E cosa faceva?
 
Beh era felice di vedermi, ma alla fine è sparito.
 
Non è brutto, se l’hai visto. – mi stupivo giorno per giorno dei progressi di Jace per essere un ragazzo migliore.
 
Si, ma se n’è andato.
 
Tornerà. – mi mandò. Non c’era bisogno che gli mandassi più niente, mi aveva fatto stare meglio, come faceva sempre. Ed era bastata solo una parola.
Il mattino seguente quando mi svegliai ero stanca, avevo dormito poco rigirandomi nel letto in continuazione. Anche se Jace mi aveva tolto la tristezza, non riuscivo a non pensare a Matthew.
“Mi stai ascoltando?” – Catherine richiamò la mia attenzione facendo sventolare la mano davanti a me.
“Si” – in realtà non sapevo minimamente di quello che mi stava dicendo.
Con i libri stretti al petto mi diressi con lei in classe.
“Beh quindi saprai cosa fare la posto mio vero?” – mi girai nella sua direzione con un punto interrogativo stampato sulla faccia.
“Cosa?” – alzò gli occhi al cielo e si sedette sul suo banco.
“Allora non mi hai ascoltata”
“No a dire la verità no”
“Stasera Stephen mi vuole portare in un posto speciale ha detto, ma io ho già un impegno”
“Che tipo di impegno?”
“Una festa”
“Una festa?” – come mai io non ne sapevo nulla? Di solito se andava ad una festa mi invitava sempre. Certo non ne avevo tanta voglia, e lei lo sapeva, ma ci rimasi male sul fatto che non ne aveva fatto neanche cenno.
“Sarà al “Monkey Bar”, visto che si può affittare il bar per organizzare delle feste”
“E chi l’ha organizzata?”
“Jessica” – Jessica era nella nostra classe, aveva invitato Catherine e non me?
“E come mai io non ne so nulla?”
“In realtà ha invitato pure te, e l’ha detto direttamente a me” – ah.
“E tu me lo dici ora?”
“Beh te l’ho detto, ma il punto non è questo…” – scese dal banco quando entrò il professore di biologia e si mise comoda sulla sedia, seguita da me – “Stephen mi ha chiesto di uscire, e deve essere una cena speciale da quanto ho capito, ma io voglio andare alla festa e…” – il professore si schiarì la gola vedendoci parlare, mi scusai e Catherine riprese a parlare abbassando la voce – “Voglio divertirmi ed andarci, non so che fare”
“Forse dovresti uscire con Stephen” – sussurrai, guardando sempre avanti a me.
“Lo credi davvero?” – annuì, quando lei con fare nervoso si mise a posto sulla sedia – “E se tu vuoi andare alla festa sarai sola” – giusto, ma non ci volevo andare, o forse sì, mi avrebbe fatto bene divertirmi, potevo invitare Jace.
“Non preoccuparti, posso invitare Jace” – la guardai di sottecchi quando pronunciai quel nome. Si mordicchiò le unghie e poi riprese a parlare.
“Se ti divertente tanto” – alzò le spalle e si mise a seguire la lezione, mentre a me mille pensieri mi ronzavano per la testa.
Tutto sembrava complicarsi, anche se ero più serena. Non volevo illudere Jace, anche se ne ero più che certa che lui non provasse poi chissà che sentimenti per me, molto probabilmente, nutriva solo una profonda amicizia.
Durante la pausa pranzo cercai dove fosse lui, la mattina non l’avevo visto, e questo mi sembrava strano. Mentre andai a sedermi al mio solito tavolo scorsi tra la massa dei capelli biondi. Appoggiai le mani sul tavolo per issarmi un po’ su e lo vidi, era in compagnia della mia amatissima Melinda, pensavo che ormai tra i due fosse finita, ma a quanto pare mi sbagliavo dal modo in cui la toccava.
Non ero gelosa e non lo sarei mai stata, non come lo ero quando avevo una cotta per lui, ma mi dava fastidio. Era riuscito a migliorarsi e di sicuro Melinda non li faceva bene.
“Chi guardi?” – mi chiese Catherine quando mi misi a posto.
“Nessuno” – mentii.
“Jace eh” – dannazione.
“Non è come credi” – alzò gli occhi al cielo e mangiò una patatina.
“Non ho detto questo, ma ultimamente ti sei legata fin troppo a lui” – mi strinsi tra le spalle, perché in fondo sapevo che era vero, ma lui non mi interessava.
“Si è vero, ma non mi piace”
“E non ho detto neanche questo”
“Senti Catherine, Jace mi fa stare bene e questo lo apprezzo da parte sua”
“Lo so, lo vedo” – sorrise quasi a malincuore, proprio non lo sopportava.
“Perché lo odi tanto?”
“Perché…” – Jace ci interruppe raggiungendoci al tavolo. Catherine si coprì il viso quasi dalla vergogna e continuò a mangiare.
“Ciao Jace” – lo salutai e lui mi sorrise, sedendosi di fianco a me.
“Ehilà” – sembrava più felice del solito.
“Come mai parlavi con Melinda?” – le parole mi uscirono di bocca involontariamente, non volevo sembrare la ragazzina gelosa, perché non lo ero, ma lo facevo credere.
Fece il suo solito sorriso da conquistatore e mi poggiò una mano sulla spalla.
“Voleva riallacciare i rapporti con me”
“E ci è riuscita” – di nuovo quel tono. Dio Grace sta zitta.
“Non direi invece, Melinda ne ha combinate troppe, e non ho più bisogno di lei, non più” – tolse la mano dalla mia spalla e abbassò la testa. Ci avrei giurato che quei due avevano avuto una relazione, e che Jace, molto probabilmente, se n’era innamorato.
“Oh” – guardai Catherine che nel frattempo non la smetteva di mangiare, io invece non avevo ancora toccato cibo.
“Beh cambiando argomento, stasera c’è una festa, e Grace…” – mi girai per guardarlo quando chiamò la mia attenzione – “Lo so che non ne hai voglia, ma sarebbe bello se ci venissi con me”
“La festa di Jessica?” – lui annuì. Perfetto mi ero risparmiata di chiederglielo io – “Si, mi farebbe bene” – l’angolo della bocca gli andò all’insù. Mi salutò e poi raggiunse il suo solito tavolo, senza Melinda.
 
