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Autore: Scarabocchio_    21/05/2009    1 recensioni
Catapultata in un nuovo mondo, Ale forse ha ritrovato il suo sogno dopo tutto ciò che era successo ed ora vuole combattere per raggiungerlo. Ma quell'incontro sul mare inaspettato forse avrà il potere di cambiarle la vita per sempre. Come un fulmine a ciel sereno sarà colpita da forti emozioni che non ha mai provato e niente sarà mai più incantevole e perfetto di così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era fantastico. Per il primo anno gli Sharks avrebbero partecipato ad una gara tra cheerleader.

La partenza era prevista  il  7 luglio, avremmo avuto tanto tempo per prepararci le coreografie da presentare ai giudici.
Oggi era proprio il 7 luglio.  Dall’arrivo della lettera il tempo era volato, tutto era andato alla perfezione e il preside ci aveva fornito le nuove divise e il pullman personalizzato per tutti i trasporti.
In più ci aveva promesso che alla finali se ci fossimo arrivati , sarebbe venuto ed avrebbe radunato tutta la scuola che faceva il tifo per noi.
Le cheerleader sono sempre stata una delle cose più importanti della scuola e noi ora dovevamo rappresentarle.

« Babyyy, come ci sentiamo stamattina?»  urlò Jim venendo a braccia aperte e con le valigie verso il pullman.

« benissimo Jim» urlammo tutti in coro.
Eravamo in 13 in squadra.

« Jiiiiim, stiamo partendo ma ti rendi conto? » dissi io correndo verso di lui e saltandogli addosso.

« si Alle.. Però mi fai male.. » mi disse con il fiatone e quel poco di voce sforzata.

Lo stavo affaticando tanto così, tra valigie e me.
« scusa » dissi scendendo.

« ma non mi chiamare Alle »

« Jiiiim » disse una delle ragazze, Melissa « la vuoi mettere qua dentro la valigia o no? Muoviti!»

« e chi le capisce le donne! Puah! Arrivo meli » rispose sorridendo.

Salendo sull’autobus salutammo il nostro college, pronti per l’avventura.

« ragazzi sappiamo già che non vinceremo, le scuole sono tante e sicuramente ci andranno da anni in quel campo, ma questo non ci deve fermare, anzi, proprio perché è il primo anno che gli shez si presentano dobbiamo fargli vedere chi siamo! »

« Grande Aleeee » tutti in coro risposero a ciò che avevo detto.

« poi al massimo ci godiamo il posto stupendo, l’albergo a cinque stelle e con ciò le nostre vacanze »

Ero veramente felice, in quel momento sorridevo davvero e avevo un adrenalina dentro che non provavo da tempo ormai, sarei potuta scoppiare da un momento all’altro.

Scendendo ci guardammo intorno, era pieno di autobus e di altre squadre dei college avversari, ma la cosa più strabiliante era il panorama.

Si estendeva intorno a noi un prato gigantesco pieno di alberi e siepi tutte che racchiudevano degli spazi  dove allenarsi,  intorno c’era un bar e un ristorante,
C’era un percorso per correre delimitato da sassolini bianchi e anche attrezzi per sollevamento pesi.
Tutto era illuminato dal sole che faceva risplendere il prato verde , brillando.

Eravamo riuniti 20 college, ci avevano fatti sedere sugli spalti di fronte al campo più grande senza recinzioni,
Probabilmente li ci saremmo esibiti davanti al pubblico e alla giuria,
Nell’aria girava odore di erba appena tagliata.

Ci accolse Jessy, la coach del campo, avrebbe seguito tutti gli allenamenti delle squadra ed avrebbe organizzato tutto.

Mi suonò il cellulare poco prima del discorso di apertura , era Kelly
« Kelly, ma dove ci hai mandati? In paradiso? »

« Ale, sono felice che vi piaccia, è il migliore campo e una delle più grandi gare d’america »

« oddio si sta benissimo, è enorme non si riesce a vedere tutto, probabilmente ogni squadra avrà una zona dove potersi allenare e tutto all’aperto, non in una palestra come siamo abituati noi »

« tutto grazie alla tua Kelly che vi vuole bene ed è riuscita ad avverare questa parte del sogno, l’altra metà sta a voi io qui mi fermo. Ci vediamo domani, ora vi lascio ambientare, salutami la squadra! Un bacio Alle! »

« anche tu mi chiami alle? B’è ci divertiremo sicuro qua e ce la metteremo tutta, anche per te. A domani.
Ti salutano tutti un bacio kelly. » 
Misi giù sorridendo.

« Benvenuti ragazziiiii!»  La voce di Jessy mi fece riprendere dai miei pensieri.

Si alzarono le urla dagli spalti, come benvenuto era caloroso.
« Io sono Jessy e vi controllerò per tutta la durata del campo, come potete vedere c’è spazio per tutti,
I vostri alberghi sono tutti adiacenti al campo.
Avremo un bel da fare fino al 15 agosto, ma ci impegneremo tutti verooo? » rivolse il microfono verso di noi.

