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Autore: Midorikawa_efp    20/11/2016    1 recensioni
Sofia, Fabio, Karl, Chloe, Ewan e Lidja lottano contro Nidhoggr e i suoi.
Sara, la nuova Draconiana, combatterà al fianco dei suoi amici. I draghi daranno se stessi per difendere i loro Draconiani e per cercare di riportare la pace tra loro e il nemico, ma Nidhoggr non mollerà.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"-No, no, no! -" urlò Fabio mentre correva verso la sua amata, seguito poi dagli altri.
Il cielo diventò di un azzurro intenso e un raggio di sole illuminò le sfere, ma nessuno se ne accorse. L'erba era di nuovo verde e le piante erano rigogliose come non mai, ma ora c'era troppo dolore per pensare a questo.
Fabio si mise in ginocchio vicino a Sara e le prese una mano.
"-Sara, avanti svegliati. Vedi? Il cielo è tornato del suo blu originale e le piante sono felici e di un verde acceso. Vuoi rischiare di non osservarlo? -" le sussurrò in un orecchio. Lidja si accucciò, imitata da Karl.
"-La luna lassù brilla, crea una nota di lucentezza nel buio della notte.
I fiori e le piante crescono rigogliose, ma non durerà a lungo...
Quel giorno sta per arrivare, la profezia si avvererà.
L'unica speranza, sei ragazzi, sei draghi e molti nemici.
Il fuoco si propagherà, le stelle e il sole scompariranno, lasceranno spazio e potere per loro, quando arriverà il momento.
Troppo sangue è stato versato...deve pagare. L'Albero controllerà di nuovo la natura e tutto quel che è prezioso ed eterno.
La notte sembrerà il giorno e il giorno sembrerà la notte, niente sarà come prima..."- iniziò a cantare Lidja. La stessa melodia che Sara aveva cantato a lei quando si era sentita male. Sperò funzionasse...

Si svegliò su un prato, abbracciato dal cielo azzurro e privo nuvole a dipingerlo. Si alzò lentamente, il dolore la pungeva dappertutto.
Appena le gambe le permisero di muoversi, lei iniziò a camminare pigramente. La testa le doleva, ma non ci pensò più di tanto.
La natura la circondava. Lungo il suo cammino incontrò molti tipi di fiori come tulipani, rose, girasoli e ciclamini, arbusti in piena crescita e meravigliosi alberi sempreverdi.
Guardò in avanti. C'era un imponente tempio che sembrava aspettarla. Allora, non aspettò un secondo di più e iniziò a correre. Conosceva quel posto e, nel vederlo intatto, il suo cuore si era riempito di gioia e meraviglia.
Si fermò soltanto quando era sotto quel gigantesco tetto a spiovente fatto di marmo bianco, appena puntellato di grigio. Fino a quel momento, non si guardò né il corpo, né i capelli.
Un meraviglioso vestito di seta color latte le fasciava il corpo e si piegava nella parte del ventre e delle gambe e una sottile cintura scintillante la stringeva appena sotto il seno, valorizzando le sue curve perfette.
I capelli castani erano raccolti in un'ordinatissima coda che finiva poco sotto le scapole e i ciuffi laterali le scendevano lungo il collo. Ai piedi portava un sandalo con qualche centimetro di tacco. Era una dea.
Spostò lo sguardo in avanti. Una specie di tavolo si allungava dinanzi a lei. Avanzò stupefatta. Sulla superficie si ergevano sette sfere, che brillavano di sei colori diversi. D'istinto prese quella bianca, la sua. La girava e rigirava tra le sue mani.
"-Bella, vero? -" chiese una voce a lei molto familiare.
Sara si girò e un uomo con i capelli castani, occhi lucenti e sorriso rassicurante era davanti a lei. Lung. L'uomo, vestito con una tunica beige e sandali bianchi la guardava e lei sorrise d'impulso.
L'uomo che si era offerto a Thuban, poco prima che lui morisse, era lì.
Ma accadde qualcosa che Sara non avrebbe mai immaginato.
Lung si inginocchiò davanti alla ragazza e si portò una mano sul petto, in segno di rispetto.
"-No, per favore, non serve...-" lo pregò dopo aver messo al suo posto la sfera. "-Alzati-" continuò. Lung la guardò e si alzò.
"-Perché sono qui? Pochi minuti fa stavo combattendo contro Nidhoggr e poi mi sono ritrovata su quel prato laggiù-" gli chiese, indicando il prato.
"-Avete...-" Sara lo interruppe.
"-Dammi del tu-" gli ordinò. Lung annuì col capo.
"-Non è finita, perché Nidhoggr non è stato sconfitto. Gli altri Draconiani vi...ti stanno aspettando. Prendi le sfere e portale da loro, capirete da soli come usarle-" dopo aver risposto, Lung diede le spalle a Sara.
"-No, aspetta! -" gli urlò. L'uomo si girò e aspettò ciò che Sara doveva dirgli.
"-Cosa devo fare? -" domandò.
"-Segui il tuo istinto-" disse solo. Mosse qualche passo e poi si dissolse come nube.
Sara guardò le sfere. Allungò le mani e prese tutte le sfere, poi camminò verso l'uscita, evocò le ali, balzò e si inoltrò nel cielo, fino a scomparire in quell'immensità, ma mentre volava ebbe l'impressione di vedere un'abisso che conteneva un tempio marino.

