Anime & Manga > Binan Kōkō Chikyū Bōei-bu Love!
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Autore: BeJames    21/11/2016    1 recensioni
Mancano due mesi al diploma dei ragazzi del terzo anno e il Club di Difesa è deciso più che mai a sfruttarli al meglio, insieme al Consiglio Studentesco e ai gemelli Beppu.
Ma una nuova minaccia bussa alla loro porta: tre nuove nemiche si presentano di fronte ai Battle Lovers, decise a sconfiggerli una volta per tutte. Tra di loro c'è Akane, vecchia amica d'infanzia di Ryuu, che farà di tutto per riprendersi il ragazzo di cui è innamorata ed eliminare la persona responsabile di averglielo sottratto: Io.
Riusciranno i Battle Lovers a superare questa crisi?
[IoRyuu] [EnAtsu]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: En Yufuin, Io Naruko, Nuovo personaggio, Ryuu Zaou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

 

«I-Io...».
Ryuu cercò di nuovo di alzarsi, senza successo; non sapeva cosa diamine gli stesse succedendo, non aveva mai sentito il corpo così pesante e fuori controllo. Non riusciva neanche ad alzare un dito, nonostante il suo migliore amico fosse davvero nei guai… Eppure lui voleva aiutarlo!
«R-Ryuu…», sussurrò Io, cercando di abbassare lo sguardo verso di lui nonostante i fili che lo stringevano in una morsa. «S… Scappa!».
No. Non sarebbe scappato, non mentre lui era in pericolo! Raccolse tutte le forze che aveva in corpo e sì colpì forte la mano con la punta del love stick, affondandola nel dorso mentre sul suo viso si disegnava una smorfia sofferente. Il dolore fu talmente forte da dargli la scarica necessaria per riuscire ad alzarsi.
«Io!», urlò, correndo verso di lui. «Vesta Love Ignit!».
La fiammata proveniente dal love stick colpì il mostro, che però non sembrava ancora intenzionato a lasciar andare Io.
«Merda!».
«Ryuu-kun!».
I gemelli Beppu atterrarono di fronte a lui dal tetto dell’edificio di fronte, unendo le mani ed iniziando a produrre una piccola sfera di luce violacea.
«Abbassati!», gli urlò Aki.
Vesta obbedì, mentre le mezzelune di energia dei Vepper si infrangevano contro il mostro, che urlò di dolore e lasciò finalmente andare Io; Ryuu corse verso di lui, afferrandolo prima che toccasse il terreno. Il suo amico iniziò a tossire convulsamente, riprendendo fiato.
«Io!», lo chiamò, sorridendo sollevato.
«Senpai-su!».
Gli altri tre battle lover e Wombat arrivarono poco dopo, sostituendo i Vepper nello scontro e purificando il ragazzo trasformato.
Haruhiko sbuffò. «Ci è mancato davvero poco!».
«Grazie», gli disse Ryuu, continuando a sostenere Io mentre riprendeva fiato. «Ci avete davvero salvato la pelle!».
«Ma cosa ci fa un mostro qui?!», chiese Akihiko. «Noi abbiamo smesso, giuro!».
«Sono state le Element Three!», si intromise Yumoto, raggiungendoli insieme ad En ed Atsushi.
«Si sono presentate due settimane fa, comparendo dal nulla», spiegò En.
«E sono arrivate in contemporanea alle ragazze nuove al Binan», aggiunse Atsushi.
Haru piegò le labbra in un sorriso sghembo: «Ah, le tre che sono tornate ad essere completamente trasparenti con il nostro ritorno?».
«Sì, credo parlino davvero di loro, Haru».
«Vepper-san», si intromise Wombat. «Sapete come contattare Dadacha?».
«Sì, dovrebbe esserci rimasta qualche apparecchiatura aliena alla villa», gli rispose Aki.
«Bene… Temo di avere un brutto presentimento riguardo all’alieno associato a quelle ragazze».
«Di che genere?», gli chiese Atsushi.
«Lasciatemi confermare i miei sospetti, poi vi spiegherò tutto».
«Di sicuro sono pericolose», parlò finalmente Io, rimettendosi in piedi aiutato da Ryuu.
«Stai bene, Io?».
«Sì, non preoccuparti. Però, Ryuu, la tua mano!».
Ryuu nascose dietro la schiena la mano ferita e il guanto coperto di sangue.
Atsushi arrivò alle loro spalle, piantando una sonora sberla sulla nuca di entrambi.
«Finitela con queste storie del “non è niente”!», gli intimò, visibilmente innervosito. «In infermeria, tutti e due, subito!».