« siiii » le urla di prima, rispondevano alla domanda.

« Bene, oggi vi lascio ambientarvi e siete liberi, ma stasera abbiamo le esibizioni di apertura, davanti ai giudici che vi daranno i primi voti, non preoccupatevi. Divertitevi! »

Ripartirono le urla di prima.
La nostra prima esibizione sarebbe stata stasera e per questo ci eravamo preparati.
Vedevo negli occhi di tutti la carica e l’adrenalina, le stesse che avevo io.

« Ragazzi voglio dirvi le ultime cose, Facciamo un saluto ai campioni dello scorso anno, i Chester.
Che sono tornati a difendere il loro titolo! »

Scesero accompagnati dagli applausi e dalle urla quel gruppo di ragazzi, i Chester, il loro capitano era una biondina alta che salutava e stampava baci con le mani, urlando “Grazie,Grazie”
Si sentiva una diva evidentemente, avrei tanto voluto smontarla.
I nostri sguardi si incrociarono, ero l’unica che non batteva le mani e non urlava e lei lo notò cercando di incenerirmi con gli occhi.

« Ricordatevi che oltre alla vittoria della gara i vincitori avranno in palio delle borse di studio e dei nuovi computer per la scuola. In bocca al lupo! Ciao!»

Ora che eravamo qui potevamo provarci,provare ad arrivare in alto e dimostrare chi eravamo,
Sentivo queste mie parole girarmi per la testa .. “ Shez. Siamo i più forti e i migliori resteremo!”
Così urlavamo alle partite di football o di altri sport concorsi dalla nostra scuola.
Ma questo chi ce lo assicurava? Ora che ero da sola a tenere d’occhio la situazione, ci sarei riuscita?
Sentii un tiepido calore pervadermi il corpo, un altro raggio di sole aveva colpito le scalinate degli spalti.

Dopo 3 ore avevamo sistemato tutto, le camere, gli orari e qualche regola da rispettare fra noi.

« ragazzi la sera non facciamo troppo tardi e non ci perdiamo ne con ragazzi..» dissi guardando le mie amiche della squadra

« ne con ragazze » spostando lo sguardo verso i maschi che sorrisero.

« dobbiamo rimanere concentrati! »

L’albergo era vicino al campo, un splendido cinque stelle a 13 piani, tanto bello e perfetto che sembrava finto.
Era tutto ordinato e pieno di persone gentili che ti offrivano aiuto per qualsiasi cosa.
Due ragazzi ci avevano accompagnati al 13 piano portandoci le valigie e ci avevano dato le 4 chiavi delle stanze
« se avete bisogno chiamate la reception per qualsiasi cosa, buona permanenza. »

Avevamo la numero 680,681,682 e 683.
I 7 ragazzi della squadra si divisero la 680 e la 682 mentre noi ragazze ci dividemmo le altre 2.
La mia era la 683, ero in stanza con Kery e Melissa.

Tutto era semplicemente gigante.. Sembrava un mini appartamento.
Letti grandi e comodissimi , frigorifero colmo di cibo, tende arancioni che aprivano la vista sul campo, terrazzo grande con due sdraie per prendere il sole e in più le 4 stanze erano comunicanti.

«Ale siamo in paradiso » mi urlò Kery correndo ad abbracciarmi.

« si tesoro e ce lo meritiamo.  Vi dispiace se vado a farmi un giro? »

« no, no vai pure » mi rispose meli sorridendo.

La curiosità mi colpiva sempre in questi momenti.
E così camminavo sulla riva ascoltando il rumore delle onde,avevamo anche il mare vicino, pensai sorridendo.
Chissà cosa stava facendo mia madre, Chissà come sarebbe stata la mia vita se lei non se ne fosse andata.
Forse sarei ancora in Italia con i miei vecchi amici e così non sarei mai diventata una cheerleader.
Però ora forse potrei abbracciare la mia mamma quando ne sentivo il bisogno, e non dovrei caricarmi addosso tante pesanti responsabilità.

Chiamai mio padre.
« pronto papi , sono io »
« Alle! Che bello siete arrivati? Tutto ok? »
« si papi qui è tutto immenso e bellissimo» Le descrizioni non sona mai state il mio forte.
« sono felicissimo, dopo chiama anche a casa che Luca voleva sapere se eri arrivata»
« sei ancora al lavoro! Oh, lo scimmione vuole sentirmi?» dissi ridendo e continuando a camminare a testa bassa.

- si gù, quante volte te lo devo ripetere, sto tornando.-

« alle non dire così, infondo ti vuole bene »

- non mi rompere!-

« si papi in realtà si ma.. »

« heyyy!» dissi in coro con un’altra voce.

Mi ero scontrata con qualcuno e i nostri cellulari erano caduti nella sabbia.
Non l’avevo ne visto ne sentito, anche se camminavamo uno verso l’altro.
  
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