CAPITOLO
4
Dopo
esser stato nuovamente dimesso dall’ospedale, Roy venne
accompagnato da Riza nel suo appartamento, e il Tenente potè finalmente varcare
la soglia di casa.
-Che
bell’appartamento Tenente!- disse sfoggiando uno dei suo
sorrisi ebeti.
-Lei
può dormire qui stanotte- lo informò velocemente Riza
indicandogli la camera da letto.
-E
lei dove dormirà?- chiese incuriosito.
-Sul
divano in salotto!- rispose pacata senza batter
ciglio, disfando la valigia del suo superiore.
-NON
SE NE PARA PROPRIO!!! Quello è il suo letto e io non
glielo ruberò!- mise subito in chiaro il Colonnello che aveva la fama di essere
oltre che un dongiovanni, anche di bravo gentiluomo.
-Signore-
disse sospirando Riza –lei ha una gamba rotta e una ferita profonda al fianco mentre io ho solo bisogno di dormire un po’. Dormirei
anche seduta se necessario, quindi il letto è suo. Se
le serve qualcosa non esiti a chiamare- concluse Riza dirigendosi verso il
soggiorno.
Roy
fece per protestare ma la porta alle spalle del
Tenente si era appena richiusa e dato che avevano già cenato all’ospedale, o
meglio, Roy aveva cenato, i due sprofondarono in un sonno profondo.
La
mattina dopo, il risveglio fu molto brusco per Riza, che iniziava già a
pentirsi di aver ospitato il suo superiore.
-AHIIIIIIIIIII!!!-
Riza
si alzò all’istante e si precipitò in cucina, ovvero
il luogo da cui provenì l’urlo, per vedere l’accaduto.
Lì,
proprio di fronte ai fornelli vi era il Colonnello Mustang alle prese con la
colazione; non che la cosa gli riuscisse bene, infatti
era persino riuscito a bruciarsi con il tostapane.
-Cosa
sta facendo in piedi Signore?- chiese Riza piuttosto sorpresa e ancora un po’ assonnata.
-Preparo
la colazione! Non si vede?- rispose tutto sorridente
Roy.
-Non
dovrebbe camminare e quel manico di scopa non le è di
grande aiuto. Si sieda. Preparo io il resto!- concluse Riza accompagnando il
suo superiore sino alla sedia più vicina.
-Va
bene!- accettò Roy senza protestare; in fondo non gli capitava tutte le mattine
di vedere il SUO Tenente preparargli la colazione, infatti
si soffermò ad osservare i movimenti leggeri di Riza.
Non
l’aveva mai vista con i capelli che le ricadevano sulle spalle; forse quando
erano piccoli e lui faceva l’apprendista a casa Hawkeye, ma a quei tempi erano decisamente più corti.
Riza
sentendosi osservata si voltò verso il suo superiore, al quale era spuntato uno
strano sorriso sulle labbra.
-Cosa
le prende Signore? Tutto bene?- si azzardò a chiedere.
-Tutto
bene! Osservavo i tuoi capelli…sono molto belli!-
rispose senza staccarle gli occhi di dosso.
Riza
però non battè ciglio; il complimento di Roy non la toccò minimante.
-Grazie
Signore!-
Roy
rimase a dir poco impietrito. Era la prima volta che dopo aver fatto un
complimento ad una donna quest’ultima non gli rivolgeva un bel sorriso.
Entrambi
rimasero in silenzio durante la colazione, e una volta
finita, Riza e Roy andarono a fare un giro per il mercato nel centro della
città.
Roy
aveva acquistato un bastone per sorreggersi ed evitare di usare la sedia a
rotelle, mentre Riza aveva acquistato della frutta e della verdura.
All’improvviso
si sentì uno sparo provenire dalle loro spalle.
Qualcuno
ce l’aveva con loro e voleva chiarire un paio di
punti, perché il proiettile passò proprio accanto a loro.
Roy
mise subito le mani in tasca alla ricerca dei suoi guanti, che con grande sorpresa però non trovò; li aveva lasciati sul
comodino quella mattina e non li aveva più presi.
Riza,
al contrario, aveva già in pugno la sua fidata calibro 9; un uomo alto, biondo
e con una pistola in pugno stava facendosi largo tra la folla e si stava
avvicinando pericolosamente a Roy.
Riza
prese la mira, ma non poteva rischiare di uccidere un innocente che si trovava
al mercato quella mattina, quindi decise di aspettare, sapendo
però a quali rischi andava incontro.
Appena
fu abbastanza vicino, Riza con uno scatto fulmineo riuscì a spostare Mustang
che si trovò in mezzo alla folla urlante in preda al panico, spostandosi dalla
traiettoria dell’aggressore, evitando così una pallottola; il malvivente era a un metro da Riza e con un calcio le fece cadere la pistola
di mano, e ormai indifesa, venne colpita violentemente con il calcio della
pistola alla fronte, accasciandosi a terra priva di sensi.
Altri
militari nel frattempo accorrevano, attirati dagli spari, così
l’aggressore fu costretto a scappare nel tentativo di non farsi
catturare.
Roy
non vedendo più il suo Tenente iniziò a girare nel tentativo di scorgerla; ad
un tratto sentì le grida di una donna e Roy si precipitò sul posto il più in
fretta possibile, viste le sue condizioni, e al suo
arrivo trovò Riza distesa a terra con una profonda ferita sulla fronte che
continuava a perdere sangue.