 

Akane si schiarì brevemente la voce, bussando educatamente alla porta che aveva di fronte; dietro di lei Hikari e Yuki aspettavano diligenti che il Consiglio Studentesco le facesse entrare.
«Kusatsu-san?», chiamò poco dopo, bussando di nuovo.
La porta si aprì quasi subito, presentando la figura slanciata ed elegante di Ibushi Arima. Il ragazzo si fece da parte per farle entrare, sorridendo in modo suadente. In fondo alla stanza, Akoya Gero le fissava con diffidenza, in piedi in parte alla scrivania dove Kinshiro Kusatsu le stava aspettando con un'aria tutt'altro che amichevole.
«Accomodatevi», disse secco Arima, richiudendo la porta alle sue spalle e girando la chiave nella serratura.
Akane sorrise divertita, lanciando un breve sguardo alle sue compagne. «C'è qualche problema, Kusatsu-san?», gli chiese, bloccandosi a qualche metro dalla scrivania; dovevano averle scoperte, e la cosa avrebbe reso il loro scontro più difficile, ma sicuramente molto più interessante.
«Hanabi-san, Hanazawa-san, Saito-san… Sedetevi, prego», gli disse Kinshiro, mostrando finalmente i glaciali occhi verdi di cui avevano tanto sentito parlare.
«C'è qualche problema, presidente?», domandò Akane, rimanendo ferma dove era.
Akoya strinse gli occhi a due piccole fessure, fissandola con odio.
«Oh-oh», fece Hikari, incrociando le braccia. «Il signor segretario è sulla difensiva questo pomeriggio».
«Cosa può dirci riguardo alla nostra richiesta?», chiese Yuki, cercando di mantenere il piano originale.
«L'unico che farà richieste oggi sarà Kinshiro, singorine», disse Arima, raggiungendo i due compagni.
«Curiosi quei ciondoli che indossate», iniziò il presidente. «E sapete cos'altro è curioso? Che tre ragazze siano state accettate in una scuola maschile, quasi al termine dell'anno scolastico per giunta. Ma, alla fin fine, sapete qual è l'elemento che ritengo più curioso?».
La tensione nell'aria avrebbe potuto essere tagliata con un coltello. Erano lì, tre contro tre, immobili: era solo una questione di tempo prima che scoppiasse lo scontro.
«Che il vostro arrivo sia coinciso con quello di tre ragazze dotate di poteri magici», concluse Kinshiro, incenerendole con lo sguardo. «Qual è il vostro obiettivo? Cosa volete dal Binan?».
«Cosa volete dal Club di Difesa?», si aggiunse Arima.
«E, soprattutto, cosa volete da Ryuu?!», disse infine Akoya, puntano negli occhi Akane.
La rossa sorrise, inarcando le sopracciglia in modo poco rassicurante; lanciò una rapida occhiate alle compagne, che annuirono. Tutte e tre afferrarono i ciondoli che portavano al collo, strofinandoli brevemente.
«Element!», gridarono all'unisono, trasformandosi nelle proprie versioni magiche.
«Quelle piccole…». Akoya si morse il labbro, cercando di contenere la rabbia.
«Calmati, Akoya», gli disse Ibushi, posandogli una mano sulla spalla. «Non che siano dotate di qualcosa che a noi manca… O sbaglio?».
Kinshiro sorrise, avvicinando la mano dove portava l'anello al petto: «Conquest!».

 