Riprese i sensi quando era ancora fra le braccia di Fabio, ma decise di vedere le loro reazioni. Lidja stava versando qualche lacrima e Chloe e Karl stavano per fare lo stesso. Ewan abbracciò Lidja e la confortò, mentre Karl stava consolando Chloe. Sofia, invece, aveva i pugni chiusi e le dita erano bianche.
Fabio chiuse gli occhi. I contorni dei suoi occhi erano bagnati. Con il dorso di una mano gli asciugò le lacrime che minacciavano di scendere. Fabio trasalì, per un attimo impaurito da quell'improvviso contatto.
"-Sara! -" esclamò mentre la guardava con occhi pieni di gioia e un sorriso stampato sulla bocca.
Sofia, Lidja, Karl, Chloe e Ewan aprirono di colpo gli occhi ed esultano nel vederla sveglia, ma sopratutto viva! "-Devo darvi una brutta notizia...-" iniziò la ragazza, con faccia e tono seri.
"-Cioè? -" la incitò Ewan.
"-Nidhoggr...non è stato sconfitto definitivamente. È ancora vivo-" annunciò.
"-Che?! Ma non l'avevi sconfitto? -" domandò Lidja.
Sara scrollò la testa. "-No...credo di aver solamente tolto la sua presenza da Jaky-".
"-Possibile-" le diede ragione Karl, con ancora fra le braccia Chloe.
"-Ed ora? -" chiese Sofia. Sara si alzò e andò verso le sfere. Fabio e gli altri erano rimasti esterrefatti dalla naturalezza con cui Sara si era issata.
"-Queste sfere...dobbiamo usare loro-" spiegò la ragazza mentre prendeva la sfera bianca.
"-Prendete la vostra-" ordinò ancora. Uno alla volta andò vicino alle sfere e prese quella del proprio colore. Si misero in cerchio e provarono ad attivarle.
"-Perché non si accendono? -" chiese Fabio.
"-Non lo so...Sara...-" Lidja si bloccò quando vide che la ragazza teneva tra i palmi la sfera. Ad un certo punto, i suoi capelli inizarono a volare, come se ci fosse il vento. L'oggetto incominciò a brillare di una luce fioca e bianca. Sara strinse gli occhi e la sua fronte iniziò ad imperlarsi di sudore. Dopo due minuti Sara cadde in ginocchio e iniziò ad ansimare.
"-Niente...è tutto inutile-" disse col fiatone.
"-Andiamo a casa-" propose Karl. Gli altri annuirono.
Fabio prese in braccio Sara. I Draconiani evocarono le ali, che si aprirono all'istante, spiccarono un salto e tornarono alla villa.

