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Autore: Scarabocchio_    17/05/2009    1 recensioni
Catapultata in un nuovo mondo, Ale forse ha ritrovato il suo sogno dopo tutto ciò che era successo ed ora vuole combattere per raggiungerlo. Ma quell'incontro sul mare inaspettato forse avrà il potere di cambiarle la vita per sempre. Come un fulmine a ciel sereno sarà colpita da forti emozioni che non ha mai provato e niente sarà mai più incantevole e perfetto di così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, prima di cominciare spiego che l'idea di questa ff mi è venuta dopo aver visto un film. Il nome della squadra è inventato sul momento e non è bellissimo, Le descrizioni dei luoghi non sono il massimo perchè non volevo fare molti riferimenti, il tutto comunque è ambientato in america in un posto un pò inventato da me. E' sui Tokio Hotel perchè mi piacciono e anche se ritengo che non mi stia venendo benissimo la pubblico per sapere il parere di altri. Spero vi piacerà. Sono ben accette le recensioni e spero che saranno tante.  ^^ P.s : i capitoli non saranno tutti della stessa lunghezza e non saranno molto lunghi forse.

**

Ogni secondo della mia vita, in ogni momento che vivrò, voglio
Sentire la tua musica e vederti suonare felice accanto a me.
Stavolta decido io, si lo voglio.
Ich liebe dich.

________

Non riesco a pensare sono terribilmente arrabbiata.
Arrabbiata con te,con lei,con loro,con voi, con il mondo intero e tutto quello che ne fa parte.
Non sono mai stata triste, non sapevo neanche cosa volesse dire questa parola che viene usata spesso tra noi adolescenti, ora però anche se controvoglia so cosa vuol dire e so cosa ti provoca dentro.
Quel vulcano di emozioni negative che ti stringe nel petto e ti soffoca ogni secondo di più, cercando un modo per uscire ma.. Tu non vuoi farlo uscire.
Così mi sento, perché la mia vita è andata in fumo, ho perso tutto, amici,casa,città.. Addirittura la madre, che se né andata via lasciandoci soli,qui a pensare come saremmo arrivati al giorno dopo.
Mio padre ha preso una decisione  “meglio andare a fare i ricchi in California che vedervi così”
Ha deciso in poche ore, valigie,macchina,biglietti,saluti  “Salutateli bene gli amici,non so quando attaccheremo il telefono”
Lui parlava,rideva,scherzava.. Insieme a mio fratello che riusciva a fare uscire la lava dentro di sé, a differenza di quella povera idiota di Alessandra.
Uhm, di nuovo il mio nome, ho deciso di odiarlo quel giorno, in cui ho sentito dire “ Il nostro capo,l’atleta migliore della squadra, si è rotta una gamba, Alessandra è fuori gioco per le finali”
Perché oltre a perdere tutto mi ero rovinata il sogno che avevo, ciò a cui anche se banale , credevo.

Dopo 8 mesi.


«  Baby, che vi sparate oggi? »

« Jiiim non cominciare con baby di qua e baby di là! Ehy, hai preso la bananaaaa, wuoooo ** »

« spiritosona , non ci passo per gay un’altra volta! »  disse Jim con fare da sapientone.

« La tua cara amica Kery allora ti consiglia di non prenderla più, baby » ridendo a crepa pelle.

« Meglio non avere a che fare con gente come te, Alle c’è qualcosa che non va? »

« eh? No no Jim, pensavo.. Agli allenamenti! » dissi sorridendo, felice per aver trovato una buona scusa.

Non sentivo più l’Italia da un po’ e ultimamente mi mancava davvero tanto, ma qui stavo bene e non volevo far preoccupare i miei amici.

« Agli.. Allenamenti? » dissero quei due in coro, guardandomi di lato e senza segni di comprensione in viso.

« aah lasciamo perdere! Piuttosto, avete trovato niente nella posta?  »

« no, ma non sperare che arrivi a noi cara, sei tu il capo arriverà a te. » Mi disse Jim riportandomi alla realtà dei fatti.

Di tempo dalla mia partenza ne era passato e di cose ne erano cambiate tante,anche se avevo ancora la stessa età.. I miei 16 anni. ma non ero ancora felice del tutto. Mia madre non la sentivo da quasi un anno e le mie amiche in Italia si erano ormai dimenticate di me.

Andavo in un college, abbastanza figo anche, dove avevo conosciuto tante persone tra cui Jim e Kery i miei migliori amici ed ero riuscita a riprendermi da quella famosa caduta, entrando a far parte delle cheerleader e da quasi 2 mesi ad essere il loro capitano.