Io tamponò con cura la mano ferita di Ryuu, finendo di pulirla dal sangue. Si era fatto un foro piuttosto profondo, ma grazie al pronto intervento di Wombat la ferita era stata ridotta e non avrebbe avuto bisogno di punti. Il verde prese un po' di disinfettante e lo applicò delicatamente con un po' di cotone.
«Ahia! Brucia!».
«Stai fermo», lo rimproverò Io pazientemente, stringendogli il polso con più forza per impedirgli di ritrarlo. «Ho quasi finito. Ora ti metto il cerotto e poi non sentirai più dolore, te lo prometto».
Ryuu si soffermò per qualche minuto sul collo dell'amico, che portava ancora dei brutti segni rossi. C'era mancato davvero poco.
«Senti, Io...».
«No, non dirlo».
«Ma se non ho ancora detto niente?!».
Io sorrise. «So cosa stavi per dire. Stavi per chiedermi scusa per non essere riuscito ad intervenire prima, giusto?».
Ryuu non disse nulla; abbassò lo sguardo, sperando di coprire il rossore che gli era spuntato sulle guance.
«Stupido. Piuttosto, non avresti dovuto ferirti così».
«Volevo aiutarti… Ma c'era qualcosa che me lo impediva. Non riuscivo a muovermi. Pugnalarmi la mano è stata l'unica cosa che mi è venuta in mente».
Io gli afferrò un orecchio, tirando forte.
«Ehi! Mi fai male, Io!».
«Non devi fare più una cosa così deficiente! Capito?!».
Ryuu si massaggiò l'orecchio arrossato. «Scusami… Non sapevo davvero che altro fare. Quello che mi è successo non è normale...».
La sua espressione si era fatta tremendamente cupa e Io avvertì un nodo allo stomaco. Gli appoggiò una mano sulla spalla e gliela strinse, cercando di sorridere nel modo più rassicurante possibile.
«E' stato un attacco di panico… Può capitare, non devi preoccuparti».
Lui annuì brevemente. «Sì...».
Io non si era mai sentito così bugiardo. Era evidente che qualcosa di strano stava succedendo a Ryuu, sicuramente non si trattava di un semplice attacco di panico… E, qualsiasi cosa fosse, era sicuro che le responsabili fossero quelle tre ragazze.
Non avrebbe lasciato che facessero del male a Ryuu. Mai!

 

«Ultima Adamas!».
Dalle spade dei Caerula Adamas si generarono tre lampi di luce diversa, che si fecero velocemente strada verso le loro nemiche. Rimasero fermi ad osservare l'attacco andare a segno, coprendosi gli occhi all'alzarsi del solito polverone.
«Dovremo fare qualcosa per questa povera stanza!», esclamò Akoya, osservando i muri e i mobili provati dal combattimento.
«Le abbiamo prese?».
Kinshiro strinse gli occhi per cercare di vedere attraverso la polvere, riuscendo infine a scorgere lo scudo di ghiaccio dietro cui si erano protette. «Accidenti...», mormorò.
«Sei mio, presidente!», urlò Akane, lanciandosi contro di lui impugnando la sua spada color cremisi con entrambe le mani. Kinshiro si protesse con la sua lama, sopportando il colpo della ragazza e cercando di disarmarla.
«Kinshiro!», urlò Arima voltandosi verso di lui.
«Non ci si distrae in battaglia, Argent-chan ~», gli disse Hikari, sbucando dietro di lui con la freccia luminosa già tesa sull'arco. «Bye bye».
La freccia di energia colpì Ibushi alla spalla, facendolo cadere rovinosamente a terra.
«ARIMA-SAN!». Akoya estrasse di nuovo la spada dall'elsa e corse come una furia verso Hikari. «Te li faccio mangiare quei maledetti fulmini!».
«Calmati, Gero-san». Yuki appoggiò una mano sul pavimento, creando una scia di ghiaccio che intrappolò Akoya e lo obbligò a fermarsi. Camminò lentamente verso di lui, afferrandogli la mano destra con decisione.
«Lasciami», sibilò Akoya pieno di rabbia.
«Questo lo prendo io», disse la corvina, sfilandogli l'anello; la trasformazione del ragazzo scomparve in un lampo, lasciandolo in uniforme. Yuki gli sorrise, prima di colpirlo con un lampo ghiacciato proveniente dal suo scettro e scaraventarlo contro il muro.
«A-Akoya...», mormorò sofferente Arima, mentre Hikari rubava anche il suo anello.
«Arima, Akoya!». Kinshiro fissò con orrore le figure dei suoi compagni sconfitti e malconci, stringendo i pugni con rabbia.
«Fossi in te non mi preoccuperei per loro...», gli disse Akane, avanzando in modo suadente verso di lui.
Kinshiro indietreggiò con cautela, finché non raggiunse l'angolo della stanza.
Sono in trappola, realizzò nel momento in cui si accorse che tutte e tre le Element Three stavano avanzando verso di lui.
Akane sorrise vittoriosa: «E' arrivato il tuo turno… Kin-chan».

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NdA. *Zam zam zaaaaam* 
Ciao a tutte! :D Scusate l'immenso ritardo, devo imparare ad essere più costante ù.ù Però sono tornata, e con tanto dolore! Contente? :D *sorride sadica* Che dire... Questo è solo l'inizio! Continuate a seguire gli aggiornamenti per ancora più dolore e angst :-* Smmmack!

Ps. Finalmente mi sono ricordata di far parlare anche Wombat... Yaiii! xD

   
 
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