Atterrarono accanto al lago.
"-Ce la faccio, tranquillo-" disse Sara mentre si allontava di qualche centimetro da Fabio. Avanzarono nel prato che circondava la villa e poco dopo bussarono. Il professore, con un'espressione altamente preoccupata in volto, aprì loro la porta.
"-Ragazzi! Ma dove eravate? E meno male che dovevate andare a fare uma passeggiata! -" urlò isterico. Sospirò. "-Avanti, entrate-" continuò.
Sara entrò per prima, seguita dagli altri.
Si misero seduti in cucina.
"-Volete dirmi cosa è successo? -" li incalzò il prof, dopo aver battuto le mani sul tavolo.
"-Dopo essere usciti...siamo andati in una libreria e lì abbiamo incontrato la...Draconiana di Nidhoggr. Ci siano scontrati su una collina e alla fine...Sara, cioè Umika, "abbracciò" la nemica e la presenza di Nidhoggr uscì dal corpo dell'umana. Sara cadde a terra, con accanto queste...-" disse Chloe. I Draconiani posano con cura le sfere sul tavolo. Il professore le squadrò.
"-Inoltre io ho fatto un sogno-" annunciò Sara. Le attenzioni di tutti si posarono su di lei.
"-Racconta-" ordinò il professore, ancora molto arrabbiato. Sara prese fiato prima di raccontare.
"-Mi sono svegliata su un prato, mi sono alzata e ho camminato fino ad un tempio. Sono entrata lì sotto e, solo allora, mi sono accorta di essere vestita come una specie di Dea. Ho visto un tavolo con sopra le sfere, così mi sono avvicinata e ho preso quella con il mio colore. Subito dopo ho sentito una voce, mi sono girata e ho visto Lung, ma inaspettatamente lui si inginocchiò davanti a me. Mi disse che Nidhoggr è ancora vivo e che dobbiamo sconfiggerlo con queste, ma non sappiamo come attivarle-" spiegò Sara. Il professore la ascoltò.
"-Quindi credi che ci attaccherà? -" chiese Schlafen.
"-Non lo so. Ora che ci penso ho visto anche una specie di tempio marino-".
"-Domani andremo a vedere sotto il lago. Ora andate a dormire-" ordinò il professore. I Draconiani obbedirono.

Il mattino dopo Fabio e Sara si svegliarono per primi, così decisero di aspettare gli altri, che arrivarono dopo un quarto d'ora.
"-Buongiorno-" disse Lidja, ancora molto assonnata.
"-Buongiorno-" risposero i due fidanzati in coro.
Arrivarono anche i gemelli e il professore.
"-Buongiorno, ragazzi-" disse il prof, stranamente di buon umore.
"-Buongiorno, come avete dormito? -" chiese Sara, intenta a mangiare un pezzo di pane con la Nutella sopra.
"-Abbastanza bene-" rispose Ewan mentre si massaggiava gli occhi.
"-Vado a buttare giù dal letto la dormigliona-" scherzò Lidja, dopo aver mangiato.
La corvina si alzò e fece per salire per le scale, quando si bloccò e scoppiò in una risata che si sarebbe sentita anche fino in Cina.
"-Ridi, ridi, che ti passa-" esclamò una voce femminile.
Sofia scese le scale e tutti iniziarono a ridere sonoramente. La ragazza aveva i capelli ricci e selvaggi tutti scompigliati, addirittura una ciocca rossa era dritta e puntava verso il cielo, le occhiaie non sembravano voler spostarsi da sotto i suoi occhi e le palpebre non ne volevano sapere di stare aperte.
Si mise pigramente seduta e prese il primo cornetto che si trovò davanti, poi bevve un cappuccino.
Il professore batté le mani sul tavolo, per richiamare l'attenzione.
"-Dovete essere pronti, perché oggi ci aspetterà una giornata faticosa-"
   
 
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