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Autore: ChiaraColfer    21/11/2016    1 recensioni
“Puoi ancora fare delle scelte giuste, Draco.”
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco camminava velocemente lungo i corridoi freddi di Hogwarts, il petto gli si alzava e abbassava velocemente a ritmo del suo cuore che batteva all'impazzata mentre si torturava un labbro per non scoppiare. Aveva la testa piena di pensieri che si agglomeravano in un unico groviglio fatto di dubbi, di incertezze e di paure. Perché Draco aveva paura ma non aveva altra scelta.

Era lui il prescelto. Lui tra tantissimi Mangiamorte, con capacità ed esperienza maggiori della sua, lui che era solo un ragazzo.

Un ragazzo che doveva uccidere il mago più potente di tutti i tempi e preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Albus Silente. I suoi pensieri vennero interrotti da una porta che apparve a pochi metri da lui. Si guardò intorno e poi fece una lieve pressione sulla maniglia e con uno scatto la grande porta di legno massiccio si aprì rivelando una stanza piena di oggetti inutili, la Stanza delle Necessità.

Quando la porta si chiuse alle sue spalle con un potente tonfo si sentì quasi al sicuro finché non vide l'armadio svanitore che riportò la sua mente al pensiero di ciò che doveva fare. Inspirò profondamente prima di posizionare la mela, che aveva rubato dalle cucine, all'interno dell'armadio svanitore, adesso avrebbe dovuto solo aspettare.

 

La reazione che ebbe Draco Malfoy il primo anno, la prima volta che entrò nella stanza delle Necessità, fu di stupore era così affascinato da quella moltitudine di oggetti desiderati da studenti nel corso dei secoli. A volte rimaneva delle ore ad ispezionarli chiedendosi chi li avesse desiderati e perché. Adesso invece tutti quegli oggetti gli provocavano un senso di soffocamento e di disagio allo stesso tempo, perché desiderare degli insulsi oggetti? Erano solo degli oggetti inutili e privi di valore.

L'armadio vibrò, Draco avvicinò la mano tremante all'anta dell'armadio e l'aprì rivelando la stessa mela ma con una piccola differenza. Era morsa.

 

Appena uscì dalla stanza delle necessità si guardò un'altra volta intorno prima di continuare il suo tragitto.

“Draco.” disse una voce melliflua e tetra alle sue spalle.

Il giovane Malfoy sapeva perfettamente a chi apparteneva.

“Piton.”

L'uomo si avvicinò a lui facendo svolazzare leggermente il suo lungo mantello nero.

“Lascia che ti aiuti.”

“No, il signore Oscuro ha scelto me e io devo portare a compimento quest'opera.”

“Tu hai paura, Draco.”

“Non mi serve il suo aiuto!”

Piton prese il ragazzo per il collo e lo sbattè al muro.

“Ho espresso il voto infrangibile, se dovessi fallire io compirò il gesto. Chiaro?”

Draco annuì impercettibilmente.

 

Il giovane Malfoy, non aveva prestato troppa attenzione a quante persone passassero per quel corridoio perché anche un altro individuo aveva ascoltato quella conversazione e si trovava proprio dietro un'alta colonna. Harry Potter.

 

Appena Piton allentò la presa, Draco si accasciò lentamente lungo il muro fino a sedersi per terra. Rimase in quella posizione finché il professore non ebbe svoltato l'angolo. Sospirò e chiuse gli occhi. Doveva rialzarsi, lui era Draco Malfoy lo stesso di cui le persone avevano paura. Suo padre era un mangiamorte e lui non poteva deluderlo.

Riacquistò tutte le sue forze e si mise in piedi, questa volta il suo cuore batteva così forte che non riusciva nemmeno a contare i battiti. La salivazione si era improvvisamente azzerata e il groviglio che prima aveva all'interno della sua testa sembrava essersi spostato in gola.

Camminò velocemente verso la fine del corridoio fino ad arrivare ad un bagno poco frequentato, si appoggiò al lavandino e cercò di respirare ma non ci riuscì.

“Mammina non ti ha insegnato che è maleducazione spiare, Potter?” ruggì Draco voltandosi di scatto per poi scagliare un incantesimo verso il Grifondoro.

Harry si nascose all'interno di un bagno, non aveva mai visto Draco in queste condizioni. Era veramente sconvolto e forse non dormiva da giorni o settimane?

Un lampo di luce verde frantumò la porta del suo gabinetto, Harry avrebbe voluto contraccambiare l'incantesimo ma l'arrivo del professor Piton lo costrinse a defilarsi prima che si cacciasse in qualche guaio.

 

“Harry non hai toccato cibo, stai bene?” chiese Ron con la bocca piena.