Il pomeriggio andai a trovare Matthew. Comprai delle rose rosse, si beh forse non era il massimo per un ragazzo, ma a me piacevano, e tutti dovevano sapere che erano le mie. Dovevo distinguermi.
Mi addormentai di fianco a lui per un’ora, quando un’infermiera entrò a controllare i parametri.
“Tutto bene Grace?” – mi stiracchiai e gli scambiai un sorriso.
“Benone” – rispose a sua volta sorridendomi, prese una sedia e si mise di fronte a me. Cosa stava succedendo?
“Vedo che sei felice” – mi strinsi nelle spalle.
“Vado avanti”
“Ed è così che devi fare infatti, ma ho delle notizie da darti” – mi incupii subito, perché il pensiero di stare male di nuovo non lo sopportavo più.
“Che succede?” – il viso le si alleggerì e questo mi fece stare più tranquilla.
“Si tratta di una buona notizia, cara” – mi poggiò una mano sulla spalla, e per poco non vidi scenderle una lacrima. Sospirai e mi liberai di tutti i brutti pensieri.
“Matthew sta bene?”
“Certo, più che bene” – si girò per guardarlo e poi rivolse la sua attenzione su di me – “Abbiamo riscontrato dei lievi miglioramenti nella sua attività celebrale, sembra che, potrà ricordarsi di sua madre e suo padre, perché sono le persone che l’hanno cresciuto, e ricorderà anche sua sorella morta” – cavolo, Hannah. Avrei voluto tanto conoscerla – “E, da quanto accertato, potrà svegliarsi nel giro di due settimane” – sbarrai gli occhi dalla sorpresa, e mille emozioni e sentimenti mi percorsero il corpo.
“Oddio” – mi coprii il viso con le mani, incapace di crederci.
“Mi dispiace solo…” – riprese, ed io alzai la testa per ascoltarla – “Che non potrà ricordarsi di te” – quelle parole furono una pugnalata al cuore, e anche se già lo sapevo, mi piaceva potere immaginare che non fosse così, che fosse solo un incubo, e lui sarebbe ritornato il mio Matthew.
“Lo so” – dissi.
“Grace ascoltami” – una lacrima mi rigò il viso, ma riuscii a scacciare tutte le altre – “Tu lo aspetterai okay? Sarai con lui, al suo fianco, e gli dimostrerai tutto l’amore che provi per lui” – annuì. Non riuscivo a parlare, anche perché se l’avessi fatto, mi sarebbe uscito un suono strozzato – “Forza e coraggio cara” – mi diede un bacio sulla guancia, e dando un’ultima occhiata a Matthew, uscì.


*Ciao a tutti!
Come vi sembra stia andando la storia? Vi piace? O c'è qualcosa che dovrei correggere? Fatemelo sapere che mi farebbe un enorme piacere :D
Al prossimo capitolo ;) *

 
   
 
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