In Italia facevo semplicemente ginnastica artistica, mi bastavano quella serie di esercizi per rilassarmi e per farmi credere di poter arrivare dappertutto , saltare in alto e provare a toccare il cielo con un dito, ma mi sbagliavo.. Da quando ho trovato questo grande campo estivo con questa mega gara per cheerleader di tutte le scuole è diventata la mia vita questa ginnastica speciale e canterina.. Mi piace anche molto cantare ed inventare le rime nei pigiama party con la squadra.

Ho corso molto,mi sono anche lasciata andare per raggiungere i miei obbiettivi , ma tutto questo forse non è stato il massimo o non mi ha aiutata molto, se non mi accetteranno alla gara in cui sto credendo tanto e sto mettendo anima e corpo nelle coreografie, cosa farò? Mi crollerà ancora una volta tutto addosso, come prima o più di prima. Perché l’unica cosa che mi confortava erano le cheerleader e specialmente essere una di loro.
Shez, i migliori siamo noi *
Ogni tanto tornava in mente, specialmente durante le lezioni noiose in cui riuscivo a creare le rime migliori.

Erano le 5.00 di mattina quando mi svegliai,dopo un incubo.
Sognavo di fare una delle mie solite coreografie, saltando e cantando, divertendomi senza niente per la testa e con tante persone a guardare ed a fare il tifo per noi incitandoci a saltare e a continuare.
Poi all’improvviso un errore, salendo su Jim mi sbilancio e cado dall’alta piramide che stavamo formando, di cui dovevo essere la punta. Cado e sbatto a terra, rompendomi la gamba.
Ancora, un’altra volta, avevo fatto quell’incubo.. Che mi riportava al passato.. Proprio uguale
Solo che non ero una cheerleader e sotto di me non c’era Jim.

Decisi di farmi una doccia fresca anche se l’orario non avrebbe mai portato a ispirazioni di questo genere, prendendo l’asciugamano per strofinarmelo sul collo e togliere le ultime gocce mi venne un’idea..
Una stupida idea.
Perché non andare a correre? Come facevi da piccola,con la mamma sulla spiaggia?
Momentaneamente non avevo spiagge a disposizione li vicino ma avevo un bel corso da percorrere in assoluto silenzio e libertà.
Mi infilai i pantaloncini e la maglietta a maniche corte degli shez e cercando di non svegliare nessuno uscii di casa. Faceva piuttosto caldino, ma d’altronde eravamo a metà maggio.
Cominciai da subito a correre,senza perdere neanche un attimo e mi scaldai in fretta.
Feci circa mezz’oretta di corsa  veloce /molto veloce dipendeva dal pensiero che mi passava per la testa.  

Se qualcosa avesse un senso, avrei di nuovo lo spirito sano di prima di vivere,
Mi sento parecchio incompresa, ma d’altronde nessuno sa il mio vero stato d’animo interno, tutti vedono la vera me dal di fuori felice e sempre pronta a combattere e a non arrendersi mai.
Felice? Davvero ale.. Come potresti essere felice?

« scusa? » disse un ragazzo dietro di me con il fiatone.

« ma, per caso vai alle olimpiadi? No perché è da dieci minuti che ti perseguito in bicicletta ma non ti è mai venuto in mente di rallentare.. Almeno butto giù qualche kilo »

« scusa, ma non ho gli occhi anche dietro.. »

« giusto, sei tu alessandra v. ?  »

« si sono io  »

« allora c’è posta per tee! »  disse il ragazzo con un sorriso.

« adesso spuntano le telecamere e devo salutare maria de filippi per caso? » una battuta ogni tanto non guasta.

« eh? » poverino, era confuso.

« niente era una battuta, comunque grazie devo firmare?  »

« no »

« e allora perché mi hai rincorsa? »

« non lo so, avevi un bel sedere. »

« ti conviene andare » dissi alterata.

« Ciao cheerleader » risalì sulla bicicletta e fece un sorriso poi partì alla massima velocità.



Campo estivo cheerleader
Grande gara
[…] La squadra degli Shez è stata ammessa al campo estivo […] Preparatevi a partire ragazzi!

Finalmente, la tanto attesa lettera, con tanto di regolamento e date degli eventi, indirizzi utili e foto del campo e dell’albergo a ben cinque stelle. Tutto pagato dalla nostra dolce Kelly. Una delle manager delle cheerleader.

« Jim, Kery.  Il campo ci aspettaaaaaaa. » 
dissi urlando contro il mio cellulare e forse spaccando i timpani ai due dall’altra parte della cornetta.
  
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