Hermione lanciò un'occhiata di disgusto verso il loro amico.

“Ron, non si parla con la bocca piena! Davvero Harry, stai bene? Sei pallido.”

Stava per rispondere quando nella Sala Grande comparve Malfoy, i loro sguardi si incontrarono. Il biondo sospirò e corse fuori dal grande salone. Harry si alzò e corse dietro il Serpeverde che stava percorrendo lo stesso corridoio del giorno precedente finché non sbucò nello stesso bagno deserto del giorno prima, il gabinetto dove Harry si era nascosto aveva ancora la porta frantumata.

“Confringo!” urlò Malfoy facendo esplodere un lavandino a pochi metri da Harry.

“Expelliarmus!” continuò avvicinandosi al Grifondoro che era saltato di lato schivando l'incantesimo.

“Petrificus Totalus!”

Harry riuscì a proteggersi e a schivare tutti gli incantesimi che Malfoy gli aveva scagliato addosso negli ultimi minuti.

Il Serpeverde gli diede le spalle e si lasciò cadere sul pavimento fradicio a causa del lavandino esploso da cui zampillava dell'acqua.

“Lasciami in pace, Potter.” sussurrò con una strana voce.

Draco Malfoy stava piangendo? Harry non credeva fosse possibile, rimase immobile a fissare l'altro che adesso era scosso da leggeri spasmi.

In un certo senso gli faceva anche pena vederlo in quelle condizioni. Si mise a sedere a pochi metri da lui, non troppo vicino.

“Deve essere facile per te no? E' vero i tuoi genitori sono morti, ma tutti ti amano qui. I Weasley ti hanno praticamente adottato e ti trattano come un figlio, come se già ne avessero pochi. Perfino quell'idiota di Hagrid ti ama!”

Harry avrebbe voluto ribattere che Hagrid non era un idiota ma non ebbe il tempo perché Malfoy continuò a parlare.

“Tu non hai idea di come è sentirsi come se avessi fatto tutte le scelte sbagliate. Non sai come è sentirsi sempre una delusione per tuo padre. Non sai come è non sentirsi compresi da nessuno.” disse Draco tremando appena mentre le lacrime rigavano le sue guance.

“Per tutto questo tempo mi sono nascosto dietro la maschera di un ragazzino sprezzante e sicuro di sé.”

Harry si avvicinò a lui e gli posò delicatamente una mano sulla spalla, era stupito dalle sue stesse azioni ma infondo Draco Malfoy era un ragazzo come lui.

“Devi calmarti adesso.”

Il Serpeverde singhiozzò e cercò di respirare ma la rabbia, la paura e gli altri pensieri ebbero la meglio e continuò a piangere.

Il giovane Potter gli prese il viso tra le mani e gli asciugò le lacrime indugiando per qualche secondo sulla sua guancia.

“Guardami.” sussurrò Harry.

Draco alzò lo sguardo e incatenò i suoi occhi azzurri con quelli verde acqua di Harry, non si era mai accorto di quanto fossero belli.

“Tu non sei una delusione, Draco.”

Il biondo socchiuse appena le labbra e staccò lo sguardo dagli occhi di Harry che avevano iniziato a mettergli una certa soggezione. Non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui ma fin dal primo anno aveva sempre desiderato essere amico di Harry Potter, ovviamente grazie alla sua corazza aveva mandato tutto all'aria e i suoi unici amici erano due idioti tra i più idioti: Tiger e Goyle.

“Sei ancora in tempo per fare le scelte giuste, devi solo seguire te stesso.”

I suoi occhi color ghiaccio caddero sulle labbra rosee e morbide del Grifondoro che inspiegabilmente si stava avvicinando sempre di più. Ancora pochi centimetri e avrebbe assaporato quelle labbra ma forse Potter stava pensando la stessa cosa perché alcuni secondi dopo si ritrovò le labbra del moro sulle sue.

 

“Potter ma cos-..”

Harry premette nuovamente le labbra sulle sue per assaporarle ancora una volta, non avrebbe mai più voluto vedere Draco così.

Puoi ancora fare delle scelte giuste, Draco.” disse il Grifondoro per poi accennare un sorriso prima di prenderlo per mano e trascinarlo in un aula vuota.



Angolo dell'autrice:

Eccomi qua! Se siete arrivati a leggere fin qui vi dico GRAZIE!
L'ispirazione per questa storia mi è venuta guardando un video su Draco Malfoy (il mio bimbo) su youtube che aveva Echo di Jason Walker come sottofondo. Vi lascio il link sotto.
Spero che la fanfiction vi sia piaciuta e niente se vi va di lasciarmi una recensione a me farebbe molto piacere!

Echo : 
https://www.youtube.com/watch?v=moxIEBItz_U
 

  
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